Il Ballo dei Draghi

« Older   Newer »
  Share  
Hoiuth
view post Posted on 3/1/2024, 20:26 by: Hoiuth
Avatar

𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

Group:
Prefetto Serpeverde
Posts:
363

Status:



15 anni • studentessa • II anno • Serpeverde • Scheda • Ballo dei draghi

Le attese un po’ la snervavano. Sapeva che avrebbe dovuto aspettare Helena, perché non c’era modo che la ragazzina potesse arrivare per conto suo. Forse era stata trattenuta? O forse era Lyvie a essere troppo in anticipo?
Man mano l’evento cominciava a popolarsi, per il momento di visi che non conosceva affatto. La sensazione di disagio cresceva sempre di più. Normalmente, avrebbe armortizzato l’ansia con un giro generale dell’evento, magari spendendo qualche galeone ma, stavolta, non poteva. L’educazione galante che si era imposta le impediva di muoversi, erano solo gli occhi a spostarsi di qua e di là in cerca di stimoli. Qualsiasi cosa che riuscisse a far passare il tempo più velocemente.
A interessarla particolarmente erano i tendoni a tema, che non vedeva l’ora di esplorare. Aveva già adottato in passato un drago, per cui ora il tendone della famiglia circense aspettava solo lei. Sarebbe stata probabilmente la seconda meta che avrebbe proposto alla Tassina, una volta arrivata. Prima, doveva vuotare un po’ il proprio portafogli.
Lo sguardo della Serpina si perse nella pista di pattinaggio a un paio di metri di distanza dalla sua stessa figura, quando una voce per poco non la fece sobbalzare dalla sorpresa. Una voce a cui vagamente associò a un viso, che però sembrò conoscere il suo nome. Spostò le iridi verdi su Camillo che, col suo avvicinamento, la colse totalmente alla sprovvista.
Sorrise un po’ nervosamente, anche perché i due - effettivamente - non avevano mai avuto mezza conversazione. A stento ricordava il suo viso, il suo sguardo, il suo sorriso. Erano passati anni dal loro ultimo, diretto incontro. E, all’improvviso, eccoli consanguinei. Chi se lo sarebbe mai aspettato?
Meglio lui che Kyros.
C’era un ragazzo assieme a lui, ma non riuscì proprio a capire chi fosse. Alternò per un attimo lo sguardo tra i due, notando le differenze di outfit che stavano d’incanto sia a uno che all’altro. Fu il complimento di Camillo a colorarle le orecchie appuntite di un rosso acceso. Non poté che notare, nel frattempo, i tre cani che li seguivano.

« Ehi, Millo! Anche tu. Ehm, voi. » si corresse immediatamente, grattandosi dietro l’orecchio con un’unghietta.
Non sapeva come comportarsi, non conosceva quel tizio al suo fianco e, in più, non aveva mai avuto modo di approfondire mezza conversazione con lui. Tuttavia, una cosa era certa: le stava sinceramente simpatico, cosa che non succedeva affatto tutti i giorni.
Millo aveva portato con sé un dono per lei e la cosa, di per sé, le fece sollevare le sopracciglia dalla sorpresa. Non ebbe molto modo di replicare, perché al centro del palmo della mano squamata del ragazzo fece capolino un draghetto tutto nero, che bastò in un attimo ad addolcirla e scioglierla immediatamente. Per quanto impenetrabile, Lyvie aveva un debole innegabile per le creature magiche. Aveva, insomma, colto proprio nel segno.
Ora, talmente felice di ricevere un regalo del genere, avrebbe potuto anche baciare in bocca Millo. Se fosse stata sola, in fondo in fondo avrebbe potuto anche piangere.

« Millo… Ma davvero?! Ma è bellissimo. » riuscì solamente a commentare, ancora scossa quanto commossa da quel gesto che parlava più di mille parole.
Il draghetto la osservava con quegli occhietti piccoli piccoli, e lei non poté che accoglierlo sul palmo della propria, di mano. Gli grattò un pochino il capo con l’altra, in un’espressione intenerita.

« Grazie! È il più bel regalo che mi abbiano mai fatto. » ammise senza mai staccare lo sguardo dal draghetto, soprattutto perché non sapeva ancora bene come comportarsi.
Come avrebbe potuto mai ripagarlo? Con un abbraccio? Lei non era la tipa da effusioni particolari, soprattutto in pubblico. Fortunatamente, cambiarono presto argomento.
Giunse così il momento delle presentazioni, allora Lyvie si rivolse al ragazzo di nome Lex, cui sorrise cordiale. Era incuriosita, dunque ora le iridi verdi erano tutte per lui. Sorella? Fratello? Ormai non ci capiva più niente.
E andava bene così.

« Non ho mai avuto così tanti fratelli in una sola sera. Piacere mio, fratello! » ovviamente colse al volo lo sguardo di Millo, decidendo di stare - come suo solito - al gioco, sciogliendosi poi in una risata divertita.
Quel ballo, in fondo, non era cominciato poi così male. Soprattutto se poteva coccolare Pane, Burro e Marmellata. Così si accovacciò leggermente per poterli accarezzare tutti e tre, non sapendo dove mettere prima la mano libera - l’altra reggeva ancora il suo draghetto - senza che uno di loro si potesse offendere. In quel momento, avrebbe voluto avere giusto tre mani in più.

« Ma che belli! Dici che andrebbero d’accordo con un topo? » chiese incuriosita, pensando a Smirch al calduccio, sotto le coperte della sala comune dei Serpini. Si pentì automaticamente di non averlo portato con sé.
Si raddrizzò, guardandosi attorno alla ricerca inconscia di Helena, quando ben presto la domanda del fratello la colse alla sprovvista. Era sposato? Ma no, non poteva mica credere a tutto quello che le diceva!
Ben presto, soprattutto grazie all’ultimo hint, capì di chi parlava.

« La prof Walker? » domandò istintivamente, sollevando un sopracciglio mentre lo squadrava a palpebre mezze socchiuse. Che tramava?

« Che mi sono persa? Avrò dei nipoti? »



Interazioni: Camillo e Lex
Menzioni: Helenina

 
Top
115 replies since 23/12/2023, 17:03   4533 views
  Share