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| Cacciatori di fantasmi. Sembra che Londra adesso ne sia infestata, per mia immensa gioia - suppongo. Babbani, sono sempre tutti babbani, e devo resistere a quell'urgenza che, spontanea, mi farebbe muovere un po' di fili dietro le loro videocamere, dietro la tecnologia con cui credono di sentirli. Immagino che per alcuni possa essere divertente, si, arrivare così vicini al loro "occulto" per poi rendersi conto di non sapere più che cosa fare. Alcuni arrivano anche a trovare rituali che - in mani nettamente sbagliate - aprono il caos. E questo poi, tocca risolverlo a me. Gli Spiriti non sono neanche la metà di quello che questi ragazzini immaginano, e se già per noi è complicato a volte confinarli laddove non possono ledere, per i Babbani beh, è esponenzialmente peggio. Ad aggravarsi c'è questa continua marea, una moda che inonda gli spazi, li soffoca. E più noi Spettrologi spingiamo barriere, più loro lo prendono come una caccia al tesoro. Più isolato è il luogo da raggiungere e più forte è la spinta alla caccia. Dovrei, guardando questi fascicoli che ripiego lungo la scrivania, dirmi che anche quel ragazzino se l'era cercata. Andare così vicini ad un Nightmarsh. Non sentivo di un suo attacco da parecchio tempo. Lo so che quello che dovremo fare adesso è più.. complicato.
«Si, possiamo considerarlo chiuso»
Non ho davvero altro da aggiungere, il fascicolo di Denny finirà insieme agli altri, insieme a quell'allerta che ci tiene tutti svegli, come se non fosse abbastanza complesso avere a che fare con questi Esseri. No, ora dobbiamo anche evitare che qualcuno vada loro in cerca senza fare la stessa fine di questo ragazzino. Lo chiamo così, perché aveva solo sedici anni. Non ci era neanche voluto andare da solo. Ma va bene, so anche questo, so come si chiude la porta del mio ufficio e come poi ci lascio i pensieri dentro, prendo un respiro più profondo, e mi muovo diversamente. Dopo giornate così, che sono diventate notti senza tornare a casa, senza più di due ore di sonno, ho bisogno di trovare i miei posti sicuri. Un po' di pace nel mio angolino di Londra preferito.
Ma non poteva comunque essere semplice, tanto che lo vedo di mio come ci sia un blocco proprio davanti alla porta. Ha forma umana, e questa è la sola cosa che mi risolleva. In fondo non penso di chiedere tanto, solo un Tè caldo, un bagel al salmone e zero pensieri.
«E'.. chiuso?»
Riesco solo a chiedere questo, alla ragazza piantata proprio all'ingresso, come se non potessi leggere da sola il cartello che ne dichiara l'apertura, già. Un modo come un altro per spingere la coda in avanti, suppongo. Potrei essermi persa qualcosa, non ci vengo da un po'.
AMBER S. HYDRAspettrologa ✧ 22 Y.O. ✧ ministero della magia di Londra
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