Saturday Night Tweets, Privata

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view post Posted on 7/12/2021, 00:27
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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20211108-121357


La rincuorò sapere che non odiava tutti i Tassorosso. La sua seconda casa. La sua seconda famiglia. A quel punto si rilassò nuovamente, seguendo la conversazione con la solita spensieratezza. «Mi sa che abbiamo qualcos'altro in comune oltre alla musica allora!» in primis il fatto che avesse conosciuto gli elfi domestici la fece sorridere. Si era iscritta al C.R.E.P.A per tutelarli. Aveva persino conosciuto Estia, l’Elfa che gestisce il “Focolare Domestico” ad Hogsmeade, aiutata nel suo progetto proprio dall'associazione e dai suoi attivisti. «Anzitutto il conoscere li elfi. Sono creature meravigliose, a scuola mi sono iscritta ad un'associazione che ha lo scopo di aiutarli e proteggerli!» non ha ancora avuto modo di fare qualcosa di concreto, eccetto qualche donazione, ma spera un giorno di poter contribuire maggiormente anche lei. Per ora, nel suo piccolo, era una minuscola goccia nel vasto mare «E sì, confermo che sono anche cuochi fantastici, credo di non essermi rimpinzata tanto quanto ad Hogwarts!» di certo però non aveva mai provato nessun piatto esotico «Il cibo coreano onestamente non credo di averlo mai assaggiato...» sul volto le comparve un'espressione pensierosa. Per pochi istanti vagliò i suoi ricordi, ma confermò solamente la sua lacuna culinaria «Anche se m'incuriosisce! Basta però che non sia troppo piccante o potrei diventare rossa e iniziare lacrimare come una fontana. Non sarebbe un bello spettacolo! Finirei più o meno in queste condizioni…» gonfiò le guance come due palloncini colmi di elio e si sventolò freneticamente con la mano, mimando una famelica ricerca d'aria per spegnere un metaforico fuoco nella sua bocca. Okay, doveva smetterla di fare il clown, era il momento di tornare seria per quanto ne fosse capace.
«Secondo, anche io spero di riuscire ad essere utile alle persone! Per questo vorrei entrare al Ministero! E, beh, ecco…neanche nelle vesti più semplici…» disse l’ultima frase in un soffio, praticamente a bassa voce, come a conversare con sé stessa. Non sapeva neanche se le parole erano arrivate alle orecchie del suo interlocutore. Era complicato spiegare l'obiettivo che si era posta fin da bambina. Ha sempre visto li Auror come eroi ed eroine senza macchia e senza paura, sempre in prima linea per salvare le persone, togliere la gente da situazioni pericolose. Lei non si vedeva per niente così, non era assolutamente un’eroina. Non si sentiva speciale a tal punto. Un’idea consapevolmente romanzata aveva preso forma nella sua testa da infante. Non le importava fosse fittizia, voleva impegnarsi per somigliare allo stereotipo che si era creata. Gli stereotipi comunque sono sempre sbagliati, anche chi si mostra impavido e compie azioni degne di nota dietro la maschera di freddo coraggio nasconde delle fobie, delle insicurezze. Alla fine sono sensazioni ed emozioni umane. Crescendo lo aveva compreso. Magari anche lei avrebbe imparato a mimetizzare meglio le sue di emozioni, seppur blande al momento. Spera davvero di essere all’altezza del suo sogno, ci tiene a realizzarlo più di ogni altra cosa. Si riscosse dai suoi pensieri, cercando di deviare su altro. Qualcosa di positivo. «Sono convinta che capirai cosa ti blocca! Potrà non essere facile, ma sono sicura che ci riuscirai senza problemi!» i blocchi mentali spesso frenano, allontanano dai propri progetti perché inducono a pensare di non essere abbastanza. Quanto poteva risultare difficile per un ragazzo che aveva il coraggio di prendere nelle proprie mani la vita degli altri, senza esitare e senza andare nel panico, affrontare un blocco così? Ce l'avrebbe fatta, non aveva dubbi. Gli sorrise incoraggiante prima di aggiungere «Come sono convinta che saprai dare molto di te agli altri anche nei panni di Medimago!» chi dice che Jisung non possa insegnare anche tra le corsie di un Ospedale? «E poi si può benissimo insegnare anche con semplici gesti. Magari in futuro, che sia domani o tra dieci anni, ti troverai uno stuolo di giovani Medimaghi alle prime armi che si fionderanno come schegge impazzite nel tuo ufficio per un consiglio, un consulto o cose simili…ti toccherà far loro da mentore in qualche modo, no?» non era la persona più adatta per sindacare su una materia di cui non sapeva nulla, neanche le basi, ma il suo ottimismo non dette segno di cedimento. Non cedette neanche di fronte ad un’ipotetica, ma un ipotetico che probabilmente rendeva al reale, figura barbina. Diciamo che sfoderò la sua miglior faccia tosta per poi pentirsene.
«Mi sa che ho corso troppo comunque…ti ho detto che quando parto in quarta non mi fermo!» tornò al presente, riflettendo sul qui ed ora. «Anche se rimango dell'idea che tu troverai la tua strada e io cercherò di convincermi di essere all'altezza!» prese il bicchiere ormai mezzo vuoto e lo sollevò, mettendolo in bella vista «Alla nostra?» un brindisi a quel flebile lumicino rimasto in fondo al vaso di Pandora, ovvero la speranza? Ma sì, un brindisi alla speranza! Che non si rivelasse una mera illusione però…

20211108-121408


| Camille Donovan | Hufflepuff Prefect | 14 y.o |






 
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view post Posted on 11/12/2021, 21:07
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Kim Jisung - 김 지성
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La serata scorreva piacevole e Jisung cominciava ad avere di nuovo fame. Non era colpa sua, era che il bere gli apriva una voragine nello stomaco. Fece un cenno verso la cameriera per farla avvicinare di nuovo.
"Mi scusi,è possibile avere due hambugers con patatine fritte e una cocacola, per favore? Tu vuoi mangiare qualcosa? Altro da bere?"
Tornò a riservare tutte le sue attenzioni a Camille e rimase ad ascoltarla con curiosità mentre lei raccontava piena di entusiasmo. Jisung adorava quell'entusiasmo, non erano molto diversi da quel punto di vista.
Annuì, sorrise mentre assaporava il suo drink. Il discorso sugli elfi domestici rapì completamente la sua attenzione. Era un argomento che gli era sempre stato a cuore.
"Pensa che avevamo pensato di adottarne uno,la mia famiglia ed io. Mia madre voleva liberarne uno e offrirgli un lavoro pagato al ristorante. Entrambe le cose sono complicate, noi viviamo in un quartiere babbano".
Lui e i suoi fratelli avevano dovuto imparare fin da piccoli a tenere a freno la loro magia. Già erano visti come strani, non osava immaginare come li avrebbero trattati se la cosa fosse venuta fuori. Ricordava gli anni al castello, quando si infilava nelle cucine per il puro piacere di parlare con loro. Erano sempre stati gentili e mai lo avevano guardato in modo diverso. Se proprio doveva essere sincero la prima volta ci era andato con una scusa. In realtà voleva solo avere un pretesto per gironzolare dalle parti della Sala Comune di Tassorosso. In seguito aveva preso ad andarci per piacere.
Quando iniziarono a parlare della cucina coreana Jisung scoppiò a ridere mentre i suoi occhi diventavano due piccole linee.
"Mi dispiace deluderti Camille ma il piccante è il biglietto da visita della nostra cucina e non parlo di piccante blando. Ci sono dei piatti che però potresti assaggiare se consigliata da una persona esperta, me ad esempio."
Sollevò la mano e le fece l'occhietto.
"Altri piatti potresti provarli ma senza toccare le salse. Non pensare alla nostra cucina come una copia di quella cinese perchè è molto diversa. Abbiamo varie cose in comune ma la maggior parte sono diverse. Se un giorno vorrai provare posso dire a mia madre di fare la brava con il peperoncino."
Jisung aveva ancora le idee parecchio confuse riguardo al suo futuro. Quel blocco interiore era qualcosa che lo stava distruggendo e non solo riguardo alla strada da percorrere. Quelle manette psicologiche gli stavano mettendo i bastoni tra le ruote in diverse situazioni. Lui voleva uscirne ad ogni costo, ma si sentiva come un ippopotamo nelle sabbie mobili. Aveva l'impressione di continuare ad affondare.
"Sarebbe davvero bello poter insegnare a dei giovani, in qualsiasi tipo di situazione."
Non aveva mai pensato a quell'aspetto dell'essere medimago e non gli dispiaceva affatto.
"E tu? A parte il futuro ancora lontano,come ti trovi a Hogwarts?"


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view post Posted on 17/12/2021, 21:09
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Il futuro è un essere volubile, imprevedibile, un malevolo voltafaccia che si vende come un mercenario al miglior offerente. Per quanto uno voglia mantenere fede ai propri desideri, alle più alte ambizioni, niente è deciso, tutto è intercambiabile. Un instabile castello di carte che un soffio di vento può far cadere in un secondo. È una cosa che in un certo senso la preoccupa, ma ormai ha accettato quella metaforica sfida con il destino nell’istante in cui ha intrapreso il suo percorso di studi. Ce la farà, così come è sicura che anche l’altro troverà il modo di affrontare i suoi demoni e fare ciò che ama, che sia nell’ambito della medimagia o nell’insegnamento vero e proprio. Venne il momento però di tornare con i piedi per terra, di pensare al qui ed ora, importava solo quello. Anche perché è da quello che dipende il futuro, no? «Sì, grazie! Un hamburger e delle patatine andranno benissimo!» disse distrattamente portando lo sguardo prima sul ragazzo di fronte a lei e poi sulla cameriera. In effetti tutta quella situazione, nonché il discutere della cucina coreana, le aveva messo appetito. Doveva colmare in qualche modo il buco che aveva nello stomaco.
Quando arrivarono le loro ordinazioni non resistette, addentò subito una patatina mentre rifletteva sulla domanda che Jisung le aveva posto. Come si trovava? Dire che si trovava bene era riduttivo. Hogwarts era più di quanto si aspettasse. Un posto in cui migliorare le proprie abilità, interagire con i compagni e fare nuove amicizie, ma soprattutto «Hogwarts è casa!» la voce risultò ferma e sicura. Non trovava altra definizione per quel Castello pregno di storia e di magia che l’aveva accolta tra i figli di Tosca, un luogo in cui avrebbe vissuto per ben sette lunghi anni. «O meglio, una seconda casa…ho trovato una seconda famiglia, i concasati sono persone meravigliose! Così come i ragazzi e le ragazze di altre Case che ho conosciuto, nelle aule o nel tempo libero. Insomma, non potevo chiedere di meglio!» ripensò alla strada fatta fino ad allora, alle persone che aveva incontrato, e sorrise. Un sorriso sincero e pieno di gioia. «Me l’hanno descritta tante volte, ma mi sono trovata immersa in qualcosa che va oltre le mie aspettative! Non lo immaginavo minimamente. Come, ad esempio, i balli!» le decorazione, gli abiti ed i completi eleganti e vistosi, i buffet e…le situazioni movimentate. Movimentate e condite con liti. Sì, belli, ma avevano anche dei difetti ogni tanto. «Io, ecco, non amo molto le grandi feste in pompa magna, ma i balli scolastici mi hanno decisamente colpita!» aveva gli occhi sgranati per lo stupore la prima volta che vi partecipò. «Oh, ehm, anche le lezioni ovviamente!» si affrettò a sottolineare «Ammetto di non avere una materia preferita, ma propendo più per le materie pratiche…tipo Pozioni, Incantesimi, Trasfigurazione e Difesa. Anche se il mio povero famiglio mi odia per questo, non credo apprezzi l’essere trasformato in un calice…» d’altra parte dovevano esercitarsi e le creature come topolini e rospi erano le povere vittime degli esperimenti di tutti li studenti alle prime armi. «L’unica materia per cui provo una certa reticenza è Volo!» si paralizzava quando doveva imbracciare una scopa «Non perché non mi piace, ma perché sono impacciata! Insomma, con me alla guida una Nimbus diventerebbe una trappola mortale!» non esagerava. Non era capace a discendere, ma neanche a prendere quota se vogliamo dirla tutta, in maniera tranquilla e “leggiadra”, il suo metodo era piuttosto la “picchiata”. Il rischio di trasformarsi in una frittata sul campo dove si teneva il corso era molto elevato.
Annegò l'imbarazzo per quella confessione nelle patatine. Il cibo è un ottimo modo per risollevare il morale «Tu invece che ricordi conservi di Hogwarts!» Tassina impicciona «Belli, brutti…indifferenti?» adesso somigliava più ad un poliziotto con il terzo grado *Donovan, datti una regolata! Non sono affari tuoi…* si redarguì prima di aggiungere «Sempre se vuoi parlarmene…» i sussurri della coscienza presero il sopravvento.

20211108-121408


| Camille Donovan | Hufflepuff Prefect | 14 y.o |






 
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view post Posted on 21/12/2021, 13:47
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Kim Jisung - 김 지성
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Hogwarts era stato ed era tutto per lui. Non riusciva a immaginare la sua vita senza quei sette anni trascorsi nel castello. Ricordava ogni singolo momento, quelli belli e quelli da dimenticare. Aveva ancora negli occhi i corridoi illuminati dai braceri e gli anfratti nei muri dove spesso si nascondeva i primi anni.
"Hogwarts ti fa sentire come se fossi a casa, hai perfettamente ragione."
Chissà come sarebbero andate le cose se avesse visitato la Corea prima di frequentare la scuola. Magari il suo modo di vedere le cose sarebbe stato diverso o forse si sarebbe comportato esattamente nello stesso modo. Ci aveva pensato varie volte ma soprattutto aveva pensato alla possibilità di tornarci.
"Certo che posso parlarne, Camille, non è un problema, anzi tutto il contrario. È bello andare a ripescare i miei ricordi scolastici, in fondo non riguardano solo Paige."
Mosse di scatto il dito in aria.
"Lei è la ragazza che ti dicevo prima. Ormai è solo un ricordo che non fa più male al cuore, ma ti confesso che i capelli rossi continuano ad avere un forte ascendente su di me. Eh,sì! Tassorosso bella,carismatica e dai capelli rossi."
Scoppiò a ridere tornando ad agitare in aria tutte e due le mani.
"Ma parliamo d'altro. Rimpiango tanto le passeggiate in giardino alla ricerca di ogni pianta possibile e immaginabile. Ogni volta che ne trovavo una nuova la cercavo sul libro e la studiavo. Adoro l'Erbologia, è sempre stata la mia materia preferita. La sezione della biblioteca sulle erbe e piante magiche la conosco come le mie tasche. L'altra materia che ho sempre adorato è Pozioni, ma dipende anche dal fatto che sia molto legata a Erbologia, come se fosse la sua parte pratica.
Fece una piccola pausa per addentare il suo hamburger. Era davvero delizioso, non molto cotto e straripante di salse. Mentre masticava afferrò lo scontrino e fece un cenno alla cameriera.
"Grazie, tieni pure il resto di mancia."
Gli era capitato spesso di servire ai tavoli nel ristorante dei suoi genitori e sapeva che non era un lavoro facile.
"Altra materia che mi piace è Incantesimi e poi mi piace un sacco Rune. Non chiedermi perchè, ma mi affascina. Sono tutte le materie dei miei M.A.G.O. più Difesa contro le Arti Oscure."
Aveva sempre voluto imparare a difendersi anche se era parecchio fifone. Era un tipo strano sotto tutti i punti di vista.
"Volo non mi piace per niente. Ho imparato ad andare sulla scopa per necessità ma preferisco di gran lunga le passaporte e la materializzazione per spostarmi."
Spazzolò mezzo piatto delle patatine in pochi minuti mentre continuava a raccontare.
"Pensa che a un mio compagno di Casa era venuta la malsana idea di mandarmi ai provini di Quidditch. Insisteva che ero magro e leggero, perfetto per fare il Cercatore. Solo l'idea mi fa venire mal di testa. Credo che volesse solo prendermi in giro."
Camille portò il discorso sui balli scolastici e Jisung fece un sospiro enorme. Quello era esattamente il brutto ricordo di cui parlava la giovane Tassorosso, e che non aveva modo di diventare bello.
I balli scolastici erano bellissimi ma non vi ho mai preso parte attivamente. In tutti i sette anni di scuola nessuna ragazza ha accettato di venirci con me. Ho provato ogni volta a invitarne una ma mi hanno sempre detto di no. Alla fine scendevo a guardare ma diventavo triste e risalivo in Sala Comune."
Le sorrise con dolcezza.
"Immagino che tu avrai ricevuto molti inviti, giusto?"


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