Il Ballo dei Draghi

« Older   Newer »
  Share  
Camomillo
view post Posted on 31/12/2023, 17:45 by: Camomillo
Avatar

Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

Group:
Negoziante
Posts:
884
Location:
Cioccolatino Amarena Mostarda Idromele Lampone Limone Oreo

Status:



«Sensuale». Lo shh con il dito, il brindisi. Camillo squadrò Lex dalla punta delle corna a quella dei piedi e poi di nuovo su, al contrario. Una rapida occhiata dopo cin cin per capire quanto fosse pronto. Sì, perché dal momento in cui avessero iniziato a spostarsi, avrebbe messo in moto la macchina dell’imbarazzo. Pace all’anima di Adeline Walker, che era stata avvertita con largo anticipo, e nonostante avesse voluto mettere qualche regola e paletto, per rendere tanto equa quanto divertente la caccia, lui già stava barando, giusto un pizzico. Donna avvisata… non che ci potesse fare qualcosa.
Il Diavolo aveva scorto nel tumulto umano un visino noto e immediatamente il suo sguardo era esploso, come uno di quei pacchi che il vecchio Ted Kaczynski amava inviare per posta. Pace all’anima anche sua, l’ultima volta che lo aveva nominato era morto (storia vera). La vibe generale un po’ era quella: il terrore manifesto che stava per abbattersi su una vittima ignara. Sola soletta, povera piccola ed al contempo la persona perfetta da cui cominciare.
«Questa ti piacer-» Mentre l’altro era già partito, Breendbergh non aveva potuto fare a meno di notare le due ali bianche che gli erano spuntate dalle scapole.
Pane, Burro e Marmellata sull’attenti, con le orecchie alzate e lo sguardo perplesso.
«Ok, non sono opera mia, te lo dico! Dai andiamo». Aveva commentato, lanciando un occhiolino al Sexy Sandro, che ora pareva uscito da uno di quei videogames un po’ troppo thirsty, mirati a succhiare l’anima ed il portafoglio degli over quaranta single o dei marmocchi con l’accesso alla carta di credito di mamma e papà.
Uno schiocco con la lingua e anche le tre fiere si erano messe in moto, legate al fianco del loro padrone zampettavano mantenendo il suo passo, senza strattonarlo e senza farsi trascinare. Camillo si era piegato per passare rapidamente sotto una delle ali del suo fratm, così da precederlo.
Poche falcate li separavano dal loro obiettivo.
Bacchetta alla mano, bibita nell’altra, Camillo aveva lanciato un sortilegio non verbale dentro il drappo, ispirato nel suo atto creativo dall’outfit della serpeverde che stava puntando. Poi aveva riposto la bacchetta nella tasca interna e si era scambiato nuovamente di mano la bibita.

«Lyvie!». Giunti sul posto, Camillo aveva sorriso alla serpina. Non avevano mai interagito direttamente durante i suoi anni a scuola, ma a seguito di una mezza overdose, aveva decretato che era sua sorella. Punto. Non avrebbe saputo dire se era la droga ad avergli parlato quella volta oppure il destino, se ci fosse lo zampino della Divinazione o quello di Aziz (il farmacista vicino a casa dei suoi), fatto stava che aveva accolto il dogma senza discutere, anche perché c’era poco da discutere.
«Sei bellissima» Le aveva detto, con un tono che esaltava quanto sentito fosse il complimento, eliminando ogni possibile sottinteso o secondo fine. Era bella e basta, voleva che lo sapesse.
«Tieni, è per te». Così, senza motivo, si era coperto il braccio sano e la sua coca cola zero con il drappo, lasciando uscire dalla mantella l’arto adornato di scaglie rosse e orpelli dorati. Nel palmo della mano rivolto all’insù un drago barbuto nano. Nero come la pece, con tanti piccoli dettagli colorati a tempestare le sue squame, macchioline dalle tonalità brillanti e piccole sfumature allegre spennellate qua e là. Non ne esistevano così in natura, ma di naturale in quel musetto adorabile c’era ben poco. Un cucciolono, ancora.
«Non ha ancora un nome, ma sono sicuro che ti verrà in mente qualcosa di adatto». Aggiunse, sollevandolo un altro po’ per invitarla a prenderlo. Quando l’aveva creato, l’aveva fatto con un sincero affetto e con curiosità, cosa che sapeva avrebbe influenzato il carattere della bestiola. Ora il draghetto guardava la signorina Synfenir, con la magia dell’imprinting ad addolcirgli lo sguardo, arrampicandosi piano sulle dita draconiche che lo sorreggevano per avvicinarsi a lei.
«Lui è Lex. Lex, lei è mia sorella, Lyvie». Una volta raccolto il signorinello – se non lo avesse fatto di sua spontanea volontà, glielo avrebbe lanciato – Camillo avrebbe indicato Alexander per fare le dovute presentazioni. Poi avrebbe volto il capo in sua direzione, mentre un neurone riemergeva dall’etere come una candela nelle tenebre. «Uh, il che la rende, per estensione, anche tua sorella».
Sorrise nuovamente a Lex, poi a Lyvie, lanciandole un’occhiata d’intesa.
Con l’indice, come nulla fosse, puntò poi i tre Sant’Umberti, uno per uno. «Pane, Burro e Marmellata».
Si erano seduti, pazienti, e guardavano la ragazza come se si aspettassero un biscotto o delle coccole, o chissà cosa gli passava per la testa. Erano al contempo adulti e nuovi di zecca.
«Senti ma, per caso hai visto mia moglie?» Chiese, dando il via alle danze. Portò la mano ad un metro e quarantacinque di altezza all’incirca, per sottolineare che fosse una nanerottola.
«È alta piú o meno così, senza tacchi. Bionda, sicuramente avrà messo un vestito blu o azzurro. Ti suona qualche campanella?». Domandò curioso.
«Ah, è un po’ esagitata, fischietta spesso e non ci sa proprio camminare sui tacchi, ti insegna pozioni». Aggiunse poi – inventandosi qualcosa sì e qualcosa no –, come se fossero dettagli egualmente rilevanti, con tutta la nonchalance che riusciva a tirar fuori dal cilindro.
Si sistemò di nuovo la tovaglia e lasciò emergere il braccio sano, coprendo l’altro. Poi prese un sorso della sua cola, lasciando che la trama si sviluppasse da sé.
Deliziosa, comunque, come se l’avessero appena munta direttamente dalla creatura. Forse c’era troppo ghiaccio, ma poco gli importava.



INTERAZIONI: Lex, Lyvie
MENZIONI: Adeline, Ted



Edited by Camomillo - 9/1/2024, 09:38
 
Top
115 replies since 23/12/2023, 17:03   4533 views
  Share