| Alice Wagner 16 y.o - Gryffindor - 3rd year - Prefect
Alice aveva il fiatone quando riuscì a raggiungerla, il cuore le batteva forte nel petto, la spossatezza generale iniziava a sentirsi senza contare le turbe che si erano manifestate in lei alla vista del lago. Si piegò sulle ginocchia per un istante per riprendere aria nei polmoni, sollevando il capo in avanti. Tutte queste sensazioni, tutto quello che provava non aveva importanza, perdeva di significato di fronte a ciò che si era ritrovata di fronte. Casey se ne stava lì rannicchiata, ferita, sudata, in lacrime, il cuore straziato e pulsante che urlava di dolore. Quella che alla vista poteva sembrare il caposcuola Grifondoro, non era altri che una normalissima ragazzina di diciassette anni, maltrattata da se stessa, dilaniata, aperta. Aveva gettato la maschera, rompendo in mille pezzi lo specchio dietro il quale si nascondeva. Abbattendo ogni barriera, buttandosi a peso morto sull'erba rada del bosco, raccogliendo con un moto di disperazione tutto ciò che le restava. Intorno alle braccia magre stringeva le ginocchia, forte, sperando così di tenersi insieme, di non far scappar via qualche pezzo d'anima. Alice avvertì come il cuore spezzarsi di fronte a quella scena, un moto di tristezza avvolse il suo corpo mentre si dirigeva per sfiorarle il braccio in un gesto che voleva essere di conforto. Era stato istintivo, normale, come poteva non agire di fronte ad una scena del genere? Eppure era avvenuto con troppa naturalezza, con troppo trasporto. Era forse perché erano compagne di stanza? Di casata? Erano colleghe di lavoro? Avrebbe reagito allo stesso modo se si fosse trattato di qualcun altro? Questa era la vera Casey, questa era la persona che aveva voluto da sempre conoscere, questa era l'umanità che la rendeva vera, viva e che Alice aveva spiato per alcuni istanti dietro la serratura di una porta, un muro enorme creato apposta per non fa entrare nessuno dentro. Era un limite che Casey aveva imposto più o meno a tutti e anche se per qualche istante, durante i festeggiamenti estivi dell'anno precedente, le era stato permesso di superarlo anche solo di qualche passo, il giorno seguente questo era stato riparato con un doppio strato di calcestruzzo. Alice era rimasta ferita da quella risposta, confusa, bruciata. E ora? Ora che la vedeva lì a terra, avvolta dal dolore, le sembrava che esso stesso potesse attraversarla e agitare tutto ciò che aveva dentro. Non sapeva perché. Non sapeva fin dove potersi spingere. Avvertì il suo tocco intorno al polso e il volto che si poggiava contro il dorso della mano, vibrò per un istante un battito del cuore. Si chinò sulle ginocchia per poterla guardare meglio in viso e ancora una volta osó sorpassare quella barriera. Avrebbe provato a stringerla ancora una volta come aveva già fatto, le braccia sarebbero andate a circondarle il busto, il viso di Casey custodito sul suo petto, in un gesto caldo e pieno dell'affetto da sempre negatogli, i capelli rossi a coprire entrambe come una coperta. Le mani sarebbero andate a carezzare appena la schiena, cercando di tranquillizzare il pianto con un ritmo di tappettii costanti 《 Ssh. Va tutto bene... 》 le avrebbe sussurrato piano prima di sciogliere appena l'abbraccio per guardarla in viso, era sconvolta ed Alice cercava di tenere una presa gentile, così da non spaventarla. Provò a poggiare la destra sulla guancia delicatamente, per sistemarle i capelli e scostare le lacrime che come gocce avevano inondato le guance, la guardò negli occhi, era difficile trattenere la commozione, Alice stessa aveva gli occhi lucidi e le sembrava di tenerla in un abbraccio tremolante. Il suo cuore batteva forte e le sembrava difficilissimo parlare ed elaborare i concetti. Le faceva male vederla così, come spilli che pungevano la pelle. Eppure non erano amiche, non lo erano mai state. Non riusciva a capire, era costantemente in bilico tra il sentirsi di troppo e il troppo poco. In situazioni del genere forse le sue parole non sarebbero bastate, non era la persona adatta, non pensava di esserlo, ma allora perché le succedeva di arrivare a sfiorare parti di Casey che non pensava, nemmeno i suoi cosiddetti amici, avessero mai visto? Se pur per un breve istante avrebbe provato a raggiungerla con la sua luce, illuminare le pareti di buio, accendere di vita la morte appassita del cuore 《 Non è vero. C'è una soluzione a tutto. 》 Alice non sapeva del rapporto tra Casey e Megan ma era certa che questo fosse qualcosa di speciale per il caposcuola, nessuno probabilmente avrebbe potuto ferirla così tanto quanto lei stessa, quanto le sue stesse parole, sputate via come veleno. Era amore quello? Era dolore? O era entrambe le cose? Era un groviglio di sentimenti, arrotolati sullo scarabocchio di una pagina bianca.
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