| PS 325/332 | PC 241/249 | PM 284/290 • EXP 59.5 | La natura umana possedeva moltissime sfaccettature, alcune delle quali particolarmente fastidiose. Nel corso della sua vita, di certo non lunga come quella dell’anziana strega, Thalia aveva imparato a sezionare - metaforicamente, per il momento - tutte quelle piccole variazioni di carattere, i comportamenti e le reazioni più immediate, soltanto per capire meglio chi avesse di fronte e come porsi in sua presenza. Questa abilità raffinata nel tempo le aveva permesso di ottenere il massimo da tutto quanto le fosse accaduto in quel primo quarto di vita, ma doveva ammettere quanto ci fosse ancora da imparare sugli uomini e sui modi con i quali questi ultimi cercavano, quasi sempre, di complicare la propria esistenza e quella altrui. Prendendo Primrose Moran, ad esempio, Thalia non faticava a credere che fosse finita proprio al St. Richard: una vita passata in solitaria, a crescere un bambino non suo, con il naso lungo e dritto tipico dei Moran infilato tra le pagine di un libro; le dita artritiche della donna le raccontavano quanto si fossero sprecate a voltare pagine e pagine alla ricerca di informazioni, di quanto avessero tenuto stretta una piuma intinta nell’inchiostro, affinché le numerose domande sulla magia trovassero finalmente risposta. E questa capacità di dare risposte dove l’aveva condotta? In un ospizio per maghi, nominalmente il migliore della Gran Bretagna, dove nessuno sarebbe andato a farle visita. Chi avrebbe dovuto, poi? Nessuno dei Moran si era interessato a lei. Non come aveva fatto Thalia, in fondo. Ciò che la disturbava davvero, però, era l’ostinazione di Primrose a non volerle dare le risposte di cui aveva bisogno: anni prima aveva faticato non poco per raggiungere i suoi obiettivi e la vecchia l’aveva perfino costretta a trascendere i suoi amati principi di rispetto e lealtà! Non aveva ottenuto nulla - non subito almeno -, ma alla fine una risposta l’aveva avuta. Adesso, in quella saletta stantia e carica di umidità, Primrose si ostinava a tacerle informazioni fondamentali. Era un evidente vizio e una gran forma di maleducazione, questo era poco ma sicuro. Sorrise, falsa e ipocrita come solo lei sapeva essere, scaricando la tensione nel flettere le dita della mano sinistra. Le muoveva con lentezza, come se stesse richiamando l’attenzione di un bambino o di un gatto curioso, e cominciava a sentire il mutamento nell’aria che aveva ricercato con una discreta concentrazione. Così il vapore aveva assunto via via la forma solida di minuscole gocce, simile ad acqua vaporizzata da uno spruzzino, e via via la mutazione aveva cominciato a diventare ancor più evidente, man mano che la volontà aumentava. Non aveva smesso di muovere le dita, ma aveva iniziato a mimare piccoli cerchi nell’aria che presto si sarebbero tradotti in qualcosa di spaventoso, perfino per la coraggiosa degente. «Vedi, zia Prim, ci sono certe convinzioni che devono essere estirpate alla radice.» mormora, lasciando che lo sguardo algido penetri quello della vecchina inferma «E crescendo ho imparato metodi piuttosto interessanti per fare piazza pulita delle brutte abitudini.» Sull’ultima parola pone un’enfasi maggiore e nel farlo le dita, finalmente, arrestano la loro danza. Primrose avrà il tempo di notare quando l’umidità sia tornata al suo stato iniziale: acqua pura, in rivoletti più o meno sottili, sospesi nell’aria tutt’intorno a loro. Il braccio sinistro, sollevato parzialmente, sembra tenere in posizione le figure geometriche d’acqua. Inspira, tenendo lo sguardo fisso in quello dell’anziana, e percepisce il tintinnio del suo Elemento venire a lei come una dolce invocazione.
Sono tua. Usami. Fallo.
Le piacerebbe poter dire di aver riscoperto il suo legame con l’Elemento per scopi nobili, ma sa benissimo di non poter mentire a se stessa. E’ consapevole, fin nel midollo, di doversi attenere al rispetto verso se stessa - l’unico che valga davvero. Nel richiamare l’Acqua ha sentito il bisogno di approfondire il contatto con il suo Io più nascosto, la punta più acuminata di un iceberg celata alla vista di chiunque. Avrebbe dovuto lasciar perdere quella scaramuccia, dedicandosi alla ricerca dei fuggiaschi, ma dato che c’era… perché non incutere un po’ di sano terrore e suscitare eterna commiserazione per le proprie colpe? Del resto, in passato, era diventata lei stessa un gran maestro nell’attribuirsi simili rimpianti. Valeva la pena, insomma, di rischiare un po’ di quel diritto acquisito con l’esperienza al St. Richard per dare una lezione a chi non avesse ancora capito fino in fondo chi lei fosse. Non era più l’adolescente costretta ad agire contro la propria morale: desiderava punire chi lo meritava ed avrebbe usato ogni mezzo possibile. Se nel farlo, poi, avesse anche tratto un beneficio pratico e del tutto personale… chi avrebbe mai potuto biasimarla? Del resto, l’invenzione della Stanza dell’Acqua non era stata del tutto farina del sacco del direttore, no?
«Credi davvero che ti proteggerebbero, zia?» glielo chiede, mentre le gocce d’acqua cadono dal soffitto tra le profonde rughe del suo viso pallido «Saranno pure brave persone, ma se lo fossero… dove sono adesso? Dove sono i veterani delle guerre ai giganti e i paladini della libertà?» Scandaglia lo spazio circostante con lo sguardo, abbracciando l’angolo dei giochi, il tavolo e le poche sedie attorno riunite, la poltroncina ed il divano perennemente maleodoranti. Arriccia il naso di riflesso, prima di tornare a considerare la vecchia strega. Di quei due non c’è traccia e Primrose le sta soltanto facendo perdere tempo. «Luke? Clark? Vale la pena di sacrificare la vita di un innocente solo per aver salva la propria pelle?» lo chiede all’aria, ma lo fa alzando il tono della propria voce, lasciando che quella rimbombi nelle sale e nei corridoi silenziosi. Di sicuro quei due saranno già lontani, ma qualcosa le dice che ben presto quella storia avrà il suo sacrosanto epilogo. Comincia ad agitare di nuovo le dita, spostando il braccio sinistro affinché l’acqua - richiamata dal suo potere innato - la segua ed esegua i suoi comandi. Se Clark e Luke hanno dimenticato la propria vocazione, lo stesso non può dirsi di lei.
Si lascia percorrere dalla sensazione che origina dal centro del suo corpo, che risale il torso fasciato dall’uniforme da infermiera e le infiamma il cuore di un calore generato dalla magia che le scorre nelle vene. Il tintinnìo d’acqua - che soltanto lei può udire - aumenta, mentre quel calore procede lungo le spalle, le braccia e arriva sino alla punta delle dita. E’ indescrivibile quello che sta provando, una forma di completezza che altrimenti non potrebbe provare, e si bea della sensazione di essere un tutt’uno con il suo Elemento, mentre - si augura - quello comincia a rispondere alla sua volontà. Voleva dedicare quel trattamento ai due fuggitivi, ma se Primrose ci tiene tanto… una lavata di capo, come si deve, farà bene anche a lei.
Inventario&Conoscenze Oggetti:
Bacchetta - Legno di Salice, Crine di Mooncalf, 10 Pollici, Elastica Ciondolo Capello di Veela - incanta l'avversario in quest per un turno 1 Fiala di Decotto al Dittamo 1 Fiala di Rinvigorente
Incantesimi:
I Classe - Completa II Classe - Completa + Orcolevitas III Classe - Completa + Iracundia IV Classe - Completa + Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Neptuno V Classe - Completa + Plutonis VI Classe - Completa (esclusi incanti da apprendimento e/o proibiti) VII Classe - Legilimens I Classe Chiara - Atlantis Cage, Rituale Perfetto
Incantesimi Alchemici: Langue Verte
Vocazioni:
Legilimens (II Livello) Occlumante (II Livello) Elementalista Inesperta (I Livello) (Acqua)
| Riassunto & Danni Trauma alla nuca, senza escoriazioni. Thalia è stanca dei giochi di parole di Primrose e decide che è il momento di passare alle maniere forti. Non intende cedere alle sue scuse, non vuole perdere tempo, e coglie l’input dell’ambiente per richiamare a sé il suo Elemento. Sfruttando la connessione profonda tra lei e l’Acqua, Thalia comincia ad invocarla - letteralmente - prima di provare un’ultima volta, a dissuadere la vecchia strega dal proprio intento. Quando non ci riesce, si rivolge a Clark e Luke, sperando di farli rinsavire. Intanto, cerca di rinsaldare la sua connessione con l’Acqua affinché risponda al meglio alle sue richieste. |
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