Corso di Smaterializzazione, Parte Teorica

« Older   Newer »
  Share  
~ Nieve Rigos
view post Posted on 2/3/2024, 16:41 by: ~ Nieve Rigos
Avatar

entropia.

Group:
Grifondoro
Posts:
3,693

Status:



Rigos
Nieve










È un bel guaio che Nieve Rigos sia costretta a tornare al Ministero della Magia. O, almeno, così pensa lei da giorni senza mancare di torturarsi le palme delle mani e il cuoio capelluto. Non si è iscritta al Corso di Smaterializzazione con l’entusiasmo degli altri. Non è nemmeno sicura che riuscirà a passarlo, ad essere proprio sinceri. È che sa di non avere alternative. La sua formazione fa acqua da tutte le parti perché, prima di Hogwarts, è stato complesso istruirla e non vuole aggiungere l’ennesima lacuna. Al contempo, l’indipendenza è forse la spinta più funzionale che continui a motivarla. Si sofferma sulla conquista in termini di libertà, mentre supera il controllo della bacchetta e si avvia in direzione degli ascensori. Messa così, ha senso provarci.
Sembrerà strano, ma Nieve frequenta il Ministero della Magia più spesso di quanto si possa pensare — e lo odia. Le mille e una implicazione legate a Villa dei Gigli le impongono di vedere Aurelius Morgan con una certa frequenza. Tutte le volte che ritrova la via per l’ambiente sterile e cupo dove avvengono i loro colloqui, compreso il momento presente, le torna alla mente l’episodio di un anno e mezzo fa, quando ha rischiato di distruggere un intero livello per un inaspettato confronto con Grimilde.
Oggi, ha l’animo più leggero. Sa che le probabilità di incontrarla sono praticamente nulle — glielo dice anche la quiete del luogo —, ma riesce comunque a sentirne la presenza come se le pareti, i pavimenti e i soffitti ne fossero impregnati. È chiaro che si tratti di una percezione distorta dalle emozioni, eppure neanche questa consapevolezza basta a liberarla dalla stretta allo stomaco e dalla tensione che le avviluppa le spalle.
Nieve ricorda tanto un manichino (o Minichino) incantato ad hoc per raggiungere una destinazione. La caratterizzano la stessa rigidità e la stessa inespressività. Sta tentando di nascondere perfino a se stessa quanto le costi essere tra queste mura, ma il sobbalzo che la coglie quando sente l’ascensore muoversi la smentisce in un istante. Non è così immune al mondo e agli accadimenti come le piace pensare: le sue mani sono scosse da un leggero tremolio e ha il fiato corto.
Vorrebbe imprecare, questo è certo. Si domanda, ad esempio, perché non abbiano tenuto il corso a scuola per praticità, trattandosi di una parte teorica. Si insulta per aver dimenticato in camera la fiala che l’avrebbe salvata da questo stato d’animo. Si incazza perché, nonostante tutto il tempo impiegato a rendersi indifferente e distaccata, ha palesemente fallito. Se lo impedisce solo perché teme che l’edificio conservi una memoria di ciò che ha compiuto quel giorno — lo stesso in cui ha rincontrato l’Umanoide — e reagisca al suono della sua voce.
Nieve non segue molto regole e convenzioni sociali, ma è abbastanza sveglia da prestare attenzione a un paio di indicazioni e ai foglietti borgogna che sfilano sopra la sua testa da capire che indichino la via da seguire. Del resto, non è l’unica studentessa di Hogwarts presente nei corridoi. Stanno tutti cercando la strada per arrivare al punto designato. Le pare di intravedere Alice, sua concasata, poco più avanti rispetto a lei; e Shaw che la affianca. Non sa nulla della loro amicizia — è di questo che si parla o si sono solo incontrati all’ingresso? —, ma le stringe il cuore guardarli e pensare che, alla fine, con Thalia non è tutto perduto.
Li oltrepassa con un cenno quando i due indugiano sul ciglio della porta. Lei, invece, non perde tempo e varca la soglia dell’aula preparata per l’occasione. Sarebbe educato salutare, in effetti, ma Nieve vede l’uomo impegnato con le sue scartoffie e non ha ancora voglia di parlare ad alta voce — proprio non se la sente. Così, vira in direzione dei banchi senza guardarsi indietro. La maggior parte è ancora vuota e lei non ha nessuno con cui si sia organizzata per condividere l’esperienza. Valuta di occupare un punto in solitaria, rimanendo fedele ai suoi propositi di non socializzare troppo. Poi, però, il suo sguardo cade su una ragazzina dagli occhioni espressivi con un’agenda stretta al petto. La riconosce come la giovane eletta al ballo di Natale per il costume migliore e rammenta di averla intravista seminare entusiasmo sotto il palco
Forse, non è una buona idea prendere posto al suo fianco — magari è un’inguaribile chiacchierona e le toccherà smollarla con un “Senti, sei carina, però chetati un attimo” —, ma intanto se ne infischia. Si siede, poggia la bacchetta sul banco, infine si volta a guardarla.
«Nieve Rigos, incantata!»
Il sorriso che porta sulle labbra è mischievous; gli occhi brillanti.

Role scheme © ˜Serenitÿ



Interazioni: Haru, Draven, Alice
Menzioni: Thalia
 
Top
40 replies since 25/2/2024, 20:14   1125 views
  Share