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Quando aveva letto che poteva partecipare ad una partita di Quidditch con in palio un trofeo sorrise. Era molto tempo che non sorrideva così e la mente tornò rapida ai suoi anni ruggenti a bordo di una scopa, quando menava la mazza a destra e a manca, lanciando bolidi che sfondavano denti e massacravano ossa. I bei momenti andati. Scrollò la testa e, superato un branco di mocciosi affacciati alla vetrina del negozio di articoli da quidditch, entrò nel locale. L’odore di cuoio, di saggina e di legno le riempiono le narici e Rowena respirò l’aria satura di quegli odori famigliari e amati, chiudendo per un istante gli occhi. Sospira, riaprendoli e guardando attorno. Sa già esattamente di quello che ha bisogno per questo si dirige verso il reparto delle mazze per prima. Ne soppesa diverse, le muove attorno al busto, mimando un rovescio con il braccio, sferza l’aria ad ogni mazza contro il quale il pugno si stringe e infine sceglie la migliore. Ora non è più la ragazzina ai tempi di Hogwarts che doveva lavorare nei fine settimana per potersi permettere qualcosa, era una donna fatta e finita e con un discreto gruzzolo in banca. Agguanta anche un Kit di manutenzione e i guanti in pelle di drago per poi infine, passare ai manici di scopa. Ora per un battitore il volare rapido non è obbligatorio. La cosa fondamentale è che la scopa sia ben stabile e bilanciata, che le staffe abbiano una presa notevole sul piede e che rimanga lì quando tutto il corpo del giocatore fa da contrappeso. Appoggia le cose su di un banco e ne prova, per quanto possibile, a inforcarne diversi senza tuttavia levarsi in volo. Non le sembra il caso di sterzare dentro il locale. Ritrova il suo vecchio amore, una Comet e ne apprezza il legno, la sente stabile tra le mani e sorride. Tuttavia, l sua ambizione che in tutta la vita l’ha contraddistinta, non può non farle posare gli occhi sulla Firebolt. Alla sua epoca era già uscita e con il tempo il modello base è sempre stato migliorato. Non ha mai volato a bordo di una di quelle, troppo povera e in seguito troppo tirchia per permetterlo, però a questo torneo non può sfigurare davanti a dei mocciosi perciò anche se a malincuore abbandona la sua vecchia amica è la Firebolt che se ne va a casa con lei. Raccoglie quindi tutti i suoi acquisti e un po’ goffamente, si dirige al banco dove molla tutto al commesso di turno. In caso fosse stata servita da Elizabeth, avrebbe riservato per lei un sorriso.
-Hoi Elizabeth, come va? Sentito del torneo? Penso che m’iscriverò…- //per esigenze on game mi considero servita// |