Posts written by *Tessa*

view post Posted: 29/5/2021, 23:40     +1Contest a Tema - Sala quiz e concorsi
Nome utente: Tessa
Nome PG: Tessa O'Brien
Link alla Role
view post Posted: 29/5/2021, 18:09     Ufficio Utenti Smarriti - Presentazioni
Chiedo gentilmente di poter tornare a giocare con voi.
Questa è la mia scheda https://harrypotter.forumcommunity.net/?t=60171597
Il numero del conto purtroppo non lo ricordo.
Grazie
view post Posted: 24/5/2021, 13:10     bitter memories - La Capitale del Mondo Magico


Tessa O'Brien
Corvonero | Avvomago | 31 | | Scheda | ♪500full-lauren-cohan Ti potranno tagliare le ali, ma non potranno impedirti di volare.

La convalescenza per una ragazza attiva come Tessa è una roba difficile da gestire. E’ quasi guarita dal problema di cui è rimasta vittima e con il ritorno delle forze stare chiusa in casa le pesa.
Fuori piove e non ha nemmeno la prospettiva di poter uscire a fare due passi. La decisione, a lungo rimandata, di rimettere a posto l’ armadio viene presa senza alcun entusiasmo. Rassegnata a scremare il guardaroba da tutto ciò che non usa la giovane donna apre le ante e viene letteralmente sommersa da una valanga di qualsiasi cosa. Incredibile come, nel tempo, sia riuscita ad accumulare tanta roba molta della quale inutile.
Sospirando si siede al centro della stanza per iniziare la cernita. L’operazione si ferma dopo pochi minuti, il tempo di ritrovarsi fra le mani un vecchio diario. Sfogliando le pagine del libricino sulle sue ginocchia scivola la foto di un ragazzo; le sue labbra si stringono mentre i ricordi prendono il sopravvento su tutto ciò che la circonda. Cominciando a leggere; rivive giorni passati ormai da diversi anni.
Erano i tempi della scuola, un’età che Tessa ricorda con una velata malinconia, un periodo che per l’ha segnata per tante cose; non ultima e non meno importante l’esperienza, provata sulla sua pelle, di cosa significhi e di quanto male possa fare un TRADIMENTO.
Fra le mura del castello aveva conosciuto e stretto amicizia con un ragazzo, lo stesso che dall’immagine magica sorrideva e salutava.
Erik era un concasato, un coetaneo col quale aveva condiviso l’intero percorso scolastico. Per Tessa fare conoscenze non era mai stato un problema ma stringere amicizie era un’altra cosa. Il compagno aveva saputo catturare l’attenzione e l’interesse della futura Avvomaga che non aveva tardato a trovarlo interessante. La conoscenza, col tempo, si era trasformata in una bella e sincera amicizia. A Tessa piaceva avere il punto di vista di un ragazzo, le piaceva parlare con lui; le veniva perfino spontaneo confidarsi con Erik. Lui ricambiava mostrandosi disponibile. Sempre presente sia all’ascolto che alla condivisione.
Discutevano. Lo facevano spesso.
Fra amici succede di non trovarsi d’accordo. Fra amici è possibile e a volte inevitabile succeda anche qualche litigio. Fra amici le cose si aggiustano e ci si ritrova più uniti di prima.
A chi diceva che non può esserci amicizia fra uomini e donne Tessa controbatteva portando lei ed Erik come esempio. Il sentimento che sentiva per il compagno era l’espressione della più pura, sincera e leale amicizia. Parlavano di tutto, dagli argomenti inerenti la scuola a quelli più delicati come le prime cotte, le simpatie più o meno romantiche, si scambiavano pareri e consigli che puntualmente non seguivano ma era ugualmente magnifico poterne parlare e confrontarsi. Tessa non aveva mai avuto o provato per Erik un interesse che andasse oltre l’amicizia. Erick era il suo amico ideale, il migliore ma non rappresentava il tipo di ragazzo con cui avrebbe potuto avere una storia. Erano troppo diversi sia per carattere che per modi di fare per poterci anche solo pensare.
Il loro rapporto era stato, fin da subito, schietto, leale, sincero e pulito anche se non mancavano fra loro scherzi a volte anche maliziosi.
Essendo fin da allora consapevole di avere molti difetti amava chi ne poteva vantare altrettanti ed Erick era imperfettamente perfetto. Le loro diversità si compensavano; Erick amava il melodramma, per conquistare Tessa era necessario farla ridere, lui era attratto da ogni svolazzar di gonna, lei non si lasciava sedurre da un bell’involucro. Diversi e incredibilmente compatibili.
Continuando a sfogliare le pagine del diario Tessa rilesse il prosieguo dei racconti confidati alle pagine che cominciavano ad ingiallire.
A turbare l’amichevole idillio tanto caro a Tessa arrivò quel si suole chiamare il terzo incomodo. Una biondina tutta moine e boccoli, senza un minimo di classe e ancor meno intelligenza. Una spacciatrice di favori, una generosissima dispensatrice di grazie.
Falsa come un galeone Lepricano, furba quanto uno Snaso quando punta all’oro e subdola quanto un’Acromantula.
Nemmeno ai tempi della scuola Tessa aveva usato parole volgari per descriverla, non era sua abitudine usarle diversamente dalla suddetta Principessa che disponeva di un vocabolario consistente al riguardo che non si risparmiava di dispensare ad ogni occasione.
Dapprima Miss Simpatia si mostrò affabile, per sua gentile concessione, anche nei confronti di Tessa che si mostrò disponibile a stringere amicizia con lei. Poco dopo però la bionda cominciò a rivelarsi per ciò che era. Interessata a tutt’altro che all’amicizia. Voleva Erick, voleva il drama, voleva seminare zizzania; per lei Erick era diventato una sfizio e uno sfida. Lui era compiaciuto di godere di tutte le sue attenzioni e per quanto Tessa esprimesse rimostranze verso la ragazza lui cominciò a cambiare. Era successo che Erick si fosse innamorato. Tessa non aveva mai messo in discussione i suoi sentimenti ed era stata felice per lui ma quello che c’era fra la bionda e l’amico non aveva nulla a che fare con l’amore. Erik divenne meno espansivo in quanto a confidenze, troncava le discussioni se avevano la discutibile tizia come soggetto. Non ammetteva pareri contrari al suo e cominciò a contestare ogni parola di Tessa rivoltandosi contro di lei.
Tessa soffriva per quella situazione. Era obiettiva, vedeva l’amo teso della bionda e la bocca aperta di Erick che lo ingoiava. Aveva cercato in mille modi di metterlo in guardia; le sue parole venivano fraintese, sottovalutate, giudicate in malo modo.
Le discussioni divennero all’ordine del giorno. Tessa si sentiva esclusa dalle sue confidenze, si sentiva accusare di gelosie inesistenti, veniva umiliata da entrambi e tacciata di non saper perdere ma Tessa aveva molto da perdere; in gioco c’era l’amicizia con Erick, una cosa per lei molto preziosa.
Voleva bene ad Erick, gli voleva sinceramente bene; vederlo voltarle le spalle per una che la dava a destra e a manca la faceva soffrire. Vederlo più o meno consapevolmente rimanere coinvolto nella tela che l’Acromantula aveva tessuto la spingeva a volerlo proteggere dalle sue fauci voraci .
Mai avrebbe pensato che Erick potesse essere il tipo di persona da lasciarsi ingannare così facilmente. Per Tessa Erick era diverso dagli altri boccaloni, era di più, era migliore. Col senno di poi si dovette convincere che non lo era affatto. Erik non era stupido, se agiva in quel modo era per convenienza. Dalla bionda poteva avere ciò che voleva senza problemi e come lui diversi altri studenti. A Tessa questo dispiaceva, per lei Erick meritava di più e di meglio. Divenne la scomoda voce della coscienza; evitare di ascoltarla divenne più comodo che affrontarla.
La goccia che fece traboccare il vaso avvenne una sera quando Tessa, andando a dormire, trovò sotto il suo cuscino, un biglietto con frasi altamente offensive dirette a lei.
Il messaggio era manoscritto e autografato, nessun dubbio su chi poteva averlo scritto.
La rabbia e l’ingenuità di Tessa ridussero il foglietto in mille pezzi che bruciarono nel fuoco del camino della sua stanza. L’indomani, riportando l’episodio ad Erick, vide questo tacciarla, per l’ennesima volta, di falsità e gelosia.
L’acromantula aveva raggiunto in pieno l’obiettivo che da sempre si era prefissa. Dividere i due amici.
Mentre fu facile e divinamente liberatorio escludere dalla sua esistenza la maleodorante presenza della ragazza non fu altrettanto semplice ed immediato fare lo stesso nei confronti di Erick. La delusione di Tessa per il voltafaccia dell’amico fu immensa. Pianse tutte le sue lacrime inondando il proprio cuscino per molte notti di seguito. Non uscì dalla camera per giorni dandosi ammalata; aveva il cuore spezzato per quello che visse come il peggiore dei tradimenti. Attese invano illudendosi di ricevere delle scuse che non arrivarono mai.
Tanto era l’affetto che aveva provato per l’amico che probabilmente sarebbe attivata a perdonarlo se si fosse dimostrato consapevole e dispiaciuto per il dolore che le aveva inferto. Tessa non era il tipo di persona che chiudeva la porta in faccia chi voleva bene, sapeva perdonare gli errori se questi venivano riconosciuti come tali ma non riscontrò nessun cenno di mano tesa da parte di Erick e questo la convinse a rivedere molti dei suoi pensieri circa l’ormai ex amico.
Tessa richiuse il diario. Non riusciva ancora, dopo tanto tempo, a darsi pace. La delusione ricevuta da Erick bruciava ancora sulla sua pelle come nel momento in cui l’aveva vissuta. Non sarebbe mai riuscita a perdonare se stessa per essersi illusa che il suo amico, il suo confidente e compagno di tante belle giornate avesse potuto mettere in discussione le sue parole, il suo sentire. Non le aveva nemmeno concesso il beneficio del dubbio rifiutando il dialogo e umiliando Tessa al punto di farla allontanare da lui, da un’amica sincera che se avesse ricevuto una sua chiamata dicendole che aveva ucciso qualcuno si sarebbe precipitata a cercare una pala per correre ad aiutare a seppellire il cadavere prima ancora di chiedere cosa era successo.
Tessa, richiudendo il diario, sentì le lacrime scorrerle lungo le guance; aveva il cuore stretto nella morsa come nel momento in cui aveva detto addio ad Erik. Aveva un’ottima memoria e non voleva affatto dimenticare ciò che era accaduto; nel caso avesse tentato di rimuoverlo le parole scritte sul suo diario sarebbero servite a ricordarle quel che aveva sofferto e subito. Il comportamento di Erick era stato devastante per lei e per il loro rapporto ed era arrivata perfino al punto di pensare … no, certi pensieri non erano da Tessa e quei pensieri erano dettati solo dal dolore e dal rancore che ne era derivato. Pregava Merlino di non doverlo incontrare mai più e pregava altrettanto intensamente Morgana affinchè neppure la ragna incrociasse la sua strada. Era meglio per tutti, soprattutto per loro.
Anche per quel giorno il repulisti dell’armadio sarebbe stato rimandato. Facendosi aiutare dalla bacchetta rimise le cose sparse sul pavimento dov’erano, compreso il diario. Dal vetro della sua camera un timido raggio di sole andò ad illuminare la stanza. Tessa si asciugò le lacrime, scrollò le spalle e sorrise a quel segnale.
Il suo amico, quello che si era illusa lo fosse, non esisteva più o forse non era mai esistito. Frequentare quella ragazza aveva cambiato o messo a fuoco ciò chi era Erik. Era diventato come lei scendendo al suo stesso, infimo livello. Chi aveva perso di più era lui.
La sua coscienza era tranquilla, il suo cuore prima o poi sarebbe guarito ma dentro di lei sapeva che certi vuoti non si colmano se non con la rabbia che avrebbe sempre nutrito in primis verso Erick che si era rivelato così insensibile, cieco o falso cieco e poi verso la dozzinale e rozza bionda che con le sue manovre e le sue esplicite offerte aveva dapprima modificato e poi distrutto un rapporto che per Tessa era unico e speciale. Lo era stato solo per lei e rendersene conto avrebbe sempre fatto un po’ male.


PS: XXX | PC: XXX | PM: XXX| PE: XX
Giuls || © harrypotter.it

view post Posted: 23/5/2018, 23:37     Concorso a Tema - Sala quiz e concorsi
Nome pg: Tessa O'Brien
♦ Nome utente: ~ Tessa
♦ Link alla role: In attesa...sospiro
view post Posted: 23/5/2018, 23:34     In attesa...sospiro - La Capitale del Mondo Magico


Londra, Notting Hill, Casa di Tessa
Una delle invenzioni babbane che più apprezzo è la televisione. Non faccio molta vita mondana e quando rientro, dopo una lunga giornata passata al lavoro, amo cenare comodamente stravaccata sul divano mentre guardo vecchi film. Ne ho visti molti, di vario genere. Non tutti mi piacciono ma san telecomando aiuta nella scelta. Non sono un’esperta ma una semplice appassionata che ama complicarsi la vita con pensieri forse inutili ma che a me danno soddisfazione.
Proprio stasera, mentre fuori infuria un violento temporale che ho schivato per poco, mi ritrovo in pigiama e vestaglia con un piatto di pasta preparato al momento pronta per l’ennesima serata in compagnia del piccolo schermo. Comincia lo zapping che viene bruscamente interrotto dalla consueta presa di corrente. Le linee elettriche babbane sono inaffidabili come chi le gestisce. Rimasta al buio la mia bacchetta, sempre pronta ad esaudire i miei desideri, casta un ‘lumos’ la cui luce è sufficiente a permettermi di consumare la cena prima che si freddi e, nel silenzio del salotto, mentre attendo che la corrente torni, comincio a pensare.
Tanti film, tanti generi, tante ambientazioni, tre elementi che li accomunano. Ci sono, per la mia personale esperienza, tre situazioni che non mancano nei film di tutti i generi: storici, commedie, avventure, romantici, si possono trovare perfino nei così noti cinepanettoni. In tutti c’è un bacio, almeno un morto, e un sospiro.


Abbiamo baci di ogni genere, fraterni, appassionati, ci sono perfino baci letali a condire trame diverse, storie di tutti i tempi e di tutti i generi. L’amore, il cui confine con l’odio è labile, è presente in tutte le sue molteplici forme in ogni storia degna di essere raccontata. Anche la morte è un fulcro onnipresente nei film come nella vita. Morte violenta, morte accidentale, morte naturale; la fine di una vita a volte è perfino la necessaria premessa per far si che altre vite possano cambiare i il proprio corso. Amore e morte è un connubio da sempre riconosciuto come strettamente legato e le pellicole rispecchiano e raccontano questa realtà ma…il sospiro? Che c’entra il sospiro in tutto questo? Un sospiro è solo un’alito di fiato più rumoroso di un respiro o c’è dell’altro?
Mi serve qualcosa da bere. La mia mente ha appena agganciato un quesito che voglio approfondire e un calice di rosso forse aiuterà a portare un po’ di luce dove l’energia elettrica nulla può fare. “Accio bicchiere di vino rosso” è un incanto semplice e funzionale. Forse uno di quelli che uso di più quando, la sera, noni ho voglia di alzarmi dal divano per andare in cucina a recuperare quel che mi serve.
Dopo il primo sorso non si è chiarito granchè ma il gusto del vino è delizioso e questo già mi da soddisfazione per cui riprendo il filo del pensiero cercando di capire per quale motivo nei film ci sono tanti sospiri. La prima cosa che prendo in esame è a cosa serve sospirare; io, quando sospiro, perché lo faccio? Quando lo faccio? Forse rispondendo a questa domanda riesco a rispondere anche al quesito che mi sono posta.
Rimugino parecchio prima di cominciare ad intravvedere una possibile risposta. Il vino comincia a fare effetto e, a suo modo, aiuta la riflessione.
Sospiro quando attendo. L’attesa è una costante della vita di chiunque. Tutti attendono qualcosa, qualcuno. L’attesa genera aspettativa e il sospiro da la voce dell’aspettativa. Sospiro quando sogno ad occhi aperti e anche questa è aspettativa. Di solito sogno qualcosa che desidero e sottolineo l’attesa della realizzazione del sogno con un sospiro.
Sospiro anche quando sono rassegnata, delusa, sconfitta. Quando le cose non vanno come desidero e non riesco a trovare la maniera per uscire da una situazione che non mi piace …sospiro. Dunque il sospiro è la voce della premessa e quella della rassegnazione? Non proprio. Pensandoci bene non ricordo un momento in cui mi sono arresa. Ho sospirato per rassegnazione ma quel sospiro era anche premessa di una futura rivalsa, di una rivincita che avrei studiato e messo in atto al momento più opportuno. Ed ecco che il cerchio si chiude. In una storia, in un film, nella vita il sospiro sottolinea l’attesa di qualcosa che inizia o potrebbe iniziare e mette il punto a qualcosa che finisce, una vita, una idea, una speranza. Una pausa in cui riflettere su quel che sta per accadere o su quel che è appena accaduto per guardare oltre con più chiarezza.
Devo aver esagerato col vino; sospiro e mi rilasso cercando di convincermi che quel che ho appena cercato di chiarire a me stessa ha un senso. Con questo sospiro chiudo una fase, quella riflessione e ne apro un’altra, quella dell’attesa della corrente che, finalmente, arriva a dar di nuovo vita allo schermo. Posso riporre bacchetta, calice vuoto e godermi il mio vecchio film in pace certa che, ancora una volta, vedrò una scena con un bacio, una con un morto e, forse, più di una con un sospiro.

view post Posted: 2/5/2018, 12:13     Aggiungi un posto a tavola che c'è un cugino in più - Diagon Alley
La curiosità di Gregory circa le sue origini e il nuovo ramo della famiglia che cominciava appena a conscere erano per Tessa fonte di grande soddisfazione. Era gratificante potergli rispondere e renderlo partecipe di qualcosa che avrebbe dovuto sapere da molto tempo.
Ridacchiando la Strega annuì. Nonna Annette era una forza della natura; era la radice che aveva generato Tara, Charlotte, Tessa e anche Gregory.


Già, nonna Annette sarebbe ancora in grado di dar filo da torcere a tutti noi messi insieme. Quando la conoscerai potrai comprendere da chi hanno preso le nostre madri quanto a determinazione. Ti piacerà. E’ adorabile nella sua eccentricità. Per le tue vacanze estive organizzeremo un’incontro con tutti i membri della famiglia che ancora non conosci compreso mio fratello Seth. Hai anche un cugino!

Tessa temeva di sovraccaricare Gregory con tutti quei nomi e quelle nuove parentele e c’era un’altra domanda alla quale la Strega desiderava rispondere. Il dubbio circa le capacità magiche di Charlotte era legittimo e spiegabile.

Credo che tua madre sia quella che, nel nostro mondo, viene chiamata Maganò. Non ha ereditato la facoltà di fare magie ma il suo sangue, il nostro sangue, è quello dei Maghi e tu lo hai ereditato da lei. Succede.

Pur comprendendo la meraviglia di Gregory circa quel che un Mago riusciva a fa fare rispetto ad un Babbano Tessa non potè fare a meno di sorridere alle parole del ragazzo. Era comprensibile che volesse sperimentare e sperimentarsi agitando la bacchetta.

Il dono che tu hai, quello del sangue magico, è un privilegio e una responsabilità. I Babbani hanno paura di noi, temono le cose che non conoscono e che non capiscono e preferiscono pensare che non esistiamo. Noi tutti siamo tenuti a mantenere il patto di segretezza; è una delle nostre leggi fondamentali per cui usa pure i tuoi poteri ma fallo solo quando sai di poterli controllare e quando sei certo di non infrangere la legge. E’ un tuo diritto evitare di far fatica se puoi.

Strizzando l’occhiolino al cugino Tessa annuì. Il suo nome Sioux era in fase di elaborazione e anche se la Strega era impaziente di conoscerlo non mise fretta al ragazzo mentre accettò di buon grado di usare il suo vero nome.

Spero che il Grande Spirito sia magnanimo e ti chiamerò Kola se preferisci per cui….Kola…andiamo a mangiarci questo gelato

Tessa avrebbe volentieri alleggerito il carico di Kola facendo lievitate la sua borsa che sembrava molto pesante ma preferì non prevaricarlo. Non voleva fare la maestrina e nemmeno la chioccia; suo cugino doveva essere libero di fare i suoi esperimenti, di fallire, di sbagliare e di correggersi. L’esperienza era la maestra migliore e Kola aveva tutto il tempo per mettere a punto la sua istruzione per cui, dopo avergli dato un’allegra sgomitata, lo invitò a seguirla da Fortebraccio.
view post Posted: 28/4/2018, 21:40     Aggiungi un posto a tavola che c'è un cugino in più - Diagon Alley
Tessa sciolse completamente del briglie della formalità e rise. Ora poteva farlo apertamente; non rideva solo per la felicità dovuta alla buona reazioni di Gregory, rideva della sua espressione, della sua meraviglia, della sua curiosità che ben lungi dall’essere soddisfatta stava crescendo.
Rideva non per prenderlo in giro ma perché la esaltava starlo a guardare mentre si affacciava ad un mondo a lui sconosciuto, mentre entrava del nel personaggio di neonato cugino e nipote, mentre cominciava a sondare il terreno per provare di conoscere quella strana gente che aveva il sangue in comune con lui.
Era fantastico ammirare con quanta spontaneità reagiva, la spontaneità tipica dei ragazzini alle prese con un nuovo gioco.
Quando riuscì a calmare l’ilarità la Strega aprì le mani in segno di resa. Avrebbe soddisfatto, almeno in parte, alcune delle curiosità di Gregory.


Ebbene si. Siamo cugini, figli di sorelle per cui cugini di primo grado. Una gran bella sorpresa vero? Chi l’avrebbe mai detto.

Frugando nella borsa Tessa rovistò a lungo prima che la sua mano trovasse quel stava cercando. Con le, fra le mille cose che riusciva a stipare nella sacca che portava con se, aveva le immagini di sua madre e di sua nonna. Il ramo femminile degli O’Toole era, come dire, abbastanza carismatico rispetto al più moderato ramo della famiglia di suo padre. Tessa aveva preso più da sua madre che da suo padre e non era ancora convinta che questo fosse positivo.


Ora ti mostro tua zia, Tara, mia madre e tua nonna, Annette. Sono immagini che si muovono come molte foto magiche. Non spaventarti, non troppo almeno. Entrambe abbaiano molto ma non sempre mordono. Quando le conoscerai meglio capirai che basta ‘usarle con cautela’. Se posso darti un consiglio non dar loro troppa corda, tendono ad essere iperprotettive fino a strangolarti se glielo permetti. Forse è per questo che Charlotte ha scelto di vivere la sua vita lontano da loro e non posso darle tutti i torti. Se, come presumo, tua madre non ha ereditato i poteri magici deve essere stato difficile per lei convivere con loro e forse pensava o sperava che nemmeno tu potessi praticare la magia per cui ha ritenuto opportuno tenerti all’oscuro e farti vivere una vita diversa da quella che lei aveva vissuto. Forse lo ha fatto solo per proteggerti.

Non sapeva se quel che aveva ipotizzato corrispondesse al vero ma era verosimile pensarlo e così dicendo Tessa porse a Gregory i ritratti di Tara e di Annette. Erano foto recenti ed erano state scattate senza che le donne si mettessero in posa per cui le ritraevano evidenziando il loro consueto modo di fare. L’Avvomago pensò di spendere qualche parola a giustificazione di quelle immagini; Gregory avrebbe potuto farsi un’idea anche da solo ma se si fosse basato solo su quel che vedeva avrebbe potuto prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di rinunciare alla famiglia appena ritrovata.

Non soffermarti alle apparenze. Tara da questo consiglio soprattutto a me ed è convinta che sia una perla di saggezza, una panacea per tutti i problemi.

L’idea di un battesimo Sioux, prospettata da Gregory, spiazzò Tessa. Sgranò gli occhi osservando il cugino con curiosità mista a stupore. Per Merlino, che aveva in mente quel ragazzo? Se Gregory fosse riuscito a trovare per lei un nome che la rappresentava…non le veniva in mente nulla di carino ma la prospettiva la esaltava più di quel che la intimidiva.

Ti confesso che sono curiosa di vedere cosa riuscirai ad escogitare per qualificarmi alla maniera della Sioux. Promettimi che sarai magnanimo con questa nuova cugina appena scovata e, in ogni modo, per me sarà un’onore. Ti ringrazio davvero molto di questo pensiero e te ne sono grata.

Gli occhi della Strega erano sinceri e un po’ commossi. Non si aspettava nulla del genere ma era contenta di potersi avvicinare a Gregory anche sotto quell’aspetto.
Tessa si alzò invitando Gregory a seguirla. Fortebraccio e le sue delizie avrebbero coronato in modo più che degno quel sodalizio ma prima di dare modo alla gola di esprimere tutta la sua creatività la donna rispose alla domanda più che opportuna del ragazzo.


Probabilmente per un po’ non riusciremo a vederci ma confido che il Ministero, con i suoi tempi, riuscirà a convalidare la parentela che ci lega e quando avremo le carte in regola credo di poterti farti avere il permesso per le uscite a Hosmeade. Dovremo avere un po’ di pazienza e seguire l’iter burocratico ma ora non pensarci. Non dovrei dirlo ma…segui il consiglio di tua zia, a volte aiuta e ora l’unica cosa alla quale devi pensare sono i gusti del gelato che fra un po’ mangeremo.

Tessa sapeva che avrebbero avuto da lavorare parecchio prima di essere dichiarati ufficialmente parenti ma non voleva preoccupare Gregrory più del necessario e lei avrebbe fatto il possibile affinchè le cose fossero sistemate nel più breve tempo possibile.
view post Posted: 27/4/2018, 15:00     Aggiungi un posto a tavola che c'è un cugino in più - Diagon Alley
"Sono cose belle?" Chiese Gregory dopo aver saputo che c’era posta per lui.
Tessa sorrise. Un sorrisino sornione.


Dipende. Per me sono bellissime, inaspettate, sorprendenti e …non riguardano solo te, grande capo!

La Strega cercava di alleggerire la tensione e di far sorridere il ragazzo. Ne avrebbe avuto bisogno.
L’assicurazione di Gregory di voler sapere era di buon auspicio; era pronto a accettare le risposte che Tessa aveva raccolto e sapere che era ben disposto ad accettare il fatto di avere a che fare con un ramo della sua famiglia a lui scoonosciuto rendeva all’avvomago le cose meno complicate.
Raggungero la panchina e preso posto, Tessa attese che Gregory sistemasse il bagaglio scolastico e che si mettesse comodo prima di iniziare il suo resoconto.
Leggeva negli occhi del ragazzo la concentrazione; lui non sollecitava, non premeva per sapere ma si intuiva il suo vivo interesse per quel che stava per apprendere.
Tessa non voleva tenerlo oltre sulle spine e, dopo aver preso un lungo respiro, iniziò a parlare. Lo fece il più serenamente possibile per quel che la situazione permetteva. Lei stessa era coinvolta per cui non era nemmeno facile comunicare in modo professionale.


Ebbene devi sapere che sia tu che io siamo ‘innocenti vittime’ delle nostre distratte madri. Ci hanno taciuto più di qualcosina sorvolando, se così si può dire, sul fatto che sono sorelle e questo, di conseguenza, fa di noi due cugini di primo grado. Sapevo che mia madre aveva una sorella: non ne parla mai ma conserva gelosamente una sua foto che la ritrae a fianco di un’uomo e con un bambino in braccio ed è stato proprio il ricordo di questa foto a farmi venire dei dubbi.

Così dicendo la Strega porse a Gregory i documenti che aveva copiato dagli originali in possesso di Tara. Era tutto nero su bianco e non c’erano possibilità di errori, i dati corrispondevano a quelli delle rispettive madri.
Stato di famiglia di Charlotte Mary O’Toole

Stato di famiglia di Charlotte Mary O’Toole

Nome: Charlotte Mary
Cognome: O’Toole
Nata a: Londra, England
Il. 28 giugno 1983
Residente: Londra
Indirizzo: 109, King Henry’s Road
Composizione della famiglia
1 Chayton O’Toole nato a Keystone, South Dakota il 19 marzo 1950, Padre
2 Annette Langdon nata Bangor, Nothern Ireland il 22 febbraio 1951, Madre
3 Tara Beatrix O’Toole nata a Londra il 2 maggio1982 Sorella




Non rimaneva che ammettere quel che Tessa non sapeva; i motivi per cui le due sorelle si erano separate. A Tessa sembrava impossibile ci fossero ragioni talmente gravi da aver interrotto un legame di sangue così stretto e non voleva giudicare nessuno. Conoscendo Tara non era difficile presumere che avesse preso male il fatto che Charlotte non l’avesse resa partecipe della sua vita per cui evitò di fare ipotesi azzardate.


Mia madre, tua zia, è una donna un po’ particolare e non so per quale motivo le due sorelle non abbiano più rapporti. A suo tempo indagheremo anche su questo. Per ora abbiamo qualcosa da festeggiare ex lupo solitario! Gelato doppio con aggiunta di panna montata?

Mentre tendeva i fogli a Gregory la Strega si accorse di star assumendo il ruolo di protettrice della madre. Pur non approvando il comportamento di Tara l’avvomago tendeva a proteggere le persone che amava e avrebbe assunto lo stesso comportamento anche nei confronti di Gregory soprattutto ora che sapeva che il suo sangue aveva parecchio in comune con quello del giovane indiano.
Forse era ancora troppo presto per i festeggiamenti e prima Tessa voleva ascoltare dalla voce di Gregory cosa ne pensava ma entrambi meritavano un piccolo, dolce riconoscimento per essere venuti a capo di una scoperta così inaspettata.
view post Posted: 25/4/2018, 20:00     Aggiungi un posto a tavola che c'è un cugino in più - Diagon Alley
Quando si aspetta il tempo cambia passo; i minuti si dilatano, gli attimi sembrano lunghissimi. Tessa non vedeva l’ora che Gregory arrivasse e nello stesso tempo temeva quel momento. Quel ragazzo stato oggetto di così tanti, sconvolgenti cambiamenti che apprendere anche di avere ramo della sua famiglia del quale non conosceva l’esistenza poteva essere troppo.
Conoscendo il carattere di Tara era comprensibile che la madre del ragazzino non avesse fatto cenno al fatto di avere una sorella e, indipendentemente da tutto ciò che era sua madre, ed era tanta roba, Tessa non sapeva com’era Charlotte. Forse anche sua zia era una ‘guerriera’. La Strega, in quei pochi giorni, aveva cercato di capire che rapporto intercorreva fra le due sorelle ma era stato inutile; Tara si chiudeva a riccio riguardo all’argomento. Qualcosa però forse si era smosso nel suo animo, forse la coscienza della genitrice era stata toccata dalle domande di Tessa. Tara era una donna difficile da interpretare, anche per sua figlia.
L’avvomago, arrivata in largo anticipo, continuata a passeggiare avanti e indietro davanti al Ghirigoro immersa nei suoi pensieri e nelle sue considerazioni. Non faceva caso agli altri passanti, non badava allla gente che le passava accanto, a quella che stazionava per la via e non aveva neppure notato il tipo, un’uomo sulla quarantina con dei ridicoli baffi così lunghi che si arricciavano fino alla base delle narici, che dopo l’ennesimo passaggio le si avvicinò per chiederle se desiderava compagnia.
Tessa, poco propensa alla diplomazia quando non era in servizio, lo guardò torva e senza proferir parola le fece l’inequivocabile gesto che, in tutte le lingue, significa ‘smamma che non tira aria’.
L’omuncolo dovette capire al volo che aveva incrociato la persona sbagliata e svanì così in fretta da far dubitare alla donna di averlo davvero visto.
La Strega stava ridacchiando per quella strategica quanto opportuna ritirata quando vide Gregory arrivare tutto affannato.


Hey, tranquillo, va tutto bene. Prendi fiato perché ho le notizie che ti avevo promesso.

Mentre Gregory si riprendeva dalla corsa Tessa non potè fare a meno di notare l’abilità del ragazzo nel sistemarsi i capelli. Avrebbe atteso l’occasione giusta e si sarebbe fatta insegnare come ci riusciva senza l’uso della magia. Pur essendo un’adulta Tessa non faceva parte di quelle persone che pensano che dalle nuove generazioni non ci sia nulla da imparare, anzi, era ben lieta di apprendere ed anche abbastanza umile da chiedere quando non sapeva ma non quello il momento per pensare alla sua vanità.

Guarda, ho trovato dei documenti che confermano che hai una famiglia anche qui, in Europa, ed è molto più vicina di quel che non immagini.

Così dicendo la donna estrasse dalla tasca i fogli piegati che aveva portato con se e lo mostrò, orgogliosamente, al ragazzo.
Nel suo sguardo c’era curiosità e un bagliore d’eccitazione che faticavano a rimanere sotto controllo.
Vorrei mostrarteli ma prima togliamoci di qui. Non vorrei essere arrestata per adescamento. Dove preferisci andare? In gelateria, sulla panchina al di là della strada? Scegli tu ma credo sia meglio che tu li legga da seduto.
Sapere di quella parentela era stato un colpo per lei, figuriamoci per Gregory che era ancora uno straniero in terra straniera. Per essere così giovane sembrava molto equilibrato e ragionevole ma non è cosa da tutti i giorni ritrovarsi faccia a faccia con una sconosciuta e apprendere che quella sconosciuta è una cugina.
Da adulta Tessa si assunse il dovere di tranquillizzare il ragazzo; doveva fargli capire che poteva scegliere, che non era obbligato ad accettare le novità che la Strega aveva in serbo per lui quindi gli sorrise mentre gli appoggiava una mano sulla spalla.


Gregory, prima che tu legga questi documenti ho il diritto ed il dovere che non c’è nessun obbligo a tuo carico. Niente e nessuno ti proibisce, se lo desideri, di ignorare quel che stai per apprendere così come niente e nessuno ti impedirà di scegliere quel che vuoi fare.

Prima di porre altri problemi sulle ancor esili spalle di Gregory la donna voleva vedere la sua reazione ed ascoltare il suo pensiero. La burocrazia magica era complicata come quella babbana e ci sarebbero state diverse cose da far in caso il ragazzo scegliesse, come Tessa sperava, di essere accolto in quella nuova famiglia.
view post Posted: 24/4/2018, 13:05     Aggiungi un posto a tavola che c'è un cugino in più - Diagon Alley
Tessa era raggiante. La sua missione aveva avuto gli esiti che si auspicava. Non era stato facile far sputare il rospo a Tara ma alla fine l’Avvomago l’aveva spuntata e sua madre aveva finito con darle le informazioni necessarie al fine di capire. A sua madre per poco non veniva un colpo nell’apprendere che Gregory era suo nipote e ancora non si capacitava di come Tessa lo avesse scoperto.
La scuola avrebbe riaperto i battenti il giorno dopo e la Strega alle 14 in punto era nel luogo convenuto per l’appuntamento col giovane Mago conosciuto solo qualche giorno prima. Era impaziente di incontrarlo. Impaziente anche un po’ in ansia. Chissà come avrebbe reagito Gregory alle notizie che Tessa portava.
Nella tasca del suo mantello Tessa aveva l’atto di nascita di Charlotte Mary O’Toole e lo stato di famiglia della casata materna che attestava che Tara e Charlotte erano sorelle. Per quanto avesse insistito Tara non aveva voluto darle fotografie per cui non aveva nessun supporto visivo da mostrare a Gregory ma se è vero che carta canta non c’erano dubbi; lei e Gregory erano cugini a loro insaputa.
L’Avvomago sapeva che il Ministero avrebbe fatto le opportune verifiche per convalidare la parentela e Tessa si sentiva pronta a collaborare con le autorità affinchè questa venisse riconosciuta. Per Gregory sarebbe stato un nuovo ostacolo da affrontare, un’altra ‘stranezza’ da aggiungere alle tante che stava vivendo. Lei avrebbe cercato di aiutarlo e di stargli accanto ma non sarebbe stato facile arrivare alla conclusione. Il Ministero non prendeva sotto gamba queste cose.
Mentre aspettava di poter comunicare la lieta novella a Gregory la donna passeggiava avanti e indietro nei pressi del Ghirigoro sperando che l’ancor inesperto cugino non si perdesse per strada e arrivasse al luogo dell’appuntamento sano e salvo.
view post Posted: 22/4/2018, 17:13     Un incontro per il destino - Diagon Alley
Tessa ascoltava il ragazzino. Ponderava ogni gesto, ogni parola. Ormai in lei si era accesa un piccola luce e ogni indizio poteva essere utile per chiarirsi le idee.
Ripose con estrema serietà al moretto; le sue parole potevano essere equivocate ma lui era sveglio, avrebbe capito.


Copiare non è un reato. Non i compiti naturalmente. Copia più che puoi; scegli buoni modelli e studiane i comportamenti, le abilità, ruba con gli occhi tutto ciò che è meglio e fallo tuo, usalo a tuo favore. C’è da imparare da tutti e i libri non sono l’unica fonte di sapere. Basta saper scegliere chi può arricchirti professionalmente e personalmente e osservare. Questo è un consiglio che ora forse non comprenderai appieno ma potrà tornarti utile in futuro. Anche per ciò che riguarda il Quidditch.

La Strega, riconsegnato al proprietario il fermaglio, osservò con quanta abilità il ragazzo raccolse i capelli; nemmeno lei era così abile ad acconciarli e nemmeno così veloce nel farlo. Come supposto Gregory confermò che l’oggetto aveva un significato intrinseco e che il suo doveva essere stato personalizzato apposta per lui. Si riservò di chiedere ulteriori dettagli al riguardo, era troppo presa dall’ascoltare le risposte alle domande che aveva posto.
Tranquillizò il ragazzo; glielo doveva. Capiva che quella specie di terzo grado doveva risultare quantomeno strano.


Certo, avrai tutte le spiegazioni a cui hai diritto non appena sarò certa di potertele dare. Non le userò a sproposito, parola di Corvonero e di Avvomago.

Con un gesto infantile ma significativo Tessa pose una mano sul cuore come a voler suggellare un giuramento e rimase in religioso silenzio fino a quando Gregory non ebbe finito di parlare.
Il nome Ehawee le risultava assolutamente estraneo ma quando il ragazzo lo tradusse nella sua lingua Tessa dovette sbiancare. Charlotte. Tara aveva chiamato sua sorella Charly che era molto probabilmente il diminutivo di Charlotte. Non poteva essere un caso, non potevano essere tutte ipotesi e Tessa era sempre più vicina a convincersi che quel ragazzo fosse il bambino della foto, suo cugino.
Deglutì irrigidendosi. Il destino era davvero un bravo giocatore, sapeva mischiare le carte meglio del migliore dei bari e si stava divertendo a scoprire le carte in maniera così sofisticata da lasciare spazio ad ogni ipotesi, ad ogni congettura.
L’ultima frase pronunciata da Gregory avrebbe dovuto far retrocedere l’immaginazione di Tessa. Se davvero lui non aveva parenti in Europa non poteva esserci parentela fra loro ma Tessa non era convinta di questa affermazione. Probabilmente Gregory non mentiva. Non era irrealistico pensare che nessuno avesse messo al corrente il ragazzo delle sue origini, delle origini di sua madre. Visto i rapporti fra Tara e sua sorella era comprensibile che nessuno vi avesse fatto cenno.
La Strega non poteva più tenere Gregory all’oscuro dei suoi pensieri. Non poteva dargli conferme ma sentiva che era suo dovere metterlo al corrente delle conclusioni alla quali era arrivata. Come dirglielo senza fargli venire un coccolone era tutta un’altra storia, era la parte più difficile di quello strano incontro.
L’emozione e l’istinto dovettero venirle in aiuto quando, con l’espressione addolcita, si avvicinò al ragazzo e gli prese, lentamente, le mani. Non le strinse, le accolse fra le sue trattenendole appena.


Gregory penso di aver motivo di credere, da quel che mi hai detto, che tu potresti avere parenti in Europa. Parenti da parte di tua madre che sono fisicamente molto vicini a te in questo momento. Purtroppo non posso esserne certa in questo momento, io stessa ho bisogno di avere delle conferme dall’unica fonte che può fornirle, Tara, mia madre. Se le miei ipotesi sono giuste lei è l’unica fonte alla quale posso attingere per potertelo confermare e ti assicuro che la spremerò come un limone pure di averle.

Ecco. Il più difficile era fatto, era stato lanciato il sasso e ora bisognava seguire il percorso per vedere dove atterrava. A Tessa serviva solo un po’ di tempo. Si sarebbe precipitata a casa e avrebbe messo Tara sotto torchio fino a quando non avesse dissipato anche il più piccolo dubbio. Sua madre era una donna dura e testarda ma non avrebbe negato una verità così importante a sua figlia se messa alle strette.

Dammi qualche giorno, il tempo di indagare come si deve e sia tu che io avremo le risposte che ci spettano. Sembra tutto strano, lo so; io per prima sono stranita da tutto questo. Non voglio farti illusioni, forse non sarai interessato a conoscere i tuoi parenti europei, forse non ne sarai nemmeno fiero ma è giusto che tu sappia. Non voglio farmi illusioni neppure io ma sappi che io sarei felice di poterti dire che i miei dubbi sono diventati certezze.

Tessa poteva solo immaginare quale ridda di pensieri poteva aver scatenato nella giovane mente di Gregory e non voleva e non poteva dire altro per il momento. Avvertiva l’urgenza di risolvere il dilemma e questo fece passare in secondo ordine tutto il resto, libro e gelato compreso. La sua mente era già proiettata verso il domani, avrebbe chiesto un permesso dal lavoro e sarebbe partita per tornare a casa.

Manca ancora qualche giorno prima che tu riprenda la scuola. Ci diamo appuntamento qui, la vigilia del tuo rientro, alle due del pomeriggio. Per allora potrò essere più chiara ed esaustiva.

Se il ragazzo non avesse opposto resistenza o obiezioni Tessa lo avrebbe salutato con la promessa del nuovo incontro e s sarebbe messa all’opera per organizzare la sua nuova missione.
view post Posted: 20/4/2018, 12:19     Un incontro per il destino - Diagon Alley
Tessa scoppiò a ridere. Era proprio vero, nessun ragazzo sapeva resistere quando si trattava di rincorrere una pluffa, un bolide o una palla, era congenito nel loro DNA.
La Strega annuì facendo una smorfia fra il divertito e il rassegnato.


Ho capito, non sei un secchione; ci sta! Sono assolutamente d’accordo con te; volare è uno dei nostri privilegi più gradevoli e il Quidditch è davvero figo. Alla tua età giocavo anch’io e non ero per niente male sai? Però devi anche studiare altrimenti rischi di diventare come quei giocatori che appena scendono dalla scopa non sanno nemmeno parlare e questo non è figo per niente.

‘Povera me’ Pensò Tessa che si era vista catapultare nel ruolo di saggia a sua insaputa.
Come tutti i ragazzini anche Gregory era poco incline alla pazienza. Era comprensibilmente curioso e sembrava avido di conoscere il suo nuovo mondo. Aveva, nel tono di voce e nel modo di fare, la schiettezza di chi è avvezzo alle mezze misure, voleva…..tutto e subito.
A Tessa avrebbe fatto piacere accontentarlo; non stava chiedendo nulla di particolare, un libro e un gelato ma la Strega avvertiva l’urgenza di sapere, di conoscere, di capire se quello che aveva davanti era, poteva essere suo cugino o se quelle che aveva udito erano solo coincidenze che glielo potevano far presupporre.
Non se la sentiva ancora di svelargli i suoi sospetti, non sapeva nemmeno se Gregory fosse a conoscenza, nel caso fosse davvero il figlio di sua zia, di avere parenti oltre Oceano e tanto meno sapeva come avrebbe reagito in caso la parentela fosse stata confermata.
La domanda sul fermacapelli frenò la foga del ragazzo che, gentilmente, da vero gentleman, lo sfilò dalla chioma e lo porse alla Strega affinchè potesse ammirarlo. Con i capelli sciolti Gregory sembrava davvero un’indiano e la strega si incantò a guardare il viso del ragazzo cercando somiglianze con quel che ricordava della vecchia foto vista a casa sua. Le somiglianze c’erano eccome. A parte la carnagione i tratti del fanciullo erano molto simili a quelli della sorella di sua madre, troppo simili per non andare ad fomentare i dubbi e la curiosità di tessa. Distolse lo sguardo con un po’ di imbarazzo e si concentrò sul particolare oggetto che aveva fra le mani. Non le diceva nulla ma l’Avvomago ammirò le fattezze del fermacapelli; era sicuramente fatto a mano e forse aveva anche un significato quello strano accostamento fra perline, metallo e osso e forse anche scelta della piuma aveva un suo perché.


E’ davvero bellissimo. Ha un significato particolare per te oltre a quello di provenire dalla tua terra?

Tessa mentre porgeva la domanda era assorta, viaggiava con la mente nel tempo e nello spazio; si riscosse solo quando Gregory le chiese se lo trovava strano. Tenendo il fermaglio nel palmo della mano lo rese al legittimo proprietario guardandolo fisso negli occhi.

No, non sono curiosa perché sei strano. Nel nostro mondo, nel mondo magico intendo, ci sono talmente tante stranezze che l’appartenere ad un altro Continente non è così rilevante. Sono curiosa perché sono interessata e prima di spiegarti le ragioni di questo interesse dovrei porti delle domande e non so da che parte iniziare. Guarda che è un’affermazione gravissima questa fatta da un Avvomago; porre domande fa parte della mia professione ma le domande che dovrei farti non sono professionali ma private, sono…come posso dire…riguardano la tua sfera personale e…anche la mia. Può darsi che le nostre sfere possano essere collegate e prima di andare a mangiare un gelato gigante devo capire come.

La donna alternava serietà a sorrisi. Era in apprensione e non voleva trasmetterla al ragazzo ma doveva sapere ad ogni costo a quel punto.

Hai parenti da queste parti? I tuoi genitori…tua madre, come si chiama?

Le parti si erano invertite, ora era Tessa che balbettava come un’adolescente ad un esame.
view post Posted: 18/4/2018, 21:27     Un incontro per il destino - Diagon Alley
Nella mente di Tessa, via via che Gregory parlava, si ricomponevano i tasselli di un qualcosa che aveva di stupefacente; non era ancora tutto chiaro ma Tessa iniziava ad intravvedere un senso, un filo logico fra i discorsi impacciati del ragazzino.
Era straniero, un nativo americano, era figlio di No Mag ma aveva ereditato il gene della magia; non sarebbe stato ammesso ad Hogwart in caso contrario.
La Strega ora comprendeva molto meglio il motivo del disagio di Gregory; vedersi catapultato in un Paese Straniero, con abitudini, regole e modi di fare completamente diversi dai suoi avrebbe messo in subbuglio chiunque.
Tessa capiva anche come Tara, sua madre, non amasse parlare della sorella. Per le famiglie magiche avere dei famigliari No Mag non era motivo di vanto, anzi e proprio questo doveva essere stato il motivo dell’allontanamento di sua sorella, forse era proprio questa la causa per la quale Tara evitava di parlarne.
Cercando di moderare l’emozione per non mostrarla al piccolo la Strega dovette fare uno sforzo per trattenersi dal fare domande dirette che avrebbero messo in allarme Gregory. Doveva andarci piano e cercare di conquistare la fiducia del ragazzo.


Concordo. Le regole di Hogwarts sono piuttosto rigide anche per chi è abituato a far svolazzare la bacchetta figuriamoci per chi non ha mai avuto occasione di usarla. Tieni duro, piano piano ti abituerai e non ti sembrerà più tutto così strano, anzi; essere un Mago ha dei notevoli vantaggi, è un privilegio. Diventare un Mago capace, un bravo Mago ti darà soddisfazioni che nemmeno immagini ma per farlo occorre impegno e…libri. Studiare e imparare è indispensabile anche per noi Maghi. Se ti piacciono gli animali al Ghirigoro troverai sicuramente qualcosa che fa al caso tuo e presto avrai occasione, insieme ai tuoi insegnati, di studiare e vedere da vicino esemplari che non conosci e che dubito tu abbia mai visto.

Ammiccando Tessa sorrise. Non era avvezza a trattare con i ragazzi ma trovava piacevole far intravvedere a Gregory ciò che avrebbe potuto diventare, ciò che avrebbe potuto sperimentare tramite il suo percorso scolastico.

Allora siamo d’accordo? Prima il libro e poi il gelato. Ti accompagnerò da Fortebraccio. E’ una gelateria fantastica e ci sono gusti talmente particolari che ti potrai sbizzarrire nello scegliere. Prima però, se hai un po’ di tempo, mi piacerebbe scambiare ancora qualche parola con te.

Gregory stava per entrare nel negozio e Tessa, prima che commessi e volumi catturassero tutta la sua attenzione, voleva avere altre informazioni, voleva sapere di più sul ragazzo, voleva capire meglio se poter osare svelargli i suoi dubbi e farlo in un locale affollato non era il caso.
Il Tassorosso le aveva voltato le spalle deciso a introdursi nel magico mondo dei libri e Tessa potè osservarlo da dietro. I suoi capelli erano raccolti con quello che sembrava in tutto e per tutto un manufatto artigianale di chiara provenienza del suo Paese d’origine.


Carino il fermaglio dei tuoi capelli. Non ne avevo mai visti di simili. Proviene dalla tua Terra vero? Ti va di parlarmi un po’ del tuo Paese, della tua famiglia? Non sentirti in obbligo ma mi sono incuriosita circa la tua provenienza e, se posso, vorrei aiutarti a inserirti meglio nel tuo novo mondo. Guarda, c’è un muretto dall’altra parte della strada, potremmo sederci e parlare un po’.

La Strega aveva le mani sudate per l’emozione di quel che Gregory avrebbe potuto rivelarle e il suo istinto, in allarme rosso, le diceva che quel che il ragazzo avrebbe detto avrebbe potuto cambiare molte cose.
view post Posted: 17/4/2018, 23:27     Un incontro per il destino - Diagon Alley
Tessa si rese conto, troppo tardi, di aver messo in soggezione in ragazzino. Decisamente non ci sapeva fare con i ragazzi e il pensiero di non saperci fare nemmeno con gli adulti non la consolò per niente. I maschi erano maschi a qualsiasi età.
Il suo istinto le suggeriva di appoggiare una mano sulla spalla dello studente per tranquillizzarlo ma temeva di peggiorare la situazione con un contatto non richiesto e probabilmente inopportuno per cui si limitò ad alzare le mani in segno di resa e a sorridere.


In questo negozio ci sono solo libri per Maghi e futuri Maghi; se sei qui devi essere un Mago anche tu, un’apprendista Mago. Io Strega, tu Mago!

Tessa sentiva di star parlando troppo fretta. L’urgenza di mettere a suo agio il ragazzo le faceva sciorinare le parole con un’urgenza che non era necessaria e produceva l’effetto contrario a quello voluto. Le sue battute idiote servivano solo a confondere le idee del giovanotto che si era impressionato dal suo titolo.

Certo che si, anche i Maghi mangiano gelati, io ne sono ghiotta. Non aver timore, non hai fatto nulla di sbagliato. Non sono qui in missione, ci sono capitata per caso. Un Avvomago non è un poliziotto e nemmeno un inquisitore, è semplicemente una persona che fa una professione un po’ complicata che è quella di rendere giustizia a chi ha subito dei torti.

Era evidente che il ragazzo non avesse grande conoscenza del mondo magico. Appariva spaesato, sorpreso e spaventato da ogni cosa che aveva a che fare con la magia e i suoi adepti. Uno straniero in terra straniera.
Tessa si intenerì sentendo con quanta fierezza il ragazzo fornì le proprie generalità. Porse la destra sperando di essere ricambiata e strizzando l’occhiolino espresse il suo compiacimento cercando di tenere a freno immaginazione e stupore. Crow. Quel cognome non le era punto nuovo. Era lo stesso che Tara si era lasciato sfuggire quando, a proposito della foto, aveva parlato della famiglia dei suoi parenti d’oltre oceano.


Molto piacere Mister Gregory Crow, primo anno, Tassorosso. Non serve essere una Strega per capire che sei straniero e non sei obbligato a rispondermi ma sarei curiosa di sapere da dove vieni e come mai sei capitato qui. In cambio ti offro il mio aiuto nella scelta del libro e, perché no, anche un gelato se lo accetti.

Ecco, ora Tessa si sentiva un’adescatrice di minorenni. Stava davvero facendo una ben magra figura ma doveva sapere, dar corpo ai suoi dubbi o dissiparli una volta per tutte. Sentiva di doverlo fare e quando Tessa si metteva in testa qualcosa non c’era verso di dissuaderla, nemmeno il rischio di venir sospettata di pedofilia. Stava trattando con un minore e doveva andarci cauta prima di farsi illusioni.

view post Posted: 16/4/2018, 18:16     Un incontro per il destino - Diagon Alley
Con le vacanze pasquali Diagon Alley era un casino. C’era un sacco di gente in giro e perlopiù studenti che se la spassavano godendo dei pochi giorni di vacanza. Ragazzi e ragazzi, a frotte o in piccoli gruppi, stazionavano davanti ai negozi della via magica chiacchierando, ridendo o parlottando stretto fra loro.
Anche per Tessa era un giorno di festa ed era libera dagli impegni che ogni giorno il Ministero le riservava e anche Tessa, proprio come una ragazzina in vacanza, gironzolava per la strada senza una meta e senza nessun’altro obiettivo di quello di godersi la bella giornata e osservare il passaggio.
Alzando lo sguardo la Strega vide l’insegna del Ghirigoro e le venne l’idea di entrare per acquistare un libro di fiabe per i bambini del suo collega. Vath aveva due gemelli e sicuramente un supplemento di favole da leggere per far addormentare i piccoli non avrebbe nuociuto a lui e a Sybella, sua moglie.
Nei pressi dell’entrata della libreria la Strega non potè fare a meno di notare una figurina vestita di nero che osservava le sue mani. Il ragazzino si notava; il suo abbigliamento era in netto contrasto con quello dei suoi coetanei che vestivano abiti dai colori sgargianti e dalle fogge tipiche dei giovani maghi.
Avvicinandosi Tessa si avvide che il giovanotto stava contando le monete che aveva nel palmo della mano; la sua espressione era perplessa. Sarebbe stato più normale osservare quella scena davanti a Fortebraccio, la gelateria, anziché davanti al Ghirigoro; I dolci erano sicuramente più appetibili dei libri quando si era costretti a studiare e questo incuriosì la donna che prese ad osservarlo con attenzione.
Era…diverso dagli altri ragazzi. Il suo colorito, il colore dei suoi capelli e l’intenso nero dei suoi occhi evocarono in Tessa un’immagine che non avrebbe saputo descrivere se non come un deja vu.
La sua mente le riportò l’immagine di una fotografia che aveva visto sull’album di famiglia. In quella foto c’era l’immagine di un famiglia; padre, madre ed un bambino in fasce. Sua madre. Tara, le aveva raccontato che quella foto era stata scattata in una riserva del South Dakota. La donna che teneva in braccio il piccolo era sua sorella, una sorella di sangue nata fuori dal matrimonio e per questo quasi ignorata da tutta la sua famiglia. Erano ricordi confusi quelli di Tessa, Tara non amava parlarne e lei non aveva fatto troppe domande limitandosi a prendere atto delle informazioni fornite dalla madre, irritare Tara non era cosa saggia. Quella donna però assomigliava in maniera straordinaria al ragazzino che Tessa stava osservando con tanta attenzione. Poteva trattarsi di una somiglianza, anzi, sicuramente era così. La sua famiglia, per quel che lei sapeva, non aveva contatti da anni con i parenti americani ma l’istinto dell’avvomago le impedì di passare oltre e di ignorare il ragazzino.
Senza nessuna ragione apparente, fidandosi solo della sua sensazione, Tessa si affiancò al ragazzo e riuscì ad udire quel che stava borbottando fra se.
Fingendo di guardare la vetrina della libreria Tessa cercò di incoraggiare il ragazzo a completare la frase evitando di farlo sentire in imbarazzo.

Potresti?
Chiese con un sorriso.
Potresti entrare, ad esempio, e scegliere un libro. Oppure potresti spendere quel denaro per un gelato. E’ questione di scelte e noi siamo quello che scegliamo di essere.
La Strega alzò gli occhi al cielo. Decisamente non ci sapeva fare con i ragazzini. L’approccio non era certo stato dei più simpatici e cercò di correre ai ripari per aver modo di poter studiare ancora un po’ lo studente che tanto la incuriosiva.
Scusami. Non volevo essere indiscreta ma se ti serve aiuto, un consiglio sul libro o sul gelato…approfitta senza timore. Sono Tessa O’Brien, Avvomago alle dipendente del Ministero.
La donna reputò saggio presentarsi con nome e titolo per non spaventare il ragazzo e fu con un sorriso che gli porse la mano in attesa di una sua reazione. Mentre volgeva lo sguardo sul suo viso notò che aveva i capelli lunghi e raccolti con uno strano fermaglio. Pareva osso. Poteva essere osso. Un’altra coincidenza?
Per un’avvomago tre coincidenze erano pari ad una prova ma Tessa non aveva alcun elemento su cui basare la sensazione dovuta al ricordo di una foto racchiusa in un album di famiglia.
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