Rowena |
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| Il vento di primavera quella notte era freddo. Tagliave le labbra carnose della donna, che avanzava quasi ondeggiando avvillupata nel suo mantello nero, in mano una bottiglia.
Lo scalpetio dei suoi piedi, si infondeva in ogni angolo della strada, marciava, tra gli alberi sparsi in mezzo al viale principale. Arrancando, si trascino' verso una panchina, e sedendosi di botto, il viso le si scopri. Si massaggio' il volto, per poi passare una mano tra i capelli corvini, decisa poi a lasciarla li, mentre si piegava su se stessa appoggiandosi alle ginocchia gracili.
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