Cheesecake, appartamento di A.W. with Alice W.

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view post Posted on 23/6/2023, 14:28
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Alice Wagner



Non lo so perché mi sia messa a suonare. Forse volevo solo sciogliere la tensione. Forse volevo vederla sorridere e dimenticare lo sguardo ferito che aveva poco fa sul volto. Questo non ha cambiato il mio di umore, ovviamente, lasciando sotterrare i pezzetti di totale incertezza e incomprensibilità del nostro rapporto finora. Non sono mai stata brava con le emozioni e questa sera ce ne sono state troppe. Ho abbassato la mia guardia facendomi catturare dalla paura, segno che in qualche modo questa semi-sconosciuta deve essere, mio malgrado, arrivata ai confini del mio essere. In qualche modo ha cercato di conoscermi per davvero, senza fermarsi all'apparenza della gioiosa ragazza spensierata, senza pretendere da me nient'altro che la mia interezza. Ed è stato proprio questo a mandarmi segnali d'allarme a farmi spaventare ed indietreggiare, perché nessuno, nessuno è solitamente così.
Torno a punzecchiarla, una delle cose che so far meglio per scaricare la tensione e tenere lontano i turbamenti interni, oltre che una della cose mi divertono di più tra di noi. Seriamente a volte mi sembra di essere l'adulta in questione, ci sono così tante cose che la rendono ai miei occhi, come una ragazzina. Le trovo tenere e in qualche modo non riesco a smettere di notarle. Anche se ora mi sembra strano anche solo pensare di avanzare un qualsiasi tipo di mossa. Ha già visto troppo di me, di conseguenza ho mandato all'aria quelli che erano i miei piani iniziali. Finisco quella melodia, allontanando l'armonica dalla mia bocca e facendola cadere nella tasca posteriore dei miei jeans. Non mi farebbe schifo bere dell'altro vino in questo momento, giusto per sentire i sensi distendersi un minimo.

Okay quello che ho appena visto era pessimo.

Le rispondo sfottendola apertamente, con un sorrisetto sarcastico sul viso. Scuoto la testa tirando gli occhi al cielo.
Ora mi diverto un pochetto anche io, anche se il peso della parole scambiate a cena rimane marchiato dentro, come una tatuaggio. Sono stata immensamente crudele. Lo so.

Se vuoi sperare di fare da chaperon ai balli devi almeno imparare a non cadere su una superficie piana e priva di ostacoli.

Sbuffo una risata. Potrei insegnargli una o due mossette, ma evito, per ora. Incrocio le gambe sul divano, mettendomi lievemente più comoda. Effettivamente non ci ho mai pensato troppo a cosa vorrei fare in futuro. Sono sempre stata una persona attiva, con voglia d'avventura non potrei mai accontentarmi di un lavoro che mi rinchiude in un ufficio o peggio, una scuola. Inoltre sono pessima nel prendermi cura di me stessa, non oso nemmeno pensare quanto pessima possa essere nel farlo con gli altri, di professione. Penso che mi manchi un certo tipo di prudenza.

Non l'insegnante. Né il Medimago.

Non so che tipo di lavoro sia adatto a me, ma qualcosa che eccitante e anche pericoloso, perché no. La figura dell'Auror mi ha sempre mostrato una certa attrattiva. Non so, forse potrei puntare più in quella direzione. Non mi dispiacerebbe fare qualcosa di quel tipo. Poggio il capo sul cuscino dietro di me, spostando le pupille sul suo viso. La fisso senza distogliere lo sguardo per qualche tempo, non so bene quanto. Sto cercando di riorganizzare i pensieri. Qualche ciocca di capelli mi finisce sul viso. La soffio via.

Forse è meglio che vada. E' stata una serata-- intensa.

Ricordo la sua proposta precedente, di dormire qui da lei, ma mi farebbe troppo strano al momento. Il che è assurdo se pensiamo al fatto che sono venuta fin qui esattamente per quel motivo. Al momento, vorrei che le mie emozioni scomparissero e il miglior modo per farlo che conosco è attraverso il contatto fisico, quindi sarebbe decisamente pericoloso rimanere lì.



Gryffindor Prefect | 17 y.o
 
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view post Posted on 30/6/2023, 20:07
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Quando Alice smette di suonare, la caoticità del mio essere ripiomba prepotente nello spazio invisibile che abita il mio costato – e un’accozzaglia di emozioni e pensieri torna a riempirmi confusionariamente e chiassosamente la mente e il cuore.
Quando la mente dorata mi viene poi in soccorso riconoscendo un’artificiosità temporanea dell’animo decisamente non mia, mi accorgo anche di essere vagamente indispettita: è già talmente difficile tenere le redini dei miei stati d’animo – il fatto che con tutta questa naturalezza e randomicità i miei umori vengano presi e gestiti da artefatti magici non mi piace, non mi piace affatto.
Io dovrei essere l’unico e solo capitano di questa nave che – anche se spesso e volentieri in balia di onde e maree – è mia e mia soltanto - ho barriere e confini chiaramente alterati dai miei vissuti e dal mio passato, ma il mio caotico cuoricino voglio che rimanga, seppur caotico, comunque m i o.
Alice commenta il quasi suicidio per inciampamento (?) ”balletto” con quel suo tono da sfottò che mi sembra già di conoscere da una vita, ed il sorrisetto sarcastico che accompagna le sue parole non riesce a non far sorridere me di rimando.
Le sorrido sincera, ma l’attimo seguente, per una brevissima parentesi di tempo che voglio intenzionalmente aprire e richiudere immediatamente, tranquilla le chiarisco anche: -Non usare più quell’armonica con me, per favore. D’accordo?-
La scruto quieta ma seria, cercando il suo sguardo – ma me ne pento: un lampo di paura mi passa dietro le iridi bicrome, emissario imprevisto e indesiderato di un pensiero che rombante come l’equivalente tuono, per una frazione di attimo risuona nella mia mente: non segue mai niente di buono, quando perdo il controllo delle mie emozioni.
Ma rapido il pensiero riecheggia e poi scompare, lasciandomi libera – confusionariamente e caoticamente libera – di distogliere lo sguardo in fretta e riprendere a sorridere l’attimo seguente.
Mi sistemo meglio tra i cuscini del mio divano e lascio scivolare il braccio sopra lo schienale bianco, per appoggiare così più comodamente la testolina dorata e continuare ad osservare curiosa la Rosso Oro – mentre questa nel frattempo, risponde alla mia domanda.
-Ah, quindi escludi così le professioni chiaramente migliori del mondo?-
La prendo un po' in giro anche io, arricciando il naso e indirizzandole una faccetta buffa.
Alice si appoggia ai cuscini e mi osserva per un po' – il che mi è chiaro come il sole perché banalmente è ciò che con precisione sto facendo anche io: peraltro al minimo cenno di vaga curiosità o pensiero più o meno direttamente rivolti nei miei confronti, solitamente rispondo con il quintuplo di curiosità e pensieri – motivo per cui non solo la scruto attenta e curiosa, ma per di più rimango in silenzio, completamente a mio agio e serena, mentre lei soffia su una ciocca sbarazzina di capelli ed i miei pensieri tornano inevitabilmente su quelle ciocche che invece, a dispetto di quel rosso fuoco così raggiante, nivee spiccano delicate qua e là.
Probabilmente sono solo una parte infinitesimale di quegli infiniti dettagli che vanno a comporre il dipinto complessivo che è questa ragazza – mi chiedo non tanto quali altri più o meno piccoli e personalissimi elementi la compongano, quanto piuttosto quali siano i suoi preferiti, quali detesti, quali trovi banali – sarei probabilmente già pronta a ribattere su quest’ultima parte, ma meglio lasciar perdere per ora, sì?.
-Forse è meglio che vada. E' stata una serata-- intensa.-
Cruccio lo sguardo e gonfio le guance in un muto capriccio e disappunto che non riesco chiaramente a nascondere.
Non che anche la sottoscritta non sia per certi versi provata dai turbinii e ondate della serata ma -Preferirei non lo facessi.- la mia voce riempie lo spazio che ci separa, cristallina -Ma non è nella mia natura obbligare.. - lo è lottare, per me stessa e per le persone che amo – ma so anche scegliere le mie battaglie, e questa, in questo momento, per quel “noi” che ora siamo e non siamo al contempo..
Mi alzo dal divano e torno in zona tavolo, appoggiandomi poi al piano ligneo per tornare ad osservare Alice: -Se rimanessi.. potresti scegliere a piacimento il letto o il divano – avresti la colazione pronta domani e beh – non dovresti neanche sorbirti la mia presenza domattina, giuro, devo uscire presto. Aggiungo una bottiglia di vino perché se ti fermassi qui, avresti tutta la notte per smaltirla.-
Siamo nel bel mezzo della Londra babbana, in altro modo da ubriaca dove accidenti potrebbe pensare di andare? Fuori discussione che l’alcool sia incluso a condizioni diverse dalle mie.
-Se invece scegli di andare.. ti impacchetto come minimo un terzo della cena. O i dolci quantomeno.-
Dondolo un po' sui talloni: ”Concedimi almeno questo, ti prego.”

Edited by Adeline Walker - 30/6/2023, 22:09
 
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view post Posted on 20/7/2023, 04:37
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Alice Wagner



È stata una serata intensa, piena di emozioni, decisamente troppe per i miei gusti. Non sono abituata a sentire così tante cose tutte insieme e l'incontro con questa maga un po' svampita, così tanto da avvicinarsi a me, al punto da spaventarmi, è stato costellato da momenti di sclero. Probabilmente ho rovinato tutto. L'ho trattata male e non mi sono nemmeno scusata, perché mi sento sciocca per averlo fatto. Forse suonare è stato il mio modo di scusarmi, infondere il buonumore un po' forzatamente con il trucchetto dell'armonica. Trucchetto che vedo svanire sul suo viso nell'istante in cui le mie labbra lasciano lo strumento. Nemmeno quella deve essere stata un'idea grandiosa. Finisco per poggiare il capo su uno dei cuscini del divano e fissare la maga di fronte a me, i suoi occhi bicromi, i capelli biondi, il fare sempre così gentile da mandarmi fuori di testa. Come ci riesce? Si comporta così con tutti? Invita tutti a casa loro e gli chiede di non volerla lasciare in questo modo. Trasalisco all'idea di restare qui. No. Già che lo scenario nella mia mente era tutt'altro. Ci mancherebbe che io finisca per rimanere qui. Sono ancora un po' brilla e ci metterò del tempo a trovare la strada di ritorno per Hogwarts ma non esiste che io rimanga.

Hmm devo portare avanti il mio volere di adolescente ribelle, temo.

Aggiungo con fare scherzoso mentre mi alzo dal divano, pronta per rimettermi le scarpe, quelle ferme sull'uscio. Le rivolgo un ultimo sguardo, sono certa che voglia rimpinzarmi di cibo e non voglio ferirla ancora dicendo di no. Sorrido appena tirando gli occhi al cielo.

Va bene abbiamo un accordo. Probabilmente sfamerò l'intera casata Grifondoro.

Aspetto che mi carichi come un mulo, già mi immagino con ottocento borsette pronta a reggere tutto mentre manco so dove sto andando. Per fortuna che la mia sicurezza nel parlare trasuda controllo. E poi alla fine la strada la ritrovo eh.

Grazie per la serata, Ade. Ci si vede a scuola immagino.

Dico come ultima cosa prima di afferrare qualsiasi cosa mi porga e voltarmi per uscire da quell'appartamento. Non la abbraccio. Nè la sfioro minimamente. Ancora sono confusa su qualsiasi sia il rapporto che ci lega. Sono stata pronta a scioglierlo prima, mentre alzavo le mie difese, stanca, semplicemente stanca di far entrare persone che consumano tutto di me. Eppure mi sembra di aver consumato lei nello stesso modo. Non so come sarà d'ora in poi vederla a lezione, non so se cercherò di evitarla o comportarmi come se niente fosse. So solo che qualcosa nell'idea di quella conoscenza passeggera che m'ero fatta è cambiato.


Gryffindor Prefect | 17 y.o
 
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