Caught, Privata

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 13/3/2021, 17:59
Avatar

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
126

Status:


Mancava poco.
Lo avvertiva chiaramente che quell’attesa stava per finire e che quel ticchettio perpetuo del suo orologio si sarebbe messo da parte per far entrare in gioco le sue emozioni.
Ci stava vicino.
E non lo captava solamente dal calar del Sole che faceva intuire che la giornata era finita, ma anche da quell’iniziare ad uscire con velocità degli uomini da una cabina telefonica come se nulla fosse.
Sapeva cosa doveva fare e come farlo.
E non perché il suo capo era stato chiaro sul come dovesse agire, ma perché sapeva cosa dire e come dirlo, cosa domandare e come domandarlo.
Il piccolo foglio che aveva dentro la sua giacca sembrava bruciare al solo pensiero di quanto stava per compiere.
Si sarebbe ricordato di lui? Lo avrebbe riconosciuto? Come si sarebbe comportato nei suoi confronti?
Era passato tanto tempo dall’ultima volta che si erano incontrati, precisamente un anno e tanti particolari di quella storia erano andati in prescrizione.
Sicuramente il fatto che non fosse più uno studente di Hogwarts aiutava, ma poteva bastare a convincerlo che era stato vicino a qualcosa di ben più importante di una banale indagine ministeriale?
Gli occhi di Jonathan vagavano per le vie della città, praticamente impercettibili. Avvolto in uno stretto trench dal color senape e un cappello ampio con una fascia nera aspettava di compiere il suo destino e portare dalla sua quell’uomo che gli aveva dato l’impressione che il lavoro non fosse solamente una passione, ma un dovere morale.
Era rimasto lo stesso? Sembrava essersi convinto di sì, ma presto lo avrebbe testato sulla sua pelle, avvertito come un colpo al petto.
Aiden Weiss presto sarebbe stato intercettato.




Buonasera Aiden e benvenuto alla tua Quest di Fazione.
Come potrai notare i dettagli iniziali sono pochi e pertanto dovrai solamente uscire dal tuo ufficio, poi da quella cabina e con i pensieri della routine quotidiana nella testa.
Per il resto presto ti verrà scombussolato un po’ tutto. Sta a te far vedere di che pasta sei fatto.
Per qualsiasi dubbio resto disponibile per Mp.

Buon gioco.
 
Top
view post Posted on 14/3/2021, 17:20
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,876

Status:



Aiden Weiss
Auror | 28 y.o. | Irlandese

L’ufficio dell’Auror era pressoché silenzioso, fatta esclusiva eccezione per la piuma che stava grattando la pergamena sottostante e per quelle flebili fusa prodotte da Morty, intento a dormire sul suo grembo dopo il recente pasto.
Era passato un anno da quando Aiden si era imbattuto in quel gattone dal soffice pelo scuro a Nocturn Alley, durante quella che si era rivelata un’indagine infruttuosa con più domande che risposte, e spingendo l’uomo ad adottare il randagio, che ora si prestava ad essere decisamente in carne. La presenza del felino durante l'orario lavorativo aveva certamente aiutato l'uomo a sopportare meglio la noia che il lavoro d'ufficio gli provocava, oltre ad incentivare il proprio padrone nel dare sempre il massimo in quello che faceva, nell'essere sempre ligio verso i propri doveri, anche davanti ai fallimenti e alle delusioni; era un valido supporto morale, quindi, nel reggere quello che era il fardello del Distintivo che l'uomo aveva giurato di portare con onore e serietà. Era sempre stato pesante e Aiden non si era mai illuso del contrario, tant'è che non aveva mai permesso di rimanerne schiacciato o, nei peggiori dei casi, di tradirlo. Era un uomo forte, dopotutto...
Il rosso si concesse una piccola stiratina delle braccia, e nel farlo gettò un rapido sguardo all’orologio appeso al muro e ne decretò che fosse giunto il momento di posare la piuma e rimandare il resto di quei noiosi documenti da compilare al giorno successivo, proprio come era sua abitudine, fino a collezionare svariate pile di scartoffie che avrebbe smaltito nei giorni lontano dalla strada e dalle consuete ronde. Dunque trasse un profondo sospiro, tra il sollevato e il provato, fino a mollare la presa sull’oggetto della propria agonia e mosse le dita ritmicamente, nel disperato tentativo di riprendere un minimo di sensibilità all’arto indolenzito. E quando infine si alzò in piedi, reggendo il gatto con entrambe le mani, adagiò quest'ultimo sulla propria poltrona e lo salutò con una grattatina sul capo. «Ci vediamo domani. Ti lascio il trono.» esclamò, per poi afferrare la propria giacca di pelle e ricevendo in risposta un flebile miagolio.
Una volta chiusa la porta dell'ufficio alle proprie spalle e indossato l’indumento sopra la maglietta dei Ramones, si tastò le varie tasche, esterne ed interne, affinché potesse sincerarsi di avere con sé tutti quegli oggetti che era sempre solito tenersi appresso in caso di necessità. Terminato quindi quel rapido check, in cui non gli mancava proprio niente, l’Auror dai capelli rossi si passò meccanicamente una mano sul volto stanco, avvertendo il primo brontolio di una lunga serie che lo avrebbe indotto ad uscire di lì in cerca di un pasto caldo prima di rincasare. Del resto la sua routine era pressoché sempre la stessa, perciò si avviò verso l’Atrium, affinché potesse sfruttare l’uscita tramite la cabina telefonica, e dirigersi verso la prima pizzeria nei dintorni.
Non prestò molta attenzione agli altri Ministeriali che lo affiancavano nell'attesa del rispettivo turno per uscire all'esterno, poiché i propri pensieri erano tutti focalizzati su quanto aveva compiuto in quella giornata, domandandosi se aveva fatto abbastanza o se fosse stato il caso di concedersi qualche ora di straordinario e terminare le ultime cose rimaste. Eppure, si disse, se proprio doveva concedersi delle ore di straordinario le avrebbe certamente impiegate per un pattugliamento in zona, anziché distruggersi la mano dominante con una piuma.
Era sempre stato così per l’Auror Weiss: vagare per le strade e fare il proprio dovere, piuttosto che stare seduto dietro una scrivania e fondersi i neuroni con mille pratiche.

Giunto fuori dalle mura del Ministero della Magia, spalancò la porta rossa della cabina e uscì per respirare l'aria che aleggiava su Londra. I sensi dell'Auror erano costantemente in allerta, proprio come la sua stessa natura e il lavoro che svolgeva richiedevano, e si accese una sigaretta; infine, placidamente, mosse i primi passi.

Risponderò alla chiamata, perché è la strada che scelgo di percorrere.

Inventario

⇲ Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
⇲ Distintivo Auror;
⇲ Anello e ciondolo d'argento (oggetti comuni);
⇲ Sigarette e clipper;
⇲ Avvesaspecchio;
⇲ Caramella d'Illusione (1);
⇲ Polvere Buiopesto Peruviana (1);
⇲ Orecchie Obblunghe;
⇲ Bracciale di Damocle.

Stats & Conoscenze

PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42

⇲ Classi complete fino alla V, dei proibiti sono conosciuti Iracundia (Classe III), Ignimenti (Classe IV), Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto (Classe V);
⇲ Classe VI: Incarceramus e Realtas;
⇲ Classe VII: Magisterium;
⇲ Incantesimi da Auror: Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius;
⇲ Da Animagus: Mutas e Immūtas.

⇲ Occlumante Apprendista;
⇲ Animagus Principiante (Volpe Rossa).


Riassunto & Status delle Ferite

Dopo aver svolto qualche mansione in ufficio, Aiden prende le proprie cose e saluta Morty, per poi uscire dalla cabina telefonica con l'intento di andare a procurarsi la cena.

Attualmente non ha subito danni.























 
Top
view post Posted on 20/3/2021, 20:18
Avatar

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
126

Status:


Il ticchettio dell’orologio continuava ad essere presente nella sua mente.
Era una costante implacabile a cui non riusciva ancora a dare tregua per poter andare avanti.
Era schematico, preciso, metodico, sicuramente affetto da qualche disturbo ossessivo compulsivo.
Guardava l’orologio e la cabina, la cabina e l’orologio in quei panni che lo avrebbero reso poco riconoscibile solo in un film Noir degli anni Sessanta.
Quanto mancava? Perché stava tardando all’appello?
Jonathan sapeva per certo che sarebbe dovuto uscire da lì per quell’ora, quel che non sapeva è che l’Auror stava cedendo le redini del suo impero a colui che gli aveva portato l’unico oggetto rilevante di quella missione che aveva svolto un anno prima, un qualcosa che lui aveva amato e che ora non aveva più.

I ticchettii continuavano ad essere precisi e costanti.
Tic. Tic. Tic.
La brezza del momento era con lui, ma l’ospite tanto atteso non arrivava, non ancora.
Osservando nuovamente il vetrino graffiato, senza nemmeno fare più caso a che ora indicassero le lancette, trovò davanti a lui finalmente l’uomo che stava aspettando.
Quel rosso arrivò a lui con forza, come un toro veniva attratto dal drappo durante la corrida. Era suo e presto lo avrebbe preso.
Attraversando la strada, passando per un tombino che stava facendo del fumo, si posizionò ad alcuni metri dal suo bersaglio, convinto che presto lo avrebbe catturato.
Passo dopo passo, lo seguì in quella strada, cercando di non farsi notare dagli altri dipendenti ministeriali, cercando di aspettare ad agire fino a che quella folla non si sarebbe sparpagliata per andare altrove e vivere la propria vita.
Sentì i battiti andare in sincronia con l’orologio. Finalmente tutto aveva raggiunto un suo percorso, tutto sarebbe andato per il meglio.
Allungando la mano dietro la schiena dell’uomo disse con tono deciso:

“Fidati di me. Prosegui su questa strada per altri venti metri, poi gira a sinistra.”

Aiden girandosi avrebbe potuto trovare accanto a lui un uomo ben più basso di statura con una barba castana estremamente folta.
Non lo avrebbe riconosciuto subito, probabilmente non sarebbe riuscito a riconoscerlo lungo tutto il tragitto, ma avrebbe potuto notare da subito che aveva un non so che di familiare.
Un forte profumo di erbe poteva arrivare al suo naso, come il sapore dell’alito al mentolo dell’uomo.
Che si fosse fatto bello per lui? Presto Aiden avrebbe scoperto anche questo dettaglio.




Aiden Weiss:
PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42
 
Top
view post Posted on 22/3/2021, 15:13
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,876

Status:



Aiden Weiss
Auror | 28 y.o. | Irlandese

Percepì distintamente il brontolio del proprio stomaco farsi sempre più irruento e temette, per un misero istante, di essere stato udito anche dai Ministeriali ancora nei suoi pressi. Non che gli importasse granché, era ovvio, ma doversi sentire gli occhi addosso era qualcosa che non aveva mai amato; per un Auror come lui, che la pensava nel suo stesso modo, avere le attenzioni altrui su di sé era qualcosa di altamente pericoloso, poiché dietro uno sguardo poteva celarsi la più oscura delle intenzioni. Aiden bramava con ogni cellula del proprio corpo l’invisibilità assoluta, il costante desiderio di rimanere nell’ombra e passare così inosservato, poiché mantenere un basso profilo era il modo migliore per restare vivo più a lungo e - al tempo stesso - fare il proprio lavoro come più reputava opportuno. Era come muoversi in punta di piedi, senza far rumore, come una volpe nell’ora della caccia: silenziosa, letale, pronta a balzare sulla preda e farla sua.
Dovette accellare di un poco il passo, quel tanto da permettergli di distaccarsi dal resto delle persone uscite dal Ministero il prima possibile. Nella sua testa regnava ancora il caos della routine giornaliera, ma a poco a poco si unì anche quella sorta di dibattito interiore tra il proprio stomaco e il cervello, in cui la scelta della pizza sarebbe stata guidata da ciò che il proprio organismo esigeva. Il duo dinamico composto da tonno e cipolla stava vincendo sulle varie tipologie che la propria voracità chiedeva a gran voce, scalzando perfino il bacon e il salame piccante. Ma era tutta colpa di Morty e non della dieta che si era imposto, dato proprio dall’arrivo del felino in famiglia e delle sue insistenti pretese di succosi tranci di tonno, Aiden aveva iniziato a vedere tonno ovunque.
Emise un sommesso sbuffo, soffiando via l’ennesimo getto di fumo sia dalla bocca che dalle narici, mentre continuava a fissare la strada che aveva davanti. Quando però sentì una mano protendersi verso la propria schiena, seguita da una voce maschile, Aiden dovette resistere all’impulso di girarsi di scatto e afferrarlo per il bavero, limitandosi tuttavia ad irrigidire i muscoli del proprio corpo e serrando la mascella con l’aria di chi stava davvero lottando con i propri impulsi. Si armò di pazienza e di sangue freddo, deciso a seguire il gioco dell’altro fino al punto designato; ciò indusse l’Auror lanciare uno sguardo di sottecchi verso la figura che gli aveva teso quel agguato, accennando un vaghissimo sorriso.
«Se lo dici tu.» si limitò a dire, in un sussurro. Arricciò appena il naso quando percepì l’aroma di mentolo solleticargli le narici, trovandolo sgradevole al contrario di altri, ma oltre a questo anche per il solo pensiero di dover dare fiducia a qualcuno che non conosceva.
Fiducia. Era una parola grossa, un concetto che pochi conoscevano e meritavano di ricevere. Aiden Weiss, per sua stessa natura, era un uomo che faticava a cedere tale privilegio a chiunque e con estrema facilità, ben consapevole che - se mal riposta - avrebbe potuto segnare la sua fine per sempre; pertanto lo spirito autoconservatore dell’Auror aveva costantemente fatto in modo di selezionare selettivamente gli individui a cui concedere tale fiducia e a chi invece no, e quello straniero - benché avesse qualcosa di vagamente familiare - non rientrava nella cerchia dei privilegiati.
Per quanto ne sapeva il rosso, poteva essere chiunque, ma erano le sue intenzioni che Aiden voleva scoprire. Cosa voleva da lui? Aveva anche la sola e vaga idea di quanto fosse rischioso prendere un Auror alle spalle?
Dissimulare era una delle doti che gli veniva naturale il più delle volte, ecco perché Weiss cercò di fingersi remissivo e intenzionato a seguire le direttive lasciate dall’altro, pronto a giocare con lui come una volpe con un topo nel momento in cui fosse giunta l'ora di agire. Cercò quindi di percorrere la ventina di metri richiesti con la dovuta calma, per poi svoltare a sinistra come richiesto. A quel punto il rosso di Galway non poté fare altro che assicurarsi che non vi fosse anima viva nei dintorni, ad eccezione di lui e dell’altro individuo, oltre al gettare a terra ciò che restava della sigaretta e spegnerla con la suola dello scarpone, per poi tentare di girarsi di scatto e fronteggiarlo a muso duro, preparandosi perfino a confinarlo contro il muro con forza se si fosse rivelato necessario. Ovviamente dovette tenere in conto di un eventuale sfoderamento di bacchetta se si fosse dimotrato un Mago o di un coltello se invece si fosse trattato di un Babbano e di cui, ancora, non ne aveva l’assoluta certezza; fatto sta che, in ogni caso, era pronto a spezzargli il polso se si fosse rivelato ostile, ma l’avrebbe messo in pratica solo se veramente costretto. Non era da lui, infatti, ricorrere alla violenza, ma per autodifesa avrebbe fatto quanto poteva pur di neutralizzare l'altro ed impedirgli di nuocere alla sua persona in un qualsiasi modo.
«Chi sei? E cosa vuoi da me?»
Aveva nominato la fiducia lo straniero, ma se voleva ottenere la sua allora avrebbe fatto meglio ad iniziare con il rispondere alle domande dell’Auror, le quali erano più che lecite. Lo sguardo infatti parlava già da sé: serio e scuro in volto, Aiden Weiss meritava di sapere cosa aveva spinto l’altro ad approcciarsi a lui e proprio in quel modo. Perché, semplicemente, non gli era andato incontro a viso aperto e senza prenderlo alle spalle?
Istinto e ragione parvero di comune accordo e la mano del rosso andò alla ricerca dell’Avversaspecchio nella tasca sinistra dei jeans: se la persona che aveva davanti era una minaccia, l’oggetto glielo avrebbe confermato di certo.

Risponderò alla chiamata, perché è la strada che scelgo di percorrere.

Inventario

⇲ Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
⇲ Distintivo Auror;
⇲ Anello e ciondolo d'argento (oggetti comuni);
⇲ Sigarette e clipper;
⇲ Avvesaspecchio;
⇲ Caramella d’Illusione (1);
⇲ Polvere Buiopesto Peruviana (1);
⇲ Orecchie Obblunghe;
⇲ Bracciale di Damocle.

Stats & Conoscenze

PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42

⇲ Classi complete fino alla V, dei proibiti sono conosciuti Iracundia (Classe III), Ignimenti (Classe IV), Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto (Classe V);
⇲ Classe VI: Incarceramus e Realtas;
⇲ Classe VII: Magisterium;
⇲ Incantesimi da Auror: Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius;
⇲ Da Animagus: Mutas e Immūtas.

⇲ Occlumante Apprendista;
⇲ Animagus Principiante (Volpe Rossa).


Riassunto & Status delle Ferite

Mentre è alle prese con la scelta della cena, Aiden decide di fare buon viso a cattivo gioco quando si accorge della persona che gli ha parlato. Non sa quali siano le sue intenzioni, né se si tratta un Mago o un Babbano, ciò nonostante fa come gli viene detto anche se non si fida minimamente.
Master permettendo, Aiden tenterebbe di fronteggiare l’altro girandosi di scatto, oltre al cercare l’Avversaspecchio nei jeans.

Attualmente non ha subito danni.























 
Top
view post Posted on 27/3/2021, 20:56
Avatar

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
126

Status:


Stava andando tutto secondo i piani, o meglio, pensava stesse andando tutto come stabilito.
Con soddisfazione, Jonathan, proseguì la sua camminata con il fumante uomo, mentre il suo profumo iniziava a cozzare con quello delle sigarette del Rosso.
Come faceva a fumare quella robaccia? Come poteva solamente essere succube di quel gesto che avrebbe potuto portarlo alla morte?
Mentre le domande in lui si facevano sempre maggiori, svoltarono, e con quella svolta cambiarono anche le intenzioni dell’Auror.
E pensare che lui si era convinto che lo avesse riconosciuto! Era stato veramente un ingenuo.
Fu tutto fin troppo rapido; la sigaretta cadde per terra, il suo corpo venne sbilanciato all’indietro vicino al muro solo che riuscì a divincolarsi.
Fece un passo all’indietro, poi un altro, alla ricerca della bacchetta che non trovò mai.

“CHE FAI? NON MI RICONOSCI?SONO QUI PERCHE' DEVO PARLARTI DI UNA QUESTIONE IMPORTANTE.”

Sbraitò nei confronti dell’uomo, più per una questione di paura della reazione dell’Auror che per il terrore che gli potesse venir fatto del male. Sapeva bene che non gli sarebbe accaduto nulla, non da uno dei personaggi che volevano arruolare.
Cercando di rimettersi in una posizione eretta, mentre l’Auror davanti a lui finalmente riusciva a vederne il volto che gli sembrava familiare, ma non conosciuto per via della folta barba, allargò le braccia come a dire che era inerme.
Come si sarebbe comportato Aiden? Avrebbe continuato ad agire con furia?
Il cappello di lui ora era leggermente stropicciato, ma ancora ben ancorato sulla sua testa. Di certo quel color senape non faceva pensare che fosse una persona normale, ma insomma, ci si poteva aspettare di tutto a quel punto.




Aiden Weiss:
PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42
 
Top
view post Posted on 3/4/2021, 16:15
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,876

Status:



Aiden Weiss
Auror | 28 y.o. | Irlandese

Fissò quel giovane uomo sbilanciarsi e divincolarsi contro il muro in preda allo spavento che il suo gesto aveva provocato, mentre le parole - appena urlate - indussero l’Auror ad assottigliare il proprio sguardo, più per la concentrazione che per una vera e gelida minaccia; si sforzò, quindi, di ricordare mentre cercava di vedere oltre la barba dell’altro, nonché elemento di disturbo, in quella sua ricerca nel affibbiare un’identità al giovane.
Non seppe dire se furono gli occhi dell’altro o il vederlo in quella posizione inerme a riportarlo nel vicolo di Hogsmeade un anno prima, in cui un giovane Mago era stato ritrovato in pessime condizioni e con il proprio sangue a tingere la neve circostante, mentre Aiden era stato inviato da Rhaegar Wilde per indagare su quanto era accaduto alla vittima. Un caso di violenza, in cui la Magia Oscura aveva fatto da padrona e aveva vinto, lasciando l’Auror con neanche un pugno di mosche in mano; e quanta rabbia aveva provato verso se stesso nel non essere riuscito a dare a Jonathan Wolf la Giustizia tanto promessa, oltre al non ritrovarlo più al San Mungo una volta terminate le piste da seguire.
Se c’era una cosa che odiava di più in assoluto, dopo le mancate promesse, era il fallimento e pertanto non aveva potuto fare altro se non sentirsi doppiamente in colpa nei confronti di quel ragazzo che ora era maturato e si trovava davanti a lui.
«Jonathan? Jonathan Wolf?» sussurrò, infine, rilassando i propri lineamenti facciali. Reclinò appena il capo di lato, in un certo senso confuso per quella presa di coscienza. Il proprio petto si alzò e abbassò dopo un profondo sospiro saturo di amarezza, ma ciò nonostante - quando cercò di sfilare la mano dalla tasca dei jeans con l’Avversaspecchio nella propria presa - non poté evitare di provare a controllare lo stato delle ombre in esse riflesse, come a volerne trarre una rassicurazione.
Qualora fosse riuscito nel suo intento e che quindi l’oggetto in suo possesso non avesse ritenuto che il giovane non era una reale minaccia, allora Aiden avrebbe proteso verso quest’ultimo la propria mano libera, il palmo rivolto verso l’alto, in un chiaro segno di scuse, oltre ad offrirgli un aiuto nel rimettersi in piedi.
«Per il sacro calderone del Dagda, non arrivarmi più alle spalle...» mormorò, per poi guardarsi attorno, sperando vivamente che nessuno avesse udito le parole sbraitate dall’altro, o si sarebbero dovuti allontanare ulteriormente. «Non posso concedermi il lusso di abbassare la guardia.» spiegò, brevemente. «E non ti avrei fatto nulla se non per difesa.» aggiunse, nella remota speranza che Jonathan capisse le sue ragioni per come aveva reagito, e se non totalmente almeno in parte.
Non era stata solamente la paura o la diffidenza o l’istinto di autoconservazione a guidare le azioni di Aiden, ma anche il desiderio di mantenere intatta la promessa fatta alla sua famiglia: di non cadere vittima dello stesso Destino del padre.
«Ti ascolterò, ma prima avrei una domanda che mi assilla da tempo: dove sei stato dopo che ti hanno dimesso dal San Mungo? Ho fatto ritorno all’ospedale senza aver trovato ulteriori piste da seguire e non eri più lì...»

Risponderò alla chiamata, perché è la strada che scelgo di percorrere.

Inventario

⇲ Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
⇲ Distintivo Auror;
⇲ Anello e ciondolo d'argento (oggetti comuni);
⇲ Sigarette e clipper;
⇲ Avvesaspecchio;
⇲ Caramella d’Illusione (1);
⇲ Polvere Buiopesto Peruviana (1);
⇲ Orecchie Obblunghe;
⇲ Bracciale di Damocle.

Stats & Conoscenze

PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42

⇲ Classi complete fino alla V, dei proibiti sono conosciuti Iracundia (Classe III), Ignimenti (Classe IV), Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto (Classe V);
⇲ Classe VI: Incarceramus e Realtas;
⇲ Classe VII: Magisterium;
⇲ Incantesimi da Auror: Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius;
⇲ Da Animagus: Mutas e Immūtas.

⇲ Occlumante Apprendista;
⇲ Animagus Principiante (Volpe Rossa).


Riassunto & Status delle Ferite

Dopo averlo fissato intensamente, Aiden si ricorda di Jonathan e gli allunga la mano per aiutarlo, ovviamente dopo aver provato a dare uno sguardo al suo Avversaspecchio. Si propone di ascoltare quanto ha da dirgli Jonathan, ma prima gli chiede cosa ne è stato di lui dopo essere stato dimesso dal San Mungo.

Attualmente non ha subito danni.























 
Top
view post Posted on 17/4/2021, 10:31
Avatar

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
126

Status:


“Certo che sono Jonathan! Ti avevo detto di fidarti!”

Esclamò l’uomo, ancora visibilmente scioccato.
Osservando la postura di Aiden, remissiva nei suoi confronti, si tranquillizzò per respirare a fondo.
Sapeva bene che quel modo di avvicinarsi non era stato dei più puliti, ma nemmeno uno dei più loschi; se avesse voluto fargli del male gli avrebbe potuto puntare una bacchetta contro la schiena, non il palmo di una mano.
Passandosi entrambe le mani sul viso, mentre le ombre scure della via inghiottivano parte dei colori del suo vestiario, disse ad Aiden delle parole secche e concise.

“Non passiamo parlarne qui, non ora. Seguimi.”

Girandosi di spalle, inoltrandosi nel buio della via, si addentrò in quella fitta aggregazione di palazzi.
Fu solo lì in quel preciso momento che si sistemò il cappello che aveva provato ad andarsene lontano da lui e solo lì che gli disse delle parole che lo avrebbero lasciato inerme:

“Scusami se ti ho colto alla sprovvista, ma dovevo fare in modo che nessuno vedesse che mi fossi avvicinato a te.
Tu ancora non lo sai, ma ho il compito di capire se sei degno di stare dalla nostra parte, dalla parte del bene e questo compito…”


Mentre rallentava nella sua camminata, vide delle luci soffuse fare da richiamo.
Era lì che dovevano andare, lì che dovevano avviarsi. Fece una serie di passi, in prossimità di alcuni bodyguard a protezione dell'area, quindi concluse:

“Me lo ha dato Rhaegar Wilde.”

Fu definitivo in quelle parole, estremamente deciso.
Con gli occhi cercava, l’espressione di Aiden, quell'espressione che poteva apparire sul volto di un’Auror che si sentiva ricercato dal suo stesso capo.
Come poteva essere che lui non fosse dalla parte del Bene? Che ci fosse un altro Bene? Che ci fosse un altro concetto di legalità oltre quello che conosceva?
Jonathan sapeva che lo stava portando a crogiolarsi nelle domande, ma presto gli avrebbe dato delle risposte o alcune di queste.

“Entriamo? Ti offro da bere.”




Aiden Weiss:
PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42
 
Top
view post Posted on 12/5/2021, 21:32
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,876

Status:



Aiden Weiss
Auror | 28 y.o. | Irlandese

Una parte di lui avrebbe voluto ribattere, spinto da quel vissuto che l’aveva forgiato passo dopo passo, fino a renderlo l’uomo e l’Auror che era, ma si convinse a mordersi la lingua pur di darsi un freno e fare ammenda per quello spavento che aveva inflitto a Jonathan. Forse il giovane Wolf non avrebbe potuto capire a pieno la sua visione in merito alla fiducia, né avrebbe preteso che lo facesse, ma non si poteva chiedere ad una volpe di reprimere la sua natura guardinga e schiva a tal punto da dispensare fiducia verso il prossimo solo perché gli è stato chiesto di farlo. Stava di fatto, però, che con il suo silenzio a tal proposito, Aiden stava concedendo il beneficio del dubbio a Jonathan, oltre a un pizzico di pazienza nel ricevere una spiegazione per quel suo avvicinamento.
La risposta alla sua domanda non giunse quanto avrebbe sperato, lasciandogli un senso di amarezza in bocca che non amava assaporare, ma confidò che sarebbe giunta in seguito, poiché si ritrovò a muovere appena il capo in un cenno di assenso alle parole dell’altro, affondando entrambe le mani nella giacca di pelle e seguendo il proprio cicerone verso un luogo più consono, così che potessero affrontare il discorso per il quale Jonathan lo aveva intercettato. Il rosso, dunque, tentò di stare al passo dell’altro mostrandosi sciolto nel portamento, in modo da sembrare in compagnia di un vecchio amico con il quale stava passeggiando, ma anziché parlare del più e del meno come molti avrebbero fatto, Aiden scelse di gran lunga il silenzio.
Silenzio che venne messo a dura prova dalle successive parole di Jonathan.
Il termine che venne utilizzato, quel “degno”, fu più bruciante di quanto non avrebbe mai immaginato, come se fino a quel momento non avesse mai operato in nome del Bene, come se non avesse mai servito a dovere quel sacro simbolo di Giustizia che teneva ben custodito all’interno di una delle tasche della giacca e del quale nel cercò il contatto. Si prodigò nel far sì che non stringesse il Distintivo pur di non attivarlo, dato che non voleva di certo richiamare il rinforzi se un reale e ben giustificato motivo o avrebbe dovuto ben più di una spiegazione a Rhaegar.
Già. Rhaegar.
Sentire quel nome, mentre metteva a fuoco delle luci soffuse e dei bodyguard appostati vicino ad un locale, per poco non gli occluse la vena. Se fosse stato da solo, riparato da ogni tipo di sguardo, si sarebbe sicuramente massacrato le mani contro il primo lampione o parete di mattoni che avrebbe trovato, poiché la frustrazione del momento era molta e avrebbe tanto voluto sfogarla senza essere giudicato; oppure sarebbe bastato fare dietrofront, rientrare al Ministero della Magia e fiondarsi nell’ufficio di Wilde come una furia e chiedergli spiegazioni. Quanto gli costava al suo Capo bussare alla porta del suo ufficio e metterlo lui stesso alla prova? Perché non raggiungere direttamente il proprio sottoposto nell’umile dimora che si era scelto, isolato da ogni forma di vita se non da quella animale, se proprio desiderava la riservatezza? Possibile che non si fidasse di lui?
Io non sono come Betterson!
Un pensiero che bruciava ancora più dell’essere degno o meno di quel Bene di cui Jonathan aveva professato di voler scoprire in lui, poiché metteva in discussione l’onore di un uomo che aveva sempre lottato per ciò che era giusto e puro fin dall’inizio del proprio mandato. O esisteva un Bene ben superiore a quello che intendeva lui? Cosa si aspettava di ottenere Rhaegar da lui, di preciso?
Ma la sottile arte della comprensione arrivò - come sempre - in ultimo a solleticare l’animo focoso di Weiss, come la Speranza che usciva per ultima dal vaso di Pandora, placando l’Auror una volta per tutte e rendendolo più propenso a riflettere. Anche se non approvava in tutto e per tutto la linea adottata da Rhaegar in quella faccenda, Aiden avrebbe fatto in modo che il proprio Capo ricevesse tutte le prove necessarie sul suo conto. Se aveva dubitato di lui, anche solo per un’istante, allora avrebbe fatto in modo che - per mezzo di Jonathan - capisse quanto non era e mai sarebbe stato il tipo d’uomo che tradiva quegli ideali che aveva giurato di servire, né che avrebbe ceduto al richiamo del Lato Oscuro sotto le sue molteplici forme, dolci o amare quali che fossero. Al tempo stesso avrebbe ricevuto anche lui delle risposte, ma si sarebbe sforzato di pazientare nell’averle.
Fino a quel momento aveva cercato di rimanere come una maschera di cera, ma si destò solamente quando Jonathan gli propose di entrare, oltre ad offrirgli da bere; a quel punto Aiden volse il proprio sguardo sull’altro con aria seria e decisa. «Non reputo saggio bere...» apostrofò in tono secco e conciso. In quel momento era più l’Auror a parlare che l’uomo. «Avranno delle zone appartate?» chiese, rivolgendo il proprio sguardo cinico e sospettoso nei confronti del locale. Aveva infatti inteso dalle parole di Jonathan quanto fosse importante la discrezione e lui stesso era dello stesso avviso, tant’è che ci avrebbe pensato lui altrimenti, proprio come quel giorno in cui era intervenuto per indagare sul caso del giovane Wolf.
Attese che l’altro facesse gli onori di casa ed entrasse per primo, mentre lui l’avrebbe seguito senza fiatare.

Risponderò alla chiamata, perché è la strada che scelgo di percorrere.

Inventario

⇲ Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
⇲ Distintivo Auror;
⇲ Anello e ciondolo d'argento (oggetti comuni);
⇲ Sigarette e clipper;
⇲ Avvesaspecchio;
⇲ Caramella d’Illusione (1);
⇲ Polvere Buiopesto Peruviana (1);
⇲ Orecchie Obblunghe;
⇲ Bracciale di Damocle.

Stats & Conoscenze

PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42

⇲ Classi complete fino alla V, dei proibiti sono conosciuti Iracundia (Classe III), Ignimenti (Classe IV), Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto (Classe V);
⇲ Classe VI: Incarceramus e Realtas;
⇲ Classe VII: Magisterium;
⇲ Incantesimi da Auror: Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius;
⇲ Da Animagus: Mutas e Immūtas.

⇲ Occlumante Apprendista;
⇲ Animagus Principiante (Volpe Rossa).


Riassunto & Status delle Ferite

Anche se impassibile, Aiden è piuttosto risentito dalle parole di Jonathan, in particolare riguardo al coinvolgimento di Rhaegar. Si trattiene dal liberare la propria frustrazione e decide di voler dimostrare al proprio Capo che non è incline né al tradimento né a voler cedere al Lato Oscuro.
Asseconda l’iniziativa di Jonathan, sperando vi siano zone appartate dentro al locale.

Attualmente non ha subito danni.























 
Top
view post Posted on 25/7/2021, 19:55
Avatar

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
126

Status:


Provò a capire cosa passasse nella testa dell’Auror.
Non per farsi gli affari suoi – sia mai! – piuttosto per capire come si dovesse comportare e come dovesse procedere.
Da buon Corvonero quale era stato, Jonathan non lasciava nulla al caso, nemmeno quei discorsi che, per un comune essere umano, potevano rasentare la normalità.
Osservando l’uomo crogiolarsi nei suoi pensieri, valutò se fosse nelle condizioni per procedere quindi continuò a camminare alla volta delle luci.

“Ma cosa hai quindici anni? Vedrai che un Whiskey o una Burrobirra non ucciderà il tuo flusso di pensieri.”

Quella battuta, non era stata dettata dal caso.
Aiden lo poteva credere tranquillamente, ma in realtà non era così. Quella provocazione era stata messa lì per dare coraggio e temprare quell’uomo, un uomo che aveva avuto del coraggio a provare a supportarlo in uno dei momenti più bui della sua vita.

“Vedrai che troveremo il posticino adatto a noi, il luogo in cui potremmo dibattere tranquillamente dei nostri trascorsi. Dopotutto i posti non li scelgo a caso. Tutto ha sempre un senso.”

Sorridendo al ragazzo, osservò l’orologio, il suo mantra.
Era passato del tempo dall’aggressione, ma questa era servita a renderlo maggiormente metodico; ora era come quell’orologio, come il suo ticchettio e costante avrebbe continuato a battere la sua strada senza farsi interrompere.

Facendo capolino al luogo designato, osservando i due corpulenti uomini davanti a lui, quindi disse con estrema sicurezza:

“Pomello.”

Con quella parola, i due, fecero superare un cordone dal colore rosso a lui e Aiden per farli accomodare in quello che sembrava essere un seminterrato.
Non appena si superava l’ultimo e cigolante gradino di quella scalinata, davanti a loro si proponeva un mondo magico, totalmente distante dalle vie di Londra che avevano appena solcato.
L’odore acre della metropolvere pizzicava le orecchie dando la sensazione di volare, mentre loschi individui osservavano i protagonisti della storia come se fossero delle vittime sacrificali.

“Ora ci uccidono.”

Disse Wolf con tono divertito mentre si avviava verso la seconda stanza del posto, sviluppata in uno stile alquanto rustico e poco ordinato.
Spostandosi all’angolo più remoto del locale, precisamente ad un tavolino rotondo dal diametro di mezzo metro, prese uno sgabello anche per Aiden per farlo accomodare.
Le luci soffuse del luogo impedivano ai presenti di osservarsi in volto, mentre il mormorio acceso non permetteva a nessuno di sentire i discorsi altrui.
Era il luogo adatto alle confessioni o alle chiacchiere che non dovevano essere udite da estranei.
Battendo leggeremente le mani sul tavolo Jonathan alzò un braccio in direzione del cameriere più vicino a loro che sembrava avere il volto leggermente contuso, per poi dirgli quando fu vicino con sicurezza:

“Per noi due Whiskey Incendiari senza ghiaccio. Grazie.”





Aiden Weiss:
PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42
 
Top
view post Posted on 1/8/2021, 16:18
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,876

Status:



Aiden Weiss
Auror | 28 y.o. | Irlandese

Si scoprì più cinico del previsto, benché la provocazione di Jonathan gli provocó un brivido di fastidio che, in circostanze completamente diverse, avrebbe potuto scatenare l'animo collerico dell'uomo per quel punzecchiamento al proprio orgoglio. Se ne uscì, dunque, con una piccola smorfia, non del tutto convinto: anche se era vero che un bicchiere non uccideva nessuno, non voleva rischiare di cadere nel tremendo abbraccio degli eccessi, ottenebrando così la mente e ostacolando i riflessi del proprio corpo; sentiva di non poterselo permettere, non se Jonathan era veramente lì per con di Rhaegar. Si sentiva dunque sotto esame e, già che non vi era il Capo Auror in persona, Aiden aveva come la strana sensazione (anche se non ne era del tutto certo) che gli scivoloni commessi in passato avessero indotto il proprio superiore a richiedere una prova doppiamente più ardua da superare; e lui, ovviamente, voleva poter dimostrare a Wilde di che pasta era fatto, che poteva superare quel test, oltre al voler ottenere la giusta dose di fiducia che meritava di avere.
«Tranquillo, sono Irlandese: sono nato che poppavo direttamente dalla bottiglia di Whiskey.» replicó - a sua volta - con una battuta, mostrandosi disinvolto nonostante tutto. Era tuttavia deciso al non voler iniziare a bere subito ma, pur di non offendere Jonathan per quell’offerta, l'Auror avrebbe cercato di inumidirsi le labbra a determinati intervalli, misurandosi anche con il contesto di cui l’altro voleva parlargli. Se non altro, si disse, pareva un buon compromesso.
Poi, alle successive parole di Wolf, Aiden non poté fare a meno di rivolgergli un fugace sguardo con la coda dell’occhio: pareva davvero sicuro di sé, ma ciò che lo colpì maggiormente fu la possibilità di parlare dei loro trascorsi e il rosso non poté evitare di pensare che forse avrebbe ricevuto le risposte che tanto desiderava su quanto che era successo al giovane al proprio fianco; se c’era una cosa, infatti, che a Weiss non piaceva affatto, era quello di giungere ad un punto morto con le indagini e mancare così alla parola data. Si era sentito responsabile per il ragazzo e lo era anche in quel momento, desideroso di poter finalmente portare una ventata di Giustizia in quel mondo sempre più governato dalle Ombre del Male e che lo stava facendo marcire.

Silenzioso come una Volpe in piena caccia, l’uomo dai capelli rossi seguì Jonathan dinanzi all’ingresso del locale, cercando di degnare con soltanto una misera occhiata i due omaccioni una volta che venne pronunciata la parola d’ordine. Era certo che meno gli avrebbe guardati, meno problemi avrebbero riscontrato, mostrandosi dunque più passivo che incline al voler innervosire i buttafuori.
Una volta ricevuto il via libera, lo sguardo dell’Auror mutò improvvisamente, facendosi più guardingo e sondando il circondario con una certa dose di discrezione; non erano più all’aperto, tra le vie di Londra in cui sia Maghi che Babbani potevano passare, ma a mano a mano che scendevano in quello che era un seminterrato popolato da soli Maghi, trovò l’istinto dello stesso avviso del proprio raziocinio: sarebbe stato meglio mantenere una vigilanza costante!
Il naso si arricciò, soffocando un ringhio sommesso. Non era l’odore acre della Metropolvere ad averlo infastidito, ma la frase che Jonathan proferì nel rendersi conto di alcuni sguardi destinati a loro da gente a dir poco discutibile, oltre al fatto che egli aveva addirittura asserito di aver scelto appositamente quel posto e che tutto aveva un senso. E, a tal proposito, l'Auror nutrì qualche dubbio a riguardo, ma tant'è che ebbe il buonsenso di tenerselo per sé. Ti pare il caso di scherzare? Non ci sarebbe stato bisogno di un Galeone per poter sapere quale fosse il pensiero dell’Auror, poiché lo sguardo che lanciò all'altro era alquanto inequivocabile, dato che stava cercando di riproverarlo con una silente e severa occhiataccia. E, da parte sua, era stato un bene che non avesse aperto bocca.
Con la mascella ancora contratta, il Mago di Galway si ritrovò così costretto a montare ancora di più la guardia, mentre si accingeva ad accomodarsi nel tavolo scelto da Jonathan, le mani che formicolavano per quello che era il desiderio di stringere a sé il legno della bacchetta e il ferro del Distintivo; ma sia l’uno che l’altra sarebbero rimasti celati tra le pieghe della propria giacca, al sicuro, ma alla propria portata in caso di immediata necessità.
Appoggiò dunque i gomiti sul tavolo e lasciò che fosse Jonathan a fare le ordinazioni, mentre lui cercò di distendere un minimo i nervi affinché potesse mostrarsi più calmo. Poi, quando si fu accertato che nessuno gli stesse osservando e ascoltando, l’Auror prese la parola. «Se dobbiamo ballare, tanto vale iniziare...» mormorò flebilmente, cercando lo sguardo dell’altro. E io sono molto bravo, a ballare...
Era giunto il momento delle risposte: cosa voleva sapere Wilde, di preciso, per poterlo ritenere degno di stare dalla parte del Bene? Non aveva già dato prova di essere fedele al proprio mandato? O quello che intendeva Jonathan era altro?
«Hai detto che ti ha mandato Lui...» E con Lui intendeva proprio il Capo Auror. «oltre ad accennare anche ad una parte. Di quale parte stiamo parlando, se mi è concesso chiedere?» Cercò di parlare in tono morbido e calmo, moderandosi dal non risultare troppo incalzante o arrogante: l'una cosa che voleva ottenere era innescare un'incomprensione in quei primi minuti di dialogo.

Risponderò alla chiamata, perché è la strada che scelgo di percorrere.

Inventario

⇲ Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
⇲ Distintivo Auror;
⇲ Anello e ciondolo d'argento (oggetti comuni);
⇲ Sigarette e clipper;
⇲ Avvesaspecchio;
⇲ Caramella d’Illusione (1);
⇲ Polvere Buiopesto Peruviana (1);
⇲ Orecchie Obblunghe;
⇲ Bracciale di Damocle.

Stats & Conoscenze

PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42

⇲ Classi complete fino alla V, dei proibiti sono conosciuti Iracundia (Classe III), Ignimenti (Classe IV), Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto (Classe V);
⇲ Classe VI: Incarceramus e Realtas;
⇲ Classe VII: Magisterium;
⇲ Incantesimi da Auror: Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius;
⇲ Da Animagus: Mutas e Immūtas.

⇲ Occlumante Apprendista;
⇲ Animagus Principiante (Volpe Rossa).


Riassunto & Status delle Ferite

Restio a bere, poiché si sente sotto esame e non vuole eccedere con l’alcolismo, Aiden segue Jonathan mostrando un’iniziale passività all’ingresso con i due buttafuori, per poi farsi guardingo come suo solito una volta giunti all’interno. Tenta di rimproverare Jonathan con uno sguardo per quella battuta detta in tono divertito, per poi cercare di calmarsi una volta al tavolo. Qui inizia a porre le sue prime domande.

Attualmente non ha subito danni.

























♡ ∼ Anche se non è sempre tutto posto al condizionale è da considerarsi a livello ipotetico.

 
Top
view post Posted on 30/8/2021, 09:10
Avatar

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
126

Status:


Sentendo le domande di Aiden, Jonathan, sorrise soddisfatto.
Finalmente erano arrivati al punto focale del discorso, a quel momento utile a sciogliere tutti i nodi al pettine e capire di che pasta fosse fatto l’uomo davanti a lui.
Non rispose subito, rimase in silenzio a fissarlo.
Cosa stava pensando? Quali dubbi nutriva? Aveva delle paure? Si sentiva al sicuro con lui oppure era dubbioso anche nei suoi confronti?
Tanti quesiti albergavano nella sua mente, ma non doveva renderli evidenti, anzi, doveva proseguire con la messa in scena montata ad arte e quella finta sicurezza che potevano indurlo a scoprire di più sull’uomo che aveva di fronte.
Bevve un sorso dal bicchiere che venne portato celermente dal cameriere che aveva preso l’ordine.
Braccia livide si ponevano tra lui e l’Auror mentre venivano congedate con un solo cenno di capo.
Non appena la distanza da estranei divenne notevole, aggrottando leggermente la fronte l’irriverente Ex Corvonero domandò a bruciapelo:

“E’ cosi importante il pensiero che Lui ha su di te?”

Era interessante sapere che per quanto fosse lontano ancora dallo scoprire, l’Auror avesse un legame così forte con un posto a lui ancora sconosciuto; un posto dove sicuramente la legge camminava un sentiero differente.
Passando l’indice sinistro sul bordo scheggiato del suo bicchiere di cristallo, proseguì a parlare, questa volta scoprendo parte delle carte.
Insomma, era giusto che ci fosse un dare/avere nella loro conversazione e non solo una acquisizione totale della conoscenze da parte sua.

“Si, esiste un'altra parte...”

Disse osservando il liquido scuro muoversi leggermente. Trovare le parole in quei momenti non era mai semplice, specialmente per lui che era arrivato da poco a far parte dell’Ordine della Fenice.

“Una parte che cerca di difendere la comunità magica dal male e non soltanto dalle malefatte.”

Sentenziò con decisione.
Avrebbe capito la differenza tra le due parole? Avrebbe capito che le due parole potevano coincidere e alle volte divergere?
Oltre ad amare il tempo, l’Ex Corvonero amava i vocaboli, la loro etimologia, il significato che potevano trasmettere e il modo in cui potevano trasmetterlo.

“Esiste una ‘parte’ che cerca di placare il male che sta lentamente affossando il nostro mondo, tramite indagini, lavoro di squadra e agendo. Il tutto senza un distintivo appuntato sul petto.
Ti sembra giusto, Aiden?”


Per la prima volta usò il suo nome e non fu un caso.
Voleva capire cosa ne pensasse di quel mondo sommerso, di quella parte che, in qualche modo , frapponeva agli Auror e la loro ricerca di giustizia. Una giustizia diversa.




Aiden Weiss:
PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42
 
Top
view post Posted on 16/9/2021, 11:13
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,876

Status:



Aiden Weiss
Auror | 28 y.o. | Irlandese

Pù che ad una danza, sembrò aver dato vita ad una gara del silenzio. Jonathan si prese il proprio tempo, che fosse per studiarlo o per ponderare le giuste parole da dire era indifferente, Aiden attese con tutta la pazienza di cui era capace, fissando a sua volta l’altro direttamente negli occhi; ma mantenne quel contatto costante, intatto, finché non intravide le braccia livide del cameriere entrare nel suo campo visivo mentre disponeva i bicchieri di Whiskey davanti a loro. Si domandò su come se le fosse procurate, se accidentalmente o se ad opera di qualcun altro; in un certo senso chiederselo fu piuttosto sensato e logico, giacché quel locale non vantava di certo di gente ordinaria e ricordò le occhiate che qualche individuo aveva rivolto a lui e Jonathan al loro arrivo.
Quando il giovane Wolf si decise a parlare, Aiden tornò a fissarlo: l’espressione si fece decisa, come se niente potesse scalfirlo, rivelando la propria determinazione e anche qualcos’altro.
«Lo è.» mormorò con serietà. «Deve esserci un rapporto sano tra Superiore e Dipendente, in cui vige il rispetto e la fiducia reciproca. E la fiducia è una merce rare, oggigiorno.» Era sempre stato restio a concedere la propria fiducia con estrema facilità, come invece suo padre aveva fatto e che, probabilmente, lo aveva spedito nella tomba; persino il caso di Betterson aveva dimostrato ampiamente quanto fosse necessario farsi due conti in tasca, piuttosto che rischiare di subire il più infimo dei tradimenti. «Lui ha la mia fiducia, il mio rispetto… Cose che non concedo ad occhi bendati, ma che una volta ottenuti sono senza riserva. Posso solo augurarmi di venire ricambiato, altrimenti come posso adempiere alla promessa fatta? Come posso fare del Bene, come Auror, se vi è il dubbio? Farlo come uomo non sarebbe un problema, ma devo conciliare questo aspetto con il Distintivo, perché fa parte della mia vita.» Si chiese se Jonathan avrebbe mai compreso a pieno quelle parole, anche se infondo non aveva cercato l’Irlandese per quello. Tuttavia il concetto di fiducia si estendeva a qualsiasi cosa e probabilmente aprire quella quella porta si era rivelata necessaria, forse addirittura utile all’altro nel cercare di inquadrare meglio Weiss. Bisognava fidarsi dei propri compagni se si voleva fare un buon lavoro di squadra e questo il fulvo l’aveva capito da ormai molto tempo.
Seguì i movimenti di Jonathan, lo studiò mentre sorseggiava, mentre dosava le parole successiva, analitico e vigile come sempre; al tempo stesso non toccò un solo goccio di alcol, consapevole di non poterselo ancora permettere, dato che gli alcolici erano diventati recentemente il suo tallone d’Achille e per tale motivo doveva resistere. «Ho visto in faccia entrambi, Jonathan, te lo posso assicurare. Il Male, le malefatte…. in tutte le salse! E le ho viste sia come Auror che come uomo. Potranno anche avere sfumature diverse, a volte, ma il Male è il Male. Maggiore o minore, non cambia niente… In un modo o in un altro, essi generano Caos e sofferenza, che si ripercuotono a scapito di persone innocenti, e questo è ingiusto!» Tra le tante cose che aveva cercato di lasciar trapelare in quel discorso, ciò di cui Aiden si era curato di far comprendere all’altro, era il concetto di essere sia uomo che Auror e che non agiva soltanto per senso del dovere, ma che era guidato da l’umana bontà che lo aveva sempre contraddistinto e che era stata più volte messa alla prova; aveva dei principi morali, che lo avevano guidato più e più volte nel corso di quella vita, salvandolo dalle Ombre e tenendolo costantemente sul sentiero della Luce. Avrebbe fatto qualsiasi cosa, tutto ciò che era in suo potere, pur di vegliare sugli innocenti, anche senza un Distintivo scintillante appuntato sul petto. Erano le intenzioni a rendere l’uomo nobile e giusto, non degli orpelli che enfatizzavano un ruolo ben preciso. Aveva scelto la via dell'Auror perché era l'unico lavoro a farlo sentire completo, non soltanto per le responsabilità che si era sentito sulle spalle.
«Quando un cane non ha modo di vegliare sull’intero gregge e sopraggiungono i lupi, anche una pecora può fare la differenza. Un lupo non resisterebbe contro cento pecore che lottano per la sopravvivenza, perché il potere dell’unione è più forte del singolo individuo.» disse, criptico tanto quanto Jonathan, per poi sorridere improvvisamente al giovane che aveva di fronte. «Giusto o sbagliato che sia, non spetta a me giudicare, Jonathan. Quello che posso dirti è che preferirei cento volte morire accanto alle mie pecore, dopo aver lottato duramente al loro fianco, piuttosto che rischiare che una di essa vada perduta a causa del mio orgoglio nel voler combattere da solo. Non importa che ci sia un altro cane o una pecora a fiancheggiarmi nella lotta, quello che conta è essere uniti e agire per quello che è lo scopo comune: cacciare via il lupo!»
Aveva soddisfatto le aspettative di Jonathan con quelle parole? Era riuscito a mostrargli la sua indole?
Ciò nonostante, Weiss si sporse di poco in avanti, per poi aggiungere in un sussurro: «Io lotto per difendere la Vita e lo faccio soprattutto come uomo. Non è forse la più alta forma di Giustizia questa? O vi aspettate altro da me? Per esempio: chiedere al cameriere che ci ha servito se quelle braccia livide sono frutto di un incidente o se è stato qualcuno?» Fece un cenno appena percettibile con il capo verso il punto in cui, presumibilmente, il cameriere doveva essere andato dopo essersi congedato. Non si era dimenticato quanto aveva intravisto, indipendentemente che potesse trattarsi o meno di una probabilità come un’altra, o di un suo semplice abbaglio; in ogni caso dimostrò che nulla era passato come inosservato e che avrebbe agito se soltanto Wolf glielo avesse chiesto. Si sarebbe offerto di aiutare il cameriere se la causa del suo malessere fosse stata causata da qualcuno.
«Cos'altro devo mostrarti oltre alle mie parole?»

Risponderò alla chiamata, perché è la strada che scelgo di percorrere.

Inventario

⇲ Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
⇲ Distintivo Auror;
⇲ Anello e ciondolo d'argento (oggetti comuni);
⇲ Sigarette e clipper;
⇲ Avvesaspecchio;
⇲ Caramella d’Illusione (1);
⇲ Polvere Buiopesto Peruviana (1);
⇲ Orecchie Obblunghe;
⇲ Bracciale di Damocle.

Stats & Conoscenze

PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42

⇲ Classi complete fino alla V, dei proibiti sono conosciuti Iracundia (Classe III), Ignimenti (Classe IV), Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto (Classe V);
⇲ Classe VI: Incarceramus e Realtas;
⇲ Classe VII: Magisterium;
⇲ Incantesimi da Auror: Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius;
⇲ Da Animagus: Mutas e Immūtas.

⇲ Occlumante Apprendista;
⇲ Animagus Principiante (Volpe Rossa).


Riassunto & Status delle Ferite

Aiden studia Jonathan a sua volta ma si accorge anche delle braccia del cameriere. Nonostante tutto cerca di far comprendere all’altro l’importanza della fiducia e del rispetto, rivelando quindi parti di se stesso; oltre a questo, comprende le parole di Wolf e gli spiega - a modo suo - che sono le intenzioni a rendere l’uomo buono e giusto, non un Distintivo, e che combattere per una causa comune con altre persone è la cosa più importante. Nel caso Jonathan e Rhaegar si aspettino qualcosa di più da lui, Aiden ipotizza di andare a chiedere al cameriere come si è procurato quel lividi, in modo tale che possa aiutarlo nel remoto caso in cui sia stato qualcuno.

Attualmente non ha subito danni.























 
Top
view post Posted on 17/9/2021, 08:31
Avatar

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
126

Status:


Jonathan osservò con sicurezza Aiden.
Sentiva di averlo colpito nel vivo e fu felice che la sua reazione fu tanto concitata.
Ciò significava molto per lui, voleva dire che ci teneva a quanto si stesse dicendo, ma fino a che punto?
Osservando con sguardo vago il cameriere, si girò per dire con estrema tranquillità:

"Non è necessario che ti metta in mostra."

Avvicinando le mani a sé, al fine di congiungerle, proseguì nel suo discorso:

"Quella è una vittima del sistema, una pedina di questo infimo gioco dove gli Auror con i loro distintivi non possono far nulla.

Non credo che tu lo sappia, ma dei tuoi colleghi sono venuti alcuni giorni fa sospettando che quel cameriere potesse ricevere costantemente delle violenze, ma lui davanti al titolare ha negato tutto, anzi si è anche scusato di avere dei lividi.
Quando sono usciti dal locale, hanno sentito delle grida di dolore e dei colpi di bastone.
Ovviamente sono rientrati ma, al loro arrivo, lui ha detto di essere inciampato sui gradini delle scale."


Muovendo la mano, con gesto quasi indispettito, bevve un sorso del suo whiskey per poggiarlo sul tavolo con vigore.
Se pensava a quanto stesse succedendo lì e nel mondo magico diventava un pazzo, un adulto con la bava alla bocca, ma doveva ancora tenere botta, mantenere un atteggiamento pacifico.

"Vedi è proprio qui che entriamo in gioco noi.
Dove l'uomo di legge non può o non vuole arrivare ci siamo noi con l'obiettivo finale di debellare questo Mondo...da...Lui e dal male."


Un sorriso delicato affiorò dalle sue labbra, leggermente inquietante.
Quella speranza di riuscire un giorno a rendere il Mondo un posto migliore lo aiutava e invogliava a fare di più, sempre.

"Ora; le parole stanno a zero.
Se non fossi stata una persona degna di fiducia per Wilde non staremmo nemmeno qui a parlare.
Tolto questo pensiero dalla testa, sta a te capire se sei dei nostri oppure no, se vuoi essere un semplice uomo di legge o qualcosa di più; un qualcuno che difende i diritti di tutti.
Ti avverto, questa non è una decisione da prendere alla leggera; quando si entra a far parte dell'Ordine della Fenice, si mette in gioco qualunque cosa, anche la vita e non ci si può redimere. Si mette in secondo piano il lavoro per difendere gli altri, per aiutare il prossimo, indipendentemente se ci sta simpatico o antipatico a pelle."


Parole banali, forse no.
Ora stava all'Auror muoversi.




Aiden Weiss:
PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42
 
Top
view post Posted on 29/12/2021, 14:35
Avatar

When the snow falls, the fox tries to survive.

Group:
Auror
Posts:
3,876

Status:



Aiden Weiss
Auror | 28 y.o. | Irlandese

Corrugò un sopracciglio, forse con eccessiva severità, e non di certo per ostentare arroganza o il proprio orgoglio ferito. Per una volta tanto Weiss non permise ai propri difetti di emergere, di controllare le sue emozioni e azioni, oltre che parole; non che fosse arrogante (ci mancherebbe altro!), ma era l’orgoglio che spesso e volentieri lo aveva messo nei guai o, più semplicemente, sotto una luce diversa agli occhi altrui. Non era mai stata sua intenzione mettersi in mostra, non nel modo in cui forse Jonathan credeva: quello che l’Auror voleva dimostrare all’altro era che spesso le parole non bastavano da sole, e che lui, a differenza di molti altri, sapeva perfettamente quanto poco valore avessero le parole a confronto con i fatti.
Ciò nonostante il rosso ascoltò le successive parole di Jonathan, finché una piccola smorfia non apparve sulle sue labbra. «Io sono diverso dai miei colleghi…» sentenziò in un mormorio sommesso, ripensando ad ogni volto con cui aveva lavorato o a quelli di coloro che se n’erano andati per un motivo o per un altro, oltre a quello del traditore Betterson. Anche lui, come l’altro Mago, afferrò il proprio bicchiere di Whiskey Incendiario e bevve un piccolo sorso, sperando di soffocare la frustrazione sempre più crescente; ma a differenza di Jonathan, il movimento che Aiden fece per rimettere il bicchiere sul tavolo fu alquanto tranquillo e calcolato. Le parole che aveva detto, alla pari di una confessione, erano più veritiere che mai: era diverso sotto molteplici aspetti, non soltanto per il modus operandi, ma anche per il percorso di crescita a cui era stato sottoposto; nel Bene o nel Male, Aiden Weiss aveva mutato più pelli di un serpente, ma al solo scopo di trovare un proprio equilibrio e forma stabile, sperando - ovviamente - nel meglio, sia come Auror che come uomo.
Ascoltò nuovamente Jonathan, questa volta inclinando appena la testa di lato. Pensò nuovamente che quello non fosse il luogo più adatto per parlare del Signore Oscuro, indipendentemente che fosse anche tra le righe, poiché non poteva sapere chi sarebbe potuto rimanere in ascolto e capire; nemmeno era nel suo stile dare per scontato che una persona fosse stupida a prescindere e non voleva sorprese, perciò sottovalutare gli altri sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe fatto. Ciò non di meno, ormai, la frittata era fatta e l’Auror non poté fare altro che sperare che quel dialogo non fosse stato recepito da nessun altro all’infuori dei reali destinatari. Continuò a seguire il discorso dell’altro, assimilandolo in silenzio, e decidendo, in un certo senso.
Si ritrovò a sorridere, con un certo alone di mistero, come se volesse spingere Jonathan a domandarsi il motivo.
«Non sarebbe una decisione presa alla leggera se quanto mi hai appena detto corrisponde a quanto già sono o a quello che stavo cercando da tempo.» Seguì una breve pausa, il tempo di dare un altro piccolo sorso al liquore contenuto nel proprio bicchiere, per poi mettersi a farlo girare contro le pareti di vetro. «Poco fa ho detto che sono diverso dai miei colleghi, ed è vero. Io sono uno che non si ferma, me ne infischio degli ostacoli e che, se non posso superarli con un balzo, allora trovo un modo alternativo per aggirarli. Può richiedere tempo, è vero, ma posso aspettare.» Ci fu una breve pausa, il tempo di guardarsi in giro con circospezione. «Hai detto che alcuni miei colleghi hanno già parlato con il cameriere. Sai cosa avrei fatto io? Anziché tornare indietro come Auror, mi sarei camuffato e avrei studiato la situazione da vicino, cercando di capire la realtà dei fatti. Mi sarei accorto che qualcosa non andava nel ragazzo, proprio come quando siamo arrivati. Ho imparato a non tralasciare niente al caso e a sfruttare al meglio la mia empatia per comprendere meglio le persone. E qualunque cosa ne fosse emersa dal mio spionaggio, avrei fatto qualcosa pur di garantire un po' di giustizia.» concluse, sporgendosi leggermente in avanti, verso Jonathan, affinché soltanto lui udisse il proprio sussurro.
Sì, lo avrebbe fatto, si sarebbe comportato proprio come quei giorni ad Hogsmeade, la prima volta per ascoltare il dibattito di una Rowena Abyss contro il Ministro della Magia e il Capo Auror, e poi nel giorno dell'attentato al villaggio, dove si era appositamente appostato per poter intervenire in tempi celeri una volta scatenato il Caos.
Già, il Caos.
La mente dell'Auror ripercorse nuovamente i ricordi di quel terribile giorno e rivide i volti di Betterson e di Cassandra Reeves, l'ultima rimasta dei responsabili di quell'ignobile atrocità. Una donna che aveva affrontato a viso aperto, sfidandola con il solo intento di garantire agli altri più tempo per andarsene da quell'Inferno fatto di Narcisi e Fiamme, fino al momento in cui l'Ardemonio non prese vita e la Strega non ne approfittò per sfuggire alla furia del Cacciatore. Quanto male aveva fatto quel giorno, quanti tormenti aveva lasciato sulla stessa carne dell'uomo, ora deciso più che mai a trovarla e fermarla una volta per tutte. Per quanto ne sapeva Weiss delle intenzioni e ragioni della Reeves, poteva essere o meno una serva o alleata dell'Oscuro Signore, ma ciò non cambiava la decisione dell'Irlandese nel volerla dietro alle sbarre, poiché ella era - indiscutibilmente - una delle tante facce del Male.
Fissò il giovane Mago che aveva davanti dritto negli occhi, mentre il proprio Fuoco interiore prese ad ardere nel blu delle proprie pupille. Fiamme Purificatrici, di chi desiderava soltanto fare del Bene, lottando e con la consapevolezza che avrebbe potuto perfino dare la vita per una simile causa. Jonathan aveva ragione: le parole stavano a zero, ma gli occhi no, quelli erano lo specchio dell’Anima, e quella di Weiss gridava il vero. «Non mi sono fatto scrupoli nel mettere a disposizione la mia vita ad Hogsmeade e non me ne farei neanche adesso, per cercare di rendere migliore questo mondo o anche soltanto per salvare una singola persona innocente ed indifesa. Quanto alla redenzione… non è nella mia natura tradire qualcuno, Jonathan, e quella natura non cambierà nemmeno sotto tortura.»
Poi, con estrema solennità, oltre che semplicità, Aiden allungò la mano verso l’altro.
«Non posso offrirti la mia vita, perché quella è già stata promessa tempo fa a tutte quelle persone che vorranno aiuto e protezione, ma posso offrirti la mia bacchetta e la mano che la impugna.»
Era vero, aveva già fatto un giuramento solenne anni addietro, ancor prima di prendere il Distintivo, ma ora poteva sicuramente rafforzarlo, unendo le sue forze ad altre persone della sua stessa filosofia. Non era più solo, dunque, ma aveva trovato degli alleati in quell’Ordine della Fenice nominato da Jonathan.
Ora aveva uno scopo più elevato e più nobile.

Risponderò alla chiamata, perché è la strada che scelgo di percorrere.

Inventario

⇲ Bacchetta in legno di biancospino, piuma di Ippogrifo, 12 pollici e mezzo, flessibile;
⇲ Distintivo Auror;
⇲ Anello e ciondolo d'argento (oggetti comuni);
⇲ Sigarette e clipper;
⇲ Avvesaspecchio;
⇲ Caramella d’Illusione (1);
⇲ Polvere Buiopesto Peruviana (1);
⇲ Orecchie Obblunghe;
⇲ Bracciale di Damocle.

Stats & Conoscenze

PS: 284
PC: 233
PM: 262
Exp: 42

⇲ Classi complete fino alla V, dei proibiti sono conosciuti Iracundia (Classe III), Ignimenti (Classe IV), Claudo/Parclaudo e Nebula Demitto (Classe V);
⇲ Classe VI: Incarceramus e Realtas;
⇲ Classe VII: Magisterium;
⇲ Incantesimi da Auror: Stupeficium, Expecto Patronum, Rompisigillo, Nego Negligetiam, Homenum Revelio, Deletrius;
⇲ Da Animagus: Mutas e Immūtas.

⇲ Occlumante Apprendista;
⇲ Animagus Principiante (Volpe Rossa).


Riassunto & Status delle Ferite

In soldoni Aiden fa la propria scelta sulla base di ciò che è già e su quanto stava cercando da tempo, accettando di unirsi all’Ordine.

Attualmente non ha subito danni.

























Scusa Master per il ritardo :laa:
 
Top
view post Posted on 24/1/2022, 18:57
Avatar

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
126

Status:


Improvvisamente, i pensieri scavallarono le azioni.
Seppur fosse stato tutto calibrato al secondo, Jonathan, non potè fare a meno di sorridere alle parole di Weiss, parole che per lui rappresentavano una sana realtà e il corretto modo di pensare.
Fu per quel motivo che decise di non proseguire a tempestarlo di domande, di non andare ad inoltrarsi nel discorso del cosa avrebbe fatto per aiutare il giovane e alzò la mano nella direzione nella quale si trovava quella del suo interlocutore.

"E dove ci sarà la tua bacchetta, ci sarò anche io con la mia."

Sorridendo con orgoglio, proseguì:

"Credo che non ci sia bisogno di ulteriori spiegazioni, anzi è meglio che ti porti altrove. Andiamo."

Alzandosi dal tavolo, senza concludere la sua bevuta, lasció la moneta per entrambi e uscí dal locale.
Osservando con attenzione l’orologio, notò che era discretamente in anticipo rispetto alla sua tabella di marcia, almeno di venticinque minuti.

"Sai che mi hai sorpreso? Non credevo mi avresti convinto con così tanta facilità.
Certo c’è da dire che con me ne hai già passate tante, ma credevo di doverti far soffrire di più."


Sistemando la sua postura, cercando di essere il più eretto possibile, disse:

"Direi che quando sei pronto possiamo andare al Covo.
È li che Rhaegar voleva che ti portassi ed è lì che ti porterò, in fin dei conti hai tutti i requisiti per essere dei nostri."


Rimanendo fermo come una statua attese che il giovane si aggrappasse a lui.
Non appena sarebbe stato toccato si sarebbe mosso svolgendo una piroetta per portare loro lontano da lì, altrove, precisamente a Grimmauld Place.




Complimenti Aiden direi che qui abbiamo concluso! Resto in attesa di un tuo mp per sapere quando vorrai svolgere la seconda parte dell’arruolamento ossia quella in cui entrerai effettivamente nel covo.
Qui posso considerare conclusa la faccenda, chiudo.
Avrai modo di proseguire la narrazione direttamente nel topic che aprirai tu.
 
Top
14 replies since 13/3/2021, 17:59   424 views
  Share