it's happening, everybody calm down!
La prima cosa che noti è il suo sorriso verso di te. Ti rincuora che abbia preso bene le tue parole, non sai mai cosa aspettarti dalla gente. Sei molto estroversa e delle volte ricevi reazioni contrastanti. E ti sorride con i denti bianchi che quasi si confondono con il pallore della sua pelle. E sorride con gioia come di solito fai te, usando ogni piccola parte del viso e con gli occhi che si illuminano. Il suo inchino ti fa ridere e porti la mano sulla bocca per nascondere il suono che ad ogni modo non avrebbe avuto occasione di ascoltare, visto il trambusto della gente in platea. Abbassi il capo a tua volta e cerchi di mantenere il viso serio come se foste due artisti veri e non dei trovatelli in una serata di un locale sconosciuto.
Segui il suo sguardo al di là della tendina, ti sporgi come se potesse esserci qualcosa che non hai notato. C’è solo tanta gente ma non per lui, a quanto pare.
«Ci sono solo io, nel tavolino in fondo» non lo sa, lui, ma quel commentino ti rincuora. Un gesto di genuina bontà da una persona che non conosci e con cui potresti non averci nulla a che fare al di fuori di quel posto.
«Grazie.» gli dici dopo il suo occhiolino, quando ancora siete fianco a fianco, prima che il tuo corpo venga catapultato sul palco e la tua anima lo abbandoni. Speri di aver incanalato in quella singola parola la genuina gratitudine che provi. Ti avvicini al microfono ancora all’insù e lo stacchi dal suo appoggio che è adeguato alle necessità di chi prima di te.
«Buonasera» inizi e il fatto che nessuno ti presti attenzione forse un po’ ti rallegra.
«Sono Mary.» concludi. C’è un pianoforte elettrico al lato del palco che appoggiato su un tavolo pare poco in equilibrio. Lo porti al centro del palco, smanatti con il microfono per posizionarlo al di sopra.
Ti siedi.
Alzi lo sguardo e tutti ti stanno fissando. C’è anche chi tenta un applauso di incoraggiamento. E noti, per l’ennesima volta, che c’è tanta gente. Ma poi noti anche lui, il biondo in fondo alla sala come ti aveva promesso, che alza la mano per farsi notare. E alzi anche tu la tua prima di avvicinare la bocca al microfono.
«Questa canzone è per il mio amico in fondo.» un respiro, poi, lo sguardo sui tasti e parti.
➤Ti ci è voluto un attimo per adattarti al microfono e sai per certo che la tua voce è uscita un po’ troppo docile all’inizio ma pensi di avercela fatta. Dal palco gli applausi sembrano sempre troppo deboli e forse lo sono, ma ti frega davvero poco. Ringrazi e scappi prima che qualcuno possa suggerire un’altra canzone, una melodia o qualsiasi cosa. Scappi e ti ritrovi a recuperare il bicchiere di vino dal tuo tavolo e avvicinarti al ragazzo di prima. Ora, in piedi di fronte a lui, noti la sedia vuota al suo fianco.
«Ciao! Ti volevo ringraziare per prima, mi hai davvero salvato la faccia.» gli sorridi e porti una mano al petto, all'altezza del cuore.