Il profilo del Castello di Hogwarts brillò in lontananza, facendo da sfondo ad un vero e proprio teatro delle meraviglie. I confini, dalla foresta alle torri sopraelevate, primeggiavano di sfumature così colorate e luminose da ricordare una tavolozza da pittore – un pensiero tra tutti, un po' ribelle, scivolò tra ricordi e sensazioni in mente e cuore di Oliver, guidandolo verso il volto rubicondo della Signora Grassa. Curiosamente si scoprì vinto dal desiderio di raccontarle tutto di quella sera, di come fosse partito all'arrembaggio verso l'ignoto spettacolo di fuochi d'artificio e di come vi avesse quasi lasciato la pelle tra una scintilla e l'altra; e soprattutto... di come non si fosse mai sentito
così bene, semplicemente bene. Nulla poté la sventatezza di Penny, nella miccia che aveva involontariamente fatto partire; nulla poté l'ustione leggera delle girandole di fuoco, le une dopo le altre a lasciare segni poco seri sulla pelle. Nella schiera di colori, bagliori e fischi, tutto intorno gli sembrò di vivere come un sogno ad occhi aperti, e per un attimo tornò indietro nel tempo – anni, molti anni addietro, quando lui e altri concasati avevano letteralmente incendiato la Sala Comune Grifondoro a causa di un uovo d'Ashwinder di cui nessuno, lui per primo, aveva allora conoscenza. Sebbene il confronto lasciò il dubbio d'essere davvero impazzito, forse per via di una girandola dritta in fronte, Oliver vi collegò la stessa spensieratezza di quell'intreccio: ferite o meno, era una memoria che in sé custodiva un'infinita meraviglia. Non poté fare a meno di sorridere, in effetti. Un'espressione che forse, in quelle circostanze, poté zampillare sul volto come un cenno di follia: invece sentì l'impulso di portarsi all'indietro, stringere Penny in un abbraccio e continuare ad incendiare la notte del Sobborgo di Hogsmeade con lui e tutti gli altri.
«Camille, sulla destra!» Il grido si tinse di una nota squillante, di genuino, palese divertimento. Le girandole che aveva inconsapevolmente acceso, infatti, scattarono nelle immediate vicinanze, creando uno e più pericoli a vista d'occhio; in breve, per fortuna, si estinsero come lamelle incandescenti, un grappolo d'oro e d'inchiostro calante sotto il cielo stellato. Si ritrovò subito stretto nell'abbraccio così vivido di una strega che portava nel cuore, la cui empatia non poté che lasciare ancora una volta il segno. Non ebbe bisogno d'altro per riconoscerla, e sebbene sentisse Penny sghignazzare dietro di sé, Oliver ne colse un'infinita dolcezza. C'era profumo di cannella, poi, che per lui attingeva a memorie di casa.
«Professoressa Fiachran, la ringrazio.» Sciogliendo l'abbraccio, accompagnò le parole con un sorriso sincero e un'espressione appena imbarazzata; le gote apparvero più rosee, attingendo ad un fascio color vermiglio in discesa da altri fuochi nei paraggi.
«Non c'era bisogno, davvero.» Parlò con gentilezza, sollevando entrambe le mani, la pelle nuovamente intatta al seguito del pronto incantesimo della Docente. Nel frattempo tanto lui quanto Penny ascoltarono la rapida rimbeccata della strega verso il collega, e se per Oliver sembrò di vivere una tensione (per sé, s'intendeva, al timore d'essere causa di un contrasto che avrebbe portato solo guai per lui e Grifondoro), Penny si apprestò ad elogiare l'altra con un applauso squillante.
«Così si fa, ben detto Professoressa!» Alla conferma, poi, di poter incendiare il cielo, lo sguardo di Penny sfavillò più di un fuoco forsennato.
«Liam aveva ragione, è una bomba.» Commentò così, non troppo sottovoce. Il riferimento al concasato, fratello minore della Docente di Erbologia, sarebbe stato evidente. Un'espressione che, per Oliver, risultò completamente fuori dall'ordinario; più rosso di un Cherubino di Piediburro, cercò di allontanarsi dall'onda d'azione del concasato – aveva ancora un drago d'artificio tra le mani, a ben vedere.
«Ora è molto più visibile, è vero.» Parlò verso il Professor Cravenmoore, riprendendosi in fretta. Le luci natalizie, le file di decorazioni e colori lungo la figura dell'altro, infatti, lo resero immediatamente simile all'abete che avevano in Sala Comune. Bizzarro, ma affascinante.
«Fiiiuh, ci vuole il Settimanale delle Streghe.» Ancora una volta, Penny andò oltre. Accennò ad un inchino verso i Docenti, dapprima verso l'uno, poi verso l'altra: non c'era presa in giro né offesa, buffamente manifestava un apprezzamento veritiero per gli abiti eccentrici di entrambi. Un colpo, un altro, un altro ancora, altri maghi nel frattempo realizzavano giochi pirotecnici degni d'attenzione. Una cascata rosseggiante, trapunta da arabeschi arancio e giallo, esplosero poco oltre.
«Ho una proposta.» Si avvicinò a Camille, scoccandole uno sguardo d'intesa. Penny s'intrufolò subito, stringendo in una mano altri fuochi d'artificio e in un'altra una bottiglia che Oliver avrebbe giurato veder apparire dal nulla. La offrì al Guardiacaccia subito dopo.
«Avanti, Professore. Si faccia un goccetto di questa, è Stella del Crepuscolo. Direttamente dalla...»«...dalla scorta del mio baule, maledetto Vermico-» Oliver si fermò appena in tempo, un battibecco che lo fece tornare rosso. Abbozzò l'ennesimo sorrisetto, staccando la bottiglia dall'amico e passandola verso il Docente. Aveva immaginato di regalarla per Natale, ma tant'era...
«Direttamente dalla Testa di Porco, è un Idromele delizioso che permette di vedere tutte le stelle. La prego, lo consideri un mio dono. Per tutti voi.» Avvolse con lo sguardo l'altra Docente, tirando finalmente via la stella di carta dalla propria testa. Non appena libero, cercò di attaccare la decorazione direttamente sul capo di Camille, sempre con delicatezza e quel guizzo buffo tra gli occhi smeraldini.
«Ti nomino Comandante delle Stelle, è un grande onore.» Aggiunse alla Tassorosso.
Boom, un'altra esplosione in cielo. Tornando al gruppo, concluse in fretta, alzando leggermente la voce oltre i rimbombi oramai tutto intorno.
«Prima dicevo: ho una proposta. Di sicuro tra tutta questa gente ci sarà qualcun altro da Hogwarts. Consideriamo una sfida: Studenti contro Adulti, non importa il numero. Chi realizza lo spettacolo di fuochi più vistoso e bello in assoluto, vince.» Cosa, sentì Penny ancor prima che aprisse bocca.
«Vince i dolcetti della Professoressa Fiachran e...» Badaboom.
Altre scintille dorate, il riflesso illuminò il volto estasiato di Oliver Brior.
«La gloria.» Badababoom.