Il Ballo dei Draghi

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Læx
view post Posted on 31/12/2023, 15:13 by: Læx
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Allora è questo che significa essere un mago. E' il primo pensiero di Lex che - guardando allo specchio la meraviglia della creazione di Camillo - resta senza parole.
Si sfiora il polso squamato, fa tintinnare le scaglie scheggiandole con i polpastrelli. Poi continua, risale la spalla, si ferma lungo le formazioni ossee. Ed è così perfetta che non ha neppure la traccia del peso che dovrebbe avere. E sorride. Sorride anche quando, maliziosamente, alza gli occhi per guardarsi le corna. Ne vede appena la punta, ma quelle che sono riflesse allo specchio sono la perfezione.
Ed il sorrido diventa velocemente una risata, quando Camillo gli sbuca di nuovo alle spalle. «Cazzo-...» riesce a dire, a metà tra dolcezza e stupore. Perché questo sapeva solo riempirgli il cuore, far palpitare il sangue delle ginocchia alle tempie e poi giù di nuovo fino alla punta dei piedi.
Aveva espresso un solo desiderio a Camillo: "fai di me il drago che sarei" e per quanto sia un gioco, a volte anche stupido, il fondo di verità c'è sempre. O almeno, per Lex c'è. Nel farsi appena più vicino, può vedere come le iridi chiare si incastrino alla perfezione. E' lui, il drago bianco occhi blu con cui giocava da bambino. Certo se le carte di Yu-Gi-Oh avessero preso vita sarebbe stato più felice, ma la sua immaginazione valeva, e vale, per mille.
Risponde mordendosi il labbro per gioco, quando Camillo lo invita a mettersi quelle braghe che completano l'abito su misura. Trattiene la sciocca idea che siano state più le volte in cui qualcuno gli ha chiesto di svestirsi, piuttosto che il contrario, ma con l'Olandese non c'è mai niente da dar per scontato.
Se li infila veloce, rapito nell'allacciare i bottoni.
Nonostante quanto si pensi, Lex ne aveva visti di balli, solo meno fantasiosi. Non era mai stato Re di un ballo, o sovrano di qualcosa, però ricorda bevute epiche ed ammucchiate spettacolari.
Ogni pensiero si placa quando nel suo stesso specchio, si fa largo l'immagine di Camillo. Dio, se dovessi descriverlo direi che Lex stava per vivere una-... un bellissimo momento, si. «Mio Imperatore» lo accoglie con un inchino divertito. Che Camillo sia incredibilmente bello anche sotto queste draconiche spoglie è palese nel brillio sinistro degli occhi di Lex. Un drago ha sempre fame.
Pronto quando vuoi. Gli prende la mano «Pronto adesso».

Due salti ed un paesaggio fiabesco dopo, ecco i due briganti olandesi alle prese con la prima ordinazione. Lex lascia fare a Camillo la prima mossa, giusto perché c'è talmente tanto da vedere intorno a sé che non sa prestare attenzione ad una cosa sola.
E' sempre così: alle feste, nei locali, prima deve farsi accogliere da caos ed euforia e dopo, beh... dopo è pronto.
Al drago si rivolge con un sorriso, ci pensa su, un'occhiata veloce e ok, non ci ha pensato. Ordina «Un Fly Me Up», dopo aver distrattamente letto che c'è del Rum dentro.
Allunga la mano sana verso Marmellata, quella bestiona docile a cui gratta il musino con le dita. Gli piace come il canetto sollevi di più il tartufo e socchiuda gli occhi in piena goduria. «Ah, la vecchia e nota sobrietà inglese» mormora verso l'amico, infila tra le parole il tono di un barone sul lastrico. Non che abbia qualcosa contro gli inglesi, ma certo Hogwarts inneggia allo sfarzo senza alcuna parsimonia. Lex in ogni caso non può lamentarsene ora che con immensa gioia ha trasformato se stesso in un erede draconico. «Però questo posto è una bomba» Ammette, tornando a guardare il contesto popolarsi di persone libere. Meravigliosamente libere di fare ciò che più volevano, di esprimersi nel più intimo dei modi.
Ma torna sull'attenti, bicchiere alla mano che ancora non beve. Gli occhi si fanno improvvisamente più grandi, il loro azzurro, più intenso. Gli amici di Camillo, i suoi compagni di classe. Erano tutte le persone che Lex avrebbe potuto conoscere se Loreen ed Hans non avessero scazzato dodici anni prima. «Mh?Oh...Aspetta-» gli chiude le labbra con un dito, quale che sia non importa. Fa tintinnare il suo bicchiere con quello di Millo, e si scola il contenuto liberando l'amico dalla sua presa. «Ok, fammi conoscere le bestiole con cui sei cresciuto» sogghigna, mai pronto.

Certo, peccato che al primo passo due possenti ali bianche e squamate gli spuntino dalla schiena. All'improvviso è come avere sei arti, tutti governabili splendidamente. Ops.

Interazione: Camillo

 
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