Snowin' and blowin' up bushels of fun, Privata

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view post Posted on 5/12/2021, 15:56
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Kim Jisung - 김 지성
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Ma esiste un periodo dell'anno più bello del Natale? No, non c'è e lo sappiamo tutti. Jisung ne era affascinato, in ogni suo minimo dettaglio, così tanto da farsi trasportare da ogni minima diavoleria ideata dalla comunità magica e da quella babbana. Non contava con chi e come festeggiare, l'importante era salire sulla slitta di quell'atmosfera unica, chiudere gli occhi e sentire la musica allegra che proveniva da ogni angolo della città.
Quell'anno si era dedicato anima e corpo alle decorazioni del negozio e di casa. Non aveva intenzione di lasciare nulla al caso. Aveva scoperto una serie di mercatini e negozi a tema e ci si era tuffato come un'ape su un fiore appena sbocciato. I colori che aveva scelto erano diversi. Al negozio aveva optato per un rosso e argento, decisamente più in linea con l'idea collettiva del Natale. Aveva comparato anche un enorme Babbo Natale che aveva posizionato vicino alla cassa. I clienti, entrando, sarebbero stati accolti dal suo sorriso e il naso di carota. Lui sorrideva ogni volta che lo vedeva da lontano. Era stato un ottimo acquisto, avrebbe sofferto nel riporlo in soffitta il sei Gennaio.
Per le decorazioni della casa paterna aveva invece scelto blu e argento, perfettamente in linea con i colori della Casa di Hogwarts che tanto amava.
Si sentiva un po' come un elfo mentre saltava vicino al divano, armato di palline e lucine colorate. La loro abitazione era proprio sopra al ristorante e avevano il divieto di fare magie in salotto. Capitava spesso che alcune clienti salissero ai piani alti con mamma Kim e non potevano trovarsi davanti a piatti che volavano in aria dotati di vita propria. Dopo l'orario di chiusura del locale, il coprifuoco magico non era più necessario. Di base era una gran seccatura ma alla fine si erano tutti abituati fin da piccoli.

Altra cosa che aveva deciso di fare era partecipare a tutte le feste a tema natalizio. Non dovendo nemmeno andare a lavorare poteva sfogare la sua anima festaiola a 360 gradi.
Avrebbe iniziato quella sera con l'incontro magico natalizio a Hyde Park. Dall'invito che aveva ricevuto la sua famiglia, tramite una cliente strega, ci sarebbe stato un incontro musicale con tanto di orchestra.
Sarebbe andato da solo. I suoi fratelli non avevano ancora l'età per bighellonare di notte e non erano in grado di smaterializzarsi. Era meglio, molto meglio. Fare il baby sitter di Yongbok e Eun Jun non era quello che si potrebbe definire una serata divertente.
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Aveva poi dei piani precisi per quella sera e voleva metterli in atto senza avere intorno quella lingua lunga di sua sorella minore.
Non avrebbe cenato a casa, pronto a dileguarsi prima del ritorno a casa della sua famiglia.

Fece una lunga doccia, quelle rilassanti che preparano ad una serata di festa. Ne fece poi una seconda di essenza alla lavanda, tanto da puzzare come un gatto in amore. Erano all'aperto, giusto? Nessuno avrebbe avuto a noia il suo profumo che, essendo del tutto naturale, sarebbe svanito dopo poco tempo. Aveva una vera passione per la lavanda ed era solito vaporizzarla anche sul cuscino prima di coricarsi, gli favoriva il sonno.
Aveva letto che era richiesto l'abito elegante a tema invernale, sicuramente nell'armadio c'era qualcosa perfetto per quell'occasione. Mosse una decina di stampelle e si ritrovò tra le mani quel delizioso completo bianco che non aveva ancora avuto modo di sfoggiare. Aggiudicato! Avrebbe messo quello. Era di un bianco candido, così tanto da ricordare della neve caduta di fresco. Il bordo della maniche e dell'apertura era adornato di piccoli strass che regalavano deliziosi giochi di luce. Sembravano piccoli cristalli di ghiaccio, perfettamente in tema. La cosa che gli piaceva di più erano, però, le maniche a pipistrello completamente trasparenti.
Lo indossò e si guardò allo specchio allargando le braccia. Era perfetto eppure c'era qualcosa che stonava: i suoi capelli troppo scuri.
Era una festa natalizia, o sbaglio? Si era detto di seguire un tema, vero? Allora lo avrebbe fatto senza esitazioni.
Prese la sua bacchetta di sicomoro e con un rapido incantesimo cambiò il colore della sua chioma in un sorprendente blu elettrico.
Annuì alla sua immagine riflessa. Era esattamente quello che voleva, non aveva bisogno di altro. Si infilò la bacchetta in tasca e si materializzò nel luogo indicato sull'invito.

Non fece in tempo a riprendere forma che l'atmosfera si impadronì di lui. Le decorazioni erano fantastiche soprattutto quelle del grande albero posizionato vicino all'orchestra. Ogni pallina sembrava implodere in un mare di colori differenti. Il puntale spruzzava scintille di color rosso acceso e delle piccole renne sbucavano a caso da ogni ramo, come gli uccellini di un orologio a cucù.
Ai lati della piazza che ospitava l'evento erano state posizionate delle stupende sculture di ghiaccio a tema magico e natalizio. Quella più bella era sicuramente quella che ritraeva un unicorno impennato. Tra una scultura e l'altra i tavoli del buffet lasciavano l'imbarazzo della scelta.
Molti si erano radunati al centro della piazza a ballare le canzoni natalizie proposte dalla piccola orchestra. Ridevano e scherzavano tranquilli, presi dall'atmosfera e dall'alto grado alcolico del punch. Le ragazze in abiti eleganti erano bellissime ma purtroppo tutte accoppiate.
Che disdetta! Avrebbe voluto buttarsi anche lui al centro della pista e lasciarsi andare al ritmo delle danze ma da solo non sarebbe mai andato.
L'orchestra riprese a suonare. Jisung riconobbe subito le note di "Jingle Bell Rock". Adorava quella canzone e voleva ballarla.
Iniziò a guardarsi intorno.


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view post Posted on 6/12/2021, 13:19
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Alice adorava il Natale, era semplicemente il periodo dell'anno più bello. Amava sedersi intorno al fuoco e raccontarsi storie, amava perdersi nel bosco innevato e colorarsi la faccia di cioccolato. C'erano però modi e modi di festeggiare. Rose, la nonna di Alice era stata invitata ad un concerto di Natale, uno di quegli eventi di beneficenza che si organizzavano sempre in quel periodo. Ovviamente inutile dire quanto la vecchia avesse insistito affinché partecipasse anche lei, tanto che Alice aveva accettato per sfinimento. A furia di quegli infiniti gufi che le aveva mandato incessantemente per due settimane, l'aveva avuta vinta, la rossa era semplicemente stufa di quei continui andirivieni di Arnold, il gufo di famiglia. Gli incontri mondani, soprattutto quelli che richiedevano un tipo di abbigliamento elegante, non erano proprio ciò che lei definiva divertente. C'era però da dire che le note natalizie e la promessa di una serata di balli sfrenati aveva reso il proposito molto, molto meno pesante, tanto da farle perfino indossare quell'abito dal tessuto setoso propostole dalla vecchia Rose. Era rientrata dunque nel cottege Evans per il finesettimana e aveva aiutato la nonna a sistemare gli ultimi preparativi per il concerto. Sarebbe stato facile raggiungere il posto dato che potevano utilizzare le doti di smaterializzazione di sua nonna. Alice non aveva compiuto ancora diciassette anni e Dio solo sapeva quanto non vedesse l'ora di diventare finalmente maggiorenne così da poter fare quel che le pareva.
Il luogo dell'evento era Hyde Park uno dei posti più caotici di Londra in quel periodo perché ospitava i mercatini natalizi babbani, dove milioni di persone riversavano ogni anno alla ricerca di leccornie e divertimenti. Nascosto agli occhi babbani, c'era una piccola entrata, scavata all'interno di un cespuglio di rose bianche. Varcata la soglia si sarebbe mostrato solo ad occhi magici un grande spiazzale con a lato un enorme albero di Natale, illuminato e decorato finemente. Al centro della scena c'era un'orchestra magica, dove i musicisti tutti impettiti si arrovellavano, pronti a donare quei suoni così piacevoli a tutti i partecipanti. L'ambiente era finalmente decorato con addobbi natalizi ed era stato fatto un incantesimo in maniera da non patire minimamente il freddo, nonostante la neve circondasse l'ambiente.
Alice fu subito colpita dalla magnificenza dell'albero che andò ad ammirare immediatamente, i passi si mossero veloci e impercettibili mentre sua nonna chiaccherona com'era, non aveva perso tempo a trovare qualcuno con cui intrattenersi. L'abito le calzava a pennello, slanciando la sua figura e facendola sembrare decisamente più adulta. I capelli rossi, corti fino al collo erano adornati da piccoli brillanti, splendenti come fiocchi di neve. Alice non amava i gioielli e non ne indossava mai, ma quella sera sua nonna aveva tanto insistito nel tenere almeno un braccialetto, regalatole per Natale proprio da lei. Esso era fine e molto semplice, portava un'estremità a forma di fiocco di neve con su scritte le sue iniziali. Alice si perse per qualche momento nella bellezza delle foglie d'abete, decorato con luci calde e diverse palline colorate, finché non partì una canzone piuttosto energetica tale Jingle Bell Rock, insomma qualcosa da ballare. Si voltó alla ricerca della pista da ballo, la gente sembrava davvero scatenata e vogliosa di partecipare, incroció lo sguardo di un ragazzo dai capelli blu, vestito di bianco. Alice ovviamente non lo conosceva, però sembrava anche lui pronto per gettarsi sulla pista da ballo solo che... Com'è che si chiedeva a qualcuno di ballare? Si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio avvicinandosi lentamente << Ahm è una bella canzone, non trova? >> e vagó con lo sguardo chiaro verso la sala che zampettava felice, tornando poi sul ragazzo, era piuttosto alto e sembrava anche lui voglioso di gettersi in pista << Vuole ballare? >> ma sì in fondo l'unico modo di passare quella serata era ballando, così non si sarebbe annoiata. E al diavolo i convenevoli, mica dovevano per forza presentarsi?

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view post Posted on 8/12/2021, 17:32
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Era sempre alla ricerca di una fanciulla libera da invitare a ballare quando incrociò lo sguardo di una splendida ragazza. Sicuramente non stava guardando lui ma qualcuno dietro alle sue spalle. Era maleducato girarsi e controllare quindi si limitò a fare il vago, continuando però a guardare in quella direzione.
In quel momento lei si mosse verso di lui, anzi no, verso il tipo sconosciuto alle sue spalle. Jisung rimase tranquillo, convinto fosse una faccenda che non lo riguardasse, ma lei si fermò proprio davanti a lui. Solo in quel momento prese coscienza di due cose fondamentali.
La prima era che la ragazza con quel vestito da principessa di stava rivolgendo proprio a lui.
La seconda che la fanciulla in questione aveva i capelli rossi, e quelli erano una sua drammatica debolezza.
Era probabilmente colpa dei suoi trascorsi con Paige, ma quando dei capelli ramati incorniciavano un volto femminile avevano su di lui un effetto devastante, come la kriptonite per il Superman babbano. In parole povere, una tragedia ormonale.
<< Vuole ballare? >>
Fu più forte di lui, Jisung si voltò a guardare alle sue spalle per essere certo che quell'invito fosse davvero rivolto a lui. Era inutile, pur avendo indossato l'outfit del Principe delle Nevi, non riusciva a mettere sotto al mantello la sua insicurezza.
*Cretino! Cretino! Cretino! Possibile che non riesci a vestire i panni di qualcun altro almeno per una sera?*
Certo che poteva! Doveva assolutamente farlo se voleva rompere quel bozzolo in cui era rimasto avvolto per troppo tempo.
Ma gli stava dando del lei? Sì, lo stava facendo, si stava rivolgendo a lui come un uomo e non come uno studente di Hogwarts. Avrebbe pagato galeoni a palate per tornare a scuola ma non nella situazione in cui l'aveva vissuta.
Spalancò la bocca in un sorriso pieno e radioso, tanto che le sue labbra presero la forma di un rettangolo. Il boxy smile era l'emblema della sua gioia suprema.
Allungò la mano verso la ragazza con un leggero inchino mentre una ciocca della frangia gli finì negli occhi.
"Voglio ballare!"
Le prese la mano e la condusse con sicurezza, si fa per dire, al centro della pista. Mentre si avvicinavano riuscì a fare l'inventario completo dell'abito della rossa. Perfetto! Le avrebbe toccato solo le mani, se avesse dovuto, ma quella schiena nuda gli impediva ogni tipo di contatto fisico.
Non sarebbe stato un problema. Potevano divertirsi a ballare senza doversi toccare. Ogni tipo di ballo di coppia però sarebbe stato out per lui, a meno di non trovare una soluzione alternativa.
"Piace molto anche a me questa canzone, spero che ne suonino altre allegre."
Iniziò a ballare con il sorriso stampato sulle labbra ma, mentre già ancheggiava come uno svergognato, si rese conto che non si era nemmeno presentato. Si era fatto travolgere dalla serata alternativa dimenticando completamente le buone maniere.
"Io mi chiamo Jisung. Tu?"
Mise subito un freno alla sua curiosità, limitandosi alle presentazioni. Se non stava attendo le avrebbe chiesto anche la misura delle scarpe oltre alla carta d'identità magica.
Ora l'imperativo era ballare con attenzione. Non cadere rovinosamente come suo solito e, soprattutto, non pestarle i piedi.


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Edited by Jisung* - 8/12/2021, 18:03
 
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La neve cadeva a fiocchi intorno a quella bolla di calore e musica creata artificialmente dalla magia, l'atmosfera era incredibilmente rilassata. Alice, avvolta nel suo vestito verde smeraldo, si avvicinó con sicurezza al ragazzo sconosciuto, i loro sguardi si erano incrociati per un momento e la rossa aveva preso la palla al balzo, nonostante il ragazzo sembrasse ancora incredulo. Si era infatti voltato a controllare che si rivolgesse proprio a lui, il che la fece sorridere, illuminandole il viso. Ne approfittó per osservarlo meglio, pareva avere dei tratti asiatici e i capelli blu sembravano donare al suo incarnato. Inoltre indossava un completo elegante e perfettamente adatto alla serata con quello sbrilluccichio di brillantini a mo' di fiocchi di neve. Non era una cosa che le accadeva spesso, di andare a balli o cerimonie mondane, anche se poteva dire di essere piuttosto spigliata nella danza. Arrossì lievemente di fronte all'inchino del ragazzo, non aspettandosi un gesto così cerimonioso, afferró poi le sue mani lasciandosi trascinare sulla pista.
La musica sembrava filtrare l'aria da tutti i malumori, rendendo la pista un perfetto luogo dove sgambettare allegri. Durante "Jingle Bells Rock" i due avevano iniziato a scaldarsi, ballando come il twist richiedeva, si tenevano praticamente solo per le mani mentre con il corpo muovevano le gambe e le braccia, spesso incrociandole o scontrandosi per qualche secondo. Alice era una persona a cui il contatto fisico non dava per nulla fastidio, forse parte della sua cultura europea, soprattutto mentre danzava. Anzi sembrava divertirsi un mondo. Tra una risatina e una presa più o meno incerta Alice quasi dimenticó di presentarsi << Oh giusto, perdonami. >> a quanto pare avevano iniziato a darsi del tu per cui tanto valeva proseguire con tono più informale << Io sono Alice, è un piacere conoscerti Jisung! >> gli sorrise allegramente chinando appena il capo e fermandosi ora che la musica era finita per riprendere il fiato. Chissà cosa avevano in serbo per loro i musicisti? Alice tese la mano verso quella del ragazzo, facendo per stringerla e scambiare quindi una stretta, da parte sua sicuramente energica << Non credi anche tu che il Natale sia il periodo più bello dell'anno? >> gli chiese, sviando dalle solite domande sulla professione o l'età, in qualche modo era curiosa di sapere chi si trovava davanti ma voleva anche lasciarvi su un velo di mistero, così come quello nel quale si avvolgeva lei stessa. La musica riprese immediatamente con un Silent Night, un qualcosa di più lento, ballato altrettanto lentamente. Gli occhi chiari tornarono ad inquadrare i suoi, castani, con un cenno gli chiese se gli andasse di proseguire. Alice era piuttosto sicura di sé, non avrebbe esitato a mostrargli la posizione giusta da prendere, una mano intorno al fianco, una a stringere l'altra. Mentre per lei una sulla spalla e una che andava a congiungersi con quella di lui.
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Alice era una ragazza deliziosa e Jisung non riusciva a smettere di sorriderle. Quel ballo scatenato mentre si tenevano per mano fu qualcosa di inaspettato e per questo ancora più bello. Era come se tutti i suoi pensieri fossero scivolati in una bolla, lasciando spazio solo a piacevoli emozioni. Si urtarono durante il ballo e lui stava quasi per scusarsi prima di rendersi conto che non era affatto necessario. Jisung sapeva ballare bene da solo ma in coppia era un'altra storia. Era la sua unica preoccupazione. Però, nonostante si muovesse come un orso ammaestrato, lei continuava a regalargli dei sorrisi radiosi e lui non aveva bisogno di altro in quel momento. Era uscito di casa con l'intenzione di regalarsi una serata speciale e lo avrebbe fatto. Rispose al sorriso di Alice, sorriso che si allargò di più alla domanda di lei.
"Non esiste periodo più bello, peccato che duri così poco."
L'orchestra cambiò genere, passando da un pezzo scatenato a qualcosa da affrontare decisamente in coppia. Jisung non sapeva ballare i lenti, non sapeva cosa fare dato che a scuola aveva sempre scaldato la panca di contorno. Nessuna aveva mai ballato con lui, nessuna aveva accettato i suoi inviti. Quella sera era tutto l'opposto proprio perchè era stata lei a invitarlo, gratificando il suo Ego oltre ogni misura. Probabilmente ora si sarebbe allontanata, ringraziandolo per il ballo che le aveva concesso. Come al solito si stava agitando per niente, loro non avrebbero danzato sulle note di quel lento.
Gli occhi trasparenti di Alice erano però ancora fissi su di lui e con un cenno lei lo invitò a proseguire. Jisung fu preso letteralmente alla sprovvista ma annuì senza esitazione.
Che doveva fare? Come doveva comportarsi? Doveva iniziare lui o lei?
Fu un semplice gioco di sguardi in cui lei lo guidò senza esitazioni. La mano sinistra di Jisung strinse la destra di Alice mentre l'altra mano di lei si sistemò sulla sua spalla. E l'altra sua mano? Non poteva toccarle la schiena! Non poteva proprio!
Gli occhi di lei si mossero da quelli di lui fino al suo fianco morbido, appena accarezzato dal vestito, quindi tornarono a guardarlo. Era lì che voleva la sua mano? Davvero?
Jisung divenne rosso, tanto da fare concorrenza alle palle dell'albero poco distante. I suoi occhi si dilatarono per la sorpresa facendo sembrare i suoi zigomi ancora più in fiamme.
Altro che Principe delle Nevi, era quello dei Puffi.
*Balla idiota! Cosa penserà di te quella ragazza? Muovi quella mano e fallo ora.*
Jisung mosse piano il braccio mentre faceva un passo verso lei. Ora le braccia di entrambi erano meno in tensione e le sue dita sfiorarono il fianco di Alice prima che la mano dalle lunghe dita lo cingesse.
Fece una riflessione profonda.
Quella era la cosa più intima che avesse mai fatto con una ragazza ma rimase una sua riflessione personale. Gli occhi fissi su quelli della sua dama, il cervello concentrato al massimo per muovere i piedi senza amputarle un alluce.
"Sei bravissima a ballare."
Parole idiote, pronunciate mentre ondeggiava come un orologio a pendolo. Sapeva che doveva fare qualcosa, dire qualcosa, e ovviamente cadde subito nella banalità più nera.
"Sei inglese?"
Ma per cortesia! Ovvio che lo fosse, ma che razza di domanda era?
"Io sono coreano ma sono nato in Inghilterra."
E probabilmente a lei non gliene poteva fregare di meno. Glielo aveva chiesto? No! Allora perché parlare di sé senza invito?
Era un cretino, ma un cretino diviso per sillabe.
Stava per dirle che mentre ballava sembrava una Principessa ma si morse la lingua appena in tempo. Per fortuna...


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view post Posted on 10/12/2021, 19:01
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Alice era in realtà sorpresa da se stessa, quella serata aveva programmato di passarla con il broncio rivolto verso sua nonna e invece aveva finito per divertirsi in pista. Si comportava in maniera molto naturale, senza alcun imbarazzo e questo un po' le diede da riflettere perché il ragazzo di fronte a sé sembrava decisamente nervoso. C'era forse qualcosa che non andava in lei? Perché si sentiva così a suo agio? Forse era convinta del fatto che non lo avrebbe mai più rivisto, del fatto che era un incontro fugace. In qualche modo l'atmosfera natalizia e la danza le avevano dato modo di far uscire il lato del suo carattere più allegro e vivace e la naturale sicurezza in sè che possedeva aveva aumentato quelle caratteristiche spingendola a incoraggiare Jisung alla danza. Sembrava quasi che fosse lei a comportarsi da adulta tra di loro e che l'adolescente imbarazzato fosse il coreano. Era per Alice una situazione ironica, che non aveva mai provato prima, l'aria era come frizzantina e le sembrava di fare cose che non avrebbe probabilmente mai fatto in altri contesti. Comunque le sembrava che il divertimento fosse reciproco perché un grosso sorriso illuminava anche il volto di Jisung nonostante il velato imbarazzo, Alice non aveva idea di cosa gli stesse passando per la testa ma non riuscì a capire perché improvvisamente, da quando era cambiata la musica, facesse più fatica ad assumere una posizione da lento. Ovviamente non aveva calcolato il fatto che ci potessero essere delle differenze culturali tra di loro e che forse la pelle nuda della schiena potesse imbarazzarlo. In ogni caso dopo aver assunto la posizione, Alice tornò a guardarlo rivolgendogli un sorriso allegro << Lo sei anche tu, ma devi rilassarti. Sei troppo teso, qui. Ascolta la musica.>> gli sfiorò il braccio, dove sembrava fosse teso come una corda di violino, incoraggiandolo con una pacca sulla spalla, per poi tornare con la mano nella sua << Stai tranquillo non ti mangio. >> ridacchiò alla sua stessa frase, assolutamente incredula sul suo modo di porsi. Sembrava una civetta, aiuto. Cosa le stava succedendo? Era quello che avveniva ai balli mondani? La gente diceva cose idiote? Cercò di non pensarci concentrandosi sulla musica, si staccò appena per fare un volteggio, ritornando poi nella posizione di prima << Uhm, in realtà non del tutto. Mia madre è scozzese, ma sono per metà tedesca e mi sento più legata a quella parte di cultura...>> e questo lo si poteva capire dai suoi sproloqui in tedesco quando era sovrappensiero << Oh davvero? Hai vissuto in Corea? Io ammetto di non sapere molto però credo di aver mangiato qualche piatto delizioso proprio in un ristorante coreano. Non chiedermi di ripetere il nome però!>> una risata leggera prese a colorarle ancora il viso, non sapeva nemmeno lei bene cosa dire in realtà.
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Non sapeva da cosa dipendesse la sua agitazione ma ancora non riusciva a rilassarsi. Non ne aveva motivo dato che Alice era la persona più dolce che poteva incontrare. Non la conosceva affatto ma per lui aveva poca importanza. Non era abituato a giudicare le persone dai titoli o dagli atti eroici ma si basava semplicemente su come si comportavano con lui. Lei stava facendo di tutto per metterlo a proprio agio e Jisung non poteva non apprezzare tutte quelle attenzioni che in fondo non gli erano dovute.
Forse era perchè stava tenendo una ragazza tra le sue braccia per la prima volta? Va bene, non si stavano abbracciando ma solo ballando ed era una cosa ben diversa. Lui però una ragazza non l'aveva mai sfiorata e quel tocco gli stava dando sensazioni piacevolissime. Paradossalmente non era la sua mano che le accarezzava il fianco quella a metterlo in difficoltà ma l'altra.
Per lui tenere una mano era un gesto molto più intimo che sfiorare un fianco.
Era un cretino, un poppante moccioloso che si stava emozionando perchè sentiva il palmo della mano di una fanciulla.
E lui era quello che aveva in programma di andare in una discoteca babbana a rimorchiare una ragazza? Con questi presupposti l'unica cosa che sarebbe stato in grado di rimorchiare era il carrettino dei gelati.
Forse non dipendeva dal contatto ma dal colore dei capelli. Quelli dalle sfumature ramate riuscivano sempre a mandarlo in confusione e a questo poteva aggiungere che Alice era molto carina.
Ma forse Jisung si stava comportando in modo scortese? Avrebbe dovuto dirglielo? Che la trovava bella e simpatica?
Stava parlando davvero poco per i suoi standard. Fece un respiro profondo cercando di ritrovare la quadratura del cerchio.
<< Lo sei anche tu, ma devi rilassarti. Sei troppo teso, qui. Ascolta la musica.>>
Gli stava accarezzando il braccio e per lui non era classificabile come incoraggiamento, semplicemente perchè non lo avrebbe mai fatto.
Mille sirene di allarme gli suonavano in testa ma non dipendeva da Alice, il pericolo era dentro di lui.
"Lo so che non mi mangi, non potresti essere più gentile."
E lui di ragazze sgradevoli era un intenditore. Strinse di più la mano di Alice, gesto con cui cercò di tranquillizzare se stesso.
Se avesse parlato di più avrebbe sicuramente smesso di pensare troppo e a sproposito.
"Non riesco a cogliere le sfumature tra inglese, scozzese e irlandese anche se sono cresciuto a Londra."
Sorrise come se finalmente si stesse iniziando a rilassare.
"Non ho mai conosciuto dei tedeschi, è una novità per me. Immagino che anche tu sei bilingue, giusto? Amare le proprie origini è importante, ti capisco benissimo. Qual'è la cosa che senti più tua?"
Appena la conversazione voltò sulla Corea e sul cibo, Jisung si sentì in Paradiso.
"Sono andato in Corea per sette anni dopo il MAGO, sentivo il bisogno di conoscere la mia terra e i miei nonni."
Fece un sorriso ancora più ampio mentre si lasciava andare alla musica. La melodia cambiò in un altro lento ma Jisung non se ne accorse nemmeno. Continuò a ballare senza mai perdere il contatto con gli occhi di Alice.
"Per caso quel ristorante si chiama Arirang?"
Sarebbe stato davvero il colmo dei colmi. Sì, davvero divertente.
Pensò questo mentre la strinse un pò di più senza nemmeno rendersene conto.


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Era una sensazione piacevole, quella di lasciarsi cullare dal ritmo della danza, nelle braccia di uno sconosciuto. Non avrebbe saputo descrivere i sentimenti che provava in quel momento se non traboccanti di una grande spensieratezza. Alice era radiosa e felice, si sentiva quasi adulta come se avesse abbandonato sulla sedia della sua stanza tutte le preoccupazioni adolescenziali, insieme alla divisa di Hogwarts. Quella sera era come se fosse qualcun altro. Ora che ci pensava non aveva nemmeno mai avuto nessun flirt di nessun tipo e non le era nemmeno mai importato un bel nulla, le sembravano tutte sciocchezze che non avevano senso, era sempre stata convinta di non aver bisogno di quel tipo di attenzioni eppure ora che si trovava in quella situazione era come se ne avvertisse il piacere. Jisung la guardava con occhi diversi, come nessuno aveva mai fatto prima. Alice si sentiva di fluttuare come in un sogno. I loro sguardi si erano incontrati spesso e non sembravano che far altro da un po' di tempo a quella parte. I suoi occhi erano belli, di un castano intenso, tagliati come due grosse mandorle ed Alice sembrava non provare assolutamente nessuna vergona nel fissarli. Ne era affascinata tanto da perdersi una parte del discorso. Di cos'è che stavano parlando? << Ahm la cosa che sento più mia? Uhm...>> sembrò rifletterci su qualche momento, pensierosa. Poi un gran sorriso le illuminò il volto, ma certo che sciocca << La foresta. Sicuramente. Siamo cresciuti in campagna io e miei fratelli e io la città davvero non la sopporto!>> ridacchiò ripensando alle mille figuracce che aveva fatto anche solo a Diagon Alley prima di abituarsi al viavai continuo di persone << Oh deve essere stato davvero bello poterti ricollegare con la tua terra d'origine. Qual è la cosa a cui tu ti senti più legato? >> gli rigirò la domanda, curiosa ora di sapere quale sarebbe stata la risposta dell'altro. La musica intanto sembrava essersi fermata e solo dopo qualche minuto Alice sciolse la presa che avvolgeva i loro corpi << Oh devono fare una pausa ora credo---saranno stanchi dopo tutte quelle ore passate a suonare...>> voltò il capo verso il palcoscenico, i musicisti sembravano finalmente rilassarsi per qualche momento. Forse potevano approfittarne per fare due passi << Uhm non ricordo il nome, potrebbe essere... ti va di fare due passi?>> l'aria adibita per i maghi non era tanto ampia, ma avrebbero potuto proseguire più avanti, lasciando quella bolla incantata per immergersi all'interno del parco. Certo era che Alice sarebbe dovuta passare a prendere la sua giacca o sarebbe diventata un ghiacciolo lei stessa!
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Non poteva negarlo. Era il momento più bello che aveva vissuto fino a quel momento. Non gli era mai successo di provare delle sensazioni di quel tipo. Gli sembrava impossibile che una ragazza così bella e simpatica gli avesse chiesto di danzare ed era ancora più impossibile che, dopo il primo ballo, fosse ancora lì a sorridergli. Era radiosa, bellissima. Jisung non smise un attimo di pensare che lei fosse troppo per uno come lui.
Alice però non sapeva che era uno sfigato senza rimedio, sebbene ora di nascondesse sotto quei capelli azzurri da principe delle favole. Era lui Cenerentola e voleva che quella notte non finisse mai.
"La foresta? Bellissima! Io sono cresciuto a Londra e ho cominciato ad apprezzare la natura quando sono arrivato a Hogwarts. Mi sono appassionato all'Erbologia, la mia materia preferita. Ho passato ore a girare per il giardino del castello. Credo che potrei dirti che piante ci sono e in che punto crescono esattamente. Negli anni successivi scendevo a Hogsmeade ogni volta che mi era possibile. Sembrava tempo perso ma per me sono sempre stati dei momenti preziosi. Vorrei comprare una casa al villaggio, lontano dal caos della città. Vorrei avere un piccolo giardino dove coltivare le mie piante e una vista sulla mia Torre, il mio cuore è sempre lì."
Abbassò gli occhi solo per un attimo, rapito da pensieri lontani, ma questi tornarono a cercare subito quelli di Alice.
Lei fece la stessa domanda e Jisung fu molto felice di raccontarle quella piccola fetta della sua vita.
"I miei nonni, senza dubbio. Non li avevo mai visti fino a quel momento ed è stato bellissimo. Mia nonna è una donna e una strega meravigliosa e spero di poterla rivedere ancora."
L'orchestra smise di suonare ma Alice non si staccò subito da lui. Jisung non voleva che lo facesse. Si sentiva strano, euforico, come se avesse bevuto uno champagne frizzante e con una nota alcolica sopra le righe. Perché aveva gli occhi così belli?
Mentre articolava questo pensiero profondo, Alice sciolse il contatto tra loro e si allontanò leggermente. Jisung era conscio che il ballo sarebbe finito lì e anche la possibilità di conoscerla meglio.
"Sì, li capisco."
I suoi occhi si mossero su ogni singolo membro dell'orchestra. Erano dei musicisti eccellenti, soprattutto il violinista.
"Anche io suono e dopo un po' hai davvero bisogno di bere qualcosa, di muoverti un po' per recuperare la concentrazione."
Chi era lì a suonare non lo faceva solo per amore della musica. Era anche un lavoro e spesso pagato molto male. Se così non fosse stato avrebbe valutato seriamente anche quella strada lavorativa.
<<... ti va di fare due passi?>>
Sì, voleva passeggiare con lei e ascoltare la sua risata mentre questa si rifletteva nel suo sguardo. Gli piacevano da morire gli occhi di Alice, il modo con cui li lasciava sui suoi apparentemente senza annoiarsi.
Lo disse senza la minima esitazione perché aveva voglia di conoscerla meglio e scoprire l'oceano di segreti che nascondevano le sue iridi preziose. A Jisung piaceva tanto conversare e lei non si limitava a raccontarsi ma parlava davvero con lui. Era assurdo ma era la prima volta che aveva la sensazione che qualcuno lo stesse guardando davvero.
Attese che Alice recuperasse il suo soprabito e tornasse da lui. Fece un sorriso radioso mentre cominciarono a camminare l'uno a fianco all'altra. Non sapeva descrivere le sensazioni che aveva in quel momento. Si sentiva bene come non era mai stato prima. Era come fare un viaggio nel tempo che lo stava conducendo ai tempi della scuola, ai balli a cui aveva solo presenziato e mai preso parte perché nessuna studentessa aveva accettato di ballare con il secchetto che somigliava ad una ragazza. Sarebbe stato davvero imbarazzante farsi vedere insieme ad uno sfigato, lui era imbarazzante. Era andata così per tutti e sette gli anni che aveva frequentato la scuola. Gli altri ballavano e lui era seduto in un angolo ad osservarli volteggiare affannati e sorridenti.
Avrebbe voluto dirglielo e ringraziarla per avergli regalato il primo ballo della sua vita, anche se non era un vero ballo. Ora anche lui aveva qualcosa da ricordare grazie alla magia del Natale e alla bontà d'animo di quella ragazza.
"Grazie per il ballo."
Non avrebbe dovuto, forse, ma lo fece lo stesso. Jisung aveva un cuore gentile e non era capace di trattenere le emozioni soprattutto quelle belle.
Allungò il braccio in direzione della ragazza, deglutì un paio di volte. La sua mano si aprì mentre le dita si distendevano.
"Mi permetti di tenerti la mano?"
La guardò pieno di paura. Lei si sarebbe sicuramente arrabbiata. Gli avrebbe detto: "Senti sgorbio, ma cosa ti sei messo in testa?"
Probabilmente aveva ragione, forse era proprio così, ma mentre ballavano gli era piaciuto tenerle la mano. Era stato davvero bello.
"Ma se non vuoi, fai finta che non ti abbia detto niente."
Perché era così stupido?


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view post Posted on 22/12/2021, 18:13
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Alice Wagner
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Alice non era una chiacchierona, c'erano momenti in cui sclerava e parlava così veloce da rendere difficilissima la comprensione per chiunque, ma solitamente non si perdeva in conversazioni lunghe, preferiva agire e buttarsi in situazioni adrenaliniche. Solitamente creava legami in maniera diversa, era concentrata molto sulle sensazioni e su quello che le azioni producevano, ma mai troppo sulle parole. Eppure quella sera sembrava davvero interessata a quello che Jisung le raccontava, forse il fatto che provenisse da una cultura totalmente diversa dalla sua lo rendeva la Grifondoro curiosa all'inverosimile. Mentre l'altro parlava continuavano a ballare, nonostante la musica fosse finita, sembrando probabilmente due completi idioti << Torre?>> ripetè Alice, avvertendo quasi come un prurito all'altezza dello stomaco, qualcosa che aveva acceso il suo entusiasmo, stava forse parlando della sua precedente casata di appartenenza? << Quale delle due? >> Alice non vi sperava troppo, ma se fosse stato un Grifondoro era certa avrebbe urlato. C'era qualcosa, un legame che avvertiva con i suoi compagni di casata, che non riusciva a spiegare in nessun modo. Non avrebbe comunque rivelato troppo su di sè, avvolgendosi in quell'aria di mistero che la faceva sentire un'adulta. Da quanto doveva aver capito Jisung doveva essere più grande di lei, tanto da aver sicuramente finito la scuola ed essersi inserito nel mondo del lavoro. Probabilmente sua nonna sarebbe sbiancata nel vederla ballare con uno che aveva il doppio della sua età, ma cosa importava? Alice era convinta del fatto che non si sarebbero probabilmente mai più rivisti e quelle sensazioni un po' goffe ed istintive erano piacevoli e calorose. Riuscivano ad avvolgerla in una bolla d'aria e leggerezza e coloravano il suo viso del rossore della gioventù più bella e spensierata. Si sentiva ammirata e desiderata, come se fosse un piccolo tesoro da custodire. Gli occhi di Jisung non sembravano lasciarla nemmeno per un momento ed Alice era curiosa di esplorare tutto ciò che quella sera le avrebbe portato << Oh, davvero suoni? Ma che figata! Ho sempre voluto imparare a suonare qualcosa di importante tipo il piano...però sono finita con la mia armonica da ubriacone dei bar >> scoppiò a ridere ripensando alla visione di lei che suonava qualcosa di assolutamente triste in uno dei vicoli di Nocturn Alley, magari in uno dei pub più brutti del quartiere. Si allontanò un momento per prendere il suo cappottino bianco, che avvolse intorno al corpo. Fuori dalla bolla magica era decisamente freddo, nevicava e soffici fiocchi di neve avevano preso a posarsi sui suoi capelli. Alice adorava la neve, sollevò una mano verso il cielo aspettando che un fiocco si fermasse in essa, sorridendo come una bambina. Voltò il capo verso Jisung, allungando il sorriso << Grazie a te. Sei stato bravo. >> si complimentò perché in effetti le era sembrato molto nervoso, ma in realtà si era poi rilassato e aveva saputo condurla bene, aveva trovato calore nelle sue braccia e si era lasciata cullare senza pensare a un bel niente. Continuarono a proseguire in quella folla immensa di persone, quando il ragazzo le chiese di tenerle la mano. Alice avvertì un calore improvviso colorarle le gote e le parole le si bloccarono in gola. Le dita sottili vagarono nell'aria mentre il viso della Grifondoro si ritraeva al contatto visivo con il ragazzo. Cos'era quell'improvviso panico? Una stretta avvolse il suo stomaco e sentì come di gettarsi nel vuoto quando con una certa goffaggine sfiorò le dita di Jisung. Come poteva sembrarle di bruciare in pieno inverno?
ffff
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view post Posted on 25/12/2021, 16:38
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Kim Jisung - 김 지성
‹ Mago Adulto‹ 25‹ Elsa di Frozen

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Era bello ballare senza pensare a niente, lasciarsi cullare dalla musica e dall'atmosfera natalizia. Si era concesso quella serata senza alcuna aspettativa ma alla fine si era ritrovato travolto dagli eventi e trascinato nel turbine delle danze.
Alla domanda diretta che gli rivolse la fissò. Si chiedeva se quella di Alice fosse semplice curiosità oppure nascondesse altro.
"La Torre Ovest, sono un Corvonero."
Non era un caso che avesse usato il presente, era vero. La tua Casa a Hogwarts diventa parte di te e anche dopo il M.A.G.O., quando togli la divisa per non indossarla più, questa continua a restarti sulla pelle.
"Mi manca molto il castello e ancora di più la mia Casa. Sotto molti aspetti sono stati gli anni più belli della mia vita."
La sera, chiudendo gli occhi, spesso si rivedeva in piedi davanti alla porta della Sala Comune. Per i Corvonero ogni ingresso era diverso perchè cambiava il quesito che andava risolto.
Non aveva idea dell'identità della ragazza dai capelli rossi, a parte il suo nome e le sue origini. Era andata sicuramente a Hogwarts ma la Casa di appartenenza gli era sconosciuta. In quel momento a Jisung non importava nulla, come non gli importava di quanti anni avesse o quali fossero le sue origini magiche.
"Sì, suono il pianoforte, il violino, il sassofono e la chitarra. Ora sto iniziando a prendere lezioni di tromba ma non so ancora se riuscirò a concludere."
Scoppiò a ridere alla battuta di Alice mentre si scompigliava la frangia con le mani. Si passò la punta della lingua sulle labbra come faceva sempre.
"Non sottovalutare il fascino di un'armonica. Non trovi che abbiano un suono molto gradevole? Io le trovo affascinanti."

Quando uscirono dalla bolla magica e iniziarono a mischiarsi ai babbani che passeggiavano lungo i viali alberati Jisung si sentì un ragazzo come gli altri e per questo motivo non voleva più tenere in piedi quell'incantesimo che lo rendeva diverso.
Formulò quella domanda inaspettata per la prima volta in tutta la sua vita ed era certo che lei avrebbe fatto dietro front e lo avrebbe mollato lì, a surgelarsi in mezzo ai babbani. Trattenne il respiro finché un calore innaturale gli salì dal collo fino alle orecchie quanto avvertì il contatto con le dita di Alice. Si voltò a guardarla incredulo, lei non stava facendo lo stesso. Jisung chiuse la sua mano e camminarono in silenzio per qualche minuto. Era davvero una bella sensazione e fu proprio lui a rompere il silenzio.
"Mi piacerebbe eliminare questo artificio. Immagino che tu abbia capito che questo non è il vero colore dei miei capelli."
Si guardò intorno, c'era una marea di babbani lungo la strada. Era fuori questione fare un contro incantesimo all'aperto ma per fortuna riusciva a vedere i bagni poco lontano.
"Andiamo lì vicino."
Strinse la mano di Alice e la condusse in quella direzione.
"Aspettami qui ci metto solo un minuto. Torno subito."
Camminando verso il bagno si voltò verso Alice sorridendo e cominciò a cantare a voce alta. Non gli importava nulla della brutta figura e che tutti i babbani si fossero fermati a guardarlo con espressione sbigottita.
"Jingle bell, jingle bell, jingle bell rock
Jingle bells swing and jingle bells ring
Snowin' and blowin' up bushels of fun
Now the jingle hop has begun
Jingle bell, jingle bell, jingle bell rock
Jingle bells chime in jingle bell time
Dancin' and prancin' in Jingle Bell Square
In the frosty air
What a bright time, it's the right time
To rock the night away
Jingle bell time is a swell time
To go glidin' in a one-horse sleigh
Giddy-up jingle horse, pick up your feet
Jingle around the clock
Mix and a-mingle in the jinglin' feet
That's the jingle bell rock
Jingle bell, jingle bell, jingle bell rock
Jingle bells chime in jingle bell time
Dancin' and prancin' in Jingle Bell Square
In the frosty air
What a bright time, it's the right time
To rock the night away
Jingle bell time is a swell time
To go glidin' in a one-horse sleigh
Giddy-up jingle horse, pick up your feet
Jingle around the clock
Mix and a-mingle in the jinglin' feet
That's the jingle bell
That's the jingle bell
That's the jingle bell rock"

Appena finita la canzone fece un leggero inchino.
"Grazie! Grazie!"
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Sorrise verso Alice e entrò nel bagno degli uomini. Chiuse la porta alle sue spalle ed estrasse la bacchetta dalla tasca.
Non poteva uscire immediatamente dal bagno, aveva bisogno che tutti i babbani che avevano assistito alla sua performance canora si allontanassero dal viale. Rimase a guardarsi allo specchio per qualche minuto quindi sollevò la bacchetta e annullò l'incantesimo che aveva reso i suoi capelli magici per una notte. Chissà che avrebbe pensato di lui quella ragazza. Così stupido e insicuro da doversi nascondere dietro un aspetto fittizio. Non aveva mostrato un briciolo di coraggio. Fece un lungo sospiro e poi uscì di nuovo all'aperto. Si incamminò velocemente verso Alice fino a fermarsi davanti a lei.
"Questo è il vero me."
Sarebbe sicuramente rimasta delusa da quello che stava vedendo in quel momento. Si chiese se lei lo avrebbe guardato ancora con gli stessi occhi con cui lo avevano accarezzato mentre avevano danzato nella bolla magica. Non sapeva cosa aspettarsi ma sapeva che tutto sarebbe cambiato e la colpa era solo sua.


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Azioni concordate con Alice :flower:

Edited by Jisung* - 26/12/2021, 23:17
 
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