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| Osservo il picchiettare della pioggia sulla finestra della mia nuova stanza. Me ne sono andata così in fretta e furia da casa di nonna Rose che non ho avuto tempo per elaborare niente di quello che mi ha detto. Ho vomitato tutte le informazioni come presa da convulsioni, di fronte allo sguardo preoccupato di Mary e poi mi sono rinchiusa in quella che è una stanza spoglia e circondata da scatoloni. Sento una specie di vuoto dentro che mi sta inghiottendo, come se tutto il resto della mia vita fosse stata parte di un copione diverso, che non era in mio possesso. Come se la strada che stavo percorrendo fosse stata recisa e vi si scoprisse di lato un altro sentiero, quello che avrei dovuto prendere da sempre ma che mi è stato nascosto alla vista. Sono le tre del pomeriggio e Mary è a lavoro. Sono certa di poter impiegare il mio tempo in maniera migliore che fissare il vuoto, ma non riesco a smettere di ripensare alla conversazione avuta con Rose ed Eveleen. Appena l'ultima parola viene pronunciata e vedo le mie spalle voltarsi e correre via, riparte tutto dall'inizio, è una tortura. Sbatto con forza le mani sulla scrivania di fronte, flettendo le braccia ed alzandomi di scatto dalla sedia. Perché sono fuggita? Perché sono andata via senza raccogliere più informazioni? Questo pensiero mi tormenta al tal punto da sudare freddo. Cosa mi hanno tenuto nascosto ancora? Con la stessa furia con la quale sono arrivata esco fuori di casa, ripercorrendo i passi fatti precedentemente. Ignoro la pioggia e le parole di Mary che mi proibiscono di lasciar casa in questo stato e con grande angoscia ritorno a casa della vecchia che probabilmente è fuori a cercarmi in questo momento. Ho il cuore in gola mentre salgo le scale che solo qualche ora fa ho balzato a grandi falcate, ritorno nella mia stanza e vedo che effettivamente è piuttosto spoglia. Quasi come quell'altra stanza, nella villetta di Mary. Sono in questa sorta di bilico ora, questo crocevia di strade che mi fa tentennare. Ho deciso di lasciarmi alle spalle il mio sangue per seguire l'affetto che pompa nel mio cuore, un legame più forte di quello prestabilito dalla carne. Ma cos'è che il mio sangue mi ha sempre tenuto nascosto? Inizio a vagare per la casa tenendo in mente dove poter trovare informazioni e mi torna in mente l'album di foto con nonno Finn e la strana immagine di mia madre sorridente. Quando apro la porta ho il fiatone per la corsa, rimango in ginocchio per qualche secondo prima di mettere a soqquadro l'intero abitacolo. Sembro un ladro che trafuga la propria casa. L'odore di polvere e di vecchio mi trafigge le narici, i miei vestiti bagnati non fanno altro che spargere gocce di pioggia ovunque. Mi fa male tornare sapendo di trovarmi in un posto in cui tutto quello a cui ho creduto è stato parte di una menzogna. Afferro lo scatolone dove avevo visto l'album l'ultima volta e nello stesso istante noto come l'asse di legno al di sotto sia messa in maniera lievemente asimmetrica. È assurdo che io abbia notato un dettaglio del genere ma ora non riesco a smettere di vederlo. Ci poggio la mano sopra e lo premo ma sembra protetto da un incanto magico, il rinculo mi sbatte all'indietro dandomi un colpo allo stomaco che mi toglie il respiro. Cosa diamine c'è là dentro? Tiro fuori la mia bacchetta e provo ad utilizzare qualche incantesimo, ogni volta finisco strattonata contro il muro. Nessuno di loro sembra avere effetto. La cosa inizia ad innervosirmi.
Was ist das?! Du scheiße! Mach die verdammte Tür auf!
A quel punto è la forza bruta che mi viene in aiuto, o almeno così penso. Nel prenderlo a pugni finisco per tagliarmi e far uscire qualche gocciolina di sangue sull'asse. Immediatamente sento come lo scatto di una serratura che si apre, l'asse si solleva e mostra all'interno uno scatolo quadrato. Rimango per un secondo senza parole, incredula di fronte al fatto di esserci riuscita. Ignoro il fatto che sia stato proprio il sangue ad aiutarmi in questo caso, quello che in parte scorre anche nelle vene di mia nonna Rose. Tiro fuori la scatola con mani tremanti, sollevo il coperchio e noto un quadernetto e diverse lettere contenute all'interno. La prima cosa a cui penso è nonno Finn. Devono essere lettere che lui e Rose si sono scambiati al tempo in cui erano fidanzati. Ma allora perché nasconderle in questo modo? Senza rimanere a rimuginare nemmeno per un istante ne prendo una tra le mani, sul fronte c'è il nome di mia nonna Rose Evans, dormitorio Grifondoro, Hogwarts. La volto appena ancora perplessa, non pensavo mia nonna conoscesse Finn fin dalle scuole, ma il nome che leggo dopo mi pietrifica sul posto. Cillian Walsh, dormitorio Serpeverde, Hogwarts. Cosa? Il mio cuore perde la capacità di battere per quello che mi sembra un tempo indefinito, il respiro mi rimane in gola e i miei occhi non fanno altro che aggiungere quell'informazione al resto delle cose che mi sono state urlate poco prima. Cillian. Quindi quel Cillian era amico di mia nonna? Si conoscevano? Perché mia nonna tiene ancora le sue lettere? ________________________________________________________________________
Mio caro Cillian, Sono giorni che non riusciamo a vederci. L'idea di non potermi abbandonare alle tue braccia mi sembra una tortura, non faccio che contare le ore che mi separano da te. Anche solo scrivere queste poche righe è un segreto che devo tener ben nascosto, nonostante il mio cuore batta ad ogni movimento di penna. Incontriamoci domani, sotto il porticato del giardino, dopo il coprifuoco.
Tua,
Rose.
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Mia adorata Rose,
È lo strazio più penoso quello di dover passare la serata in compagnia d'altri visi che non siano il tuo. Mi manca il calore della tua pelle e il tuo tocco ardente, tanto da sciogliere il mio cuore. Tu, mia sola ed unica, tu sei il motivo per il quale butterei giù queste pareti che ci separano, anche per un solo breve istante insieme. Non mancherò all'appuntamento. A presto.
Tuo,
Cillian. ____________________________________________________________________________
Ci sono due pensieri che mi fulminano nel momento in cui i miei occhi, come avidi esploratori del deserto, catturano ogni goccia di informazione dalle lettere presenti nel quadernino sgualcito. Cillian e mia nonna hanno avuto una storia, erano innamorati, ma qualcosa deve essere chiaramente andato storto se il tizio ha finito per uccidere mio nonno e maledire la nostra intera famiglia. Le lettere d'amore che si sono scambiati sembrano risalire all'ultimo anno di scuola di Rose, insieme ad un diario personale. Il diario contiene diversi racconti sulla sua vita, su Cillian e sembra riuscire a darmi informazioni in più riguardo a questo tizio. Appena torno ad Hogwarts devo indagare, devo capire cosa sia successo. Le pagine sembrano interrompersi improvvisamente, sull'ultima pagina c'è scritto:
Cillian è un mostro. Mi ha tradito. Cillian è un mangiamorte. Ci ammazzerà tutti.
Sempre tra le pagine, trovo una foto di quelli che sembrerebbero loro due insieme, mia nonna è avvolta dalle braccia del ragazzo che sorride verso di lei, mentre lei cerca di concentrarsi sulla fotocamera di fronte, chiaramente non riuscendoci. Il lato di Cillian è in parte cancellato e non è possibile vedergli il volto, sul dorso della foto c'è scritto “L'amor che move il sole e l'altre stelle.” ma la scritta è stata cancellata in parte e sostituita con “Schifoso assassino.” Sbatto con forza le lettere una sopra l’altra e mi alzo in piedi furiosa, camminando per la stanza in preda ad una crisi isterica. Mi fermo, cerco di prendere un respiro e di valutare la situazione. Prima di tutto devo uscire di lì, se mi beccasse mia nonna sarebbe dura riuscire a tirarle fuori qualcosa che non sia una menzogna. Com’è possibile che io non sia venuta a sapere niente di tutto ciò per tutti questi anni? Un brillore sospetto cattura la mia attenzione, in mezzo alla pila di lettere c’è un piccola collanina con un ciondolo a forma di cuore. Tiro gli occhi al cielo
Giuro che se vedo ancora cuori e parole sdolcinate vomito in un angolo.
balbetto tra me e me, sfiorando la superficie dorata del ciondolo, anche qui c’è qualcosa di strano, una specie di energia pulsante. Non saprei come definirlo ma mi lascia una sensazione strana, soprattutto perché ad un tratto il cuore si apre di scatto rilasciando uno sbuffo di fumo nero. Inclino la testa ancora perplessa quando la sensazione di aver appena compiuto qualcosa di stupido mi assale, spargendosi su tutto il corpo. Sono inorridita, mi tremano le mani e mi sembra di dover vomitare da un momento all’altro, come se avessi percepito una presenza malvagia come se avessi percepito la sua. Chi cazzo è questo tizio? Mi mette già i brividi ad immaginarlo. Che relazione aveva con mia nonna, è ancora vivo? Come funziona esattamente questa maledizione? Raccolgo tutto con un’improvvisa fretta, le lettere, la collana, gettandoli all’interno dello zaino in maniera disordinata, mi accorgo solo ora di avere il battito del cuore accelerato. Ho paura. E’ la prima volta che sono genuinamente spaventata da qualcosa, soprattutto perché mia nonna lo ha descritto come assassino, un essere senza scrupoli. Un essere che a quanto pare non si darà pace finché non ci avrà ammazzati tutti. Corro per la strada come se mi sentissi improvvisamente inseguita, come se sentissi la presenza di qualcuno alle mie spalle. Quel ciondolo mi ha dato una sensazione orribile, ma nonostante ciò non potevo lasciarlo lì altrimenti mia nonna si sarebbe accorta del casino che avevo combinato. Ma poi, cos’è che avevo combinato esattamente?
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