Se qualcuno gli avesse detto che quella serata avrebbe incluso un incontro inaspettato con un ex concasato, in un locale babbano per giunta, Lucien gli avrebbe riso in faccia. Mentre invece era stato il destino a beffeggiarlo e pareva solo agli inizi, visto che sembrava una barzelletta che uno come lui si trovasse a fare certi discorsi con la sua antitesi.
«Esatto, medimago anche lei. Penso proprio che te ne dispenserebbe quanti ne vuoi.. basta che chiedi di Jane Read.» Per quanto la conosceva, Lucien riteneva pressoché certo che Jane non avrebbe negato a Jisung il suo aiuto ed era fermamente convinto delle sue conoscenze e capacità nel suo mestiere. Se l'altro mago avesse cercato il suo aiuto non ne sarebbe rimasto deluso.
Alla domanda non se ne curò troppo, o meglio ipotizzò di essersi spiegato male. Urgeva rimediare per bene. «Macchè! Sto benissimo, scherzi? Sono venuto grazie a lei.» Non c'era rischio che gli chiedesse se l'aveva usata come scopa per volare, in senso letterale, giusto? Giusto. Le convinzioni di Lucien erano ancora radicate su un plausibile equivoco, ma ben presto si sarebbe dovuto ricredere. Forse Jisung non conosceva alcuni termini correnti, modi di dire in voga nel mondo magico britannico - comprensibile visto che aveva trascorso gli ultimi anni in un altro Stato parlando un'altra lingua. «Per tutti i draghi, lascia stare quel povero vecchietto.» Scosse il capo visibilmente divertito, senza lasciare che l'incredulità scalasse le vette più elevate e certo di aver preso un granchio. «Intendevo divertirsi senza impegni. Nel pieno rispetto delle due parti, chiaramente.» Ascoltò con vivo interesse un estratto della cultura coreana di cui non sapeva nulla, tanto più riguardo quei contesti. Sembrava un argomento che stava a cuore al compagno ritrovato, forse di riflesso a fronte dell'attaccamento famigliare alle tradizioni. «Trovo strano pensare ad un'età precisa per queste cose, e comprendo il tuo desiderio di non deludere le aspettative di tua madre, ma è giusto che lei anteponga i tuoi bisogni alle tradizioni. Comunque hai solo.. quanto... 25, 26 anni? Hai ancora un buon margine di tempo per cercare di far collimare necessità e speranze genitoriali. Se poi non dovessi farcela, almeno avrai provato.» Mostrare del tatto quando per natura era piuttosto grezzo, e per giunta nel pieno di una sana bevuta, non gli fu facile ma ci provò.
Non era minimamente pratico di quelle cose, perciò reputò qualsiasi consiglio fragile e da dover essere preso da Jisung con le pinze, data la sua pressoché nulla esperienza.
«Diciamo che mi sono stancato presto dei Sognisvegli Brevettati» troppo in fretta, anagraficamente parlando, d'altronde la sua sete di conoscenza aveva trovato terreno fertile su più fronti. Aveva finito per iniziare molte cose troppo presto e se ne rendeva perfettamente conto «e volendo passare ai fatti, ho fatto in fretta a perdere il conto» Abbassò lo sguardo su quel che restava del liquido che aveva ordinato, la superficie liquida parve incresparsi appena. «Ma non ci ho avuto relazioni serie, a parte con una che forse ricorderai. Una Grifondoro.» Una punta di dolore gli trafisse il costato quando il ricordo si impose con brutalità finché con una mossa della mano lasciò intendere che la questione era chiusa, purtroppo per sempre.
«Davvero! E dire che sfruttavo spesso le serre oltre l'orario di lezione e il Club di Pozioni ogni volta che potevo. Quando sarà, se vorrai, te ne darò qualcuna. Al castello ho anche un'infestazione di Horklump che tengo sotto controllo con la bava di Streeler.» Con quelle creature si andava sul sicuro, anche se non si disponeva del cosiddetto pollice verde e sicuramente non era il caso di Jisung. Si stava beando di una lunga sorsata quando Jisung la sparò grossa, talmente considerevole per le sue orecchie che prese a sputacchiare senza ritegno. «Ecchecc...!» Una bella rinfrescata, tutto non calcolato. Non ci poteva credere, o meglio poteva crederla della sana ironia ma l'espressione seria di Jisung gli lasciò intendere che non stava scherzando. Era tutto vero. Roba che per pietà gli avrebbe cacciato la lingua in gola in slow motion in quel preciso momento, ma si astenne dal riprendere il discorso sulle proprie glorie passate che non includevano solamente le ragazze.
«Forse, ehm, troppa ... paura verso l'ignoto?» Ne aveva sentite tante quella sera, ma quella le batteva tutte. «E posso capirlo, eh, ci sono anche quelle che lo preferiscono. Sai il tipo che balbetta impacciato, più tenero di una Piperilla che fa cose romantiche, quelle cose lì» Alzò le braccia, i palmi ben distesi: non era proprio avvezzo a quelle cose. «È che.. nemmeno ricordo il mio primo bacio, probabilmente ero fatto come una zucchina e poi beh come tutte le cose ti fai esperienza..» Che tristezza infinita. Eppure a Kira doveva aver dato ben altri tipi di baci, se solo non avesse cercato in tutti i modo di seppellire quei ricordi dolorosi. Scosse il capo rassegnato, arrivando alla più ovvia delle conclusioni. «Ascolta, posso darti tutti i consigli che vuoi in fatto di ragazze attingendo ad un bagaglio di esperienza ragguardevole, ma sulle prime volte ho ricordi decisamente troppo annebbiati» dal tempo, dalle sostanze inalate e/o ingerite, da tutta una serie di circostanze volute delle quali Jisung era meglio che non venisse a conoscenza. Con uno scatto battè un pugno sul ripiano ligneo. «Uhh a proposito di Piperille! Lo sai che hanno un fresco ripieno alla menta piperita, utile se..» Povero Jisung, certi aneddoti o consigli pratici avrebbero potuto tingergli le orecchie di un intenso rosso rubino, ma se avesse domato il possibile imbarazzo da novellino e avrebbe affinato la memoria, ne avrebbe sentite di cose utili sugli step successivi al tanto conclamato primo bacio.
Lucien Cravenmoore | 26 y.o. | teacher