A.A.A. Cercasi adulto promettente che possa fare da Supplente, Colloquio Supplente Camillo Breendbergh

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 6/3/2024, 21:36
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,185

Status:




Non pochi erano stati gli annunci nel Mondo Magico per quell’avvenimento.
Dopo secoli di regole rigide, Hogwarts aveva deciso di dare la possibilità ad adulti con altre professioni di esercitare l’insegnamento.
Una scelta avventata per molti, una possibilità per coloro i quali avevano voglia di portare la loro conoscenza ed esperienza agli studenti del castello.
Uno tra tutti, Camillo Breendbergh, aveva deciso di fare richiesta per lavorare temporaneamente per la cattedra di Trasfigurazione, una di quelle materie che aveva visto docenti importanti brillare, ultima delle quali Atena McLinder.

Il giovane si trovava a fronteggiare una sfida importante, una di quelle che in pochi riescono a raggiungere e superare.
Una sfida che era sopraggiunta a lui tramite un gufo molto stringato che lo avvisava di recarsi alla rinomata scuola alle undici del mattino, proprio nell’aula dove avrebbe dovuto spiegare i fondamentali di quella materia.
Arrivato sul luogo, Camillo, avrebbe trovato davanti a lui un marasma generale.
Studenti del terzo anno si lanciavano delle palle di stagnola tramite degli Oppugno mentre i più agguerriti, si divertivano a staccare le zampe alle Cioccorane, scioglierle con un Lacarnum Inflamare ed infine lanciarle come se fossero palle di fango.
In quel caos, fatto di cioccolata e grida, l’adulto varcava la soglia sotto gli occhi della tanto amata segretaria scolastica che gli chiedeva di occuparsi di placare la classe e procedere con la lezione stabilita dal programma.
Quel giorno avrebbe dovuto trattare gli Incantesimi di scambio e parlare del Commuto. Come sarebbe andata? Sarebbe riuscito a superare quell’unico ostacolo che lo divideva dal nuovo posto di lavoro?





Camillo, benvenuto al tuo colloquio come supplente.
La situazione è stata ben delineata, ma se hai dubbi su come approcciare scrivimi pure.
Per questioni di rapidità viene impostata la scadenza fissa ogni 4 giorni. Se poi riesci a postare prima, tanto meglio.

Prossima scadenza: 10 marzo alle 23:59
 
Web  Top
view post Posted on 7/3/2024, 10:47
Avatar

Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

Group:
Negoziante
Posts:
875
Location:
Cioccolatino Amarena Mostarda Idromele Lampone Limone Oreo

Status:


camillo breendbergh ▸ 20 anni ▸ supplente in prova
5mtQebGLa situazione nell’aula era un pandemonio e quando Breendbergh fece il suo ingresso, si sentì a suo agio con il caos che permeava l’ambiente. Mentre si avviava verso la cattedra, un ricordo vivido del suo periodo tra i banchi di scuola rinfrescò la sua mente, logorata per l’interazione con la segretaria Darmont, per quanto fosse stata breve. Ancora nutriva forti sospetti sulla sua figura, il suo collegamento con Argus Gazza, e dire che si sorprese nel vederla continuare a svolgere la propria mansione indisturbata era un eufemismo in piena regola. Detta in parole povere, avrebbe voluto carbonizzarla in loco, ma dovette fare buon viso a cattivo gioco e mostrarle una faccia da culo. Non si trovava lì per indagare, men che meno per giustiziarla arbitrariamente. Si limitò ad accogliere la sua richiesta come se i loro trascorsi non si fossero mai verificati, mostrandosi affabile, in favore di una buona prova come aspirante supplente. Forse, si disse, ci avrebbe pensato in seguito, una volta ottenuta la carica a cui ambiva, ma per l’appunto se ne sarebbe preoccupato in seguito.

Per quanto riguardava la questione della docenza, si sentiva abbastanza rilassato. La fiducia che riponeva nelle sue abilità come trasfiguratore rasentavano i livelli di un delirio maniacale di onnipotenza. Per non parlare del fatto che insegnare ciò che amava, tutto sommato, non gli riusciva poi tanto male. La sua esperienza in Atelier, con Lex, Niah, fornitori e clienti vari, gli dava le conferme di cui aveva bisogno, in tal senso.
Tirate le conclusioni, gli studenti avrebbero avuto a che fare con un insegnante che trasmetteva loro la propria serenità d’animo e l’amore per la materia. Ciò non voleva dire che si sarebbe lasciato sopraffare da una manica di scappati di casa, ma per fare una singola cosa, esistevano piú di mille modi. Si promise di non essere il rompicoglioni di turno, quello burbero e fin troppo austero nei confronti delle nuove leve. Tantomeno di lasciare che si prendessero troppe libertà. Sapeva come trovare il giusto equilibrio.

Raggiunta la sua postazione, dietro la cattedra di legno, rimase in piedi, silenzioso, osservando il delirio dipanarsi nell’ambiente, attraverso le lenti dal gradiente chiaro. Individuò subito un paio di elementi che gli sarebbero tornati utili per richiamare l’attenzione dei suoi studenti. Gli stessi elementi che si erano rivelati la principale fonte di distrazione.
Aveva deciso di richiamarli a sé, con due colpi rapidi della bacchetta. La pallina di carta stagnola, all’apice di un lancio da manuale, l’avrebbe appellata con un Accio, non verbale, ed aveva intenzione di ripetere la medesima scena con una cioccorana ancora intera, per risparmiarla da un destino funesto. Dopo il primo salto, quelle esaurivano la loro vitalità e se ne stavano ferme dove atterravano.
La procedura era la stessa da ché l’incantesimo era stato inventato. Avrebbe puntato il Salice, prima sull’uno e poi sull’altro bersaglio, ed enunciato mentalmente la formula, accompagnata dal nome dell’oggetto designato, intenzionato acchiapparli con la mancina una volta che lo avessero raggiunto. Una volta attirati a sé, li avrebbe posati sulla cattedra e si sarebbe presentato alla classe, seppur non in maniera convenzionale. Avrebbe omesso le proprie generalità, con tutte le buone ragioni del mondo, mettendo comunque in chiaro quale fosse il suo ruolo. Bussò vigorosamente con le nocche per tre volte, facendo riecheggiare il canto del legno massiccio.
«Buongiorno a tutti, vedo che avete energia da vendere, quindi direi che possiamo sfruttarla al meglio per la lezione di oggi!». Si sarebbe espresso con un tono raggiante, ed un volume della voce misurato per sovrastare il chiacchiericcio e gli schiamazzi. Avrebbe mostrato il suo solito sorrisetto divertito, mentre saltando la montatura, lo sguardo spensierato avrebbe fatto una panoramica della classe, pronto a soffermarsi ed affondare nelle pupille di chiunque avesse mostrato una carenza di disciplina.
Il contatto visivo, per sua esperienza personale, era più che sufficiente per richiamare all’ordine un subordinato, specialmente ora che si trovava in una posizione di potere, ma se non fosse bastato si sarebbe inventato qualcosa. In linea generale, a nessuno piaceva essere preso di mira da chi aveva l’autorità per fargli passare un brutto quarto d’ora, ma i preadolescenti – così come gli adolescenti – a volte sapevano rivelarsi delle vere e proprie spine nel fianco.

«Noto con piacere che alcuni di voi hanno una certa predisposizione nel manipolare gli oggetti, ma quello che mi interessa davvero è sperimentare la vostra creatività». Avrebbe lanciato un paio di occhiate d’interesse sia al gruppo che si dilettava a scagliarsi la stagnola accartocciata, sia ai marmocchi che sadicamente squagliavano le rane di cioccolata. Questi ultimi, a dire il vero, erano quelli in cui riponeva la maggior fiducia. Non avrebbe escluso nessuno dei presenti, tuttavia, nemmeno i piú timidi.
La scelta delle parole non era casuale. Per quanto fosse poco ortodosso, voleva incoraggiare anche gli animi che avevano dimostrato una maggiore vivacità a sperimentare con le trasfigurazioni più eccentriche e fantasiose. Quello che aveva fatto prima, però, era mirato a destare la curiosità dei presenti, con la promessa di lasciare che dessero sfogo al loro lato piú artistico. Arrivò al dunque.

«Oggi tratteremo una nuova classe di incantesimi, un’aggiunta estremamente versatile al vostro repertorio, quindi prestate attenzione». Avrebbe spiegato entusiasta, dando loro una piccola dimostrazione pratica.
Sulla cattedra altresì libera, gli studenti avrebbero potuto notare i due oggetti di cui si era appropriato.
Partendo con ampi cerchi in senso antiorario, avrebbe gradualmente ristretto il perimetro tracciato dalla bacchetta; entrambi gli elementi, sarebbero rimasti all’interno dell’area disegnata dai movimenti circolari, anche quando questa si fosse ristretta. Da prassi, gli obiettivi della trasfigurazione sarebbero rimasti prossimi alla sua figura per tutta la durata di quel rituale, mentre il supplente in prova si concentrava sulla proprietà da trasferire, immaginandosi la superficie della ranella acquisire la lucidità argentea e riflettente della stagnola. Al completamento dell’ultimo cerchio, quello piú stretto, avrebbe enunciato mentalmente la formula “Commuto”, in concomitanza con la leggera stoccata necessaria.
E così, se fosse riuscito nell’intento di trasferire la qualità desiderata alla cioccorana, si sarebbe rivolto alla classe.

«Qualcuno sa dirmi qualcosa riguardo gli incantesimi di Scambio?». Avrebbe poi domandato, con il primo indizio evidente sotto gli occhi della classe intera, ed il secondo intrinseco nella domanda posta.
«Per la risposta corretta e piú esaustiva, ci sono 51 cioccorane come premio, quindi non siate timidi e fatemi vedere qualche braccio alzato». Avrebbe promesso, prendendo in prestito dalla sua dolce metà il vizio di sparpagliare dolciumi ai propri studenti. Non che volesse farle concorrenza, certo, ma riconosceva fosse un buon incentivo per spronarli a partecipare attivamente alla lezione.
Lezione che era appena cominciata.

”Fate pure bordello, affari del bidello”



Tutto al condizionale e via! :ph34r:

 
Top
view post Posted on 7/3/2024, 18:20
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,185

Status:




In quel marasma, Camillo, riuscì a giostrarsi perfettamente.
Individuati i gruppi dove aleggiavano gli spiriti più vivaci, levò i passatempi per poi fissarli con tranquillità.
Fu proprio in quel momento che, parlando con un tono leggermente più alto di quello degli studenti, riuscì a portare a lui l’attenzione lasciando aleggiare il tipico brusio di curiosità.
Chi era quell’uomo? Perché era arrivato da loro?
Mentre le domande si facevano incessanti, tanto da creare un costante fastidio durante la lezione, l’aspirante professore, iniziò a parlare utilizzando quanto precedentemente era stato utilizzato per creare il caos.
Fu un ottimo gancio, un’idea che venne ben valutata dalla simpatica segretaria e che incuriosì alcuni studenti.

-Bro, lo dice la parola. È un incantesimo che permette di scambiare qualcosa.
Spero possa valere lo stesso con i nostri conti Gringotts-


Voce rauca, risata lenta e stupida.
Simmons era uno degli studenti più indisponenti del castello.
Erano molti i nati babbani del castello che notavano in lui una chiara somiglianza con “Secco” uno dei personaggi più irreverenti dei “Simpson”.
All’effettivo faceva strano anche vedere che un Tassorosso fosse leggermente attaccabrighe, magari aveva imparato dal migliore.
Sentendo alcuni della classe ridere dietro di lui, la segretaria, di tutto punto, si irrigidì.
Quale magia poteva fare l’aspirante supplente per portare la sua lezione sui giusti binari? Sarebbe riuscito nel miracolo di alcuni minuti prima?
Al momento, le cinquantuno cioccorane potevano aspettare. Era importante risolvere prima un’altra faccenda.





Prossima scadenza: 11 marzo alle 23:59
 
Web  Top
view post Posted on 7/3/2024, 22:26
Avatar

Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

Group:
Negoziante
Posts:
875
Location:
Cioccolatino Amarena Mostarda Idromele Lampone Limone Oreo

Status:


camillo breendbergh ▸ 20 anni ▸ supplente in prova
5mtQebGA Camillo le teste di cazzo tutto sommato piacevano, forse perché gli ricordavano il sé di qualche anno addietro. Non che nel periodo della sua prova come supplente avesse smesso di esserlo, se vogliamo essere del tutto onesti, ma almeno in quel lasso di tempo – quello trascorso da quando era l’olandese a ricevere la lezioncina sul Commuto – aveva imparato come ingraziarsi il favore del prossimo. Anche quella era una lezione che i piú vivaci in classe avrebbero presto appreso, in un modo o nell’altro. Perché, come aveva pensato poco prima, c’erano mille modi per far sì che una determinata cosa succedesse: che fosse perché prima o poi qualcuno te le suonava di santa ragione, e allora per forza di cose il sale in zucca trovava una crepa nel cranio in cui intrufolarsi; che fosse perché si sperimentava in prima persona che la diplomazia apriva molte piú porte, molte molte di più di quante ne potevi chiudere rimanendo una testa di cazzo. Avrebbe voluto spiegarglielo, ma fare la predica ai disgraziati non era nel suo stile.

Ora, per quante se ne potessero dire, il “Secco” improvvisato aveva sollevato una questione interessante. I suoi modi erano discutibili, ma non per questo meno validi.
Breendbergh si prese un istante per guardare Simmons, il suo ex-concasato. Se lo ricordava ancora alle prese con il Waddiwasi ed ora era lì con un obiettivo ben delineato nella sua vita. Macinare il grano. *Crescono così in fretta*.
Per dovere di cronaca, lo guardò con un’espressione difficile da decifrare, le labbra distese con neutralità e gli occhi che balzavano oltre la montatura tartarugata, come un tasso del miele balzava per farti passare la voglia di… esistere, fondamentalmente. Quegli animali non erano brava gente, gente con cui scherzare. Ed in effetti, il messaggio implicito nella sua mimica facciale era “potrei suonartele, creparti la zucca e ficcarci io stesso il sale” ed al contempo “ma ora ti mostro che c’è un modo migliore per condurre questa entrevue in maniera civile”.
Stemperò la tensione sorridendo, mentre le lenti sfumate tornavano a coprirgli gli occhi.

«Ebbene signor Simmons, non posso prometterle che avrà effetto sui nostri conti bancari». Spiegò, trattenendo una risata amarognola. Tra evasione, prestanomi, castelletti cinesi, paradisi fiscali e altre pratiche economiche bizzarre, almeno agli occhi del ministero, gli sarebbe servito qualcosa di piú di un Commuto, anche solo per capire con quale conto eseguire lo scambio. Per quello avrebbe potuto indirizzarlo dal professor Drake, ammesso che Divinazione comprendesse anche la pratica della rabdomanzia finanziaria.
«Ma quello che posso garantirle è che se ne farà un uso sufficientemente estroso, quando uscirà da scuola, non avrà una camera blindata alla Gringott’s per cui provare invidia». Rincarò con entusiasmo. Per come la vedeva lui, il giovane Tassorosso non aveva bisogno di nessun altro incantesimo che non avesse già visto quella giornata, se voleva mettersi qualche galeone in tasca. Gli bastava quello ed un po’ di creatività. Ma se voleva parlare la lingua dei soldi, aveva trovato la persona giusta con cui farlo.
«Per non parlare di altri utilizzi egualmente stupefacenti, che sono sicuro potrebbero interessarla». Aggiunse, con un pizzico di sarcasmo, la quantità adeguata – a suo dire – per non rendere evidente di cosa stesse parlando all’anziana segretaria. Per uno studentello del terzo anno, invece, la faccenda era diversa.
Avevi una cimetta di maria ed un sacco pieno di patate? Buon per te, bastardello fortunato. Sballo illimitato, e tanti saluti alla cara Mireen.
Insomma, ∆9, a buon intenditore, poche parole.
Si domandava, infine, se il messaggio fosse stato recepito, ed in tal caso, quanto tempo sarebbe trascorso prima che il bricconcello avesse iniziato a rendersi conto che, no, la versione di Camillo che aveva davanti non era il suo bro, e che c’era molto che avrebbe potuto imparare da lui. Si disse anche che, dal momento in cui avesse iniziato a vederlo come un professore, invece che come un povero stronzo nessuno, avrebbe iniziato a riferirsi a lui con il dovuto rispetto, magari aggiungendo Prof – non pretendeva la pomposità di “Professore” da lui nello specifico – per rivolgerglisi.
Purtroppo, il tempo che aveva intenzione di concedere alle sue uscite impertinenti si era esaurito. Si tornava a fare sul serio.

«Ultima possibilità». Si riferiva alla promessa delle cioccorane. «Qualcuno vuole spiegare al nostro Simmons come funzionano gli incantesimi di Scambio?». Dopo aver provato a coinvolgere lui, seppur con metodi poco ortodossi, avrebbe provato ad individuare i secchioni. Riponeva fiducia nella casata di Corvonero, per convenzione, ma non si sarebbe stupito se fosse stato proprio colui che aveva fatto caciara ad attivarsi. Magari spinto dall’intuizione, dal desiderio di diventare così ricco da rovinarsi i pollici a forza di contare i galeoni, o da quello di affettare patate psicotrope a vita.
Ognuno, in quella classe, aveva un'ambizione. Lo sapeva bene. C’era chi sognava in piccolo e chi in grande.
Trasfigurazione era una di quelle materie che ti permettevano di realizzarli, questi sogni. Certo, non senza la giusta dedizione.

”Fate pure bordello, affari del bidello”



Tutto al condizionale come sempre! :ph34r:
Me la gioco con una tattica semplice, ma a mio avviso redditizia, questo round, per acchiappare l'attenzione dei giovanotti e tentare di ingaggiare l'entusiasmo del Simpson di turno

 
Top
view post Posted on 11/3/2024, 09:44
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,185

Status:




La problematica Simmons venne velocemente archiviata.
Questa fu risolta non grazie alla sottigliezza “stupefacente” , di cui l’idiota nemmeno si accorse, quanto per la pacatezza con la quale l’aspirante supplente discusse con il Tassorosso.
Difatti, studenti tanto stupidi venivano colti sempre in flagrante con una risposta intelligente.
Rimettendo nuovamente in gioco la precedente domanda, il commerciante, potè notare che ancora non aveva risolto il disturbo del costante brusio.
A cosa era dovuto? Perché gli studenti si facevano cosi tante domande tra di loro?
Probabilmente il buon Breendbergh, non gli aveva dato peso prima per contrastare la stupidità umana, ma quel rumore infastidiva costantemente la lezione e sicuramente era dovuto ad una particolare criticità.

-… Signore, gli incantesimi di scambio ci permettono di scambiare una determinata proprietà di un oggetto o di un animale o di un vegetale, con un’altra sempre di queste categorie-

Rispose la timida Lidia Burnonville, della casata dei Corvonero, solo ed esclusivamente dopo aver alzato la mano.
Se quello poteva essere considerato un gancio, Camillo doveva coglierlo al volo per proseguire la sua lezione; dopotutto era ancora all’inizio della sua spiegazione.





Prossima scadenza: 15 marzo alle 23:59
 
Web  Top
view post Posted on 11/3/2024, 23:14
Avatar

Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

Group:
Negoziante
Posts:
875
Location:
Cioccolatino Amarena Mostarda Idromele Lampone Limone Oreo

Status:


camillo breendbergh ▸ 20 anni ▸ supplente in prova
5mtQebGSistemata la questione Simmons, Breendbergh ritrovò un po’ della serenità e della pazienza che il giovanotto gli aveva sottratto. Ancora ripensava al fatto che lo avesse chiamato “Bro”, cosa che, fuori dall’aula, gli avrebbe fatto scattare a molla un sorrisetto divertito. In quella circostanza, era necessario che gli studenti riconoscessero la separazione dei ruoli. In fin dei conti era lì per insegnare, non per cazzeggiare, per quanto le due cose non fossero del tutto incompatibili.
Ciò a prescindere, l’aspirante supplente non si era dimenticato del chiacchiericcio di fondo che ronzava nell’aria. E si era persino detto che gli studenti avevano un’infinità di buone ragioni per spettegolare. Al loro posto, pensò, avrebbe schioccato qualche commento irriverente, frutto della propria curiosità.
Nonostante non si fosse presentato come tale, gli alunni piú svegli avrebbero già dovuto intuire fosse lì per spiegargli come funzionavano i benedetti incantesimi di Scambio, al di là della carica che ricopriva. Non era un docente di ruolo e nemmeno aveva ancora ottenuto il contratto per la supplenza – in fin dei conti, quella era la sua “giornata di prova” –, ma doveva assolvere ai suoi doveri e tanto gli era bastato per ritrovarsi lì. Se non aveva detto nulla su di sé, anche lui aveva i propri buoni motivi, primo tra tutti la domanda che continuava a porsi: *Io, oggi, cosa rappresento per questi ragazzi?*
Smise di pensarci. In quel momento non contavano titoli, cariche e qualifiche, ma lo scopo con il quale si era presentato a lezione.

Gli occhi dell’aspirante supplente si illuminarono quando una ragazza alzò la mano. Come aveva potuto immaginare, la risposta piú esaustiva gli venne data proprio da una studentessa che indossava i colori bronzo blu, con tanto di buone maniere. Un piccolo indizio confermò il dubbio, quel “Signore”; in effetti non si era annunciato come un professore. Poteva essere chiunque, specialmente considerate le fattezze da giovanotto ancora in età accademica.
Camillo sorrise ed annuì, lasciando intendere alla ragazza che aveva fatto centro.
«Molto bene, premio aggiudicato!». Esclamò euforico ed un’espressione tutto sommato allegra ad addolcirgli il viso. «Entro stasera, le cioccorane saranno sue, signorina…? Mi dispiace, faccio ancora fatica a ricordare tutti i nomi». Domandò, facendo il finto tonto. Simmons lo conosceva perché lo aveva avuto in sala comune, per quanto riguardava le altre casate, per lui quelli del terzo anno avevano tutte facce nuove.

«Un momento di attenzione per cortesia!». L’olandese alzò la voce, non con un tono irritato, ma come una richiesta gentile ai suoi studenti. «Se avete delle questioni di cui volete discutere sarò lieto di chiarire a breve, ma per ora è bene che rimaniate concentrati, se vi perdete il prossimo pezzo di spiegazione avrete serie difficoltà piú avanti». Continuò poi, questa volta, piú che un suggerimento, l’inflessione suggeriva che fosse un ordine. Una premessa funesta e una promessa sincera, sperava fosse abbastanza per calmare il chiacchiericcio generale, almeno per il tempo necessario di discutere dell’incantesimo.

«Fondamentalmente quanto detto è corretto. Gli incantesimi di Scambio permettono di scambiare una proprietà tra due elementi delle tre categorie menzionate: oggetti, regno animale e regno vegetale». Mentre spiegava, si sarebbe voltato per scrivere con il gesso sulla lavagna. Un diagramma semplicissimo.
La parola “Oggetto” in cima, poi tre frecce bidirezionali, ognuna delle quali congiungeva alla parola d’origine gli elementi in questione. Quindi una che andava da “Oggetto ad Oggetto”; una che andava da “Oggetto a Pianta”; una che andava da “Oggetto ad Animale”. Ovviamente, essendo frecce bidirezionali, funzionavano sia interpretate a partire dall’alto che dal basso, indicando che quella scritta in cima, ovvero Oggetto fosse sia punto di partenza che di arrivo, in base alla volontà di chi eseguiva l’incantesimo.
Tornò a spiegare alla classe, con voce chiara ed un volume consono, affinché potesse raggiungere i banchi in fondo all’aula. Magari sovrastando eventuali pettegoli seriali, se ce ne fossero stati, nonostante la sua richiesta.

«Per quanto riguarda la lezione di oggi, apprenderete le classi del Commuto che, obbligatoriamente, coinvolgono un oggetto all’interno della trasfigurazione, come potrete vedere da ciò che è illustrato sulla lavagna». Nessuna freccia indicava che le proprietà di piante ed animali fossero interscambiabili.
«Per quanto riguarda lo scambio di proprietà tra elementi del regno animale e di quello vegetale, tra loro, beh… sarà argomento della prossima lezione, per ora facciamo pratica con le basi». Anticipò questa chicca ai suoi studenti, considerando che serviva un incantesimo differente per far sì che ciò accadesse e che senza un’adeguata maestria del Commuto, il Commuto Interspecies potevano sognarselo.

«Per eseguire l’incantesimo è necessaria, innanzitutto, una buona dose di concentrazione. Dovete aver ben chiara la proprietà da trasferire e focalizzarvi sul risultato che desiderate ottenere». Continuò, calibrando adeguatamente i decibel. Non avrebbe urlato, ma si sarebbe espresso in modo che chiunque fosse stato interessato a non essere deflorato con il sabbione, accademicamente parlando, avrebbe potuto ascoltare la spiegazione.
Andò a dare una stoccata con il gessetto alle parole del diagramma.
«Ricordate che la difficoltà varia in base a cosa sceglierete di utilizzare per la trasfigurazione, in ordine crescente…» Oggetto, Pianta, Animale. Al terzo anno presumeva sapessero che fottere con organismi complessi era un po’ come giocare a carte con la sorte ed avere una brutta mano.

«Ed ora, le indicazioni. Come alcuni di voi mi avranno visto fare in precedenza, è importante mantenere i due elementi da voi selezionati vicino al proprio corpo. Dovrete tracciare dei cerchi con la bacchetta, in senso antiorario, dal diametro sempre piú stretto». Mimò il gesto con la bacchetta, utilizzando sempre il ranocchio di stagnola (ex cioccorana) e la palla di carta stagnola. «Ricordate di fare in modo che entrambi gli elementi rimangano sempre all’interno dell’area dei vostri cerchi». Continuò, gettando un’occhiata panoramica alla classe per individuare chi fosse attento e chi fosse intento a cazzeggiare.
«Una volta ristretti i cerchi, imitate una piccola stoccata con la bacchetta, in concomitanza con la formula “Commuto”. Formula che, per inciso, non richiede inflessioni particolari». Mimò anche quel gesto, a scopo illustrativo, senza l’intenzione di lanciare l’incantesimo.
«Mi raccomando la concentrazione, quando dico che è fondamentale, è per risparmiarvi brutte sorprese». Concluse così, con un pizzico di ironia per alleggerire l’atmosfera.

«Prima di iniziare con le esercitazioni, c’è qualcosa di cui vorreste discutere?» Domandò alla classe. Si era implicitamente offerto di rispondere sia domande sugli incantesimi di Scambio che domande personali. Se questo fosse servito a far chiarezza o a farli concentrare meglio sulla parte pratica della lezione, sarebbe stato lieto di aiutare.

”Fate pure bordello, affari del bidello”



Tutto al condizionale come sempre! :ph34r:

EDIT: col permesso del master per sistemare una parola



Edited by Camomillo - 12/3/2024, 07:55
 
Top
view post Posted on 15/3/2024, 18:46
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,185

Status:




-…Burnonville-

Disse con estrema pacatezza Lidia, a cui nemmeno piacevano le Cioccorane.
Ad ogni modo, quello che potè avvertire l’adulto dopo la risposta della Corvonero fu una maggior calma.
Con quella promessa, Camillo, aveva richiamato l’attenzione anche dei più curiosi e questo gli aveva permesso di portare avanti la lezione rendendola anche appetibile.
Era stato bravo. Non solo aveva portato ai ragazzi uno schema grafico, ma aveva indotto la curiosità su una eventuale lezione successiva. Aveva reso la magia non solo lavoro, ma anche divertimento.

Finito lo spiegone, molti iniziarono a fomentarsi sul cosa era successo.
Era stato spiegato tutto in maniera chiara e fluida, al punto che in tanti avevano capito che i punti focali di quella lezione erano la concentrazione e movimenti di bacchetta.
Prima che gli studenti iniziassero ad esercitarsi - anche se al momento sembravano essere sprovvisti di materiale- un ragazzo alto e riccio domandó:

-Dato che ce lo aveva promesso, ci potrebbe dire chi è? È il nuovo docente di Trasfigurazione?-

L’interesse era tanto, specialmente tra i Grifondoro, rinomati coraggiosi e curiosi.
Mentre il chiacchiericcio sembrò risorgere, un Serpeverde domandó:


-Ma quanto devono essere vicini gli oggetti? Si può trasportare qualsiasi proprietà da un oggetto ad un altro?-


La curiosità era palpabile e qui l’aspirante supplente poteva fare realmente la differenza.





Prossima scadenza: 19 marzo alle 23:59
 
Web  Top
view post Posted on 19/3/2024, 20:51
Avatar

Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

Group:
Negoziante
Posts:
875
Location:
Cioccolatino Amarena Mostarda Idromele Lampone Limone Oreo

Status:


camillo breendbergh ▸ 20 anni ▸ supplente in prova
5mtQebG«Domanda eccellente, confesso che me lo sono chiesto anche io». Camillo si ritrovò a fare i conti con la promessa fatta in precedenza. Era soddisfatto del risultato ottenuto, del caos prima e del chiacchiericcio incessante poi, per un breve momento trasformatisi in quiete, attenzione. Ciò che aveva domandato agli studenti gli era stato dato, ed ora toccava a lui saldare il debito che aveva con loro.
Il motivo – quello principale – per cui non si era ancora presentato, era che non aveva un ruolo definito. Ad Hogwarts serviva un supplente per trasfigurazione e lui aveva colto l’occasione al volo per mettersi alla prova. Senza contare il fatto che, una professione al Castello, gli avrebbe permesso di stare piú vicino alla sua frizzantissima metà.
Ma se li era già immaginati, tutti quegli alunni, al “Buongiorno, sono il supplente in prova per oggi”. Si era domandato chi mai, a quell’età, avesse potuto prenderlo sul serio. Impiego precario, tizio che probabilmente non avrebbero visto mai più. Sarebbe stato come invitarli a cazzeggiare impunemente.
Sì, decisamente la strategia di tenersi la cosa per sé, almeno all’inizio, aveva dato i suoi frutti.

Ma quando Breendbergh aveva risposto al Grifondoro, si era completamente disfatto del turbamento interiore, e la sua voce risuonò allegra. Sulle labbra dell’olandese si era formato un sorrisetto divertito, segno che voleva sdrammatizzare, alleggerire un po’ l’atmosfera. Guardò con aria curiosa tutti quei volti giovani e poi continuò, ripensando al fatto che – per come si era conciato – poteva benissimo sembrare un paio d’anni più vecchio di loro, all’anagrafe.
«Come ben saprete l’ex Vice-Preside McLinder ha lasciato la cattedra di Trasfigurazione. La Scuola mi ha chiesto di sostituirla per il momento». In realtà l’iter era stato un tantinello diverso. Lui aveva fatto domanda, c’era stato un breve colloquio con la segretaria e terminato il colloquio gli era stato affidato il compito di badare a quel branco di scappati di casa, magari ficcandogli in testa qualche nozione sulla materia. Un po’ per vedere se fosse stato adatto come insegnante, un po’ – presumeva – per diletto della beneamata Darmont, che non aveva esitato ad appioppargli una classe un tantinello su di giri già al primo round. Immaginava che anche quello facesse parte della sfida, al terzo anno per qualche strana ragione a tutti piaceva dare di matto. I più giovani erano ancora troppo timidi e superato quello scoglio, mostravano un po’ più di maturità.

Un mezzo inchino, mano sul petto, un po’ come faceva Alexander quando era in vena di coglionarlo.
«Edgar Zwick, al vostro servizio, per oggi. Domani si vedrà». Ritornò alla sua corretta postura con un sorriso ancora piú largo, il riflesso di un animo felice di aver lasciato qualcosa alle nuove leve. Non gli sarebbe dispiaciuto accompagnarli durante il loro percorso di studi, ma fino a che non avesse firmato un contratto con la scuola, era tutto un po’ sospeso per aria. Ragion per cui costruì la frase con un pizzico di ironia, come a volergli dire di non affezionarsi, se si fossero sentiti in vena di smancerie. Poteva arrivare da un momento all’altro qualcuno con delle qualifiche migliori ed un metodo d’insegnamento più raffinato. Potevano semplicemente rifiutare la sua candidatura per altre mille ragioni.

Ora, per la questione della falsa identità e delle millemila trasfigurazioni umane con cui si era presentato agli studenti, è bene aprire un piccolo inciso. Aveva già avvisato la segretaria che, a suo dire, quello era il modo migliore per gestire la cattedra senza impedimenti di sorta.
A partire dalla questione che lui, i MAGO, non li aveva dati, e che se aveva ampliato la sua comprensione della materia, era anche grazie al suo lavoro principale. Tra progetti e brevetti, scambi d’idee con clienti e fornitori, per forza di cose aveva comunque bisogno di rimanere costantemente aggiornato, ampliare il suo bagaglio di incantesimi. Pur non avendo un pezzo di carta in mano a confermarlo, il programma degli anni non seguiti non sarebbe stato un problema per lui.
Ma era anche vero che era stato egli stesso uno studente da poco, e mai una figura di riferimento per i suoi compagni, anzi. Trovarsi Camillo Breendbergh a spiegare la materia avrebbe potuto suscitare un po’ di controversie, specialmente tra chi frequentava il sesto e settimo anno al castello.
Ed era vero, come gli era stato fatto notare, che prima o poi la cosa sarebbe saltata fuori, ma il metodo di dimostrare e rivelarsi solo in un secondo momento, pareva aver già funzionato alla grande. Avrebbe rimandato la questione ad un futuro ipotetico.

«Bando alle ciance, queste domande sono ottime». Sviò il discorso, posando lo sguardo sul serpeverde. In realtà non lo erano affatto, il Commuto funzionava un po’ a braccio, per non dire che gli incantesimi, in generale, facevano sempre come gli pareva. In fin dei conti pronuncia ed esecuzione erano linee guida per incanalare la propria volontà ed il potenziale magico, sarebbero stati i maghi e le streghe presenti a doversi arrangiare per trovare un metodo che gli fosse congeniale. Aveva qualche consiglio da dargli.
«Per quanto riguarda la distanza, vi posso consigliare di tenerli abbastanza vicini al corpo da poter dire “questi oggetti sono qui” e non “quegli oggetti sono là”. L’importante è che vi riesca comodamente e con naturalezza il movimento del braccio quando andrete a tracciare i cerchi con la bacchetta».
C’era un'altra questione in ballo.
«Per quanto riguarda le proprietà da trasferire, vi consiglio di sperimentare per prendere confidenza con l’incantesimo. Proprietà complesse richiedono una padronanza maggiore del Commuto, ma con la giusta dose di pratica ed esperienza direi che nulla è impossibile».

Le regole le sapevano, i trucchetti pratici erano stati svelati.
«Se ora vogliamo dare inizio all’esercitazione, sono a vostra disposizione per qualunque cosa, ma vi invito a farlo con coscienza ed etica anche nel tempo libero. Tenete presente che ogni singola cosa intorno a voi vi potrebbe tornare utile per un Incantesimo di Scambio». E con quella premessa, introdusse un argomento tanto odiato dagli studenti.
«Data la natura dell’incantesimo, non vi riempirò di compiti, ma farò affidamento sulla vostra libertà creativa. Per la prossima lezione vi chiedo solo di sperimentare, sono interessato a sapere quali saranno gli utilizzi piú pratici o ingegnosi che scoprirete usando il Commuto». Si sarebbe ricordato, in caso l’avessero riconfermato, di dedicare un quarto d’ora o poco più alla discussione con la classe. Quindi, niente ricerche tediose sull’inventore, per quello c’era la biblioteca se qualcuno avesse voluto approfondire. Niente rotoli di pergamena impregnati di inchiostro. Niente che non fosse pratico all’atto della creazione.
Tanto, si era detto, il gradino successivo di quella scalinata era una variante di maggior complessità del Commuto. Se qualcuno avesse voluto rifilargli qualche balla, per dire che aveva fatto il suo dovere, si sarebbe fregato con le proprie mani al tempo dell’esercitazione successiva.
Per il momento, salvo domande dell’ultimo momento, si sarebbe concentrato nell’aiutare come poteva chiunque avesse incontrato delle difficoltà. Era lì anche – forse soprattutto – per quello.

”Fate pure bordello, affari del bidello”



Tutto al condizionale, come nella vita! :ph34r:

 
Top
view post Posted on 25/3/2024, 18:45
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,185

Status:




Edgar Zwick portó sollievo tra gli studenti.
Il sapere della sparizione della McLinder per loro fu lutto nazionale, tuttavia venir a conoscenza che esisteva comunque un docente/ supplente temporaneo gli dava speranza.
Come dire, il ciclo della vita continuava imperterrito; dopo un addio, c’era sempre un benvenuto.

Data un’ottima risposta alla domanda, spiegato l’incantesimo senza risultare un professore pignolo e all’antica, Camillo notò i ragazzi procedere con l’ esercitazione pratica.
Non ve ne era nessuno particolarmente goffo, ma solamente uno, il Corvonero Mathias Prime, che non riusciva a rendere la sua matita della stessa consistenza della carta.
Difatti l’oggetto in alcuni punti risultava più morbido, in altri più duro. Cosa poteva fare per migliorare?
Mentre la Darmont osservava il docente per vedere come avrebbe aiutato il ragazzo, il solito Grifondoro domandó:

-Prof, che compiti abbiamo da consegnarle per la prossima volta?-

In quel caso, il discorso sulla “temporaneità “ venne meno. Era il caso di elargire i compiti oppure era meglio lasciare quei piccoli pazzi in balia della gioia di non vedersi assegnato nulla?





Prossima scadenza: 29 marzo alle 23:59

Ultimi sforzi. Ci siamo.
 
Web  Top
view post Posted on 29/3/2024, 13:47
Avatar

Triste, come chi ha perso il nome delle cose.

Group:
Negoziante
Posts:
875
Location:
Cioccolatino Amarena Mostarda Idromele Lampone Limone Oreo

Status:


edgar zwick ▸ 20 anni ▸ supplente in prova
5mtQebGCamillo, sotto mentite spoglie, immaginava che alcuni studenti fossero abituati ad un certo tipo di approccio per quanto riguardava i compiti. Il metodo classico, quello che lui avrebbe definito il fare “all’antica”. Ragion per cui non si meravigliò quando lo stesso studente rosso-oro che era intervenuto prima, chiese delucidazioni riguardo i compiti.
Evidentemente, si disse, non era stato abbastanza chiaro. O magari l’alunno si era solamente distratto, capitava. Lui stesso per anni si era affezionato al dover compilare pergamene e quadernetti, tempestandoli d’inchiostro per volere dei docenti. Una pratica barbara e poco stimolante, a suo avviso.
Non si scompose, ma guardò il ragazzo, mostrandogli un sorriso genuino. Forse, si era detto, avrebbe potuto proporre un compromesso tra ciò a cui la classe era abituata ed il suo modo poco ortodosso di affidargli delle consegne.
«Oh sì, come dicevo prima, mi basta che sperimentiate con il Commuto nel tempo libero. Quello che cerco sono utilizzi pratici ed innovativi. Sta a voi trovare le applicazioni più interessanti per questa classe di incantesimi». Ribadì quanto già detto, con fare gentile. Poi aggiunse.
«Non è obbligatorio, ma vi suggerisco di prendere qualche appunto e registrare i vostri progressi e le vostre scoperte su un diario, credo tornerà utile a molti. In ogni caso, dedicheremo una parte della lezione alla discussione, credo fermamente nella condivisione delle idee e che possiate prendere spunto reciprocamente da ciò che ne tirerete fuori. Vedetelo come una sorta di gioco di squadra». Concluse così. Quelli erano i compiti. Lui stesso era piú interessato a cosa sarebbe uscito dal cazzeggiare responsabilmente – e magari irresponsabilmente, perché no? – con quella diavoleria. I giovani sapevano rivelarsi estremamente creativi quando gli si lasciava carta bianca, letteralmente e metaforicamente. Piuttosto che annoiarli con un carico di compiti scritti, avrebbe preferito si dessero alla pazza gioia, per poi parlare apertamente di come avevano integrato il Commuto nella loro quotidianità. Sperava fosse tutto, ma se ci fossero state delle obiezioni, era lì per trovare un punto di incontro, tra le tante cose.
E così, chi avesse voluto adottare il metodo Zwick, avrebbe potuto liberarsi del fardello di un lavoro extra, mentre gli irriducibili avrebbero potuto darci dentro con la scrittura.

Una rapida panoramica della classe svelò al supplente in prova che le sue indicazioni avevano dato i frutti sperati. Già gli alunni avevano iniziato a sperimentare, per sua grandissima gioia, senza evidenti problemi nel gestire l’Incantesimo di Scambio.
C’era una piccola eccezione, quel corvonero alle prese con una matita, di cui poté notare l’insoddisfazione.
Con gli altri studenti impegnati ad esercitarsi, trovò il tempo di muovere qualche passo in sua direzione. Una volta raggiunto, avrebbe ispezionato piú da vicino e con discrezione il suo operato.
«Posso dare un’occhiata?» Gli avrebbe chiesto, affabile, con la palese intenzione di aiutarlo. Non era lì per rimproverare nessuno, né mettere qualcuno in imbarazzo. Parlò quasi sottovoce.
Se il bronzo-blu glielo avesse permesso, avrebbe tastato con mano la matita, notando egli stesso che non era stato in grado di trasferire completamente le proprietà della carta al legno e alla grafite. Poi l’avrebbe rimessa al suo posto.

«Un successo parziale è comunque un successo, specialmente al primo tentativo, non trovi? Ora vediamo di sistemare come si deve questa matita». Lo avrebbe incoraggiato così, anche perché non se la stava cavando male. Un incantesimo appena spiegato non era facile da padroneggiare immediatamente, qualche incidente sul percorso era inevitabile.
«Rifacciamo tutto da capo, insieme. È il metodo migliore». Avrebbe quindi aggiunto. Era inutile tentare nuovamente con la matita in quelle condizioni, un po’ perché la trasfigurazione già l’aveva incasinata – il che rendeva le cose piú difficili –, un po’ perché doveva abituarsi a far tutto in un colpo.
Con la bacchetta pronta, un Inversum gli avrebbe permesso di riportarla al suo stato originale. L’avrebbe puntata contro l’oggetto, sfiorandolo appena, enunciando mentalmente la formula: “Inversum”. Un “Otummoc” avrebbe avuto lo stesso effetto, ma preferì mantenere le cose sul semplice.
Controllò la disposizione dei due oggetti, per verificare se fossero abbastanza vicini al corpo dello studente, per pignoleria li avrebbe sistemati, tenendo conto di alcuni fattori, tra cui la statura del ragazzo e la lunghezza delle sue braccia.

«Ora chiudi gli occhi, immaginati la matita, stessa consistenza della carta. Immagina di poterla ripiegare come un Origami, immagina di poterla stropicciare. Concentrati su queste immagini e sulle sensazioni che rievocano». Gli avrebbe proposto, per far sì che iniziasse a percepire l’oggetto non piú come un’ asticella di legno con cui scarabocchiare, ma come un banalissimo foglio di cellulosa lavorata. Era certo che nella sua vita gli era capitato di giocherellare con la carta, ma se anche così non fosse stato – per quanto assurdo, era un ragazzino –, avrebbe avuto altri ricordi a cui appellarsi.
«Quando li riapri, tieni viva quell’immagine. Mi raccomando, cerchi ampi, in senso antiorario, li stringi pian piano. Poi una piccola stoccata. Mi raccomando anche per la formula, Commuto. Ogni pezzo di questo puzzle si deve incastrare con naturalezza». Inutile dire che l’ispezione citata in precedenza gli avrebbe permesso di capire qual era il risultato che voleva ottenere. Lo avrebbe indirizzato con gentilezza, senza mettergli pressione, mimando lui stesso i gesti, questa volta non piú di fronte a lui, ma al suo fianco, così che potesse imitarlo.
Se fosse riuscito a farsi ascoltare, gli avrebbe fatto un cenno affermativo con la testa, per dargli il via. Ed una sicurezza in piú.
«Se qualcosa va storto ci sono io». Ora attendeva solo di vederlo all’opera.

Nel mentre, teneva le orecchie aperte, e gli occhi che placidamente scandagliavano i suoi studenti, perché nessuno facesse stupidaggini. Era pronto ad intervenire, in caso, ma confidava nella distrazione che gli Incantesimi di Scambio fornivano. Un intrattenimento piú piacevole dei crimini contro le cioccorane o del ping pong con la stagnola. Ai crimini che sarebbero derivati da un uso sconsiderato del Commuto, invece, ci avrebbe pensato più avanti. O magari, si disse, non sarebbe stato affar suo se Hogwarts avesse rifiutato la sua candidatura. E lì avrebbe augurato buona fortuna al sostituto della buona e vecchia Atena.

”Fate pure bordello, affari del bidello”



Come dicono in Cina: “Condizionale è meglio che essele condizionati” :ph34r:

 
Top
view post Posted on 3/4/2024, 07:55
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,185

Status:




Edgar Zwick stava dando il meglio di sé.
Non solo non diede compiti alla classe, cosa che portò del giubilo nei banchi più lontani, ma rasserenò gli studenti facendogli capire che era più interessato alla pratica.
Che quello fosse il punto di svolta? Che quei modi di fare permettessero di ricevere una lezione più dinamica rispetto alle solite pagine da studiare?
Non che la McLinder fosse antiquata, questo no, ma la novità portava sempre freschezza e gioia.

Spiegato ai giovani cosa potevano fare, Camillo, si avviò verso Mathias Prime e lo rassicurò.
Senza dare giudizi sul suo operato, ma complimentandosi del mezzo successo, spiegò quanto aveva detto alla classe con calma, ripercorrendo tutti i passaggi.
In quel caso, il Corvonero, capì da dove nasceva il suo errore. La concentrazione doveva essere una parte importante in quella esecuzione e lui non gli aveva dato la giusta importanza.
Passo dopo passo, seguì tutti i consigli del supplente e quindi riuscì a sistemare la problematica.

-Ragazzi, direi che la lezione è finita. -

Sentenziò la segretaria scolastica che fino a quel momento era stata in disparte.
Senza dire nulla privatamente a Camillo, aggiunse:

-Potete salutare il vostro supplente, sono certa che presto affronterete altre lezioni con lui. -

Facendogli un occhiolino, la segretaria uscì di classe.
Edgar Zwick aveva fatto un ottima lezione, Camillo aveva ottenuto il posto di lavoro.





Bene, siamo giunti al termine! Sono lieto di comunicarti che da oggi sei il nuovo Supplente di Trasfigurazione. Hai la possibilità di fare un post di chiusura entro e non oltre il 07/04. In caso contrario, chiuderò la role in questo modo.
A questo punto ti chiedo la cortesia di metterti in contatto con il Preside. Sono certo ti saprà dare le giuste direttive!

Complimenti!
 
Web  Top
10 replies since 6/3/2024, 21:36   271 views
  Share