Corso di Smaterializzazione, Parte Teorica

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Helena Whisper
view post Posted on 3/3/2024, 20:26 by: Helena Whisper
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No rain, No flowers

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Helena S. Whisperwind
Hel
Ho sempre immaginato il Ministero della Magia come un luogo noioso e asettico, con anonime pareti di un bianco accecante e centomila porte grigio topo, tutte uguali.
Nel giungere qui con Lyvie scopro invece uno spazio elegante e stravagante, enorme, con pareti coperte da pannelli di legno lucido su cui si aprono una quantità spropositata di camini ed ascensori. Ovviamente, di quella noiosa simmetria, nemmeno l’ombra.
Ci sono tante cose che mi incuriosiscono, statue, segnaletica, atrii maestosi, colonne e arcate, ma allo stesso tempo mi sento quasi delusa dalla mia fantasia che a questo giro ha lavorato a risparmio energetico e si è limitata ad immaginare il Ministero come un qualsiasi Ufficio Anagrafe di paese.

Sorrido alla cortesia di Lyvie e scendo per prima dall’ascensore, sollevata nel lasciare quella scatola pazza che ci ha sballottate come barchette sgangherate tra le onde in tempesta. La vedo un po’ distratta, Lyvie, forse preoccupata. Perciò ad ogni cinque o dieci passi mi volto per accertarmi che stia procedendo con me, e senza commentare la cosa -perché so che non gradirebbe- mi prendo carico in prima persona di seguire il giusto percorso e guidarmi e guidarla a raggiungere in tempo il luogo stabilito per la lezione.
«Non so. Non credo che possa capitare di lasciare metà corpo nel punto di partenza e metà nel punto di arrivo. No? Sai che casino poi se succede a più persone contemporaneamente, capire quali gambe sono di chi e poi riportarle a casa!» ironizzo, in risposta alla sua domanda.
Spero che possa sorridere dell’assurdità della cosa, anche se ben presto mi rendo conto che tra tutte le stranezze che caratterizzano il variopinto mondo magico, forse non sarebbe poi così raro imbattersi in un gruppo di gambe che vaga senza le rispettive metà per le strade e i negozi di Diagon Alley. Che cosa dovranno poi comprare, delle gambe, resterà un mistero.

Varco la porta dell’aula sopra cui svetta un grande e inequivocabile cartello, e saluto con una vivida cordialità l’uomo elegante dietro alla cattedra. Mi guardo velocemente attorno per capire se tra i presenti c’è qualcuno che conosco, saluto con un cenno e un sorriso i pochi che riesco ad individuare (tra cui Haru, a cui lancio un occhiolino divertito in memoria delle nostre danze sfrenate al Ballo dei Draghi) e vado a sedermi con Lyvie ad uno tra i banchi ancora liberi.
Sono grata per l’opportunità che è stata concessa anche a noi più giovani, ancora lontani dalla maggiore età. E mi sento elettrizzata, un po’ come alle scuole babbane, quando un qualsiasi evento fuori porta veniva percepito come un’allegra scampagnata tra amici.
13 y.o. • first year • Corso di Smaterializzazione


Interazioni: Lyvie, Haru e saluto generale
 
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