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| La luce soffusa gettava ombre sul volto del mago, i cui movimenti erano sporadici e poco fluidi a causa di ciò che aveva ingerito prima ancora di quell’incontro. La sua vita stava correndo su un’onda che minacciava di farsi sempre più e restare in equilibrio, a quel punto, risultava sempre più difficile. Prestò scarsa attenzione al vestiario dei due, per mera inclinazione personale; trasse giusto qualche considerazione circa il fatto che apparissero benestanti - se non addirittura ipoteticamente ricco il suo nuovo cliente - oppure particolarmente attenti all’estetica, cosa per niente comune tra chi bazzicava per Notturn Alley. Trasse ciò che poteva dalle proprie considerazioni e rimase muto finché poté. Colse inoltre la conferma delle delucidazioni circa il loro tipo di rapporto, altra cosa che sapeva come avrebbe potuto sfruttare a proprio vantaggio in caso fosse servito; non lasciava mai nulla al caso: osserva, annotava e rifletteva. Fece un cenno di assenso alle prime parole di Rowena, ruotando distrattamente il calice con movimenti meccanici del polso. Indubbiamente certi ambienti, così come certe frequentazioni, non erano per tutti. Scelse di non offrirle una risposta totalmente esaustiva per mantenere integro la segretezza sulla propria persona. Ammettere di non essere in quel giro da molto tempo non avrebbe ispirato fiducia, sebbene poteva sperare di essersi giocato bene il primo approccio con il suo compagno e dunque sperare in altri futuri incontri. «È la prima volta che intratteniamo affari e, mi auguro, non l’ultima» spiegò lanciando un’occhiata mite all’altro mago «Di solito i miei clienti sono soddisfatti e non ricercano la concorrenza.» Queste parole avrebbero informato Rowena non solo che non era un novellino in quel genere di affari, ma vendersi bene gli aveva effettivamente garantito una certa clientela. Solo che era reclusa ai tempi della scuola, dunque a studentelli desideroso di sperimentare, non loschi individui ben più scaltri ed esigenti come i nuovi con cui si stava approcciando. Il proprio nome Lucien evitò di dirlo e da quel “sono stata un po’ qui un po’ là” evidenziò che anche la strega serbava una doverosa riservatezza. Lasciò che i loro reciproci bicchieri cozzassero in un suono dalle positive promesse, lieto delle parole del compagno della strega. Bevve un generoso sorso, vagliando nella mente il proprio arsenale e scegliendo accuratamente quello che poteva risultare più interessante per i due. «Tra le pozioni mi sento di evidenziare ce n’è una che corrode la pelle nei punti viene a contatto, distruggendo gli strati epidermici più profondi per un’agonia perpetua, a meno che non si ricorra ad un rimedio sempre di mia ideazione. Utile per le torture prolungate e molto sofferenti. Ho imbottigliato la fama, creato intrugli per predisporre alla gloria, stregare la mente, irretire i sensi e porre un fermo a morte certa.» cit. Un barlume di eccitazione si irradiò dalle iridi acquamarina, rendendole ancora più chiari di un faro nelle tenebre. «Oltre alle pozioni, ho anche qualche ingrediente diciamo dal commercio ristretto come pelle di Girilacco, uova di Occamy, chele di Chizpurfle, pelo di Demiguise, sangue di Unicorno e cose così. Basta dirmi cosa serve e cercherò di procurarla.» Le sue amate creature magiche, che nutriva nella capanna e nella foresta ed insegnava agli studenti. Lucien trovava il modo di reperirle, e solo da chi si occupava di quelle già morte e per cause naturali, giacché ahimè ogni cosa aveva il proprio tornaconto. Occhieggiò prima la strega, fautrice della domanda, poi il mago con sincero interesse. Supponeva che se gli era stata posta indicava che, al momento o in un ipotetico futuro, ella sarebbe potuta essere interessata all’acquisto. Il motivo, naturalmente, sarebbe rimasto un mistero che Lucien non avrebbe mai conosciuto.
Edited by Atonement. - 8/3/2022, 13:06
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