| Quando Alice smette di suonare, la caoticità del mio essere ripiomba prepotente nello spazio invisibile che abita il mio costato – e un’accozzaglia di emozioni e pensieri torna a riempirmi confusionariamente e chiassosamente la mente e il cuore. Quando la mente dorata mi viene poi in soccorso riconoscendo un’artificiosità temporanea dell’animo decisamente non mia, mi accorgo anche di essere vagamente indispettita: è già talmente difficile tenere le redini dei miei stati d’animo – il fatto che con tutta questa naturalezza e randomicità i miei umori vengano presi e gestiti da artefatti magici non mi piace, non mi piace affatto. Io dovrei essere l’unico e solo capitano di questa nave che – anche se spesso e volentieri in balia di onde e maree – è mia e mia soltanto - ho barriere e confini chiaramente alterati dai miei vissuti e dal mio passato, ma il mio caotico cuoricino voglio che rimanga, seppur caotico, comunque m i o. Alice commenta il quasi suicidio per inciampamento (?) ”balletto” con quel suo tono da sfottò che mi sembra già di conoscere da una vita, ed il sorrisetto sarcastico che accompagna le sue parole non riesce a non far sorridere me di rimando. Le sorrido sincera, ma l’attimo seguente, per una brevissima parentesi di tempo che voglio intenzionalmente aprire e richiudere immediatamente, tranquilla le chiarisco anche: -Non usare più quell’armonica con me, per favore. D’accordo?- La scruto quieta ma seria, cercando il suo sguardo – ma me ne pento: un lampo di paura mi passa dietro le iridi bicrome, emissario imprevisto e indesiderato di un pensiero che rombante come l’equivalente tuono, per una frazione di attimo risuona nella mia mente: non segue mai niente di buono, quando perdo il controllo delle mie emozioni. Ma rapido il pensiero riecheggia e poi scompare, lasciandomi libera – confusionariamente e caoticamente libera – di distogliere lo sguardo in fretta e riprendere a sorridere l’attimo seguente. Mi sistemo meglio tra i cuscini del mio divano e lascio scivolare il braccio sopra lo schienale bianco, per appoggiare così più comodamente la testolina dorata e continuare ad osservare curiosa la Rosso Oro – mentre questa nel frattempo, risponde alla mia domanda. -Ah, quindi escludi così le professioni chiaramente migliori del mondo?- La prendo un po' in giro anche io, arricciando il naso e indirizzandole una faccetta buffa. Alice si appoggia ai cuscini e mi osserva per un po' – il che mi è chiaro come il sole perché banalmente è ciò che con precisione sto facendo anche io: peraltro al minimo cenno di vaga curiosità o pensiero più o meno direttamente rivolti nei miei confronti, solitamente rispondo con il quintuplo di curiosità e pensieri – motivo per cui non solo la scruto attenta e curiosa, ma per di più rimango in silenzio, completamente a mio agio e serena, mentre lei soffia su una ciocca sbarazzina di capelli ed i miei pensieri tornano inevitabilmente su quelle ciocche che invece, a dispetto di quel rosso fuoco così raggiante, nivee spiccano delicate qua e là. Probabilmente sono solo una parte infinitesimale di quegli infiniti dettagli che vanno a comporre il dipinto complessivo che è questa ragazza – mi chiedo non tanto quali altri più o meno piccoli e personalissimi elementi la compongano, quanto piuttosto quali siano i suoi preferiti, quali detesti, quali trovi banali – sarei probabilmente già pronta a ribattere su quest’ultima parte, ma meglio lasciar perdere per ora, sì?. -Forse è meglio che vada. E' stata una serata-- intensa.- Cruccio lo sguardo e gonfio le guance in un muto capriccio e disappunto che non riesco chiaramente a nascondere. Non che anche la sottoscritta non sia per certi versi provata dai turbinii e ondate della serata ma -Preferirei non lo facessi.- la mia voce riempie lo spazio che ci separa, cristallina -Ma non è nella mia natura obbligare.. - lo è lottare, per me stessa e per le persone che amo – ma so anche scegliere le mie battaglie, e questa, in questo momento, per quel “noi” che ora siamo e non siamo al contempo.. Mi alzo dal divano e torno in zona tavolo, appoggiandomi poi al piano ligneo per tornare ad osservare Alice: -Se rimanessi.. potresti scegliere a piacimento il letto o il divano – avresti la colazione pronta domani e beh – non dovresti neanche sorbirti la mia presenza domattina, giuro, devo uscire presto. Aggiungo una bottiglia di vino perché se ti fermassi qui, avresti tutta la notte per smaltirla.- Siamo nel bel mezzo della Londra babbana, in altro modo da ubriaca dove accidenti potrebbe pensare di andare? Fuori discussione che l’alcool sia incluso a condizioni diverse dalle mie. -Se invece scegli di andare.. ti impacchetto come minimo un terzo della cena. O i dolci quantomeno.- Dondolo un po' sui talloni: ”Concedimi almeno questo, ti prego.”
Edited by Adeline Walker - 30/6/2023, 22:09
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