Orrore su pista, Pista di Pattinaggio w/Dhevan

Di tutti i posti disponibili a Londra per rilassarsi, Ariel aveva optato per la pista di pattinaggio.
Si era ricordata dell'istallazione soltanto quella mattina, seguendo involontariamente una conversazione fra due colleghi indecisi se andarci o meno nel weekend.
Da quel momento non era riuscita a pensare ad altro se non al ghiaccio, i pattini e le mirabolanti acrobazie che soltanto nella sua fantasia era capace di eseguire.

Alla pista magica avrebbe fatto la sua comparsa nel tardo pomeriggio al termine del tramonto, abbigliata nella sua testa come si confà al clima invernale: direttamente dal suo ufficio, aveva deciso di avvolgere collo e petto con i fili d'angelo rossi e le ghirlande dorate usati per addobbare il suo albero. Guanti imbottiti e basco rosso completavano la vistosa ensamble di accessori su un completo piuttosto blando: stivaletti porpora, calzamaglia e gonna nera e maglioncino bianco.
«COOME UN TOPO BALLEEERINO.»
Ignara degli sguardi della gente, la si poteva notare pattinare mentre si cantava a squarciagola un'improvvisata sigla introduttiva, intenzionata a farsi il tifo da sola mentre prendeva gradualmente velocità lungo il bordo della pista.
«CICCIONE E BELLINOOO.»
I fili d'angelo sollevati dagli spostamenti bruschi e controcorrente davano l'illusione di una scia dorata che seguisse i suoi movimento, come fosse una stella cadente.
Purtroppo, però, Ariel sembrava semplicemente ridicola, oltre che eccentrica e se non fosse stato che era intonata, avrebbe anche rischiato di risultare fastidiosa.
«PATTINO FELICE, SLIPPI TLIPPI TLOOP.»