Londra era una città dalle mille facce, soprattutto per una "straniera" come lei.
C'era sì la movida, la possibilità di fare un sacco di cose nel tempo libero tra eventi, locali, negozi, musei, parchi e acquari, luoghi storici e mistici... per non parlare di quanta gente si poteva conoscere semplicemente camminando per strada o prendendo il tram.
Purtroppo, un aspetto in cui la città mancava e che lei ne soffriva parecchio quando passava del tempo nell'appartamento che l'ex-collega nonchè mentore di suo padre le aveva regalato, era il cielo perennemente grigio e il poco verde. Certo, qualsiasi posto paragonato alla sua verde Irlanda diventava solo una colata di cemento, ma per quanto la capitale inglese avesse cercato di aggiungere parchi e giardini, il senso quasi di soffocare che le comprimeva il petto si presentava ogni volta.
Che fossero gli alti livelli di smog? Forse l'esser abituata ad aria pulita e fresca, sia a casa ad Antrim sia ad Hogwarts la penalizzava di più.
Era una fortuna che le giornate fredde scorse si fossero nuovamente scaldate. Aveva così potuto rimandare di qualche giorno il cambio di stagione che, con tre case tra cui spostarsi durante l'anno (Irlanda, Londra e Hogwarts), a seconda del periodo e delle necessità, non era una cosa tanto facile da gestire.
Il sole temerario cercava di scaldare come poteva i passanti che, avvolti nei propri cappotti, iniziavano a pentirsi per aver tanto temuto le basse temperature dei giorni precedenti.
Quel weekend era tornata all'appartamento per potersi concentrare sull'organizzazione della festa di Samhain della sua contea. Aveva quasi ultimato le decorazioni dell'altare, le mancava solo la preghiera alla Dea, ma di quello doveva occuparsene con sua nonna quando sarebbe passata da casa la settimana seguente.
Ne avrebbe approfittato per fare la turista e riscoprire le bellezze di quella città di cui fino a quel momento aveva visto poco e niente benchè vi abitasse già da un paio di anni.
Meta di quel giorno: Castello di Leeds!
Aveva trovato su internet orari e mappa per non perdersi, preparata una semplice borsa, vestita a strati per prevenire qualsiasi possibile cambio atmosferico, gambe in spalla iniziò quella nuova avventura.
Arrivata sul luogo, le sembrò di esser tornata a casa... distese di verde e meravigliosi castelli pregni di storia e leggende, interessanti non solo per i babbani ma anche per una strega come lei.
Passò la mattinata ad ascoltare la guida parlare della sua costruzione, chi vi abitava, fatti importanti e riportati sui libri, aggiungendo anche qualche "curiosità" inaspettata che più di tutte attirarono l'attenzione dei presenti.
A Mìreen venne quasi da ridere quando raccontò un aneddoto divenuto leggenda tra i babbani per via degli elementi magici, ma che lei sapeva esser veramente successi, con protagonista veri maghi e streghe.
Giunta l'ora di pranzo, si sedette in un punto del giardino esterno al castello dove vi era una vista stupemda anche dello specchio d'acqua che quasi lo circondava.
Finito di mangiare il panino che in gran fretta si era preparata a casa, restò immobile ad ascoltare il suono del vento che passava tra quelle antiche mura e sembrava quasi volerle sussurrare segreti ancora sepolti in stanze e sale rovinate dal tempo... chissà cosa avrebbero da raccontare se solo potessero parlare. Alla leggera brezza autunnale che le scompigliava i capelli, fermati da un cappello, si aggiungeva il placido rumore dell'acqua che scorreva, a tratti interrotto dallo sbattere di un'onda contro le pareti del ponte su cui si era fermata (
x). Il suo sguardo, azzurro come quel limpido cielo, osservava pigro il bel panorama, e appoggiata coi gomiti sulla fredda pietra, si godeva ogni singolo raggio di sole.
Passata ormai un'oretta di contemplazione, si rimise lo zaino a tracolla, ma mentre si girava verso il castello, il vento, fino a quel momento una leggera carezza che quasi timoroso le spostava con delicatezza qualche ciocca di capelli neri dalle sfumature azzurre-blu, di colpo si alzò in un soffio tanto forte da sollevarle il cappello e farglielo volare via.
Leggermente in imbarazzo iniziò ad inseguirlo, maledicendo quel vento dispettoso che ora si stava divertendo a farle rincorrere uno stupido oggetto.
Se solo non ci fossero stati babbani nei paraggi, avrebbe potuto estrarre con facilità la bacchetta dal giubbino e fermare il copricapo in fuga, ma purtroppo non era stata l'unica ad aver avuto la bella idea di fare quella gita fuori Londra.
Le toccava sperare che il vento finalmente si fermasse, facendolo scendere a terra così da permetterle di recuperarlo, o almeno che lo spingesse in un punto isolato, lontano dallo sguardo dei babbani, così da riacchiapparlo magicamente senza il rischio di esser scoperta.
Naturalmente niente poteva andare come sperato.
Il vento si fermò, ma proprio a lato dell'edificio ove vi era il lago (
x), facendo finire il capello in acqua...
<< Dawn wind! Díreach sa loch an raibh ort mo hata a chríochnú?!>> Quando era non poco irritata, aveva il difetto di parlare nella sua lingua madre, guadagnandosi sguardi confusi e un poco intimoriti dei presenti che di colpo la sentivano parlare non in inglese e per giunta in un tono palesemente incavolato.
Fece un profondo respiro per calmarsi e tornare a ragionare.
<< E ora come lo recupero?>> si mordicchiò il labbro inferiore indecisa sul da farsi... poteva rischiare di usare la magia per un cappello? Proprio no, ma le piaceva così tanto! Le dispiaceva perderlo in un modo così stupido... Magari poteva entrare in acqua e recuperarlo... però così facendo si sarebbe bagnata e con quel tempo decisamente non estivo non era certo il massimo.
Si guardò intorno rapida per capire se era sola e abbastanza nascosta, o almeno alla ricerca di un ramoscello abbastanza lungo per raggiungerlo, ma doveva sbrigarsi... Il cappello lentamente veniva sospinto dalle onde verso la parte interna del lago, allontanandosi sempre di più e con lui le sue speranze di riuscire a recuperarlo.