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| jane read 19 Y.O. Healer Fu difficile trattenersi dal piazzare una gomitata con precisione millimetrica nel costato di Grace dopo quel salve così ben sottolineato, ma era curiosa di vedere come il francese avrebbe reagito, soprattutto dopo aver sentito lo scambio di parole con la barista dietro al bancone. Frenò sul nascere una smorfia divertita davanti all’espressione falsamente addolorata di Lucien quando si voltò verso di lei e ne incrociò per un istante lo sguardo. Non sapeva se attribuirlo all’alcol bevuto in precedenza, anche se in fondo, si trattava solo di un paio di bicchieri di ottimo vino italiano, o alla vicinanza del mago – opzione più realistica – ma nonostante la presenza di Grace avvertiva la ben conosciuta elettricità risalire lungo le braccia e sfiorarle il viso. Cercò di non farci troppo caso, sperando che le sue guance fossero rimaste di una gradazione vicina al solito pallore. Udì la risposta di Lucien all’amica, e poté notare la lieve delusione che faceva capolino sul suo sguardo mentre ribatteva senza perdere la speranza « Sei sicuro? Perché mi ricorderei se fosse così. » Grace e l’alcol, una combinazione perfetta per far sparire ogni accenno di contegno. Ringraziò Morgana che Thomas non stesse presenziando a quella scena un po’ assurda, e cercò di risollevare la reputazione dell’amica. « Forse non ti ricordi di lui perché eri troppo impegnata a- » lavorare sarebbe stata la conclusione ipotizzata di quella frase che probabilmente svelava alla medimaga fin troppo di quanto avrebbe dovuto sapere – anche se in fondo era l’unica ad aver notato che non sempre Jane trascorreva le sue pause nella sala caffè in ospedale – ma un ragazzo si era avvicinato al terzetto nei pressi del bancone, interrompendola. Ciuffi di capelli neri ne incorniciavano lo sguardo gentile, le guance leggermente arrossate – se fosse per il caldo soffocante del locale strapieno o per altri motivi, non poteva saperlo – e una voce entusiasta. Non l’aveva mai incontrato prima, e nonostante trovasse la sua offerta vagamente audace gli sorrise gentile, pronta a presentarsi: sembrava che anche Grace avesse le stesse intenzioni, ma il francese fece svanire ogni possibilità di una conversazione normale. Spostò la sua attenzione su Lucien, incuriosita da quella frase che non sembrava avere un contesto, ma quando avvertì la presa sui suoi fianchi era troppo tardi per cercare un senso alle sue parole. La presenza dell’amica e dei due sconosciuti in circostanze normali l’avrebbero trattenuta dal lasciarsi trascinare in un bacio così intenso, ma come era capitato più volte Lucien riusciva a spingerla a compiere azioni che si allontanavano dal suo carattere e dalle sue abitudini. Udì in lontananza l’esclamazione scioccata dell’amica, mentre le parole della barista alle sue spalle giunsero chiare e ben scandite. Si unì alla risata del mago, scacciando la lieve vergogna che provava, e prima di scendere dal bancone non riuscì a trattenere un divertito « Un po’ mi dispiace per lei… ma non troppo. » sussurrato all’orecchio di quest’ultimo.
Il freddo di inizio inverno pizzicò le guance arrossate di Jane non appena uscirono dal locale, ma l’aria fresca fu un balsamo dopo il tempo trascorso in quel pub affollato. « Certo, perché di essere visti non mi pare vi importi troppo… » Udì le parole sussurrate dall’amica alle sue spalle e si voltò, pronta a fermare ogni ulteriore commento che sarebbe potuto uscire dalle labbra della ragazza: dallo sguardo incuriosito e sconvolto al tempo stesso intuì che l’indomani la pausa pranzo sarebbe stata all’insegna delle domande. Fece spallucce davanti alla sua espressione, sorridendo, per poi dedicare la sua attenzione al ragazzo di origini orientali che qualche istante prima aveva proposto di offrire loro da bere. « Non ci conosciamo, vero? Sono Jane, piacere! Lei è la mia amica, Grace. » allungò la mano sorridendo, controllando che anche l’altra medimaga si ricordasse delle buone maniere e che dimenticasse per almeno qualche secondo la scena a cui aveva assistito. « E’ un piacere conoscerti! Avrei accettato volentieri qualcosa da bere, ma a quanto pare il tuo amico aveva altre priorità… » Eccolo, il disastro che temeva: Grace non sembrava aver preso troppo bene l’occasione persa, anche se vista la loquacità probabilmente sarebbe stato meglio che evitasse l’alcol per il resto della serata. « Grace? Jane! Cosa fate qui fuori? Venite dentro, il Manchester United ha vinto, dobbiamo festeggiare! Marcus ha detto che offre lui! » Non sapeva chi fosse il ragazzo che Audrey aveva nominato, e probabilmente nemmeno Grace, ma evidentemente per l’amica non era un problema vista la smorfia divertita che aveva fatto capolino sul suo volto. « Avevo giusto un po’ di sete! Che dire, vi lascio ai vostri magici discorsi ragazzi, è stato un piacere! Jane, se poi vuoi bere qualcosa mi trovi dentro! » Il tempo di un cenno veloce con la mano, e Grace era sparita, lasciandoli soli sotto il cielo londinese.
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