Corso di Smaterializzazione, Parte Teorica

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Draghy.Chan
view post Posted on 3/3/2024, 21:42 by: Draghy.Chan
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Ayumo Vanille
ps: 207/207 PC: 124/124 PM: 147/147 EXP: 26.5
La motivazione che mi aveva spinta ad iscrivermi al corso era una e soltanto una, la "praticità" di quel metodo di trasporto.
Da parecchio tempo considero Passaporte, Metropolvere e Scope metodi desueti e soprattutto poco comodi per spostarsi in libertà all’interno del mondo, oppure mi trovo a dovermi affidare a metodi babbani che mi incutono un certo timore riguardo alla sicurezza, non che la Smaterializzazione non abbia lati negativi in generale, ma è inevitabilmente migliore se paragonata alle altre.
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Mi sono alzata di buona lena, sistemando in qualche modo il piccolo locale che avevo da poco acquistato, non mi sono ancora abituata all’idea che ormai che la mia residenza non coincide più con la casa dei miei genitori in Irlanda.
Hogwarts lo sarebbe stata ancora per un paio di anni a venire, almeno per una parte dell’anno.
Un piccolo sbadiglio si apre sul mio viso, mentre varco quelle che sono le porte del Ministero.
È la prima volta che ci vengo, l’unica questione legale che aveva interessato la mia famiglia era stata affrontata direttamente a scuola, incuranza da parte delle alte cariche o semplice scarica barile nei confronti di Hogwarts? Poco mi importava allora e ancor meno mi interessa in questo momento.
Trovo alquanto esilarante i metodi che sono stati utilizzati per segnalare il percorso da affrontare per giungere al Dipartimento corretto, ma ciò che mi affascina ancor di più è il Ministero stesso che oggi sembra essere uno scheletro vuoto, sono convinta che in settimana vi sia un immenso trambusto che ne riempie i corridoi e gli uffici e per questo è ancora più alienante il silenzio che si può udire al di là dei pochi schiamazzi emessi dai miei compagni di corso.
Non amo circondarmi di persone, credo sia ormai evidente alla maggior parte dei miei coetanei e d’altra parte questo Corso mi appare come non mai estremamente affollato, deduco che la colpa sia legata all’apertura del Bando di Partecipazione che include la quasi totalità degli studenti.
Proseguo guardandomi attorno, ogni tanto prendendomi nell’osservare l’architettura così caratteristica del complesso.
Seguo in buona parte i miei compagni, non ho voglia di attivare così preso le mie sinapsi ed è più semplice seguire il gregge che sembra saper dove andare, alla perfezione, piuttosto che fermarmi a cercare in autonomia la strada corretta.
Poco dopo riusciamo a raggiungere la porta dell’Aula del Dipartimento dei Trasporti Magici adibita al nostro corso; c’è fondamentalmente dell’ordine nella disposizione dei banchi, ma le sedie non rispettano quella separazione così austera e si nota subito che sono state spostate all’incontro precedente per permettere ad amici e conoscenti di sedersi vicini.
Varcata l’arcata noto quello che probabilmente sarà il nostro Professore, ci accoglie con un semplice “Buongiorno” a cui rispondo dando sfogo a quell’automatismo creatosi nei svariati anni di scuola.

« Buongiorno. »

Mentre scorro con gli occhi l’aula noto qualche compagna Tassorosso a cui sorrido lievemente, giusto per non sembrare la solita scorbutica, fin quando non adocchio immediatamente una delle sedie
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solitarie delle file retrostanti.
Quella sarebbe stata la mia scelta, se non fosse che una figura a me famigliare richiama fin troppo il mio sguardo, tra tutti i presenti è l’unica che fa scaturire un sorriso genuino sul mio volto.
Gwen, non si direbbe, è diventata una fidata compagna di avventure grazie al lavoro che svolgiamo assieme all’Himiko’s Taste e condividere il bello e il cattivo tempo con i clienti in qualche modo ha rafforzato il nostro legame.
Non rientra esattamente nei canoni dell’amicizia, ma per come sono fatta io si trova ad uno step intermedio tendente all’intimità delle relazioni interpersonali di quel tipo, per altri non è importante invece per me è qualcosa di raro.
Stringo la tracolla e mi dirigo verso il banco dove si è seduta, preferendo adagiarmi sulla sedia che da verso la finestra, ma rimanendole comunque vicina
Quando arrivo vicino a lei le rivolgo un saluto pacato seppur chiaro, in modo da farmi riconoscerle e chiederle anche il permesso di potermi sedere lì a fianco.
So quanto sia importante il rispetto per certe faccende e proprio per questo motivo preferisco sempre eccedere nella troppa cortesia che al contrario.

« Ehi ciao, non sapevo ti fossi iscritta anche tu.
Posso sedermi qua o stai aspettando qualcuno? »


Attendo la risposta prima di appropriarmi della sedia che avevo scelto, in questo caso la seconda scelta è stata alquanto migliore della prima, almeno so di poter condividere il possibile tedio della lezione con qualcuno che apprezzo.
Conoscere Davvero Qualcuno è qualcosa di talmente Complesso, Raro, Fatale. Conoscere davvero qualcuno è per Sempre.

Interazioni e Menzioni: Susan Gwen
Azione Concordata.
 
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