Occhio all'Asticello!, Prova Words of Magic

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view post Posted on 2/11/2021, 19:01
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Non c’era niente di più magico che vedere il caratteristico Villaggio di Hogsmeade decorato a festa. Zucche, fantasmi e pipistrelli addobbavano le vetrine. Mancavano pochi giorni ad Halloween, già si vedevano i primi temerari girare in costume, che fosse per una passeggiata, delle compere o, perché no, bere una burrobirra in compagnia. Anche da Zonko si respirava l’aria da dolcetto o scherzetto…certo quest’ultimi non mancavano mai in negozio. Alcuni clienti erano travestiti di tutto punto, in quel preciso istante due bambini, per la precisione due gemelli di circa stette o otto anni, accompagnati dalla madre, si aggiravano tra gli scaffali cercando di testare i vari artefatti esposti. La donna era distratta, stava osservando l’espositore di pasticcini e caramelle in cerca di chissà cosa. Forse i Muffin Tornasobrio? Si stava per caso preparando ad un party dal quale i turbolenti figli erano esclusi? Il fine non importava, la cosa che la preoccupava era la mancanza di attenzione. Temeva che quei due distruggessero il locale. Ad un certo punto si fece coraggio. Qualcuno doveva pur riprenderli, ma con un minimo di empatia ovviamente. A passi decisi li raggiunse.
«Lo so che vi state divertendo, ma lo sapete che non dovete correre? Vi farete male, potrebbe cadervi qualcosa addosso!» per tutta risposta i due si fermarono, la guardano negli occhi e le fecero una pernacchia. Ma Merlino ladro? Non hanno insegnato loro l’educazione? Al diavolo l’empatia e le buone maniere. Gli acciuffò per il cappotto e li costrinse ad ascoltarla. Si schiarì la voce prima di esordire con «Bene, se l’idea di farvi male non basta a frenarvi vi do un altro valido motivo!» alzò una mano per indicare un ripiano lì vicino. «Vi auguro non cadiate in mezzo a quelle» su di esso erano posizionate in bella vista alcune confezioni di caccabombe. «Sapete, potreste puzzare di sterco per giorni! Non credo vostra madre apprezzerebbe, ma neanche voi suppongo!» sui visini paffuti comparve una smorfia disgustata. Che fosse riuscita nel suo intento?
«Bleah, non voglio. No, di pupù no!» disse il primo.
«No, meglio se torniamo dalla mamma! Guarda, sta prendendo dei dolcetti! Io ne voglio uno!» gli fece eco il fratello.
«Chi arriva ultimo è un troollll» ed ecco che ricominciarono a correre, ma almeno stavolta si arrestarono quasi immediatamente, attratti dall’idea di una merenda zuccherata. Chi avrebbe avuto il coraggio di dir loro che non erano ciò che sembrava?
Finalmente la rumorosa combriccola terminò gli acquisti e lei, riscosso il pagamento, dato che era rimasta da sola decise fare un piccola pausa.
Aprì la porta ed assaporò la fresca aria Autunnale. Si poggiò allo stupite, in modo da non lasciare niente incustodito. Osservò i passanti aggirarsi tra i vicoli. I ragazzi scherzavano e i più piccoli scartavano caramelle. Alcuni di loro stavano giocando ad acchiapparella. Quando abbassò il volto, lo sguardo le cadde su di una strana piccola ombra che si muoveva a stento tra i loro piedi scalpitanti. Incuriosita volle avvicinarsi, in fondo era solo ad un paio di passi dal negozio. Mettendo a fuoco, si accorse che si trattava di una creaturina simile ad un ramoscello, così sottile ed esile. Sui libri di scuola aveva visto una foto che rappresentava un esserino simile, se ricordava bene lo chiamavano Asticello.
Terrorizzata all'idea che qualcuno potesse calpestarlo accidentalmente cercò di recuperarlo
«Attenti, stati attenti! State per schiacciarlo!» disse allarmata mentre si chinava. Mise le mani a coppa e lui, tremante, vi saltò dentro.
«E tu da dove spunti? Ti sei perso? Vieni con me, vedrai che troveremo una soluzione!» il suo turno di lavoro non era ancora finito, non poteva abbandonare il negozio a sé stesso. Rassegnata, rientrò dentro col suo nuovo amico. Era sicura che ai clienti non avrebbe dato alcun fastidio. Il tempo scorse rapidamente, l’Asticello se ne stava tranquillo sul bancone ad osservarla. Probabilmente si chiedeva cos’erano quei nastri con cui avvolgeva gli oggetti. Arrivò finalmente il momento di chiudere e riordinare la merce, non vedeva l'ora di tornare al Castello e mettersi comoda. «Ehi, che succede?» il frugoletto stava iniziando ad agitarsi «Hai fame per caso?» cosa mangiano di solito? Frutta? Insetti? Purtroppo, non aveva niente del genere con sé «Oppure ti manca il tuo padroncino o la tua padroncina?» non sapeva come comportarsi. Non aveva mai avuto a che fare con quelle creature. Sospirò scoraggiata. Forse doveva portarlo dal Professor Cravenmoore, lui sicuramente sapeva come agire. Tra l'altro aveva sentito parlare di un'isoletta piena di Asticelli nel bel mezzo del Lago Nero, magari poteva trovare conforto tra i suoi simili, farsi una nuova famiglia?
«Non preoccuparti, andrà tutto bene! Te lo prometto!» lo prese delicatamente per fornirli protezione nella calda tasca della sua giacca. «Pronto? Andiamo, conosco qualcuno che potrebbe aiutarci!»
Il sole stava tramontando. Il cielo mostrava le sue meravigliose sfumature rossastre, che si mischiavano a quelle delle chiome degli alberi che circondano la strada principale appena fuori dal Villaggio. Era quasi a metà percorso quando udì una voce femminile gridare «Tuinkyyyyy!!! Tuinkyyyyy, dove seiiii?»
La Tassorosso si arrestò di colpo. Voltandosi vide che una giovane dai capelli corvini le stava venendo incontro, chissà chi stava cercando? Se andavano nella stessa direzione tanto valeva darle una mano, in due sicuramente c’erano più probabilità di far andare a buon fine la ricerca. Quando fu abbastanza vicina attirò la sua attenzione «Susa se mi permetto, posso esserti utile? Hai perso qualcuno?»
«Io, ehm, non riesco più a trovare il mio Asticello! Stavo passeggiando per Hogsmeade e, ecco, lo tenevo sulla mia spalla. Poi qualcuno mi urtata e da allora non l’ho più visto…» aveva gli occhi lucidi colmi di ansia e preoccupazione «Se gli fosse successo qualcosa n-non me lo perdonerei mai..» stava per scoppiare a piangere, ma fortunatamente la risposta era sotto il naso di entrambe.
«Per caso è lui Tuinky?» portò una mano alla tasca «Vieni qui piccolino! È lei la tua amica?» disse con dolcezza. L’Asticello si mise dritto come un fuso sul suo palmo, probabilmente speranzoso quanto lei.
«Oddio sì, è lui. Dove, dove l’hai trovato…come….sono troppo felice che stia bene.» erano entrambi entusiasti di ritrovarsi. Appena la ragazza lo pose sulla spalla, Tuinky si precipitò ad accoccolarsi vicino al suo collo.
«Era di fronte al negozio dove lavoro. Stavo facendo una pausa quando l’ho visto. Per poco non veniva calpestato. Ma alla fine non ti sei fatto niente, giusto?» rivolse ad entrambi un enorme sorriso.
«Non so come ringraziarti, lascia che mi sdebiti in qualche modo. Io-»
«Oh, non c’è bisogno. Il fatto di sapere che vi siete riuniti è una ricompensa più che sufficiente per me!»
Si salutarono con calore e con la promessa di incontrarsi di nuovo, possibilmente in occasioni più tranquille. La rivide il giorno dopo da Zonko, si palesò da lei con un vassoio di pasticcini al cioccolato sormontati da panna montata. Tra un boccone e l’altro, scoprì che si chiamava Margaret e che era lì di passaggio. Viveva a Edimburgo, ma al momento era in visita ai genitori che risiedevo in quel borghetto. Si scambiarono persino gli indirizzi, così da rimanere in contatto.


Prova Words of Magic:
Soul n°5 - Il tuo PG si imbatte in un animale magico fino a XX in cattive condizioni di salute (ferito, malattia) o in difficoltà. Cosa fa?








Edited by Camille Donovan - 2/11/2021, 19:30
 
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