Corso di Smaterializzazione, Parte Teorica

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view post Posted on 2/3/2024, 12:45 by: ~ En
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Weave, weave the sunlight in your hair...

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what if i got weirder
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I
l naso sepolto nell’agenda e l’agenda in questione stretta a sé come fosse la sua ancora di salvataggio, Haru trotterella nei meandri del Ministero della Magia à la recherche de la salle de classe perdue.
“Non avete scuse per perdervi”, rilegge per l’ennesima volta nella chiusa delle indicazioni fornitele dal Ministero per raggiungere la Terra Promessa. Se le è appuntate tutte in agenda, dalla prima all’ultima. Sesto livello, Dipartimento dei Trasporti Magici.
“Non avete scuse per perdervi”. Sì, vabbè. Haru si è già persa sette-otto volte da quando ha messo piede al Ministero stamattina. I poveri promemoria inter-ufficio color porpora stanno andando fuori di testa per colpa sua. Scuote la testa con aria di disappunto. I poteri fortiTM non hanno la minima idea di cosa Haru –armata semplicemente della propria proverbiale e totale assenza di spatial awareness, senso dell’orientamento e capacità di concentrazione– sia in grado di fare. Eppure, per una volta tanto, non è un guanto di sfida che le va di raccogliere. Cioè ok constantly wanting to prove the haters wrong, ma a ‘na certa vorrebbe pure arrivare alla fantomatica aula di Smaterializzazione, ecco.
È incredibilmente in anticipo (UN INTERO QUARTO D’ORA???) –specie per i suoi catastrofici standard– quando intravede le porte spalancate dell’aula, e la cosa la mette stranamente su di giri. Percorre il corridoio pressoché deserto fino all’aula a passo di danza, oscillando quasi da una parete all’altra al ritmo staccato di una melodia che sente solo lei.

Il concetto stesso di ‘smaterializzazione’ la affascina in maniera difficilmente spiegabile. Dopotutto, Haru vive il proprio corpo come fosse un’entità totalmente separata da sé da diverse manciate di lustri. L’idea di apprendere a smaterializzare qualcosa che la ragazzina concepisce come simultaneamente altro ed estrinseco (e, pertanto, dotato di un’intrinseca immaterialità corporea), ma comunque dotato di una fisicità che le risulta impossibile da ignorare è intrigante. Chissà cosa comporterà. Non vede l’ora di cominciare.

“Buondì buondì”, cinguetta Haru in direzione della cattedra. “Per l’alluce valgo di Merlino!”, sussulta poi quando la cattedra le risponde affabilmente “Buongiorno”. È solo allora che s’accorge della presenza di un distinto gentiluomo. La sorgente di quei convenevoli, chiaramente. Le guance soffuse di un improvviso rossore, la ragazzina accenna un piccolo gesto di scuse col capo, portandosi la mano destra al petto. Sull’agenda, in realtà. Ignorando deliberatamente la sensazione cocente in viso, va a scegliersi il posto. In seconda fila, abbastanza vicina alla cattedra da sentirsi motivata a prestare attenzione, ma non così tanto da sentirsi così intimidita e a disagio da distrarsi per ripicca. E, a dirla tutta, il suo è anche uno dei pochi banchi la cui sedia è stata diligentemente lasciata al proprio posto. Haru si siede, assaporando la nuovissima sensazione di essere arrivata tra i primi in assoluto.


*poses for the security camera*


INTERAZIONI: la cattedra del il professore

MENZIONI: l'alluce valgo di Merlino (è il destro, per chi fosse interessato btw), i poteri fortiTM

 
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