Magic fireworks

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view post Posted on 22/12/2021, 22:18
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Lucien Cravenmoore

26 anni | docente e guardiacaccia | hogsmeade in festa



Le festività animavano Hogmeade di luci, musiche e profumi che vorticavano nell’ aria frizzantina. Molteplici erano le iniziative proposte dai negozi che si rincorrevano lungo la High Street e, quella sera, un piccolo negozietto di articoli da regalo aveva organizzato un banchetto con vin brûlé, acqualllegra e vino elfico, dolcetti e piatti magici, una ricca esposizione di articoli magici perfetti per diventare doni natalizi e fuochi d’artificio.
Già a Hogsmeade per alcuni rifornimenti di natura personale, Lucien si era lasciato allettare dalla proposta pubblicitaria. Alla fine era difficile non lasciarsi conquistare da cibo e bevande gratuite, senza contare che aveva avuto occasione di chiacchierare con qualche residente del villaggio che conosceva di vista e il tempo era volato. Era giunto il momento di accendere i fuochi d’artificio magici che avrebbero dato un bello scossone al villaggio (e, chissà, magari avrebbe anche fatto crollare qualche trave marcia della Stamberga Strillante). Esortato a dare il proprio contributo non solo rimpinzandosi lo stomaco, Lucien prese posto in una collinetta distante dalle viuzze principali, intorno a lui altri maghi e streghe intenti a divertirsi con lo stesso intrattenimento. Da lì si godeva di un panorama mozzafiato sul villaggio, fatto di piccole luci colorate, e non vi era percolo che l’intrattenimento pirotecnico creasse qualche problema alle architetture e agli abitanti.
Il primo ciclo di fuochi, che dovevano sfrecciare all’unisono, partì al primo movimento di bacchetta e allo stridio che ne conseguì, si unirono le sue urla e risate. La riproduzione di calderoni in ebollizione e scope che sfrecciavano tra le stelle si manifestò sotto gli sguardi galvanizzati dei presenti. Molti non si conoscevano, ma era durante eventi genuini e inaspettati come quello che le cose più inaspettate prendevano forma, unendo gli animi di sconosciuti accomunati dal desiderio di far festa in un periodo così particolare come quello. Il mago accese un paio di fuochi, tappandosi le orecchie per i rumori acuti, quindi raggiunse la collega di Erbologia per invitarla ad unirsi ai festeggiamenti in modo pratico.
«Vieni Mireen, ci sono ancora questi da accendere!» urlò nel trambusto generale tra gli schiamazzi e stridii dei fuochi, i botti che seguitarono, i suoni della natura che incorniciavano quel momento di giubilo. Le indicò alcuni fuochi che aspettavano impazienti di colorare il cielo color ossidiana con le loro tinte allegre e movimenti giocosi innescati dalla magia.
Lucien era felice di trascorrere una serata diversa dall’ordinario, anche se le masse non erano mai rientrate nelle sue preferenze.

© Unconsoled

Prova Cosy by the fire dell'iniziativa Candele di Natale.
Role libera per chiunque desideri svolgere questa ed altre prove in compagnia


Edited by Atonement. - 18/1/2022, 21:19
 
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Oliver Brior

17 anni | grifondoro | hogsmeade in festa



Penny Laurence l'avrebbe portato sulla cattiva strada, oramai l'aveva assodato. In ogni malefatta che s'addiceva, il Grifondoro era in prima linea: le armature blasfeme durante il periodo di natale, le bacche di pungitopo trasfigurate in bombe di pittura, i rametti di vischio che s'avvinghiavano come trappole ai corpi di tutti gli studenti che malauguratamente tentavano un bacio romantico, i bagni del terzo piano del Castello di Hogwarts infestati da Fate Mordace, e tanto, tanto altro; la lista poteva andare avanti per pagine, con la consapevolezza che il nome del concasato svettasse ovunque come firma lampante. Da parte propria, tuttavia, Oliver era sceso a patti con l'amico: purché gli scherzi e i dispetti non riguardassero anche lui, come vittima, allora avrebbe potuto chiudere un occhio, l'altro, e il terzo pure. Da quando la spilla da Caposcuola non pesava più come un macigno sul petto, Oliver si sentiva di gran lunga più... leggero, in qualche modo. Certo, non era mai stato tanto coraggioso da spedire Penny in punizione, una di quelle che avrebbero potuto lasciare il segno; restava pur sempre il suo migliore amico, intimamente però confidava in una giustizia più marcata di Casey Bell. A lei la spilla, a lei l'ardua sentenza – un mantra, quello, che si ripeteva con un ghigno sulla bocca, ancor più quando Penny sostituiva il suo bagnoschiuma preferito al miele con il sapone di uova di rana: un episodio a malincuore fin troppo recente. Quel tardo pomeriggio, ad ogni modo, aveva tentato invano di sottrarsi alle grinfie del concasato. Né i cinque rotoli di pergamena sull'Algabranchia per la Professoressa Fiachran (lui aveva già finito, Penny avrebbe preso troll meno meno con molta probabilità) né la minaccia di liberare il Pugnacio dall'incantesimo immobilizzante e lasciare che lo attaccasse fino a ridurlo a brandelli, per sfortuna, avevano rappresentato una soluzione distinta. Così, baule sottobraccio, aveva seguito Penny lungo le strade acciottolate che conducevano al Villaggio di Hogsmeade. Man mano che procedevano, imboccando un sentiero dopo l'altro, Oliver si era convinto che tutto sommato una gita fuori le mura scolastiche non potesse essere chissà quale perfida idea; soltanto quando Penny aveva cominciato a marciare verso il promontorio, ben lontano dai vari negozietti del sobborgo, aveva drasticamente compreso il senso della loro fuga. Il baule, ignaro com'era, conteneva in effetti una schiera di fuochi d'artificio (gran parte proprio di Oliver, ben rubati dall'amico dal fondo dei suoi cassetti). Così tanti fuochi che Filibuster in persona, poveretto, avrebbe potuto lasciarci le penne. C'era da chiedersi come mai Oliver ne avesse acquistati in abbondanza, nell'ultimo periodo; ma tra una festa qui, Natale, Capodanno in arrivo, la risposta era presto detta. Per di più taceva un segreto, aveva in mente una sorpresa proprio per l'amico. Più spensierato, Oliver seguì allora Penny lungo il percorso sconosciuto. Forse il buonsenso dell'amico non si era dissipato completamente come un soffio di cenere.
«Siamo arrivati?» Il meriggio si tingeva delle tinte già più scure della sera, concedendo un'atmosfera ben più mistica. C'era qualcosa, nell'aria: odore di fuoco, di polvere da sparo e di bruciato, uno di quei profumi che nel tempo Oliver aveva imparato ad associare alle feste. Un colpo, un altro, un altro ancora, il cielo infatti sfavillò di così tanti colori e suoni da lasciare a bocca aperta. Con l'espressione già più sognante, un po' come quando era bambino, non poté fare a meno di volgere lo sguardo in alto, sempre più in alto. Da un punto all'altro, inseguiva una luce, la seconda, la terza, e via in un caleidoscopio brillante. Nel modo in cui le palpebre calavano forzatamente, alla serie di rimbombi tutto intorno, gli sembrò di trattenere scintille cangianti, e che presente e futuro si mischiassero tra loro in trame altrettanto sorprendenti. Non avrebbe saputo dire come né quando, infatti, si ritrovò al fianco di Penny, la bacchetta già stretta nella mano destra. Lasciò scattare il baule in apertura, liberando vari fuochi.
«Fuochi Forsennati Weasley tra tre, due, uno...» Boom. Un fischio lunghissimo, molto acuto, risuonò in lungo e in largo sul colle in cui si trovavano. Attorno c'erano altri fuochisti, altri spettatori e partecipanti ad uno spettacolo che non poteva fare a meno di coinvolgere tutti. Sulle loro teste apparve l'immagine di un calderone luminosissimo, che attirò l'attenzione di Oliver con un wooow a stento trattenuto. Non erano loro, sembravano fuochi di maghi vicini...
«Evanesco Un tremito d'eccitazione e di timore insieme zampillò sul volto del Grifondoro, quando sentì l'amico partire all'arrembaggio con l'incantesimo; come i Weasley avrebbero potuto confermare, infatti, i fuochi deluxe schizzarono in cielo fino a moltiplicarsi in altri sette, otto, dieci altri fuochi. Una cascata di rubini e di pietre d'oro, tutte in fiamme incandescenti sopra di loro, a illuminare la notte calante. Evanesco, gridò. Si unì a sua volta, mentre Penny cacciava fuori dal baule altri fuochi. E via ancora, forse calcando un po' troppo la mano.
«In arrivo artiglieria pesante badabooom
Oh no. Oh no no no. Lo vide ancor prima che partisse in velocità estrema. Una scintilla di un fuoco già esploso colpì il cartone di quello in accensione, cambiandone così direzione. L'attimo seguente, come c'era da aspettarsi, l'ultimo razzo volò non verso l'alto, ma in avanti. Assumendo la forma di una Fenice a mezz'aria, il becco rosseggiante di fuoco, si avviò rapidissima verso un gruppetto nelle immediate vicinanze. Un mago e una strega che forse, forse ricordavano...
«Penny, stiamo per essere espulsi.»
Ti prego, Godric. Fa che non siano davvero loro.

© Unconsoled

Fenice esplosiva in arrivo a ore dieci. Mi sono permesso di fare capolino per qualche scambio, mi piaceva troppo come idea e quando mi ricapita di incendiare il mondo con Mr Cravemoore e Miss Fiachran? :secret: Prova Cosy by the fire anche per me.
 
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view post Posted on 8/1/2022, 16:56
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Camille Donovan

14 anni | Prefetto Tassorosso | Hogsmeade in festa



Finalmente un pomeriggio di libertà, o quasi. Era giunta anche per lei l’ora di lasciarsi travolgere dall’aria di festa che cominciava a prendere il sopravvento sui doveri quotidiani, mandando in fermento gli animi delle persone. Il caratteristico Villaggio di Hogsmeade era invaso da una fiumana di viandanti, adulti e studenti, riuniti per un solo scopo: divertirsi. Godersi fino alla fine quella magia goliardica regalata dagli ultimi giorni dell’anno. Giorni in cui si tirava le somme, si facevano pronostici e si stilava una lista di buoni propositi, ci si apprestava a rivedere le famiglie. Ma soprattutto salutare quegli ultimi rimasugli di un tempo che stava per diventare passato, con le sue cicatrici e i sui bei ricordi, nel modo più pirotecnico e folle possibile. Quel pomeriggio, come da routine, aveva accompagnato alcuni primini per poi lasciarli liberi di fare le loro compere, tra negozi e bancarelle di dolciumi allestite appositamente per l’occasione «Mi raccomando, ci rivediamo davanti a Mielandia tra un paio d’ore! Fate i bravi, non costringetemi ad intervenire!» con questa premessa s’incamminò senza una meta precisa. L’odore forte e speziato del vin brûlé, quello dolce e aromatico dei biscotti zenzero e cannella pervadevano ogni centimetro d’aria lungo l’High Street, accompagnati dal melodioso suono delle carole natalizie. Seguì il percorso, lasciandosi alle spalle il brulicare della folla, fino a trovarsi fuori dalla portata di chiunque, o almeno così credeva. Non seppe come, non seppe perché, ma nel suo girovagare si ritrovò nei pressi di una collinetta più o meno isolata. Dalla sua sommità spiccavano sporadiche scintille, come se avessero dato il via ad uno spettacolo privato di fuochi d’artificio. Come resistere? Incuriosita si apprestò a salire.
Dalla cima si godeva di uno scenario mozzafiato. La palette delle tonalità arancioni-rosate del tramonto faceva da sfondo ad un paesaggio innevato da cartolina, costellato di lucine che apparivano come stelle in un cielo ghiacciato. Qualcuno si stava radunando poco lontano da lei, dando il via ad un gioco di fuoco e fiamme multicolore. Tutto ciò la divertiva. Perché non unirsi? Fortunatamente, o forse no, aveva ricevuto una scatola omaggio di fuochi ai Tiri Vispi. Da allora li teneva in borsa quando usciva “magari avrò l’occasione di utilizzarli prima o poi”, si ripeteva. Che fosse arrivato il momento buono? Tutto stava nel capire come farli funzionare. Si posizionò non troppo distante dagli altri ed estrasse con un movimento fluido la scatola. A quanto pare era più semplice di quanto credesse. Non restava che darci dentro, prendendo saggiamente esempio dal resto della sconosciuta combriccola.
«Comincia lo show!» disse a sé stessa mentre dava vita a qualcosa di completamente inedito per lei! una cacofonia di botti e scintille giallo-nere si liberò improvvisamente, annunciando l’elevarsi verso con un fischio assimilabile ad uno strambo grido di battaglia. Una malsana idea però prese forma nella sua mente. I gemelli, re dei malandrini, non facevano mai niente per caso! Bastava una semplice formuletta per rendere tutto più scoppiettante.
Impugnò la bacchetta e…«E-» non poteva tornare indietro «VA-» stava per chiudere in bellezza «NESCO!» tre banali sillabe pronunciate in modo deciso, con gesti ormai imparati a memoria e ben calibrati, fu sufficiente per rendere ciò che restava dei botti una cascata di colori, moltiplicandoli e facendoli esplodere in una sorta di effetto domino ad alta quota. Fu proprio sul più bello che credette, nella confusione generale, di aver combinato un disastro. Un razzo impazzito, tramutato in una Fenice, che in realtà aveva più l’aspetto di una dea vendicatrice, si diresse verso due figure voltate «MERLINO LADRO!» momento di panico. Quando la nebbiolina, creata dal fumo residuo, si dissolse sufficientemente si guardò attorno, nella speranza di non essere lei l’artefice di tutto ciò. Fu allora che notò un volto familiare «O-Oliver? È o-opera tua quella?» osservò lui e il suo compagno giusto qualche secondo con espressione sbigottita «Non ti facevo un tipo esplosivo…letteralmente…» peggio ancora quando le povere vittime divennero abbastanza nitide «N-non ditemi che…» aria di professori arrostiti a ore dodici? «Merlino ladro al quadrato…»
© Unconsoled

Prova Cosy by the fire anche per me :secret:
Kawabonga? Non ho resistito nemmeno io :ihih: :<31: Grazie a quella stellina preziosa e luminosa di Atonement per avermi permesso di gettarmi nella mischia :<31: :<31:
 
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view post Posted on 9/1/2022, 09:44
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Lucien Cravenmoore

26 anni | docente e guardiacaccia | hogsmeade in festa



L’adrenalina vorticava frenetica negli animi dei presenti e quel momento di festa unì anche gli sconosciuti in quelle attività che facevano brillare gli occhi come spilli arroventati.
L’ennesimo razzo, dalle fattezze di una Fenice incandescente, non puntò la volta celeste bensì…il gruppetto composto da Lucien, Mireen e un paio di maghi con cui si era scambiata qualche parola prima di iniziare lo spettacolo pirotecnico.
Fortuna volle che la traiettoria li schivò per un pelo, centrando in pieno però un pino. Uno sfrigolio unito all’odore di aghi bruciacchiati si unì a quello prodotto dai fuochi. L’impennata presa dal battito cardiaco di Lucien al rischio di non riuscire a schivare il pericolo, o eventualmente deviarne la traiettoria con l’ausilio della bacchetta, lo fossilizzò sul posto per una manciata di secondi. Occhieggiò prima Mireen poi i due sconosciuti per verificarne lo stato psichico. A quel punto, com’è logico aspettarsi, spostò lo sguardo nella direzione da cui era sopraggiunto il fuoco, notando i due studenti con un’espressione colpevole dipinta in fronte. Da un malandrino come Penny Laurence se lo sarebbe aspettato, ma da Oliver Brior proprio no. Che dopo aver detto addio alla spilla da Caposcuola e tutte le responsabilità ad essa associate, Oliver si fosse dato ai folleggiamenti vari ed eventuali?
Un’ombra severa calò sui tratti spigolosi del docente, le sopracciglia si arcuarono disegnando una serie di ramificazioni sulla fronte, marcate dal gioco di luci ed ombre offerto dall’ambiente in cui si trovava. Raggiunse i due malandrini con poche rapide falcate, sovrastandone l’altezza di una manciata di centimetri.
«Laurence! Brior!» la sua voce tuonò grave ma non riuscì a sovrastare i sibili dei fuochi; ugualmente confidò di poter essere udito dai due, vista la vicinanza. «La vostra bricconata costerebbe a Grifondoro la sottrazione di una quantità di punti tale che la Coppa quest’anno diventerebbe un miraggio raggiungibile solo attraverso i Sognisvegli Brevettati!»
I lapislazzuli saettarono verso il Prefetto Tassorosso, Camille Donovan, la cui espressione preoccupata non sembrava cedere il posto a quella colpevole. Quindi tornò a dedicarsi ai Grifoni, ancorando le mani ai fianchi ossuti. «Per la vostra sconsideratezza meritereste l’espulsione.» L’accento francese marcò l’ultima parola lasciando che il riverbero illuminasse le giovani menti di quella consapevolezza. La statura avrebbe potuto renderlo più minaccioso ai loro occhi di quanto la voce bassa non riuscisse già a fare, gli spicchi di ombre sul volto la ciliegina sulla torta a renderlo sorprendentemente minaccioso. «Ma visto che a Natale si è tutti più buoni…» la mancina pescò nelle ampie tasche del mantello finché non ne estrasse un paio di stelle di Natale che gli erano state donate al banchetto del negozio assieme ad un bicchiere di vino all’ortica e le attaccò sulle teste di Oliver e Penny. «…anziché punirvi, vi nomino miei elfi del Natale della serata, con tanto di stella distintiva» proclamò solenne abbozzando un sorriso bastardo. Non era in orario da lavoro, pertanto non rappresentava il loro docente di Cura della Creature Magighe, quella sera, ma un normale adulto dotato di ironia che non si aspettava pertanto che si mettessero davvero a sottostare ad ogni suo ordine. A meno che non fosse anche di loro interesse. Dalle famose tasche incantate di Estensione Irriconoscibile, tirò fuori un paio di fuochi d'artificio che aveva acquistato ai Tiri Vispi qualche mese prima (cit. produce un drago di fuochi d'artificio che si muove nel cielo per 15 minuti, per poi scomparire in un fenomenale soffio di fuoco) che allungò ad Oliver e Penny con fare complice.
«Il primo compito che vi assegno è divertirvi con questi, se possibile mirando al cielo stavolta.» Si rivolse dunque a Camille ormai tornato di buon umore «Posso contare sul Prefetto Donovan che si assicuri che i suoi compagni di scuola non combinino altri guai?» Orsù era ora di tornare ai festeggiamenti.

© Unconsoled

Prova Night under stars delle Candele di Natale
 
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view post Posted on 9/1/2022, 12:31
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Oliver Brior

17 anni | grifondoro | hogsmeade in festa



Granelli di sabbia dorata turbinavano in cielo all'impazzata, puntellandone la sera con così tanti bagliori da concedere l'impressione d'essere ad una festa di Capodanno in largo anticipo; per un attimo sembrò come vivere una notte d'Oriente, le stelle avvinte da fasci di luce ineguagliabile, il buio sfumato in una danza di creature iridescenti. Illusioni di Fenici, Fwooper e Occamy zampillavano da un punto all'altro, le ali dispiegate nelle tinte adamantine e rosseggianti, il cuore dei presenti in visibilio. Alcuni fuochi d'artificio provenivano proprio dalla scorta dei Grifondoro, gli incantesimi snocciolati ad un colpo seguito all'altro: incendiavano così figure incredibilmente intriganti, tanto mistiche e variopinte da rendere quella porzione del Villaggio di Hogsmeade come un mondo onirico a sé. Altre vivacissime esplosioni, invece, si liberavano lungo il colle che avevano raggiunto – da destra si sollevò d'improvviso una cascata color rubino, che andò dissolvendosi di lì a breve in una serie di diagonali altrettanto brillanti. C'era soltanto l'imbarazzo della scelta: ovunque si posasse lo sguardo, il Sobborgo incendiava la sera. Svelava in quel modo, nell'originalità del ritrovo stesso, un incanto che già cristallizzava meravigliose memorie nel tempo. Oliver desiderò recuperare la macchinetta fotografica dalla borsa lì sul promontorio, scattare così un'istantanea che avrebbe portato poi sempre con sé; già immaginava di custodirla tra le pagine dei taccuini preferiti oppure di attaccarla proprio alla parete del dormitorio, accanto il poster dei Kenmare Kestrels.
«Potremmo finire ad Azkaban, dici? Compagni di cella?» Il commento di Penny, però, riuscì a dissipare drasticamente ogni fantasia d'insieme. Un colpo rimbombò tutto intorno, anticipando un nugolo di folletti coloratissimi – altri botti d'artificio, altri effetti spettacolari. Se non fosse dipeso dal momento un po' d'alta tensione, infatti, avrebbe di gran lunga ammirato la danza degli spiritelli sopra le loro teste. Con uno stridio acutissimo, più simile allo squittio di un topolino, la Fenice esplosiva impattò contro un albero poco più avanti. Sentì puzza di bruciato e non poté fare a meno di deglutire, leggermente preoccupato. Qualcuno s'affrettò a spegnerne ogni probabile pericolo a suon di Aguamenti.
«Camille». Sorpreso? Felice? Quando riconobbe la Tassorosso appena arrivata, la voce di Oliver suonò quasi... sollevata. Non impiegò un istante di più, accostandosi all'altra con una, due, tre fiammelle ancora inattive tra le mani. Avrebbe dovuto liberarsi dei fuochi, con tutta probabilità: il richiamo dei loro nomi, suo e di Penny, lo mandò tuttavia in confusione.
«Reggimi il gioco, tutta la colpa è di Penny.» Non ebbe bisogno di indicare alle sue spalle: l'espressione fintamente offesa del concasato esprimeva tutto il resto. Aveva una girella multicolore già accesa nella mano sinistra, le tinte cangianti sfavillavano in riflessi sul volto. Appena raggiunti dal Guardiacaccia di Hogwarts, una e più scusanti si consumarono sulla bocca: fondamentalmente non poteva negare di esserne... divertito, per giunta molto. Non gli capitava di correre rischi simili da tanto, per un attimo gli parve quasi di tornare indietro nel tempo: le malefatte, gli scherzi e le caotiche situazioni che avevano realizzato lui e Fred anni prima, in effetti, restavano indimenticabili. Camille aveva colto il punto, tutto sommato lui era sempre stato un tipo esplosivo: la spilla da Caposcuola ne aveva stemperato in parte una verve malandrina, ma restava un Grifondoro.
«Professor Cravenmoore, è stata una casualità.» Cercò di spiegarsi fin da subito cortesemente, ponendosi in qualche modo esattamente davanti Penny. No, non per protezione; più per paura che l'amico rispondesse a tono, mettendo entrambi ancor più nei guai. Tra i due, non occorreva interpellare il passato per capire che Oliver fosse molto più diplomatico. Accennò un sorriso, infatti, a dispetto di parole che avrebbero mandato in paranoia ogni studente diligente: sottrazione punti, punizione, espulsione. La fantasia galoppò, l'immagine di una cella con un tozzo di pane raffermo conteso tra lui e Penny balenò teatralmente. Dietro di sé, sentì Penny borbottare qualcosa come "non è Grifondoro, è francese".
Sperò che essendovi davanti, coprendolo interamente, Oliver ne nascondesse ogni sillaba piccante: i fuochi d'artificio tutto intorno erano una benedizione. Alla fine Penny lo affiancò, appena in tempo per una stellina sulla testa – una per lui, una per Oliver. Ne rimase sorpreso, ad un tratto così sbigottito da trattenere a stento un soffio divertito sulla bocca; il concasato ne sembrò invece estasiato.
«Guarda un po', sei passato da proteggere gli Elfi a diventarne uno.» Lo rimbeccò così, scoccandogli un colpetto al fianco con la mano destra, la stessa mano in cui Penny stringeva la bacchetta. Un soffio di polvere cenerina si propagò a vista d'occhio, accompagnato da un sibilo che mise Oliver in allarme. Gocce di fiamme blu marino stillarono d'improvviso lungo le dita del ragazzo, lì dove la bacchetta di Penny aveva appena sfiorato le girandole d'artificio che Oliver stringeva. Il contatto, così semplicissimo, azionò la magia dei Fuochi Forsennati Weasley.
«Penny, cosa diamine...» Boom, baboom, badabooom. Così vicine tra di loro, le girandole si accesero tutte in successione, non più di cinque in totale. Dal blu all'azzurro, dal turchese allo smeraldo, sfolgorarono tra le mani di Oliver – con la stellina ancora sulla testa, indietreggiò di scatto: la pelle in parte ustionata, nulla di grave, abbandonò come prima reazione le fiammelle. Sfilarono così come in una parata multicolore, alcune sotto le gambe dei presenti, altre nell'incavo delle loro braccia, altre in direzioni disparate tra di loro. Avrebbero colpito qualcuno? Oliver e Penny, i più vicini, saltellarono per sfuggire agli assalti delle girandole incediate, tutte impazzite. Quasi sembrava che fossero vinti da una fattura Tarantallegra. Con la differenza, però, di non riuscire a smettere né di ridere né di imprecare il buon Godric e tutti i fondatori.
«Non volevo, Professore. Non volevo!»
La voce di Penny gridava sulla serie di botti impazziti tutto intorno.

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Ahiiiia :secret:
 
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view post Posted on 10/1/2022, 16:52
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Camille Donovan

14 anni | Prefetto Tassorosso | Hogsmeade in festa



Odore di pino bruciato. Della cenere, residuo del piccolo incendio che qualcuno aveva prontamente spento. Questo rimase del fuoco d’artificio impazzito. Nessuno si era fatto male, almeno per il momento. Il panico a mano a mano scemò, lasciando il posto all’ansia per le conseguenze. Il misfatto era opera in effetti di Oliver e del suo compagno, un ragazzo che probabilmente aveva visto in giro per i corridoi, ma non ne ricordava il nome. Come faceva a prendersi la responsabilità di ammonirli? Lei stessa, dietro la maschera di evidente preoccupazione, era stranamente divertita? Una situazione talmente grottesca che era impossibile non esserlo. Dalla sua prospettiva, dopo il disastro accadde tutto in fretta. Oliver che l’affianca chiedendole di reggergli il gioco. Di certo non glielo avrebbe negato. Annuì nella sua direzione, una tacita promessa che non l’avrebbe tradito. Lo shock però era ancora evidente sul suo volto, non sapeva ancora reagire. Oltretutto non alla vista del professor Cravenmoore che si avvicinava a loro. L’unica cosa che fece fu rimanere immobile come una statua di marmo, stringendo al petto la sua scatola di botti quasi vuota. Si aspettava una ramanzina con i fiocchi, una promessa di punizione se non addirittura di espulsione. Vide persino già ritirata la sua stessa spilla, alla quale si era ormai abituata. In effetti per un istante tutto ciò sembrò così vivido, così pericolosamente reale, ma la visione stranamente non si avverò completamente. Venne bruscamente interrotta da un gesto veramente inaspettato. L’insegnate non solo li graziò tutti e tre, ma elargì ulteriori fuochi d’artificio dopo aver apposto sulla testa dei due malandrini una stella natalizia. «S-sì p-professore!» rispose, con voce tra il sorpreso e l’incredulo, alla richiesta di tenerli d’occhio. Tirò un sonoro sospiro di sollievo. Aveva i brividi lungo la schiena, ma per fortuna era filato tutto liscio come l’olio. «Siete folli!» le labbra iniziarono ad incurvarsi nella direzione dei Grifondoro «Folli e veramente adorabili con quei cosi! Sembrate dei pacchetti regalo pronti per essere consegnati!» scoppiò a ridere di gusto. Purtroppo, però, non fu l’unica a scoppiare. Un nuovo incendiario imprevisto si fece avanti, come se già non avessero rischiato abbastanza.
Alcune girandole d’artificio cominciarono ad esplodere a destra e manca tra i presenti «Ma cosa diavolo-» non sapeva dove mettere i piedi, ovunque si voltasse era come cercare di uscire da un campo minato. Una esplose ad un paio di centimetri dalla sua gamba, liberando alcune scintille che finirono dritte dritte sui suoi Jeans. Alcune si assopirono immediatamente, mentre un paio parvero intenzionate a dilagare. Ingenuamente tentò di spegnerle con la mano libera, nell’altra ancora stringeva la confezione ben custodita, con il risultato di ustionarsi lievemente il palmo. Quegli strambi colpi di guerriglia cominciarono a diminuire e lei d’istinto prese una manciata di neve, lasciando che bagnasse l’indumento spegnendo le minuscole fiammelle, o quello che era un principio di esse. Alleviando inoltre il pizzicore dovuto alla pelle scottata. Un sottile strato di fuliggine nera impregnava le dita e parte della stoffa che avvolgeva il polpaccio destro. Erano finalmente al sicuro? C’era altro per cui dovevano rischiare la vita?
Stava per rilassarsi, distendendo i nervi tesi come corde di violino. Poteva stare tranquilla, o doveva ancora mantenere uno stato d'allerta? Fu allora che una di quelle dannate girandole s’innescò in ritardo facendola sobbalzare per lo spavento. Perse la presa che aveva sulla scatola, che sbatté violentemente a terra liberando l’ultimo razzo rimasto. Un senso di angoscia la pervase. Stava per diventare anche lei una piromane? E ora? Ormai non poteva recuperarlo e di certo non poteva imporre una traiettoria precisa. *NO, NO NOOOO* gridò dentro di sé. Con la coda dell’occhio lo vide innalzarsi proprio ad una decina di centimetri di distanza, costringendola a schivarlo. Cadde rovinosamente con il sedere su un cumulo di neve appena dietro di lei, imprecando in ogni lingua conosciuta. Quel figlio del demonio, dopo un giro della morte a mezz’aria prese quota dissolvendosi in una cascata di scintille giallo-nere. «Porco Merlino! Per tutti i Troll figli di Morgana!» sibilò a denti stretti. E gli altri? Che fine avevano fatto? Stavano bene? O gli aveva messi a sua volta a repentaglio? Niente stava andando per il verso giusto, se tornavano vivi ad Hogwarts sarebbe stato un miracolo, altro che. Dubitava che Miss White sarebbe riuscita a soccorrerli in tempo «S-state bene? Oppure siete finiti arrostiti come dei polli allo spiedo?» formulò la domanda mentre, incespicando, provava ad assumere nuovamente una postura eretta e dignitosa.
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Beh, a questo punto (cliccami) :ihih: :<31:
 
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view post Posted on 10/1/2022, 20:56
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Nemo me impune lacessit Nessuno mi aggredisce impunemente.

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Memory MacWood 12 anni - Tassorosso - II annoAll'udire il primo scoppio, sussultò.
Non era lontana dalle aperture dalle quali in lontananza si poteva riconoscere il villaggio di Maghi poco distante dal Castello. Perciò corse, là da dove le era parso provenire quel secco "boom".
Lucine rosse accendevano il cielo: troppo lontano per carpirne i bagliori, ma indubbiamente fiammeggianti.
Per un istante un brivido le corse lungo la schiena al ricordo di fiamme in quel cielo, ma le bastò un istante e non si allarmò visto che nessun movimento si scatenò in fondo al suo stomaco.
Non dovette attendere molto e nuove fiammelle raggiunsero le prime. Fu allora che realizzò appieno, quando al rosso si unirono anche i gialli, i verdi e gli sgargianti viola.
Poteva avere 2 scelte: restare lì, lontanissima dallo spettacolo, oppure….
No. Non erano due le scelte, ma una soltanto: correre il più in fretta possibile.

Trafelata attraversò i sotterranei. Una corsa talmente folle da non fermarsi nemmeno quando urtò un Serpeverde che gesticolava discorrendo con altri due dei suoi.
Naturalmente si scusò. Al volo, continuando a correre e voltandosi a malapena. Forse non l'avevano nemmeno sentita chiedere scusa. Di sicuro prima o poi avrebbero potuto fargliela pagare.
Non importava.
Con la stessa furiosa fretta tamburellò il motivetto: per fortuna ormai il corpo sapeva bene cosa fare, perché la sua mente era già proiettata oltre.
Chiamò, ancor prima di guardarsi intorno nella Sala Comune:
Gwen, ci sei?
Dobbiamo essere velocissime!

Si chiese perché mai le fosse venuto in mente di lasciare in stanza quel pacchetto. Approfittò per una brevissima sosta. Estrasse la Bacchetta e abbassò le palpebre per visualizzare meglio il piccolo oggetto desiderato. Aprì gli occhi e puntò in direzione del dormitorio femminile:
Accio scatolina!
Attese tenendosi pronta alla presa, restando in allerta sulle ginocchia morbide e pronte allo slancio. L'occhio individuò e il braccio saettò, arrestando al volo ciò che aveva richiamato.
Si era più fidata dell'istinto piuttosto che della ragione, parlando a Gwen. In realtà era grazie al suo inconscio se le era bastato intravedere i suoi capelli scuri ricadere seguendo l'ultimo movimento del capo per riconoscerla.
Le sorrise di rimando.
Solo ora si rendeva conto di averla spaventata, ma le mostrò ciò che stringeva nel palmo e con aria sorniona le propose:
Vieni con me?

La folle corsa ricominciò, anche se ora i piedi erano raddoppiati.
Risalendo dai sotterranei Memory udì ancora il lontano riverbero degli scoppi e sorrise di poter sperare di poter arrivare in tempo.
L'aria gelida la investì come un muro contro il quale si era appena schiantata, ma che non era stato in grado di bloccarla. Nè fisicamente, nè nello spirito.
Non avevano abbastanza fiato da scambiare alcuna parola tanto correvano, ma quando una avanzava più dell'altra lungo il sentiero si voltava a vedere che la compagna non avesse perso il passo.
Tutte le altre volte, passeggiando per andar a fare acquisti, non le era sembrata così lunga. O forse era solo perché la fretta le faceva apparire le cose in modo diverso. Tuttavia la rincuorava il fatto che le esplosioni, i colori e, a mano a mano, anche i lampi di fuoco si facevano sempre più vicini, ad indicare la certezza che la festa stava continuando.
Quando capirono di non dover entrare al villaggio deviarono. La strada in salita le rallentò, ma si arrestarono del tutto, per un momento, quando figure meravigliose saettarono nel cielo.
È…
Davvero…
Bellissimo!

Con fatica Memory, tra un fiato e un altro biascicò la più semplice espressione del proprio stupore. Ma era sempre più convinta che ne valesse la pena.
Procedettero ancora a passo svelto, ma per fortuna poterono abbandonare la corsa: probabilmente appena in tempo, prima di rimetterci il cuore.
D'un tratto perfino una fenice di fuoco si librò nell'aria e già l'eco di alcune voci si mescolavano a sibili e spari.
Guarda…! - indicò la riproduzione della creatura che tanto fedelmente ne mimava le movenze del volo. Aveva urlato, anche se non era certa di essere stata sentita.
Non aveva molta rilevanza, in realtà.
Fece segno a Gwen, riferendosi al proprio pacchetto. Non era certa di aver capito bene, era la prima volta in assoluto che maneggiava dei fuochi d'artificio. Osservò per un po' la gente che era lì. Corrugò la fronte, quando la vista la portò su altri pensieri. Si stupì di vedere Camille e fu una sorpresa piacevole.
Camille.
Eeeeehiiii Camilleeee!
- urlò agitando le braccia in aria, semmai la concasata l'avesse vista.
Si accorse anche di riconoscere un altro ragazzo…
*...Oliver.*
E quelli non sono i professori?
- si avvicinò di più a Gwen, stavolta.
Tornò al suo pacchettino. L'immagine degli altri rafforzò la sua idea di prendere parte a quel divertimento. Perciò smise di pensarci troppo e piuttosto si lasciò andare all'incoscienza. Ricorse al suo Legno ed emulando ciò che aveva colto da alcuni altri Maghi lì intorno:
E-va-nesco
L'ordine dilagò libero dalla voce dell'inconsapevole ragazzina, mentre il polso roteava guidando il forte Larice. Ancora puntava là in cui era stata la piccola scatola, ma in aria miriadi di sibili iniziarono immediatamente a volteggiare, a inseguirsi, a brillare, a colorare ogni direzione.
La meraviglia poteva travolgere tutti, ma quello sarebbe stato normale. Quello che invece non risultò affatto normale, fu che alcune schegge di fuoco impazzite rischiarono di travolgere letteralmente qualcuno.
Appena Memory si accorse di una figurina che correva cercando di sfuggire a un piccolo razzo blu, indietreggiò piano, sgranò gli occhi e individuando Gwen si rifugiò rapida vicino a lei, con aria colpevole:
Per tutti i Granciporri, Gwen!
Hai visto che roba?

Ma se solo avesse immaginato cosa ancora si sarebbe scatenato da lì a poco…
Un altro forte scoppio si udì e innumerevoli sibili e fischi si scatenarono dritti nelle orecchie. D'istinto cercò di afferrare la mano di Gwen, se le dita si fossero incontrate in un senso di protezione reciproca:
SCAPPIAMO!


OT Scusate la goffaggine di post, ma volevo esserci anch'io.
Proposito #1: accendi fuochi d'artificio magici in compagnia - COSY BY THE FIRE
 
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view post Posted on 11/1/2022, 04:06
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Mìreen Fiachran
• 25 anni • Sangue Banshee
• Doc.Erbologia
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Era stata ben felice di ricevere quell'invito da Lucien. L'idea di organizzare quella serata era proprio quello di cui aveva bisogno per distrarsi dopo tutto quel lavoro natalizio.
Aveva già scelto cosa indossare per l'occasione, ma quando era passata davanti ad negozio di vestiti da festa, uno in particolare aveva attirato la sua attenzione. Pensando fosse troppo bizzarro, era passata avanti, ma tornando a casa non era proprio riuscita a toglierselo dalla testa.
Alla fine non aveva resistito ed era tornata indietro per comprarlo, con tanto di accessori abbinati.
L'arrivo dell'invito del collega, era stata l'occasione perfetta per indossarlo e dar sfogo al suo lato più pazzo e stravagante.
Per l'occasione, aveva anche preparato un po' di biscotti alla cannella... Li adorava, erano una tradizione di natale a cui mai avrebbe rinunciato e come al solito ne aveva preparati decisamente troppi, ma poco le interessava, al massimo li avrebbe regalati a Lucien... il poverino avrebbe mangiato Gingerbread fino a Pasqua con tutti quelli che aveva sfornato.

Arrivata all'incontro, non riuscì a trattenere un sorriso nel vedere Lucien già intento nell'accendere fuochi d'artificio.
Era un poco in imbarazzo per come aveva deciso di vestirsi, ma sperò che il ragazzo si facesse una risata cogliendo il lato spiritoso nella sua scelta di outfit unico e decisamente a tema.
Un vestito corto fin sopra le ginocchia si apriva e sollevava come quello di una ballerina classica, al posto del tulle, c'era una fedele riproduzione di un abete (naturalmente finto per non pungersi con gli aghi) con tanto di decorazioni natalizie... palline rosse e dorate addobbavano la corta gonna, addirittura vere lucine che magicamente si accendevano. Un fiocco rosso e verde le stringeva la vita evidenziandole la vita snella.
La parte superiore era in un tessuto morbido e rosso, cosparso di brillantini che muovendosi sembravano riflettere ogni luce che li colpiva, così aderente al petto, ne seguiva perfettamente le forme dei seni. Era smanicato, quindi dovette modificarlo per non morire di freddo, aggiunse anche una pantacalza bella calda, verde come la gonna, e ai piedi degli stivaletto rossi che mai avrebbe creduto di usare.
Ai capelli, aveva incastrato una stella di Natale, non era stato certo facile tenerla ferma, ma con un po' di forcine c'era riuscita egregiamente.
<< Ehi Lucien! Sono quiii! - si avvicinò a lui quasi correndo, emozionata nello scoprire la sua reazione - Allora... come sto? Ti piace?>>
Fece una piroetta davanti a lui e le palline dell'albero, sbattendo tra di loro, tintinnarono con un suono molto simile a quello di campanelle natalizie.
<< Hai svaligiato il negozio di fuochi d'artificio magici? Ce ne sono un sacco e alcuni non li avevo neanche mai visti!>> rise e incuriosita diede un'occhiata più attenta alla ricca scelta, trepidante di provarne almeno uno.
Non ebbe il tempo di aspettare la risposta che delle voci a lei conosciute le giunsero all'orecchio. Veloce si girò nella loro direzione e un grido di gioia le uscì incontrollabile dalle labbra.
<< Oh Dea! Ma ci sei anche te?? - con un balzo abbracciò subito Oliver, incapace di contenere la gioia nel vederlo. << Come sono feliceeee! Allora? Come stanno andando le vacanze di Natale ragazzi?>>
Tra un fuoco d'artificio e l'altro, si era scordata dei biscotti cucinati, al momento rimasti intoccati nella sua borsetta dorata dalle dimensioni modificate magicamente... prima o poi se ne sarebbe ricordata.
<< Ehi Lucien, non osare minacciare i miei Grifini o sarà Corvonero a subire il ruggito del leone rosso e oro!>> naturalmente stava scherzando, e glielo fece capire con una piccola spintarella giocosa, ma sapendo la sua ex-casata, non poteva resistere ad una battuta con un po' di sana competizione.
Il suo volto si fece ancora più luminoso quando vide Lucien donare ai due studenti una stella di Natale e nominarli sue elfi di Natale.
Poco dopo li raggiunsero anche Camille, adorava quella studentessa perchè metteva impegno ad ogni sua lezione e compito, dandole tante soddisfazioni. << Ahahahahah per questa sera sei libera di far fuoco all'intero cielo notturno!>>
Non resistette e rise anche lei alla battuta di Penny verso Oliver su "da proteggere a diventare un elfo", ma quello che successe dopo le fece perdere un attimo il sorriso, sostituito dalla preoccupazione.
<< Oliver stai bene?? Oh Santa Dea, fammi vedere la mano...>> il suo istinto di protezione, in lei sia naturale sia sviluppato crescendo con un fratellino scalmanato, si attivò subito e rapida corse a controllare la mano dove il ragazzo teneva le girandole accese per sbaglio.
<< Dai su, lo so che sei ormai un uomo e non ti serve più l'aiuto di un adulto, soprattutto se è un tuo insegnante, ma... - e le vennero di colpo in mente i biscotti nella sua borsetta - ...se vuoi un dolcetto natalizio, dovrai lasciarmi controllare e guarire la tua ferita.>>
Estrasse la sua bacchetta dalla borsetta e tenendo il polso flessibile, con un movimento fluido cercò di tracciare un semicerchio in senso orario, dal basso verso l'alto, per poi completare il movimento con un colpetto verso la bruciatura, mentre le sue labbra pronunciavano (durante l'esecuzione) la formula << Medèor Vulneràtio>> facendo attenzione all'accentare le penultime sillabe di entrambe le parole.
Mente e cuore erano concentrati sul voler curare il suo pupillo. forse, dopo quel gesto, l'avrebbe odiata, magari ritenendola una "mamma iperprotettiva" che gli aveva appena fatto fare una figura del cavolo davanti agli amici, ma poco le interessava se c'era di mezzo la sicurezza e salute di qualcuno, specie se suo studente.
<< Penny calmati. Suvvia, il nostro Brior non si farà certo abbattere da qualche girandola accesa per sbaglio.
Non sarà un piccolo incidente come questo a rovinare il divertimento della serata, ma dovete stare più attenti ai fuochi d'artificio. Queste erano semplici fuochetti che per fortuna i riflessi del nostro Oliver ha tempestivamente lasciato cadere, ma con uno di quello più grossi, i danni sarebbero stati peggiori...
- aveva parlato con voce tranquilla, voleva far il suo "dovere da maga adulta" senza spaventarli o sgrdarli. Infondo erano ragazzi ormai grandi, quelle cose già le sapevano e quello era stato un incidente imprevedibile e alquanto stupido. - Siamo maghi, ma non indistruttibili e come per i babbani, anche questi spettacoli meravigliosi possono diventare pericolosi se non si sta attenti. Far ricrescere le mani penso che sia decisamente più doloroso di rimettere solo a posto le ossa...>> con quella battuta, unita da ujhn sorriso finale rassicurante, voleva smorzare l'atmosfera che rischiava di rovinarsi.
<< Allora... chi vuole assaggiare un dolce di Natale?>>




Proposito #6 "TWINKLING LIGHTS"
Ragazzi resistete, dovendo scrivere un solo post a Proposito (Candele di Natale), mi tocca separare le mille azioni che avrei voluto/potuto fare in questo post, ma almeno sono arrivata anch'io finalmente! X)

Edited by LadyShamy - 11/1/2022, 05:18
 
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Jane Read

19 anni | medimago | hogsmeade in festa



« Hai sentito che ad Hogsmeade c’è una festa, questa sera? » Un aereoplanino di carta si posò accanto alla tazza di caffè di Jane, il liquido color ebano linfa vitale per arrivare integra alla fine del turno. Su una delle ali si intravedeva l’annuncio della serata, organizzata da un nuovo negozio di articoli da regalo, sull’altra la promessa di uno spettacolo pirotecnico a cui era invitato a contribuire l’intero villaggio. Si girò in direzione della collega, lo sguardo perplesso pronto a scontrarsi con quello implorante di Grace che riuscì a piegarle le labbra in un sorriso divertito. « Se sopravviveremo alle prossime due ore potrei farci un pensierino. Forse. »
In realtà le due ore erano letteralmente volate grazie alla visita mensile del signor Allen - questa volta aveva provato a modificare la Polvere Buiopesto dei gemelli Weasley, ritrovandosi di conseguenza ricoperto di una sfumatura violacea di brillantini che sembravano tenacemente ostinati a non voler scomparire. Lasciarono l’anziano alle cure dei colleghi del turno di notte, regalando loro l’opportunità di sentire in prima persona la lunga serie di improperi del mago contro il nipote, accusato di essere la causa del rovinoso risultato dell’esperimento. Le parole furiose dell’uomo risuonavano ancora nelle loro orecchie quando Jane, Grace e altri colleghi stavano uscendo dai Tre Manici, dopo averne averne sfruttato il caminetto per arrivare direttamente dal San Mungo ad Hogsmeade con la Metropolvere. In realtà avevano approfittato del collegamento anche per bere una Vulcanomenta veloce in compagnia di Madama Rosmerta, e mentre camminavano lungo la via principale del villaggio la stanchezza delle ore di lavoro era già stata dimenticata.
« Maledizione. Non ho con me nemmeno un pacchetto di Filibuster. » Grace si fermò davanti al negozietto che aveva organizzato la serata, osservando le varie tipologie di stelle filanti e fuochi in vendita. « Che dici, quanti ne prend- Jane! » Lanciò all’amica uno sguardo stupefatto mentre questa le faceva fluttuare davanti al suo naso una scatola di Fuochi Forsennati Weasley. « Forse avevo sentito parlare di questa serata e volevo proporti di venire dopo lavoro, ma sai com’è... mi hai anticipata! » Jane scoppiò a ridere davanti allo stupore di Grace che si trasformava velocemente in sospetto, la scintilla della curiosità ben visibile nel suo sguardo. La fermò prima che potesse iniziare l’interrogatorio, perché sapeva esattamente che avrebbe provato a chiederle di Lucien - anche se in effetti aveva ragione, perché era stato il docente a menzionare la serata di festa organizzata al villaggio, spingendola in direzione davanti al mago che stava servendo vin brûlé ad una lunga fila di maghi e streghe.
« Dai, beviamo qualcosa per scaldarci, che si gela. » Si strinse nel cappotto, anche se in realtà il freddo invernale ancora non le aveva dato troppo fastidio. Lungo il breve percorso vennero però interrotte da un’anziana strega, che reggeva sottobraccio un cesto di vimini ricolmo di piccole stelle di Natale. « Un fiore per voi, ragazze? » La donna si fermò davanti alle due, il sorriso sghembo che stirava la ragnatela di rughe che le decorava il volto. « Si dice siano di buon auspicio per le feste. » Ne porse uno a Grace, ma prima che l’amica riuscisse ad afferrarlo lei stessa se ne trovò uno incastrato tra i capelli. « Speriamo che le sue promesse siano vere, signora. » La voce baritona di Thomas irruppe nel trio, seguita dal suo proprietario. Riuscì a fatica a trattenere un sorriso davanti alle guance dell’amica che si imporporavano, consapevole dei sentimenti che provava per il loro collega e amico. « Che dite, andiamo a bere qualcosa? Dai Jane ti aspettiamo! » Il mago prese sottobraccio Grace, e giusto il tempo di acquistare una stella di Natale e incastrarla nella sciarpa li raggiunse, un bicchiere di vin brûlé già pronto a fluttuare in sua direzione. « Grazie, Thomas. C’è davvero un sacco di gente, eh? » Si voltò in direzione della folla, cercando di individuare tra le facce degli studenti e degli adulti qualche volto conosciuto. « Vino, cibo e fuochi d’artificio, sicuramente una strategia vincente. » Udì solo in parte il commento di Grace, distratta da una chioma ramata che spiccava tra la moltitudine di persone. « Scusate ragazzi, poi vi raggiungo. » Si fece passare un altro bicchiere di vino, e si immerse nella folla in direzione della strega che aveva riconosciuto.
« Jolene! Quanto tempo, ciao! » Le sorrise, felice di poterla incontrare dopo mesi: l’ultima volta che aveva avuto modo di parlare con l’amica di Lucien era stato alla festa di Villa Scott, i ricordi annebbiati dall’alcol che era stato componente fondamentale di quella serata. Per ricordare i vecchi tempi, le allungò il bicchiere intonso di vin brûlé per poi trasferire con un gesto della bacchetta la stella di Natale dalla propria sciarpa alla chioma ramata della strega. « Un’anziana poco fa mi ha detto che porta fortuna. Non si sa mai, ma voglio crederle. » Alzò il bicchiere in sua direzione, sorridendo divertita mentre la invitava a brindare.
« Come stai? » I primi fuochi d’artificio nel frattempo iniziarono ad illuminare il cielo, in un tripudio di colori e scintille: che lo spettacolo pirotecnico fosse già iniziato?

© Unconsoled

Interazione con Jolene, concordata ✨
Iniziativa Candele di Natale, "Night under stars" ✓
 
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view post Posted on 11/1/2022, 14:09
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Lucien Cravenmoore

26 anni | docente e guardiacaccia | hogsmeade in festa



Mireen era incredibile. Riusciva sempre a trovare un modo per distinguersi; il suo aspetto, inoltre, era in continuo mutamento e si distingueva sempre per l’originalità. Quando lo raggiunse, egli non trattenne un largo sorriso dopo aver radiografato i dettagli di quel vestito originariamente a tema con il periodo natalizio.
«Molto, Mireen, e ti sta davvero bene!» le rispose con sincerità senza tardare a dedicarsi ad una seconda domanda da parte della collega. «Oh, ma non sono tutti miei! Figurati, col nostro stipendio non potrei svaligiare nemmeno il più economico dei negozi.» La paga a Hogwarts non era male, il problema era lui che non si tratteneva dallo sperperare fino all’ultimo zellino.
Quando Mireen lo rimbeccò per aver sgridato Penny e Oliver, si limitò ad alzare i palmi delle mani e ridurre le labbra spaccate ad una mezzaluna; era già abbastanza stranito di averla vista abbracciare il suo studente, poi accorsero le cure nei suoi riguardi che gli fecero pensare che l’avrebbe vista bene a lavorare in infermeria con Jolene.
Cinque girandole multicolori turbinarono tra i presenti, dando il via ad una danza di corpi senza arte né parte il cui intento stava nell’evitare un contatto che, purtroppo, non risparmiò le mani di Oliver. A sua volta Lucien cercò di evitare il bombardamento muovendosi come un idiota sul posto, avvertendo una vicinanza ad altezza della schiena che per fortuna non procurò danni nè alla cute nè al tessuto del mantello.
«Ammutinamento!» sbottò ridacchiando per l’accaduto, intenerito dal balbettio di Oliver.
Ma le sorprese non erano finite, difatti una concatenazione di causa-effetto portò Camille a far partire accidentalmente l’ennesimo fuoco d’artificio; per la sorpresa gli cadde il bicchiere di vino all’ortica (noooo!) e trattenne suo malgrado un sorriso sentendo il linguaggio colorito che non si sarebbe aspettato da una torta di melassa come lei.
«Stavo meglio prima col mio buon vino, ma tant’è… » rivolse a Camille un’espressione contrariata mente si spostava a raccattare alcune luci natalizie sistemate attorno ad un cespuglio e si faceva passare attorno al corpo il cavo che le teneva assieme: in pochi secondi si trasformò in un omone lampeggiante «Ecco, conciato così forse posso sperare che mi veda e non mi punti addosso altre creazioni pirotecniche, dico bene Brior?» domandò sardonico, conscio di metterlo in imbarazzo - forse più di Mireen - ma, ehi, era un piccolo prezzo da pagare per aver evitato altri tipi di conseguenze e aver guadagnato nuovo fuochi con cui intrattenersi. Con le luci intermittenti che gli tinteggiavano il volto prima di rosso, poi di verde, di giallo ed infine di blu, accolse con estremo piacere la proposta dolciaria di Mireen.
Pinzò con indice e pollice un paio di lucine e le sventolò per farsi notare «Io, io!» ridacchiò come un ebete «Non puoi tentarmi con i dolci!» commentò divertito avvicinandosi a lei col palmo riverso a mò di mendicante. Un petardo fece un gran baccano, sottraendo per un attimo l’attenzione del mago che, voltato nella direzione da cui era sopraggiunto il boato, riconobbe Jolene e Jane nella folla. Istintivo, prese a sbracciarsi per far cenno loro ti raggiungere il gruppetto creatosi.
Si, aveva puntato il bicchiere di vin brûlé.

© Unconsoled

Ultima prova Twinkling Lights delle Candele di Natale


Edited by Atonement. - 18/1/2022, 21:20
 
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Even if I played for another ten years, I wouldn’t lose interest.

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Marjorie Hastur

11 anni | serpeverde | hogsmeade in festa



Se avesse dovuto scegliere quale fosse il suo prefetto preferito, Marjorie avrebbe nominato certamente Camille. Non perché l'aveva cominciata a considerare come un'amica ma per il semplice motivo che sembrava dare molta importanza alle necessità dei primini come lei. Essendo al primo anno di Hogwarts, Marjorie non avrebbe potuto nemmeno mettere piede ad Hogsmeade, come non avrebbe potuto andare a Londra per partecipare alla cerimonia di premiazione del Premio Chapman. Ok, al San Mungo si era fatta accompagnare da Mike (colui che aveva nominato il suo caposcuola preferito), non da Camille, ma aveva saputo che la tassorosso si era sobbarcata anche lì il compito di accompagnare un nutrito gruppetto di primini. Considerando poi il meraviglioso pomeriggio appena passato a girare tra le botteghe del villaggio, Marjorie era decisamente grata alla studentessa più grande.

«We wish you a merry Christmas
We wish you a merry Christmas
We wish you a merry Christmas
and a happy New Year!»


Canticchiando tra sé e sé una canzoncina natalizia, quasi a dimostrazione dell'allegria che aveva suscitato in lei passare una giornata diversa dal solito, Marjorie si incamminò per una stradina, lasciando il centro del villaggio con l'obiettivo di esplorare le vicinanze. Non aveva idea se una giornata simile si sarebbe ripetuta presto, quindi non poteva semplicemente farsi scappare l'occasione di vedere tutto ciò che Hogsmeade offriva. Bellezze paesaggistiche comprese.

«Good tidings we bring
to you and your kin
We wish you a merry Christmas
and a happy New Year!»


Seguendo il sentiero, Marjorie cominciò a scalare una collinetta. Non essendo abituata allo sforzo fisico, il suo passo era calmo e moderato. Non aveva fretta né aveva intenzione di smettere di canticchiare a causa di un eventuale fiatone. Aveva intenzione di prendersi tutto il tempo necessario per ammirare il luogo in cui si trovava, magari alla ricerca di punti da fotografare quando mai avrebbe acquistato una macchina fotografica. Inviare qualche foto ai genitori che commemorasse la sua vita scolastica era un'idea che la stuzzicava da qualche mese: se sua madre ben conosceva Hogsmeade, suo padre non poteva dire altrettanto. Non aveva frequentato Hogwarts, d'altronde.

«Now bring us some figgy pudding
Now bring us some figgy pudding
Now bring us some figgy pudding
and bring some out here!»


Quando i primi fuochi d'artificio saettarono nell'aria, provenienti proprio dalla cima della collinetta che stava lentamente scalando, Marjorie si fermò per qualche istante ad ammirarli per poi riprendere a camminare a passo più spedito. A differenza di pochi istanti prima, la strega undicenne aveva infatti un preciso obiettivo: il luogo dove stavano venendo lanciati quegli spettacolari fuochi d'artificio.

«We'd all like some figgy pudding
We'd all like some figgy pudding
We'd all like some figgy pudding
so and bring some out here!»


Superati alcuni alberi che avevano fino a quel momento bloccato la sua visuale, Marjorie notò finalmente la presenza di un nutrito gruppo di persone che sembrava starsi divertendo ad ammirare (o a dare il via al) lo spettacolo pirotecnico in corso. Beh, quando non erano impegnati a scappare dai fuochi impazziti, almeno.

«Glad tidings we bring
to you and your kin
We wish you a merry Christmas
and a happy New Year!»


Per un attimo Marjorie tentennò, insicura se fosse una buona idea avvicinarsi, ma il momento di crisi passò e la situazione sembrò tornare alla normalità. Sulle note di una melodia che poteva sentire solo lei, Marjorie continuò a cantare mentre si avvicinava al gruppo, limitandosi ad abbassare la voce a causa della sua timidezza e della sua insicurezza. Non era pronta a cantare in pubblico ma le sarebbe dispiaciuto interrompere la canzone senza terminarla. Cantarla l'aveva aiutata a rilassarsi e, in qualche modo, la sentiva quasi in sintonia con gli spettacolari effetti che ancora sfrecciavano nel cielo. Magari in quel posto non c'erano dolci (o forse sì?) ma sicuramente c'era allegria. Lo stesso spettacolo pirotecnico poteva essere considerato un augurio per il futuro.

«We won't go until we get some,
We won't go until we get some,
We won't go until we get some,
so and bring some out here!

We wish you a merry Christmas
We wish you a merry Christmas
We wish you a merry Christmas
and a happy New Year!»


Candele di Natale | Box Verde, SINGING CAROLS
PROPOSITO #7: canta una carola natalizia in pubblico

© Unconsoled

Niente Cosy by the fire per il momento perché devo recuperare i fuochi (LOL), ma eccomi! :<31:
 
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view post Posted on 13/1/2022, 10:58
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Jolene White

22 anni | infermiera | hogsmeade in festa



Aveva esitato fino all'ultimo, ma infine Jolene era felice della decisione di partecipare ai festeggiamenti ad Hogsmeade. La High Street pullulava di una folla variegata, era vero, ma era una folla in festa: dovunque, spuntavano i larghi sorrisi di chi, per una notte, lasciava da parte qualsiasi pensiero all'insegna del buonumore.
Jolene si fece largo fino allo spiazzo dove molti già si divertivano a far scoppiare i fuochi d'artificio. Si trattava a tutti gli effetti di uno spettacolo, la cui coreografia caotica e vivace aggiungeva, piuttosto che togliere, al suo fascino. In parte nascosto dalla sciarpa di Corvonero, il sorriso di Jolene si allargava da un orecchio all'altro.
Comprensibilmente, non era l'unica abitante del castello a prendere parte alla festa. Gli studenti formavano i gruppi più vivaci di tutti, qualcuno accompagnava con grida di giubilo i botti che fiorivano luminosi in cielo; Jolene sapeva che avrebbe trovato anche qualche altro membro del personale scolastico, ed era alla loro ricerca quando si ritrovò in mezzo ad un gruppo di Maghi e Streghe intenti a coordinarsi per lanciare insieme tutti i loro fuochi. Uno di loro invitava a gran voce qualsiasi passante ad unirsi a loro, e Jolene non vide perché rifiutare: estrasse dalla borsa i suoi fuochi d'artificio Filibuster – li aveva ritrovati quella mattina sul fondo del baule in capo ad una ricerca ostinata – e si posizionò accanto ad una Strega ricoperta da capo a piedi di lucine natalizie. Si scambiarono qualche parola di saluto, come si fa quando un'occasione di allegria abbatte la normale diffidenza verso gli estranei; stavano anticipando, entusiaste, lo spettacolo a cui stavano per prendere parte, quando una voce conosciuta fece voltare Jolene.
Lo sguardo le si illuminò nel vedere Jane che si dirigeva verso di lei. «Ciao, che bello rivederti! Sei insieme a Lucien?» Apparentemente, però, il francese non era da quelle parti ma che ne sapeva Jolene di cosa stava accadendo qualche metro più in là.
Ringraziò Jane per il pensiero inatteso. «Come ai vecchi tempi» sogghignò, in memoria di altri festeggiamenti alcolici. Chissà come, erano già passati tanti mesi dall'ultima volta che si erano viste; fortunatamente però il tempo non le aveva rese estranee, perché Jolene si trovò immediatamente a suo agio con i modi di fare della Medimaga. Lasciò che le ornasse i capelli della stella di natale. «Le anziane sono sagge, e i fiori portano ancora più fortuna quando sono un regalo» sentenziò imitando una certa solennità, prima di alzare a propria volta il bicchiere di vino caldo. «Che porti fortuna ad entrambe!» Niente tintinnii con i bicchieri di carta; ma l'atmosfera non avrebbe potuto essere più gioiosa nemmeno sotto al buon auspicio del cristallo più fine. Prese un primo sorso della bevanda speziata, ancor più gradita nella temperatura pungente della sera.
Quando li risollevò su Jane, gli occhi di Jolene brillavano di allegria: dal tramestio intorno a loro era chiaro che il nuovo spettacolo stava per avere inizio. «Stanno per lanciare i fuochi! Dai, non possiamo mancare. Tu ne hai portati? Io ho questi, ad innesco ad acqua, possiamo farli partire insieme.» Gli ultimi preparativi si svolsero frenetici nella confusione generale. Jolene estrasse la bacchetta e, al segnale di via – amplificato da qualcuno attraverso un Sonorus –, castò un Aguamenti in direzione dei fuochi Filibuster. Sfortuna volle che nello stesso istante qualcuno accendesse dei botti particolarmente rumorosi ad una distanza fin troppo ravvicinata: l'esplosione, molto più forte e vicina di quel che si aspettava, le fece perdere il controllo sull'incanto. Il getto d'acqua eruppe violentemente, con traiettoria incerta verso qualche gruppo di persone davanti a lei; si estinse subito dopo, ma probabilmente non abbastanza in fretta per evitare danni. «Scusate!» gridò alla cieca, riponendo velocemente il Larice in tasca; tra le dita della mancina colava qualche goccia del vino che sobbalzando aveva fatto strabordare. Nemmeno si prese la briga di alzare il naso al cielo a guardare i suoi fuochi partiti insieme a quelli di altri; invece, si accostò a Jane con un'aria colpevole. «Aiuto, nascondimi.»

© Unconsoled

Interazione con Jane concordata :fru:
Nell'accendere dei fuochi Filibuster Jolene combina un macello e fa partire 'na cannonata d'acqua tra la folla. Interazione a sorpresa con chiunque voglia essere la vittima :ihih:

Iniziativa Candele di Natale, Cosy by the fire ✓
 
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view post Posted on 13/1/2022, 23:12
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Oliver Brior

17 anni | grifondoro | hogsmeade in festa



Il profilo del Castello di Hogwarts brillò in lontananza, facendo da sfondo ad un vero e proprio teatro delle meraviglie. I confini, dalla foresta alle torri sopraelevate, primeggiavano di sfumature così colorate e luminose da ricordare una tavolozza da pittore – un pensiero tra tutti, un po' ribelle, scivolò tra ricordi e sensazioni in mente e cuore di Oliver, guidandolo verso il volto rubicondo della Signora Grassa. Curiosamente si scoprì vinto dal desiderio di raccontarle tutto di quella sera, di come fosse partito all'arrembaggio verso l'ignoto spettacolo di fuochi d'artificio e di come vi avesse quasi lasciato la pelle tra una scintilla e l'altra; e soprattutto... di come non si fosse mai sentito così bene, semplicemente bene. Nulla poté la sventatezza di Penny, nella miccia che aveva involontariamente fatto partire; nulla poté l'ustione leggera delle girandole di fuoco, le une dopo le altre a lasciare segni poco seri sulla pelle. Nella schiera di colori, bagliori e fischi, tutto intorno gli sembrò di vivere come un sogno ad occhi aperti, e per un attimo tornò indietro nel tempo – anni, molti anni addietro, quando lui e altri concasati avevano letteralmente incendiato la Sala Comune Grifondoro a causa di un uovo d'Ashwinder di cui nessuno, lui per primo, aveva allora conoscenza. Sebbene il confronto lasciò il dubbio d'essere davvero impazzito, forse per via di una girandola dritta in fronte, Oliver vi collegò la stessa spensieratezza di quell'intreccio: ferite o meno, era una memoria che in sé custodiva un'infinita meraviglia. Non poté fare a meno di sorridere, in effetti. Un'espressione che forse, in quelle circostanze, poté zampillare sul volto come un cenno di follia: invece sentì l'impulso di portarsi all'indietro, stringere Penny in un abbraccio e continuare ad incendiare la notte del Sobborgo di Hogsmeade con lui e tutti gli altri.
«Camille, sulla destra!» Il grido si tinse di una nota squillante, di genuino, palese divertimento. Le girandole che aveva inconsapevolmente acceso, infatti, scattarono nelle immediate vicinanze, creando uno e più pericoli a vista d'occhio; in breve, per fortuna, si estinsero come lamelle incandescenti, un grappolo d'oro e d'inchiostro calante sotto il cielo stellato. Si ritrovò subito stretto nell'abbraccio così vivido di una strega che portava nel cuore, la cui empatia non poté che lasciare ancora una volta il segno. Non ebbe bisogno d'altro per riconoscerla, e sebbene sentisse Penny sghignazzare dietro di sé, Oliver ne colse un'infinita dolcezza. C'era profumo di cannella, poi, che per lui attingeva a memorie di casa.
«Professoressa Fiachran, la ringrazio.» Sciogliendo l'abbraccio, accompagnò le parole con un sorriso sincero e un'espressione appena imbarazzata; le gote apparvero più rosee, attingendo ad un fascio color vermiglio in discesa da altri fuochi nei paraggi.
«Non c'era bisogno, davvero.» Parlò con gentilezza, sollevando entrambe le mani, la pelle nuovamente intatta al seguito del pronto incantesimo della Docente. Nel frattempo tanto lui quanto Penny ascoltarono la rapida rimbeccata della strega verso il collega, e se per Oliver sembrò di vivere una tensione (per sé, s'intendeva, al timore d'essere causa di un contrasto che avrebbe portato solo guai per lui e Grifondoro), Penny si apprestò ad elogiare l'altra con un applauso squillante.
«Così si fa, ben detto Professoressa!» Alla conferma, poi, di poter incendiare il cielo, lo sguardo di Penny sfavillò più di un fuoco forsennato.
«Liam aveva ragione, è una bomba Commentò così, non troppo sottovoce. Il riferimento al concasato, fratello minore della Docente di Erbologia, sarebbe stato evidente. Un'espressione che, per Oliver, risultò completamente fuori dall'ordinario; più rosso di un Cherubino di Piediburro, cercò di allontanarsi dall'onda d'azione del concasato – aveva ancora un drago d'artificio tra le mani, a ben vedere.
«Ora è molto più visibile, è vero.» Parlò verso il Professor Cravenmoore, riprendendosi in fretta. Le luci natalizie, le file di decorazioni e colori lungo la figura dell'altro, infatti, lo resero immediatamente simile all'abete che avevano in Sala Comune. Bizzarro, ma affascinante.
«Fiiiuh, ci vuole il Settimanale delle Streghe.» Ancora una volta, Penny andò oltre. Accennò ad un inchino verso i Docenti, dapprima verso l'uno, poi verso l'altra: non c'era presa in giro né offesa, buffamente manifestava un apprezzamento veritiero per gli abiti eccentrici di entrambi. Un colpo, un altro, un altro ancora, altri maghi nel frattempo realizzavano giochi pirotecnici degni d'attenzione. Una cascata rosseggiante, trapunta da arabeschi arancio e giallo, esplosero poco oltre.
«Ho una proposta.» Si avvicinò a Camille, scoccandole uno sguardo d'intesa. Penny s'intrufolò subito, stringendo in una mano altri fuochi d'artificio e in un'altra una bottiglia che Oliver avrebbe giurato veder apparire dal nulla. La offrì al Guardiacaccia subito dopo.
«Avanti, Professore. Si faccia un goccetto di questa, è Stella del Crepuscolo. Direttamente dalla...»
«...dalla scorta del mio baule, maledetto Vermico-» Oliver si fermò appena in tempo, un battibecco che lo fece tornare rosso. Abbozzò l'ennesimo sorrisetto, staccando la bottiglia dall'amico e passandola verso il Docente. Aveva immaginato di regalarla per Natale, ma tant'era...
«Direttamente dalla Testa di Porco, è un Idromele delizioso che permette di vedere tutte le stelle. La prego, lo consideri un mio dono. Per tutti voi.» Avvolse con lo sguardo l'altra Docente, tirando finalmente via la stella di carta dalla propria testa. Non appena libero, cercò di attaccare la decorazione direttamente sul capo di Camille, sempre con delicatezza e quel guizzo buffo tra gli occhi smeraldini.
«Ti nomino Comandante delle Stelle, è un grande onore.» Aggiunse alla Tassorosso. Boom, un'altra esplosione in cielo. Tornando al gruppo, concluse in fretta, alzando leggermente la voce oltre i rimbombi oramai tutto intorno. «Prima dicevo: ho una proposta. Di sicuro tra tutta questa gente ci sarà qualcun altro da Hogwarts. Consideriamo una sfida: Studenti contro Adulti, non importa il numero. Chi realizza lo spettacolo di fuochi più vistoso e bello in assoluto, vince.» Cosa, sentì Penny ancor prima che aprisse bocca.
«Vince i dolcetti della Professoressa Fiachran e...» Badaboom.
Altre scintille dorate, il riflesso illuminò il volto estasiato di Oliver Brior.
«La gloria Badababoom.

© Unconsoled

Prova Night under stars.
Interazione con Camille, Ladì, Lucien, proposta di una mega sfida di fuoco (correte tutti!) Dieci punti in meno per Memory e Ladì per aver spezzato l'equilibrio grafico. Scherzo... forse. :secret:
 
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view post Posted on 14/1/2022, 15:50
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Even if I played for another ten years, I wouldn’t lose interest.

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Marjorie Hastur

11 anni | serpeverde | hogsmeade in festa



«We wish you a merry Christmas
and a happy New Year!»


Il suo canto sembrava essere passato praticamente inosservato nella confusione. Marjorie non sapeva se esserne sollevata o contrariata (non sarebbe stato male se qualcuno si fosse unito a lei in un simpatico coro natalizio) mentre, pronunciando le ultime parole della canzone, si univa ad un nutrito gruppetto di persone intente ad assistere allo spettacolo. Le sue emozioni conflittuali ebbero però vita breve: il naso puntato verso l'alto, l'undicenne si perse quasi subito a guardare meravigliata i brillanti giochi di colori tracciati dai fuochi artificiali nel cielo scuro.

In trepidante attesa del segnale di via e dei nuovi effetti che lo avrebbero seguito, Marjorie venne totalmente presa alla sprovvista dal getto d'acqua che colpì lei e alcune persone a lei vicine. Scioccata, la bambina abbassò lo sguardo verso l'evidente macchia bagnata sulla sua giacca, per poi guardarsi intorno alla ricerca del colpevole. Si trattava di un incidente o qualcuno l'aveva volutamente presa di mira? Decisa a trovare la sua vendetta, Marjorie si chinò verso il basso, raccogliendo da terra una manciata di neve. Rialzatasi, cominciò a modellare la neve con le mani. Il risuonare di uno «Scusate!» apparentemente sincero le confermò che si era trattato solamente di un incidente, uno dei tanti che stavano avvenendo in quella serata. La giovane strega tentennò un attimo, insicura se proseguire nella sua vendetta, ma alla fine decise che il lancio di una palla di neve non sarebbe stato un problema. Che il bersaglio fosse un adulto un po' la metteva in soggezione ma l'idea di dare il via ad una battaglia a palle di neve la stuzzicava. Così, un sorriso divertito sulle labbra, lanciò la palla di neve verso la giovane donna 'rea' di averla bagnata, senza preoccuparsi troppo del del possibile rischio di colpire al suo posto la ragazza a cui si era avvicinata. Che la palla di neve colpisse lei, la sua amica o un eventuale passante non aveva molta importanza. Come non l'aveva, almeno per il momento, la macchia bagnata sulla sua giacca. L'avrebbe asciugata al più presto, possibilmente dopo una salutare battaglia con la neve.

Candele di Natale | Box Blu, ICY BLUE SPRUCE
PROPOSITO #10: lancia una palla di neve contro qualcuno

© Unconsoled

Marjorie è tra le vittime della cannonata d'acqua! :ihih:
Interazione con Jolene o Jane o chiunque stia passando di lì e voglia essere colpito da una palla di neve (e magari ricambiare).

 
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view post Posted on 14/1/2022, 17:49
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Camille Donovan

14 anni | Prefetto Tassorosso | Hogsmeade in festa



Nessuno era finito incenerito. O almeno, niente che non si potesse curare con un incantesimo o una blanda pomata. Solo un bicchiere infranto, del buon vino rovesciato e tante risate dopo un iniziale spavento. Il tuonare dei botti continuava imperterrito tutto attorno. Altri si stavano aggiungendo a quella sorta di festa improvvisata sul cucuzzolo della collina, pronti a fare fuoco e fiamme. L’allegria e la spensieratezza si stavano impossessando dei presenti, assieme alla promessa di abbondanti ed ottimi dolci da parte della Professoressa Fiachran. «Scusate il linguaggio» borbottò in modo incomprensibile tra sé e sé una volta ricomposta. «E per quello…» puntò l’indice contro la chiazza alcolica, che si era oramai malamente mischiata alla candida e gelida neve. Ma l’imbarazzo per il piccolo incidente lasciò spazio a ben altro quando, per l’ennesima volta, fu testimone dell’inaspettata vena comica del Professor Cravenmoore; stavolta alle prese con delle appariscenti lucine natalizie. In realtà era molto colpita da quanto entrambi i docenti fossero tanto inclini all’indulgenza fuori dalle mura del Castello, fin quasi ad incoraggiarli dando loro corda. Se li immaginò da studenti, dall’altro lato della barricata. Magari intimoriti dai compiti assegnati e altrettanto in cerca di avventurose scorribande «Vero, adesso è decisamente più visibile, ma credo le manchi ancora qualcosa per rendere il quadro, diciamo….completo lo osservò come un artista che, completamente ricoperto di pittura, rimugina sui dettagli della propria opera, andando poi ad abbassare il volto per frugare nella borsa in cerca di un oggetto ben preciso. «Oh, eccola qua!» soddisfatta, estrasse una stellina natalizia nuova e scintillante, ricevuta in omaggio con alcuni biscotti di frolla speziati, acquistati alle bancarelle giù al Villaggio. Si avvicinò al Docente con aria apparentemente innocente, mettendosi in punta di piedi, sperando di colmare la differenza di statura, per fissare delicatamente la decorazione sulla sua fronte. «Adesso è perfetto…» Tornò poi sui suoi passi, conficcando un canino nel labbro inferiore tentando, forse in vano, di trattenere una risata. I suoi occhi lasciavano abbondantemente trasparire una certa ilarità. Per il momento aveva già dato abbastanza sfoggio del suo lato malandrino, meglio non rischiare oltre, teneva troppo alla sua spilla da Prefetto. La scintilla fu però alimentata nuovamente, sfociando addirittura in uno scoppiettante falò, dallo sguardo complice di Oliver. A quanto pare aveva una proposta interessante da fare e lei era tutta orecchie. Ricambiò con una delle sue solite espressioni furbette. Non vedeva l’ora, ma dovette attendere ancora un po’ perché fu interrotto dal concasato. Quel ragazzo era evidentemente un combina guai fatto e finito, e proprio per questo già le stava estremamente simpatico a pelle. Alla fine di tutto non si aspettava di finire “vittima” del suo stesso scherzo, ma ne fu sinceramente onorata. In fondo non è da tutti essere nominati “Comandanti delle stelle”. «Va bene, ma solo se tu sarai il mio fidato secondo in comando!» abbozzò un buffo saluto militare per omaggiare la carica appena ricevuta. La faccia semi-seria e le iridi scintillanti, colme di genuino divertimento. Queste s’illuminarono ancora di più quando Oliver illustrò il suo geniale piano. Una sfida pirotecnica? La cosa si faceva intrigante, oltre che allettante. «Beh, che dire…io ci sto!» incrociò determinata le braccia. Non avrebbe mai rifiutato «E attenzione! I Tassorosso danno il meglio di loro quando ci sono di mezzo torte e biscotti!» sollevò bonariamente un sopracciglio. Crema e cioccolato erano un ottimo incentivo per iniziare una sana competizione. Se fossero stati tutti d’accordo, dovevano iniziare a radunare le truppe, rimpolpare le fila e creare le squadre. Perlustrò i dintorni con lo sguardo, finché non notò due figure familiari non eccessivamente distanti. «Generale Brior, Generale Laurence…» si rivolse ai Grifondoro come solo un degno Comandante sa fare «Credo di avere intravisto i primi potenziali alleati!» ammiccò in direzione di Memory e Gwen, le sue concasate. Anche se sembravano più scosse che ammirate dai Fuochi. Allungò un braccio, facendolo poi oscillare mentre saltellava sul posto. Avrebbe attirato la loro attenzione? Sperava con il cuore di sì. Sentiva però che non avevano pensato proprio a tutto «Un istante, ora che ci rifletto...Chi perde? Quale sarà la penitenza?» aggiungere un po' di pepe non guasta mai....

© Unconsoled

Prova Night under stars anche per me, sorry :*-*: :<31:
Interazione con Oliver, Mìreen e Lucien :<31:
Menzioni a Memory e Gwen venite su, non siate timide :secret: :<31:

Siore e Siori venghino, accettate la sfida :secret: :<31:
 
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24 replies since 22/12/2021, 22:18   881 views
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