Posts written by Master Oscuro

view post Posted: 16/4/2024, 18:01     Aldilà - La Capitale del Mondo Magico
Tirar fuori una runa incastonata non è roba facile ed in effetti, ficcando le dita all’interno del piccolo incasso dove alloggia la pietra, non riesci a tirarla via subito. Pertanto impieghi qualche secondo prezioso, forse più d’uno.
Ricordi quel ticchettio d’orologi? Ecco, la lancetta si muove con una velocità sorprendente, ma non puoi sapere se a tuo vantaggio o meno.
In effetti mentre tu stai cercando qualcosa di sconosciuto (Dio solo sa che cosa diavolo sia), c’è qualcun’altra, una tua
esimia collega, che sta invece scoprendo cosa il vostro Signore va cercando. Di fianco a lei, Levane si crogiola nella propria astuzia. In linea d’aria si trovano proprio a pochi chilometri da te, in una casa dalla reputazione impeccabile ma che, come succede spesso in questi casi, nasconde loschi traffici; nessuno sa che tra poco si scatenerà il putiferio proprio a causa di quell’oggetto. Proprio come nessuno sa che, invece, a chilometri e chilometri di distanza da te e da Levane, due giovani, un uomo e una donna, stanno per stringere le dita attorno ad altrettanti due preziosi manufatti.
È incredibile quante vite vite si intreccino per il solo volere di Lord Voldemort.
Eppure tu, Vagnard, tutto questo non lo sai: qualche stralcio di conversazione, di un accordo che hai letto in frammenti di carta in un camino spento e nulla più.
Alla fine, però, ecco che l’incastro salta e la piccola pietra finisce tra le tue mani; nel solco perfetto che ha lasciato nella botola c’è una macchia scura, come se il materiale avesse trasudato qualcosa e si fosse seccato col tempo.
Algiz non fa rimostranze al tuo comando e attiva la runa che si innalza sopra di te, galleggia all’altezza dei tuoi occhi.
Il glifo a forma di “X” ti dice di niente? Del resto ogni runa non è casuale, proprio come quella Lancia che ha eseguito il tuo ordine.
La runa del resto un indizio te lo dà e qualcosa sembra aspettare: lo scavo che determina la lettera comincia a trasudare e da esso stilla quello che sembra un liquido viscoso, di una tonalità simile al borgogna. Trasuda, sì, ma non gocciola, come se la pietra fosse troppo secca.

Nel mentre, al piano di sotto, odi delle grida agghiaccianti seguiti da numerosi tonfi e vasi rotti.





Bene, Vagnard, il tuo PG non può saperlo, ma per tua conoscenza ti ho lasciato un indizio su dove vogliamo andare a parare con la tua missione.
Esiste qualcosa di parallelo al tuo compito, proprio in questa sezione… e non solo.
Molti orologi si muovono, non solo il tuo.
view post Posted: 3/4/2024, 17:11     Aldilà - La Capitale del Mondo Magico
È vero Vagnard: dove la magia non arriva, può giungere la logica in aiuto.
Sfortunatamente, però, sei un mago e la magia è imprescindibile in situazioni come queste.
Levane può avere dei gusti d’arredamento piuttosto kitsch, ma non è così stupido da lasciare che una botola possa essere aperta con un piede di porco. Certo è che Levane deve fidarsi davvero molto del proprio sistema di protezione, se ha scelto un nascondiglio così banale per… beh, per qualsiasi cosa si nasconda sotto i tuoi piedi.
La statua, nel frattempo, è stata efficacemente zittita. C’è da chiedersi cos’è che voleva tanto ostinatamente da te da non mettersi a strillare prima, ma ormai è fatta.
Tu sei un lupo solitario e sei pronto a mostrare le zanne quando necessario: lo sanno tutti quelli che ti sei lasciato alle spalle.
Te le ricordi le facce di quegli Elfi Domestici, Vagnard Von Kraus?
Oh, il Fato se le ricorda molto bene e, invero, ne è ancora deliziato. Per questo ha grandi aspettative.
In ogni caso, non ti avvedi dell’effetto dell’allarme diramato da quel certo Flavius della gens Domitia. Nel camino cerchi un aiuto che sai già di non trovare, ma è proprio guardando fra quelle ceneri che noti dei frammenti di carta. Sono stati bruciati, ma sono lettere lanciate piuttosto frettolosamente dentro il focolare ed è per questo che alcuni pezzi di pergamena sono sfuggiti al calore dell’abbraccio del legno.


“(…)non è per niente felice, sai? Fossi in te me ne andrei da (…)”
“Fottiti, è colpa tua se mi trovo in questo casino con (…)”
“Io te l’ho detto Levane, fai come vuoi, ma non cambierà id(…)”
“È uno scambio equivalente, amico mio, funzionerà.”


Un bel rompicapo, ti ci manca anche di metterti a incollare il puzzle. Soprattutto considerando che la botola se ne sta ancora lì, chiusa con la sua runa, e qualcuno di sotto comincia ad insospettirsi dopo gli schiamazzi della molesta statua.





Dunque Vagnard, prima di metterti davanti la runa ho controllato le conoscenze del tuo pg e ho letto che in realtà ha svolto le prime lezioni di Antiche Rune. Ho così dato per scontato che ne fosse a conoscenza, tuttavia perdonami se ho fatto un errore di valutazione e ti ho messo davanti una cosa che ON game non è coerente. In tal caso fammi sapere, anche se confido tu riesca a cavartela col tuo ingegno che, in off, è sicuramente provvidenziale.
(A meno che non fosse tutta una tua strategia, in questo caso chapeau per avermi intortato)
Sai dove trovarmi.
view post Posted: 1/4/2024, 15:02     Aldilà - La Capitale del Mondo Magico
Che il buongusto di Levane sia opinabile è cosa nota.
Le menti più semplici oserebbero dire, invece, che è proprio l’opulenza la massima espressione di ricchezza e arte. Ma delle menti più semplici, diciamocelo Vagnard, a te non frega un cazzo. Ed è giusto così. Il tuo Signore non ha chiesto un interior designer, ma un servo fedele che agisca in fretta, molto in fretta. C’è, infatti, più di un orologio che ticchetta mentre tu sei a casa di Levane e ogni secondo che passa smuove ingranaggi ben più grandi di te che ti appresti a sbloccare con facilità la serratura dello studio. Ignaro di essere osservato alle tue spalle da una figura di cui, finora, hai ignorato la presenza, con un’interessante intuizione il tappeto scivola via ammassandosi contro il camino pieno di cenere e frammenti di carta. Si rivela ai tuoi occhi la banalità che conferma, in fondo, la prevedibilità di un mago come il padrone di casa: una botola.
Proprio così: c’è una botola tra le assi del parquet. Non si vede chiaramente di primo acchito, ma avvicinandoti ne noti i bordi leggermente sopraelevati. Non c’è maniglia, non ci sono ganci, non c’è nulla che possa tirarla su.
C’è però un dettaglio interessante al centro della botola: se ti avvicini col viso vedrai una piccola pietra incastonata con una “X” incisa. Sei fresco di studi, Vagnard, quindi non fai fatica a riconoscere quella tipologia di oggetti: è una runa. È abbastanza palese il collegamento con il fatto che, lì sotto, possa esserci qualcosa di prezioso, il che spiegherebbe perché la porta si è aperta tanto facilmente con un “Alohomora”. Uno specchietto per le allodole. Sei giusto lì lì per arrovellarti quando…
«EHIIIII VOI DI SOTTO???????? VENITE UN POOOO’ QUASSÚ!»
Se t’affacciassi vedresti, allora, il busto di quel principe romano spalancare la bocca per urlare a gran voce. Proprio la statua posta come pietra miliare al centro del corridoio e fra le due stanze. Proprio quella che fin dall’inizio ha cercato la tua attenzione.
«Io te lo avevo detto! Non si ignora Flavius della gens Domitia!»
La statua non può voltarsi del tutto, ma lo vedi piegare un lato del capo in tua direzione, un sorrisetto scolpito sul volto di marmo.
Il Signore Oscuro si sarebbe forse ricordato di certe beffe, ma di sicuro avrebbe ricordato ancora meglio se Vagnard Von Kraus, suo pupillo, si fosse lasciato scappare l’oggetto più prezioso di cui ha bisogno per colpa di una scelta azzardata.
Fa' attenzione, Adepto.
view post Posted: 9/2/2024, 19:21     Aldilà - La Capitale del Mondo Magico
Il tuo Vitreo, ovviamente, va a buon fine.
Si svela davanti ai tuoi occhi e per qualche istante uno splendido studio in stile classico. Drappi pesanti coprono una finestra ampia, perfettamente linda, ma scorci di luce illuminano la grande scrivania in mogano posta al centro. Un grande tappeto persiano (sorprendentemente grande invero) copre gran parte del parquet lucido ed un altrettanto gigantesco camino è posto alle spalle della scrivania, in una posizione insolita, ma di grande effetto. Suppellettili varie e un’urna simile ad una contenente le ceneri di qualche disgraziato, fanno la loro bella figura sulla mensola del caminetto. Da che mondo e mondo, gli affari si svolgono sempre in posti come questi e non ti stupiresti nello scoprire che il Vice Ministro Von Heinrich possiede un ufficio più o meno uguale. Solo che il secondo è vecchio d’ottantanni (e nessuno lo sa).
Così il Vitreo si esaurisce, lasciandoti un’immagine dell’ennesimo sfarzo di Levane; uno sfarzo che comincia ad essere ridondante e decisamente di cattivo gusto, non trovi?
Potresti iniziare da qui tanto per essere celeri come, in effetti, dovresti essere, ma un tossicchiare irriverente ti fa nuovamente sobbalzare.
«Beh, beh. Hai del fegato per ignorarmi completamente. Posso mettermi ad urlare sai? Laggiù avranno smesso di sventolare il vecchio imbecille.» Ti volti e, nel farlo, non vedi nessuno.
Oltre a te, non c’è anima… viva.



Ed eccomi anch'io. 1 a 1 palla al centro coi ritardi. Ci si rimette in carreggiata e via!
view post Posted: 10/12/2023, 12:41     Aldilà - La Capitale del Mondo Magico
E Benedicta arriva prontamente con un vassoio d'argento al di sopra del quale c'è un bicchiere d'acqua. Un po' troppo pomposo per un semplice contadino che deve solamente riprendersi da un misterioso svenimento, non trovi?
Che poi, non è la stessa ragazzina che ti ha guardato con tanta curiosità, quando ti sei affacciato all'improvviso alla porta della dimora di LeVane? Beh, poco importa. Mentre lei trotterella verso la signora Waverly in uno svolazzo di grembiulino candido e pieno di volant e mentre la governante resuscita il cadavere... cioè... il poveretto, tu ti accomiati piuttosto frettolosamente. In un altro contesto sarebbe stato alquanto azzardato puntarsi una bacchetta in faccia con tanti pericolosi sguardi. Ma hai scelto il momento giusto, pare, perché sono chini sul signor Ascoe che piano piano rinviene e guarda la governante confusamente. Tante care cose per davvero: lui è sveglio, la Waverly ha ripreso il controllo, Benedicta ha compiuto il suo dovere di cameriera.
Tu, Vagnard, non ti sei appurato di tutto questo perché sei sgusciato rapido fuori da questo salone per dirigerti verso le scalinate di destra. Il corrimano intagliato splende come se mille stracci si siano impegnati per lucidarlo al meglio per riflettere i caldi raggi del sole che penetra dalla grande finestra che hai visto entrando. Alle pareti trovi quadri di gente che sonnecchia, principalmente signori ottocenteschi che nemmeno si avvedono di te; qualcuno persino, ignaro del ladro che si è intrufolato, gioca a bridge col vicino. Sei silenzioso come un Lethifold e senza incontrar nessuno ti ritrovi al piano superiore. Noti subito di esser giunto nell'ala della casa più lussuosa e ricca di dettagli. Un busto di un principe romano sembra essere la pietra miliare che divide il corridoio. A sinistra, una porta aperta apre uno spiraglio su una biblioteca di cui vedi a malapena un angolo di libreria ma che promette gran ricchezza di volumi, probabilmente (conoscendo il proprietario di casa), molto ricco. A destra grandi porte a doppio battente chiudono una stanza che tuttavia non ti è dato sbirciare. L'uscio è ben decorato, le maniglie in ottone sono un trionfio di ghirigori. Nonostante il borbottio che giunge dal piano di sotto, senti, al di là del pesante legno, un rimestare che giunge attutito proprio dalle porte. Sei chiamato a scegliere, ancora una volta, a cosa dare precedenza, ma voltandoti, senti una voce strana. Non lo puoi sapere, perché non l'hai conosciuto, ma è quella di LeVane.

«Ti ho visto, intruso.»
La sua voce giunge piuttosto atona, quasi inumana ma ti giunge in un sussurro. Intorno, non vedi nessuno. Usa la tua proverbiale astuzia, adepto.
view post Posted: 20/11/2023, 15:51     Aldilà - La Capitale del Mondo Magico
Il momento dell'attesa non è congeniale per nessuno. Soprattutto se l'ombra del sospetto si annida negli occhi del proprio interlocutore. È un momento di stasi in cui la donna aspetta delle spiegazioni o, nel migliore dei casi, che tu giri e tacchi e ti levi di torno. Ed in effetti quel momento di silenzio, per quanto breve, fa allertare maggiormente la donna che prende fiato per rifilarti un educato, ma decisivo, addio. È corretto, la signora Waverly è la padrona di casa, quella ufficiosa, naturalmente, ma è la vera detentrice delle chiavi di tutta la villa. Non è bene farsela nemica.
Perciò agisci con astuzia, Vagnard, come ti si conviene. Un movimento silenzioso, in sordina, e senza che nessuno se ne accorga il tintinnio del forcone e un tonfo sordo allietano le tue orecchie. Il beota di paese è caduto giù dritto come un bubotubero. Senti la donna sussultare con la mano sulla bocca.

«Ommioddio signor Ainscoe!» Si afferra prontamente i lati della lunga gonna in satin verde scuro, mentre dietro di lei le cameriere squittiscono. Quella con la coppa per poco non fa cadere il vassoio, mentre si defila in una stanza. La signora Waverly, però, è troppo occupata per sgridarle.
Si unisce a te e afferra i piedi dell'uomo, senza nascondere un'evidente espressione di disgusto per gli stivali inzaccherati di fango. Storce la bocca, ma non dice niente, fa rapidamente dei passi indietro, entrando in casa.

«Di qua, di qua, in salone!» Commenta, dirige i lavori: si sente che è abituata a farlo. Ti conduce nella stanza di destra e un grande salone, pomposo come l'esterno della casa e come l'ingresso del resto preannunciavano, ti si spalanca davanti. Lampadari in cristallo, pesanti librerie in quercia, un tappeto persiano che probabilmente vale più della tua vita, un grande camino in marmo e, intorno, divanetti stile rococò con le zampe di leone. È su uno di questi che stendete l'uomo che è così alto che i piedi strabordano oltre il bracciolo.
«Benedicta!! Un bicchiere d'acqua, presto!» Nessuno fa caso a te, nemmeno la cameriera che si è affacciata or ora per eseguire l'ordine.
«Innerva.» L'incanto è eseguito in uno svolazzo subito dopo che la governante ha estratto la bacchetta da una tasca della gonna.
view post Posted: 26/10/2023, 17:24     Aldilà - La Capitale del Mondo Magico
«U-una festa in maschera?»
Il vecchio sgrana gli occhi e ti squadra dal basso verso l'alto, soffermandosi sul tuo viso; in effetti, hai scelto una maschera piuttosto singolare. È palesemente confuso e si guarda intorno, quasi si aspettasse di vedere arrivare altri invitati.
«Ma, ma... non c'è nessuna festa!» Esclama, ma il suo tono è incerto, affatto convinto. Probabilmente sta dubitando delle sue stesse parole. In fondo è solo il giardiniere, perché dovrebbe essere avvisato se il padrone vuole dare o meno qualche festa? Ti raggiunge confuso in poche falcate col forcone ancora in mano, ma non segue il tuo invito e non entra, si ferma sul pianerottolo mentre tu spalanchi la porta, perfettamente a tuo agio nel tuo nuovo ruolo di anfitrione. Il punto è che quel ruolo è già occupato, spiacenti.
Aprendo con enfasi la porta, chi ti ritrovi davanti è una donna che stava passando proprio lì davanti –forse la stessa il cui profilo hai potuto intravedere dietro le tende, qualche attimo fa.
L'atrio che ti si para davanti e che riesci a scorgere prima che lei ti ostacoli la vista, è sontuoso, proprio come l'esterno della casa. Ricche poltrone e divanetti sono posizionati di lato, foderate di un velluto brillante, rosso e verde. I lampadari in cristallo riflettono la luce che proviene da una grande porta a vetri dirimpetto e si intravedono, a destra e a sinistra, due lucide scalinate. Un profumo di fiori freschi ti riempie le narici; forse un po' troppo persistente, ad onor del vero.
Comunque sia, lasciando la pomposità alle spalle della donna, lei si piazza tra te e lo sfondo. Ha le mani suoi fianchi un po' abbondanti, i capelli raccolti in una crocchia –che cliché, non trovi?– e un’espressione a metà fra il confuso e l’indignazione. Il vecchio, invece, muove la testa a destra e a sinistra. Il suo sguardo opaco dalla cataratta passa prima su di te, poi sulla donna.

«Ma cosa... chi è lei?» Prorompe lei, con voce stranamente profonda. Sul suo viso severo vedi dipingersi un'espressione sospettosa, i suoi occhi si riducono a due fessure mentre ti squadrano. Quasi in tuo soccorso, sopraggiunge il vecchio.
«Ehm... signora Waverly il ragazzo è qui per la festa... » L'uomo si toglie il cappello in segno di rispetto, ma trapela in lui un certo nervosismo e una reverenza per quella che sembra essere una persona piuttosto importante nella casa.
«Una festa? Qui non c'è nessuna festa, signore. Ha sbagliato.» Sibila lei, allungando il collo rugoso verso di te, Vagnard. Così facendo, dietro vedi passare un paio di giovinette con una classica divisa da cameriere in vecchio stile, con grembiuli bianchi inamidati e persino una cuffietta sul capo. LeVane ha gusti decisamente borghesi. Le ragazzine si sono fermate all'improvviso per guardare cosa sta succedendo, osservano curiose al di là la matrona. Una di loro porta, su un vassoio d'argento, una sontuosa coppa del medesimo materiale.
view post Posted: 28/9/2023, 10:01     Aldilà - La Capitale del Mondo Magico
C'è qualcosa che il Signore Oscuro apprezza di te, Vagnard von Kraus. Non è sicuramente la violenta lucidità che anima i tuoi occhi –o almeno, non solo. È l'imprevedibilità. Oh, Lui sa sempre tutto, ha spie in ogni dove, persino tra i cespugli di questa pomposa villa potrebbe nascondersi un suo emissario. E stranamente, di te si fida e tu, del resto, te la sei anche guadagnata questa fiducia.
... Per quanto di fiducia si voglia parlare, s'intende. È una concessione, quella che ti fa, un atto misericordioso per un servo riconoscente e leale.
Ma beh, ecco, la tua mossa stupisce anche questo Fato che sì, ha occhi ovunque, persino più di Lord Voldemort. Nella luce grigia di un placido pomeriggio londinese, con molta facilità ti appresti ad un entrata forse meno convenzionale di tutte: quella principale. Di solito si bussa o si suona un campanello, ma un Alohomora ha sempre il suo fascino, non è così?
E allora sì, la senti scattare la serratura con un soddisfacente all'orecchio: "click!"
Il problema è che non fai in tempo a girare il pomello.
I passi sul ghiaino ti fanno voltare per trovarti di fronte un uomo un po' perplesso con un cappello di paglia e un sacco nero pieno di foglie secche. Nell'altra mano tiene un forcone. Che cliché.
«Ma che diamine...» Lo sguardo confuso passa dal tuo viso alla bacchetta e vedi la testa scattare indietro e la pelle pendente sul mento ondeggiare un poco. «E tu chi cavolo sei, scusa?» Ti apostrofa con sospetto, gli occhi ridotti a due fessure.
view post Posted: 13/9/2023, 17:19     Aldilà - La Capitale del Mondo Magico
Quando il Signore Oscuro comanda, non è solo opportuno rispondere: è obbligatorio.
Non si discute, non ci si rifiuta, non si prega di esser risparmiati: “chinate la testa al vostro Padrone”. È questo il vostro mantra. E vi sta bene così, perché lo avete scelto voi… a volte.
Ciò che ti ha detto Presentius è stato il minimo indispensabile: sei stato fornito di un pezzo di carta rovinato con su scritto l’indirizzo e non c’è voluto molto per raggiungere il quartiere di Belgravia, a Londra.
È quel classico posto dove schiere di appartamenti altezzosi scrutano le strade sotto di loro, giudicando –come gran parte dei loro proprietari– tutti coloro che non vi risiedono.
Marciapiedi puliti, quieto vociare e persino i cani che zampettano con i padroni sembrano essere stati incipriati. Potremmo dire che è un bel cliché, ma del resto è proprio questo il luogo dove abita LeVane.
La sua è una classica casa d’epoca georgiana e non fai fatica a trovare il numero 33B. Possiede un’alta facciata di mattoni rossi, numerosi abbaini ed il portico squisitamente formato da colonne in stile dorico di raffinata fattura, quasi a voler ricordare il gran ammontare di Galeoni (o Sterline, dir si voglia) del commerciante d’aste che ti appresti ad andare a trovare. A tal proposito, sei stato informato che il traditore non c’è: è giustappunto impegnato con la tua esimia collega, Rowena Abyss. Quest’ultimo dettaglio, però, non è affar tuo saperlo.
Dalle finestre, incorniciate da abili decorazioni stuccate, si intravede in controluce la sagoma di una giovane che s’affaccenda con le tende che ricoprono i veli.
Il portone di casa è non meno elaborato ed un gran battente d’ottone (o d’oro?) svetta, al centro del pesante legno scuro che caratterizza l’uscio, nella forma di una testa di leone.
L’entrata è accessibile tramite un cancello basso che anticipa un viale in ghiaino, piuttosto atipico per una casa all’interno del centro di Londra. Tutt’intorno vi è un recinto in ferro battuto, con qualche cespuglio di rododendro e rose che ne seguono la direzione; proprio in fondo s’intravede un giardino che prosegue al di là del perimetro dell’abitazione.



Bene, finalmente ci siamo.
Ti chiedo di postare l’inventario e le statistiche.
view post Posted: 12/7/2023, 11:24     Darkness - Nocturn Alley

Uno sbuffo di fumo. Syria chiuse gli occhi per qualche istante inebriandosi del gusto del tabacco. Posò gli occhi su Lucas l’attimo seguente, il tempo necessario per vederlo pregustare l’ottimo whisky offerto.
«Mai assaggiato nulla di simile, è davvero speciale.»
«Mi fa piacere» cinguettò con un sorrisino compiaciuto, poi un altro tiro di sigaretta.
Seguì con attenzione le parole del giovane mago e impassibile si limitò a non lasciar trapelare alcun disappunto. La donna, però, aveva subito inspirato ed espirato con un lieve nervosismo lasciando la cenere cadere sulla sua veste come nulla fosse.
«Il ragazzino di prima, quello che sfrutti come Elfo Domestico, è per caso tuo figlio?»
Le labbra si incresparono e quella domanda rabbuiò il suo sguardo. Si allungò verso il rocchetto e spense la cicca nel vassoio; poi, bevve un sorso di Whisky e accese subito un’altra sigaretta.
«Non credo siano affari tuoi, Jim. Mh?!»
La voce tuonò secca e la casa sembrò tremare sotto quel chiaro ammonimento. Poi, l’espressione infastidita svanì e il viso parve di nuovo addolcirsi. Lucas poggiò il suo bicchiere e Syria tornò nuovamente con le spalle sulla seduta.
«Edmund non è una cattiva persona, dopotutto. Ha sempre sfamato me e nostro figlio e ha sempre lavorato con fatica e notevole impegno. Cosa potrebbe mai averti sottratto Jim?» sogghignò. Un piccolo suono soffocato, simile ad una risata, le si bloccò in gola. Syria tossì e si leccò le labbra. Gli occhi vacui persero colore: il ghiaccio si sciolse e le iridi riflessero una pazzia che Lucas poté notare immediatamente. C’era qualcosa che non andava in quella donna ma cosa? Presto o tardi avrebbe avuto le sue risposte.
«In che modo posso aiutarti? Devo chiamarlo? Ma so già che potrebbe arrivare a breve.»
Un attimo di pausa e lo sguardo saettò dall’alto verso il basso, soffiò via l’apparente frustrazione di un pensiero che le passò nella mente e tornò a guardare il giovane dinanzi a sé.
«Lui torna sempre quando è tutto finito» canticchiò facendosi leva sulle gambe e tornando in piedi.
«Vuoi conoscere mio figlio, Jim?» Si avvicinò al mobile superando la poltrona, Lucas avrebbe potuto seguirla con gli occhi e vederla afferrare una foto racchiusa in una scialba cornice di legno. Era mangiucchiata lungo i bordi, tracce di denti scavavano il materiale tarlato. La foto era quasi sbiadita, la testa tagliata sino a sotto gli occhi. Il corpicino del ragazzino era posizionato su una sedia in posa con un sorriso teso.
«Era molto piccolo» si voltò a guardarlo, poi tornò ad osservare il bambino ritratto tra le sue dita.
«Era così piccolo e io non ho resistito» il tono colmo di tristezza non durò più di una frazione di secondo. «Non resisto mai» ammise con estrema sincerità ma senza alcun segno di rimpianto. Era pazza, senza dubbio.
D’un tratto un fruscio anonimo animò corde che dalla stoffa della poltrona si attorcigliarono attorno al corpo di Lucas. Il giovane mago non avrebbe avuto modo di divincolarsi da quella presa, non nell’immediato almeno. Le corde avvolsero lo sterno e bloccarono i polsi tenendolo ben saldo in quella posizione. Ora era alla mercé della donna e con un bel problema da risolvere.
«Hai mai ucciso qualcuno?» chiese Syria capovolgendo la foto sul mobile.
«Sai cosa si prova a sentire il sangue scorrere sulle dita?»
Tra le labbra.
Chiuse gli occhi e l’espressione mutò in folle desiderio.
«Puoi confessarmi tutti i tuoi peccati, Jim» avanzò qualche passo, per spingersi successivamente verso il ragazzo. Annusò il suo odore mostrando un inquietante sorriso. «ha tutto un sapore diverso poi...» rise gracchiando. Un’altra nuvola di fumo grigio si disperse nell’ambiente.
Intanto, poco distante, il bambino che li aveva serviti poco prima osservava la situazione in silenzio da dietro l’uscio della porta, dominato dal terrore. Il cuore martellava nel piccolo corpicino e la speranza tornava a nutrire la sua mente: forse un giorno sarebbe tutto finito.


Entriamo nel vivo della Quest è ora di venire a capo della situazione. Cosa sta succedendo? Lucas si trova legato contro ogni previsione, al momento non può sottrarvisi; una chiara trappola ma perché? Sta a te scoprirlo! Hai ancora del tempo, fai le mosse giuste. Tic, tac. Che il fato non corra in tuo soccorso? Staremo a vedere.

Per qualsiasi dubbio già sai dove trovarmi.

view post Posted: 6/4/2023, 10:41     Darkness - Nocturn Alley

Lingue scoppiettanti e asettiche. Non v’era calore in quella casa, un fuoco acceso e ombre assenti. Il freddo penetrava le mura impregnate di muffa e silenzio ed ogni passo tornava indietro come un'eco di legni marci in una stanza vuota.
Syria guardò il giovane accomodarsi, accarezzò la spalliera della seduta, quasi sfiorando i capelli del giovane, prima di mettersi comoda dinanzi a lui. Un ghigno silenzioso, gli occhi accesi di fame. Quando si accomodò Lucas avrebbe potuto notare un cambiamento estetico: la bellezza sfiorita era svanita e dava spazio a un’aurea diversa, più accogliente ed eterea. Una donna piacevole, come fosse rinata nel momento esatto in cui il giovane aveva messo piede nella dimora.
«Se a te non dispiace, preferisco del Whisky ed una chiacchierata in confidenza.»
«Ma certo che no! Ho un ottimo Whisky invecchiato di quarant’anni. Sono certa che non hai mai assaggiato qualcosa di così alta qualità» rispose con un sorriso compiaciuto, passando al “tu” così come aveva fatto l’ estraneo.
«Ah, perdona la maleducazione io sono Syria e tu?» chiese con un sorriso sornione e voce melliflua.
Poco dopo, il tintinnio dei bicchieri sopra ad un vassoio avrebbe catturato la scena. Un bambino avrebbe fatto capolino dal corridoio portando tra le mani tutto il necessario per accogliere l’ospite: la bottiglia tanto richiesta di Caol Ila di Islay, due lowball e un pacchetto di sigarette. Il piccoletto dall’aria stanca, non avrebbe guardato in alcun modo l’ospite e proseguendo a testa bassa poggiò il vassoio sul tavolino a rocchetto dinanzi alle sedute.
Syria fece cenno al ragazzino di versare da bere con una sola occhiata severa e lui eseguì senza fiatare per poi sparire risucchiato dall’oscurità.
«Ne hanno vendute solamente 200 pezzi, è molto raro trovarlo» fece cenno con la mano al giovane si servirsi, per poi allungarsi ad afferrare il bicchiere e unirsi ad un futuro brindisi.
«Cosa ci fa qui?» disse infine, portando sulle labbra screpolate il bicchiere. Un sorso e lo posò sul vassoio, poi prese una sigaretta e l’accese.
Lucas voleva confidenza e Syria gliel’avrebbe data a suo modo.




view post Posted: 26/2/2023, 17:02     Darkness - Nocturn Alley

Non aveva smesso di camminare e ora si spingeva verso quel luogo arrivando a un passo dall’entrata.
Tre rintocchi.
Il silenzio venne disturbato e la casa parve risvegliarsi in un istante: le luci si accesero vibrando appena, accompagnando i passi di chi la stava attraversando. Qualche secondo e la porta si schiuse, una donna alta poco più di un metro e sessanta accolse il giovane uomo.
Il volto stanco e provato da una magrezza insana e occhi color ghiaccio messi in risalto dalla pelle diafana, Syria scrutò Lucas e l’espressione si alleggerì distendendo le rughe d’espressione. Con un sorriso ampio mostrò i denti paglierini facendo qualche passo indietro per mettere alla porta di aprirsi del tutto. Nella mano destra stringeva il legno di una vecchia bacchetta che puntava sullo stomaco del ragazzo.
«Se stai cercando qualcuno che legge le carte non è da queste parti» la voce risuonò profonda ma leggera, la donna lo osservava tamburellando le dita sul legno. «Oppure vuole un tè? È quasi un peccato mandare via un bel giovane come lei» aggiunse, le note cambiarono direzione dandole in pochi secondi un aspetto più accogliente.
Spostò la bacchetta stretta tra le dita e lo invitò ad entrare, qualche passo e la casa avrebbe accolto il giovane mago lasciando la porta chiudersi alle sue spalle.
Uno spazio ampio, un arredamento essenziale completamente in legno. La magia permeava sotto il cuore pulsante di quella dimora, Lucas avrebbe potuto avvertirla vibrare sotto i piedi e accarezzargli la pelle. Sensazione di disagio, sofferenza, oppure solo l’influenza di quel posto così difficile da definire?
Se avesse accettato di entrare, la donna l’avrebbe invitato a sedersi nel salotto. Un divano e due poltrone avrebbero atteso l’ospite al centro di quella stanza, dinanzi a un tavolo di vetro e al camino scoppiettante. Il calore di quest’ultimo sembrava non penetrare in alcun modo nell’ambiente.




view post Posted: 10/9/2022, 18:16     Darkness - Nocturn Alley

Edmund rise. Il suono della sua voce rimbombò nel piccolo anfratto. Un colpo di tosse, il pugno a battere sul petto e poi un altro sbuffo di sigaretta ingoiando fumo rancido.
«Metti giù quella bacchetta ragazzo, ti servirà per cose ben più importanti che per una dozzina di ratti» ghignò, osservandolo perlustrare con l’arma lo spazio sottostante il tavolino. Non si era smosso di un centimetro quando egli aveva tirato fuori il legno d’ebano allarmato dal rumore più che giustificato, ma era certo che Lucas non tenesse particolarmente alla sua vita dato che avrebbe potuto rompergli il braccio seduta stante. «Sono gli unici amici che ho, perché dovresti privarmene?» rise di nuovo. La scena era decisamente ilare. Si sollevò dalla sedia, poggiando entrambi i palmi di sul tavolino, la sigaretta ancora stretta tra l’indice e il medio si consumava bruciando lentamente.
«Non mi interessa cosa farai a quella donna, portami solamente una prova» si avvicinò alla porta di entrata aprendola, lasciando al ragazzo lo spazio per andarsene.
«Non provare a fottermi, me ne accorgerei» lo avvertì con un smorfia di disappunto. Doff non era l’ultimo dei criminali, né dei sciocchi e il fiuto era quella cosa che non gli era mai mancata. Se Lucas Scott lo avesse tradito non avrebbe di certo avuto pena e compassione per lui.
«Il suo nome è Syria, si trova a due isolati da qui proprio al limitare di Nocturn. Non farai fatica a riconoscere la casa in cui vive. È staccata dalle le altre, accanto ad essa vi è un’enorme albero di quercia» gli fece cenno con la testa di uscire. «Spero di rivederti» finì per dire con tono terribilmente ironico.

I passi successivi che avrebbero condotto Lucas Scott all’interno della pericolosa via sarebbero stati piuttosto brevi. Un quarto d'ora massimo che avrebbe passato ad evitare come la peste lo squallore che abitava quel posto. Vecchie streghe che avanzavano chiedendo qualche galeone per superare il triste inverno, spallate a ridosso di corridoi stretti dove sembrava impossibile passare in due. Alla fine, però, il giovane Accolito avrebbe raggiunto la vecchia e angusta dimora. Separata dalle altre case si ergeva su un piccolo avvallamento. Dinanzi alla sua entrata, proprio sulla destra, la grande quercia copriva metà facciata della casa; sui rami pendevano lunghi fili simili a capelli e tra i nodi pezzi di legno e ossa si alternavano oscillando ad ogni soffio del vento.
L’entrata era anticipata da un vialetto che conduceva ad una piccola scalinata sulla quale ergeva una porta nera; un batacchio lo avrebbe invitato a farsi avanti.
Edmund non gli aveva mentito.



Qualsiasi cosa sai dove trovarmi.
view post Posted: 10/9/2022, 18:11     No matter the cost - La Capitale del Mondo Magico


Il Mangiamorte non esitò nemmeno un istante davanti all’arma che Kevin, poc’anzi gli aveva puntato addosso. Teneva il braccio disteso in attesa che l’oggetto tanto millantato gli venisse consegnato senza troppe difficoltà. Tuttavia, l’intervento di Kevin lo fece sorridere e la mano, tesa dinanzi ad egli, si spostò lungo il busto accarezzando la lunga cappa oscura. Il ragazzo non avrebbe potuto vedere il riso che dipingeva il volto della figura in maschera ma il tono della voce era inequivocabile: «Mi hai preso per un Nottetempo?» non mosse un singolo muscolo, il suono era fermo e deciso. «Vuole vederti, sì, ma ci andrai da solo.» Solo in quel momento gli voltò le spalle «Riferirò che sarai tu a portargli l’oggetto ma ti auguro di non perderlo» finì per dire, prima di sparire lasciando il giovane nella semi-oscurità.
Kevin avrebbe abbandonato quel luogo andando altrove, piegandosi alle volontà dell’Oscuro con tutte le conseguenze del caso.


Data la mancata cura, continuerai a perdere -3ps e -1pc fino a che non porrai rimedio alla ferita sulla spalla.

Non credo ci sia altro da aggiungere. Siamo giunti al termine di questo lungo viaggio. La tua missione è stata un successo, puoi ritenerti fortunato. Avrai bisogno di cure, recati pure al San Mungo o in Infermeria prima di fare qualsiasi altra cosa, stando bene attento alle informazioni che potresti lasciarti sfuggire e a non perdere ciò che porti con te.
Villa Malfoy ti attente, apri pure quando sei pronto.



Kevin P. Confa
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view post Posted: 23/8/2022, 11:53     No matter the cost - La Capitale del Mondo Magico


Il concetto di morte è sempre accompagnato dalla parola “fine”. Destino certo che fa parte dell’essere umano. Eppure, la speranza rimane un appiglio al quale ci si aggrappa dopotutto, anche dinanzi alla realtà dei fatti. Le sensazioni provate da Kevin, dopo quello che aveva fatto, furono un tumulto acceso di battiti irregolari, fiato corto e pensieri che - come un fiume in piena nella testa - si sovrastavano percorrendo la stessa traiettoria.
Sul viso pallido e contratto il ragazzo manifestava uno stato d’animo apparentemente sicuro che ben presto, però, avrebbe scoperto essere ben peggiore di quanto pensava. La consapevolezza di essere un mostro avrebbe scelto per lui le strade da percorrere senza, probabilmente, la possibilità di redimersi. Si sarebbe davvero lasciato andare a quel destino? Una domanda a cui avrebbe trovato risposta in futuro. Nella stessa strada incerta che avrebbe percorso senza alcuna esitazione; questo pensava. Tuttavia, era troppo presto per averne certezza.

La ferita pulsava sul braccio. La macchia di sangue aveva impregnato il tessuto di un rosso purpureo. Kevin era riuscito a gestire il dolore, nonostante il formicolio e le contrazioni continue. Spingendosi verso il cassetto chiuso a chiave con un semplice incanto riuscì a far scattare il meccanismo di apertura, rivelando quanto vi fosse nascosto all’interno. Per lo più lettere spiccavano al lato destro dei confini di legno, con una foto ricordo di Madame Shelby e suo marito. Al centro uno specchio rotto, mentre sull’estremità sinistra un panno di velluto avvolgeva il ciondolo pregiato. L’eterocromia si specchiò nei riflessi d’oro che rivestivano l’ape dalle ali spalancate. Kevin avrebbe tentato di afferrarla e portarla con sé ma fu distratto da una folata di vento alle sue spalle che lo costrinse a voltarsi.
Dinanzi e alla sua destra, rispettivamente, si palesarono due figure in nero con il volto coperto da una maschera che non avrebbe fatto fatica a riconoscere. Una si precipitò sui corpi, assicurandosi dell’accaduto, per poi smaterializzarsi con loro: Finn giaceva ancora svenuto a terra, mentre Madame Shelby, poco distante, sembrava priva di vita ma non v’era alcuna certezza. L’altra fissava immobile Kevin con la mano tesa muovendo le dita lentamente con l’invito a consegnare l’oggetto nel cassetto.



Data la mancata cura, continuerai a perdere -3ps e -1pc fino a che non porrai rimedio alla ferita sulla spalla.



Kevin P. Confa
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