Balbettante, bambocciona banda di Babbuini, Issho House

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view post Posted on 8/3/2019, 15:40
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isshonome
Dipendente Ministeriale ☯ C.M.I. ☯ 66 anni ☯ Giapponese
PS: 189 ☯ PC: 132 ☯ PM: 126 ☯ EXP: 28


Una casa sui generis quella che da poco vide ospitare il giapponese con il suo animaletto pestifero Ambipom. Situata agli inizi del villaggio, godeva di una particolare struttura tipica delle case in Shirakawa, le Gassho Zukuri, ovvero, strutture resistenti al freddo e al vento e composte prettamente da legno e materiali correlati. La sua, nello specifico, si sviluppava su due livelli dove il primo piano era caratterizzato da un unico open space, tutto su tatami e assenza di divisori come muri ecc, arredato con cuscini grossi per la seduta nei pressi di un focolare e una piccola cucina ad angolo, in modo tale da lasciar il resto dello spazio (circa 80 mq) a qualsiasi volonta'. Un incanto particolare, insieme a esotici elementi rurali richiesti dal Giappone stesso, gli consentirono di installare un bonsai enorme e incantato in modo tale che percorresse tutta l'unica parete portante del primo piano fino ad arrivare alle scale a chiocciola che portavano al piano superiore, dove v'era la camera per Issho, una per gli ospiti, un bagno e una mansarda a uso sgabuzzino. Una casa non lussuosa e tanto meno elegantemente fredda, ma accogliente, semplice e umile come il giapponese era...una semplice casa che voleva fosse quella personale per ogni suo amico fidato...un piccolo punto di ritrovo.

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Quello stesso giorno di freddo solito di Hosgmeade, era libero da lavoro e lo avrebbe passato dinanzi al focolare a legger un manuale di sociologia applicata all'economia internazionale.
Stai buono Ambi! Non vedi che sto leggendo? Ammoniva, senza successo, la scimmia che faceva le corse lungo il bonsai magico e ramato per la casa. La bestiolina si divertiva come un bambino e per quanto potesse disturbarlo nella concentrazione, lo rallegrava nella vista. Era una persona buona e divertente in fondo il giapponese e non sarebbe riuscito a odiare una persona o animale piu' del dovuto aspetto formale consentito...un difetto, spesso. Tira un bel vento oggi. Affermo' retorico, richiudendo il libro per l'attenzione oramai persa e per la voglia di metter a bollir un te' per scaldarsi dalla fredda giornata invernale. Ne vuoi un po' pure tu, Saru-baka? Rideva, mentre lo diceva. Sapeva che la scimmia, pur non comprendendolo, poteva arrivare a decretare che era una presa in giro per la quale strappava un pezzo di corteccia dal bonsai e lo lanciava al giapponese che continuava a ridere mentre continuava la preparazione. Babbuino bamboccione. Rideva ancora...un coro in solitaria si poteva sentiva dall'esterno della dimora, dove delle volte uno schiamazzo di scimmia cercava di rispondere.

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view post Posted on 1/4/2020, 19:54
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Porthos aveva molti voli alle spalle; gufo di grande esperienza, riusciva a volare anche nelle situazioni più difficili. Nessuno riusciva a fermare la sua corsa, con lui le consegne erano sempre puntuali e assicurate.
Era partito insieme agli altri gufi, diretto verso il cuore della Scozia. Era un viaggio lungo, ma il paesaggio era spettacolare. Data la sua esperienza era a capo della spedizione, colui che tracciava la rotta e conduceva gli altri a destinazione. Era un compito importante e Porthos era fiero di poterlo eseguire.
Sorvolando la stazione di Hogsmeade però dovette separarsi dai propri compagni, a lui era stata assegnata una zona del villaggio mentre altri suoi compagni erano diretti ad Hogwarts. Proseguì il volo da solo, fece alcune consegne lungo il tragitto ed infine giunse ad una casetta a confine del villaggio.
Planò sul davanzale della finestra e picchiettò il becco sul vetro per farsi aprire. Se si sbrigava riusciva a raggiungere il resto del gruppo per volare a casa tutti insieme.





C'è posta per Issho. In omaggio con la copia del Profeta:

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Strillettere
Una strillettera è una lettera contenuta in una busta rossa, spesso inviata per comunicare dispiacere e rabbia. Quando viene aperta, inizia a urlare al destinatario il proprio testo con la voce del mittente amplificata, incendiandosi una volta terminata la lettura. Se non viene aperta subito, esplode e inizia a urlare anche più forte. Il pacchetto ne contiene dieci, tutte da compilare.



Issho Fujitora

CITAZIONE (MasterHogwarts @ 22/3/2020, 18:50) 

Miei cari lettori,
Siete forse stanchi dei costanti, indecifrabili cambiamenti che stanno scombussolando le gerarchie magiche? Se la risposta è “sì”, allora mi spiace tanto per voi. Alle soglie della fine dell’anno scolastico, nel bel mezzo della finale del nuovo Torneo indetto dalla scuola, il Ministero torna a far parlare di sé, rubando la scena. Pochissime ore fa, come comunicatoci dal Ministero della Magia stesso, è stato infatti nominato il nuovo Direttore del San Mungo. Scommetto che sono molti i nomi che annebbiano la vostra mente in questo preciso momento ma fareste bene a dimenticarvene. Il ruolo è invero piombato sulle spalle di uno sconosciuto, un certo Paul Dwight, la cui esperienza in Medimagia non ci è ancora stata confermata.
Che la struttura necessitasse di una guida era chiaro a tutti. I corridoi dell’Ospedale, carenti di personale adeguato ma colmi di feriti, sono diventati un posto caotico nel quale perdersi nel tentativo di ricevere informazioni sui nostri infermi o nella speranza di non morire per un Mangialumache evocato dalla bacchetta sbagliata. Il disordine e lo scompiglio regnano sovrani e tra infermieri che si improvvisano segretari e dottori in ritardo per interventi mai comunicati, un nuovo Direttore sembra essere il Lumos all’imbocco del Tranello di cui avevamo bisogno. Sarà davvero così? Cosa sappiamo veramente di questo Dwight? Quasi nulla. Figlio di un Magonò, frequenta Hogwarts e ricopre subito le cariche più importanti: Prefetto prima, Caposcuola poi, sotto la guida di Tosca Tassorosso. Al termine del suo percorso scolastico, stravolge le aspettative degli insegnanti e si allontana dal Mondo Magico. Dopo anni di assenza, lo ritroviamo al ballo delle Ceneri, il volto coperto da un’ustione di cui nemmeno lui, apparentemente tanto bravo da ricoprire la più alta carica del San Mungo, ha saputo porre rimedio. Cosa è successo durante gli anni di abbandono? Dove si è rifugiato? Nell’Ombra, sussurrano alcuni mentre la notizia ufficiale lo vuole in viaggio, desideroso di apprendere quanto più possibile circa la Scienza della Medimagia, per fare il suo trionfante eppur silente ritorno. Se è così che stanno le cose – lascio a voi, come sempre, la libertà di scegliere in cosa credere - i suoi obiettivi sono stati raggiunti.

Dal canto nostro, Carissimi miei, non possiamo far altro che sperare, ancora una volta. Sperare che questi cambiamenti siano stati fatti con la Ragione di chi vuole migliorare le cose, di chi si sottrae all’Ordine marcio, corrotto e sbagliato che le Forze del Male vogliono imporci. Sperare che la nostra fiducia nel Sistema venga ricambiata un giorno, che ci sia un Mondo Magico migliore alle porte. La luce non è poi così lontana; e allora armiamoci di animo coraggioso e confidiamo nel fatto che, questo ennesimo salto al potere da parte di un nuovo, sconosciuto volto, sia la cosa migliore. La luce non è poi così lontana, miei cari Lettori, e spero di incontrarvi tutti sotto di essa un giorno; Noi che siamo il popolo, Noi che inspiriamo e rincuoriamo la Voce del Profeta.


Il vostro affezionatissimo


CITAZIONE (Oliver Brior @ 1/4/2020, 10:55) 
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Adotta un Drago
Se da bambino mi avessero chiesto circa il mio sogno nel cassetto, la risposta sarebbe stata la stessa di oggi: avere un Drago. Il desiderio di ogni mago o strega, prima o poi nella vita, un po' come un progetto inarrivabile, e tuttavia pronto ad attingere ad ogni speranza più intima. Vorrei diventare Ministro della Magia, diceva qualche mio vecchio amico; vorrei diventare Preside di un'Accademia di Stregoneria, poteva aggiungere un altro; tutti sogni preziosi, non c'è dubbio, semplicemente non erano i miei, non mi appartenevano. Vivevo costantemente l'idilliaca rivelazione di avere un Drago per amico: ogni sera, prima di andare a dormire, chiedevo a mia madre di leggere un racconto, di inventarne uno. Storie di Draghi, creature affascinanti, mistiche, fuori dall'ordinario; così si spalancavano le ali, la voce di mia madre annunciava il ringhio profondo della bestia assoluta, e mi bastava socchiudere appena gli occhi per esserne trascinato, vinto più del solito per un bambino della mia età. Come un velo, al di là delle palpebre calate, scorgevo così cieli di cenere e lapilli, la terra che consumava la sua natura all'indomito fuoco dei Draghi: le narici roventi, le fauci spalancate, le creste più a punta, le zanne velenose, la coda come un vero e proprio timone lì a metri e metri dal suolo, sospesi come grandi e grosse libellule. Era una danza di fuoco e di aria, e sentivo di voler parteciparvi, di voler esserne travolto a più non posso; in quell'incontro di Cielo e Terra, io volevo ballare, ballare fino a sentire male alle gambe, ballare allo sfinimento. Quando i miei compagni di scuola convincevano i loro genitori a comprare una Puffola Pigmea per un'occasione importante, io tentavo in ogni modo di convincere i miei, invano, ad avere un uovo di Drago. Uno qualsiasi, mamma. Lo ripetevo dal mattino alla sera, riempivo pagine e pagine di pergamene, mai con successo; ho inviato una lettera perfino al Ministero, qui in Romania, e mi è stata respinta. Per tutta risposta, vi dirò di più, ho ricevuto a suo tempo una di quelle lettere scarlatte, una di quelle pergamene maledette, così fastidiose da gridare ai quattro venti. Strillettere, proprio quelle.
Perfino quando la voce del Ministeriale mi raggiunse con un'imprecazione non troppo velata, perfino quando la pergamena si bruciò da sola, pezzetto dopo pezzetto, perfino allora io non potevo cambiare idea. Mentre la carta veniva avvolta dalle scintille, io immaginavo il respiro di un Drago, il suo fiato rovente sulla mia pelle. Cominciai ad esserne ossessionato, più del solito. Nessuno comprendeva il fascino di Creature simili, era magia mistica in assoluto; i Draghi, quelli in carne ed ossa, erano così antichi, così rari, così intrisi di bellezza da non avere eguali in natura, in nessun caso. Per la fine del mio percorso accademico - voti discreti, sarò sincero, con una tesi tuttavia pluripremiata sulle Origini del Lungocorno Rumeno nei Carpazi -, la mia famiglia mi spedì un regalo: un biglietto per un viaggio, una Passaporta di sola andata per la Nuova Zelanda. Immaginai fosse un viaggio di avventura, uno di quelli di riscoperta tutta piacevole; quando mi ritrovai catapultato dall'altra parte del mondo, una vecchina mi attendeva con le mani piene di uova madreperlacee. Inizia qui, ed ora, il tuo apprendistato. Quelle sono state le sue parole, e le ricordo tuttora come il messaggio più diretto e più importante di tutta una vita. Un tirocinio in una riserva di Occhiodopali degli Antipodi, i draghi neozelandesi e australiani; e mentre io e la vecchina salivamo l'altura, fino alla vetta del Monte Tarawera, ogni dettaglio si stagliava per me come un sogno ad occhi aperti. Alla fine i miei genitori avevano assecondato l'istinto di sempre, e sentivo di essere nato per quel mondo come mai prima di allora. La prima volta che vidi un Drago, uno dal vivo, è stata proprio lì, in Nuova Zelanda, all'Isola del Nord. La corazza iridescente, le creste più scure fino alla coda acuminata, e gli occhi, quegli occhi che non avrebbero potuto avere rivali. Senza pupilla, una pozza profonda: la magia innata, l'antica magia. Con il trascorrere del tempo, ho imparato tanto, e quella vecchina che oggi è scomparsa è stata per me mentore e madre, insieme. Ad oggi il mio nome si forgia del titolo di Dragologo, sono tra i Magizoologi più famosi e ricercati nella comunità magica mondiale: Dr. Patrick Kowinski, ricercatore e osservatore, autore di numerosi saggi sui Draghi.
Se dovessi parlare di me, però, direi sempre di essere quel bambino che sognava un uovo di Drago. Forse è stato il mio passato, più che gli anni di addestramento e di studio prezioso, a spingermi oltre: ho raccolto le lettere di tanti maghi, di tante streghe, e tra queste c'erano quelle di molti bambini. Posso avere un Drago, chiedeva qualcuno. E ho ricordato il diniego di mia madre, le imprecazioni e i sospiri di mio padre; ho ricordato la Strillettera che il Ministero Rumeno mi aveva spedito come un assalto a tutto tondo; ho ricordato il rifiuto, l'insofferenza, l'insoddisfazione. Quello che potevo essere, quello che desideravo essere, e tutti gli ostacoli che la vita, il mondo, il tempo mi hanno posto contro. Così ho recuperato una boccetta di inchiostro, la piuma fremeva tra le mie mani, e quando ho scelto la pergamena più pulita, più chiara e più curata - nessuna Strilettera, non avrei fatto lo stesso errore -, le parole avevano già preso forma, nero su bianco. Sì, bambino mio, puoi avere un Drago. Una frase che suonava folle, perfino per un visionario come me; ma al di fuori della baita sulle cime di Tarawera, ad un palmo dalla scrivania alla finestra, il vulcano neozelandese ruggiva in volute di fumo, nascondeva i Draghi più liberi, dai più piccini a quelli più grandi, e un battito di ali possenti accolse ogni mia aspettativa. Quella frase, lì in inchiostro affrettato, custodiva in sé il peso di una promessa. La stessa che avevo fatto al bambino che un tempo sono stato. Quella lettera ha fatto il giro del mondo magico, ha creato relazioni e poi amicizie che tuttora sento fin nel cuore, e con mesi di organizzazione e di scambi epistolari, con gli incontri più disparati e versatili, finalmente quel sogno nel cassetto prendeva già inizio. L'idea di tessere una rete tra le riserve più famose di Draghi, da un capo all'altro del pianeta, tutto questo non era impossibile. Come un respiro all'unisono, come un soffio, infine come una scintilla dopo l'altra, è stato un lavoro con la lettera maiuscola. Ad oggi, con l'intercessione del Profeta, è con orgoglio, emozione e vivida partecipazione che vi parlo della mia storia per fare luce su un'altra trama, molto più estesa. L'associazione Draghi Uniti Per il Mondo collega circa dieci paesi con un unico filo conduttore: le Creature Magiche, i Draghi. Le riserve in cui vivono sono gestite da Domatori e Dragologi esperti, dai tirocinanti fino agli studiosi più navigati, tutti accomunati da una passione e da una determinazione tanto necessarie per la salvaguardia, il controllo, la preservazione dei Draghi.
Dalla Nuova Zelanda, dove tutto è partito, fino al Perù, passando per l'Oriente in Cina e poi via, ancora più su, verso l'Europa con più siti. Specie di draghi tra di loro diverse, dai Dorsorugosi Norvegesi fino ai Dentedivipera Peruviani, dai Petardi Cinesi fino ai Gallesi Comune Verdi, dai Neri delle Isole Ebridi fino agli Occhiodopali degli Antipodi, dagli Ungari Spinati fino ai Panciasquamato Ucraini, senza dimenticare i Grugnocorto Svedesi e i Lungocorno Rumeni. Draghi di ogni forma, di ogni razza, di ogni prestigio; dalle corazze possenti, a squame o cresta, con corna o spine, di uno e più scintillanti sfumature, è il colore che diventa fuoco, l'energia ancestrale di bestie magiche, di creature irraggiungibili. Interesse dell'associazione è avvicinare la comunità magica ai draghi, realizzare un incontro che possa aiutare a comprendere il mondo di tali creature, il loro universo, le loro caratteristiche. I draghi esistono da secoli e secoli, volano sulle nostre terre da più tempo di quanto si possa immaginare per davvero, e sono nell'immaginario collettivo - tanto del nostro mondo quanto di quello non magico - in modi indissolubili. Spaventano, preoccupano, sono associati al pericolo, e tuttavia anche al fascino, al mistero, all'infinito. C'è una lezione che viene impartita a tutti i Dragologi, fin dall'inizio: i Draghi sono creature estremamente complesse, ma sono nostre creature. Appartengono al nostro mondo, alla nostra vita, alla nostra identità. L'associazione di cui sopra nasce come collaborazione internazionale e si pone come tramite tra maghi e draghi. Permette di fare richiesta, tramite corrispondenza, di adottare un vero e proprio uovo di drago: da lontano, con una serie di aggiornamenti da parte della riserva tramite missive, scatti fotografici, curiosità e così via, ciascuno potrà seguire la nascita, la schiusa, lo sviluppo e la crescita del proprio drago. Un sogno nel cassetto, una risposta concreta: la possibilità vera e propria di adottare un drago, di entrare a far parte di un progetto più grande, di vivere fin nel profondo un'esperienza unica nel suo genere. C'è una mappa che illustra nel mondo le specie principali di draghi e le riserve di riferimento. Lasciatevi travolgere da questa folle, misteriosa, sorprendente idea. Ad ogni adozione, un uovo della razza di drago da voi scelta verrà schedato e indicato con i vostri dati di riferimento, e sarà come avere un amico imponente e volante da una parte del mondo. Un drago lontano, un drago vicino, in un incontro che seguirete insieme con gli esperti che cureranno nel tempo il vostro scambio epistolare. Si prospetta una schiusa di qui al dodici Aprile, per ogni adozione in questo periodo verrà inviato ad ogni mago e ad ogni strega un uovo di cioccolato, proprio della forma dell'uovo di drago scelto, con una sorpresa speciale. Un'occasione che già compie la differenza, con moltissime richieste da ogni angolo del pianeta. E per voi, amici britannici, il Profeta si pone come tramite.
Non lasciate scappare questa preziosa possibilità, coltivate questo messaggio. Alla Redazione i miei ringraziamenti per aver reso pubblica la mia testimonianza e aver illustrato l'iniziativa che sta prendendo vita, ormai da mesi, tra le nostre riserve. A quel bambino che anni addietro chiedeva di voler un uovo di drago, a quel bambino che nel presente esaudisce questo stesso sogno con tutto il cuore, ad entrambi rispondo ancora una volta. Sì, bambino mio. È possibile.


Dr. Patrick Kowinski
Magizoologo, Dragologo
Fondatore dell'Associazione Draghi Uniti per il Mondo
Monte Tarawera, Riserva dei Draghi
Nuova Zelanda

 
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view post Posted on 12/4/2020, 18:49
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Adotta un Drago
Un Gufo Postino consegna uno scrigno dorato con una pergamena arrotolata, stretta da uno spago scuro; ha lo stemma dell'Associazione Draghi Uniti per il Mondo, proviene dalla Terra d'Oriente.


Adotta un Drago

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Petardo Cinese
Cina
color rosso-dorato
corona di spine, scaglie
maiali, umani
uovo cremisi e oro
fiamme a forma di fungo
Issho Fujitora



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Uno scrigno dorato con un uovo di cioccolato simile a quello originale di petardo cinese, è di colore cremisi e oro. La sorpresa che nasconde è una lampada magica come uovo in miniatura: di tanto in tanto, rilascia spirali di fumo e vapore che prendono la forma di un petardo cinese.
(+1 Punto Mana)
uovo di cioccolato


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saluti dalla Grande Muraglia
长城的问候
La riserva principale di Petardi Cinesi è nei dintorni della Grande Muraglia, nel tratto di Mutianyu. Le tre torri di avvistamento sono tre punti di osservazione. A nord-est della Città di Pechino, è collegata tramite Passaporta fino al Palazzo Imperiale dell'Estate.


Gentile Issho Fujitora,
È un estremo piacere poter scriverle a nome dell'associazione Draghi Uniti per il Mondo; il valore più prezioso di questo incontro si esprime con un riconoscimento ben più versatile: adottare un Uovo di Drago non significa soltanto sostenere le nostre fondazioni e le riserve di paese, ma anche entrare in stretto, profondo contatto con Creature mistiche, detentrici di un potere e di una magia universalmente singolare. Con la presente, Le confermiamo l'adozione di un Uovo di Petardo Cinese - troverà uno scrigno con un classico, tradizionale uovo di cioccolato, a tema pasquale, e una sorpresa altrettanto vivace al suo interno. Il mio nome è Dr. Yu Dafu, porto il nome di uno degli autori più importanti del periodo romantico, in letteratura cinese; provengo dalle terre del Sud, nella ridente Guilin, là dove le risaie si estendono come un artistico, verdeggiante velo. Dopo aver conseguito la mia discussione di tesi sulle origini mitologiche dei Petardi Cinesi, in Oriente, ho ottenuto un discreto riconoscimento accademico che mi ha portato al Nord, alle terre più lontane dal mio luogo di origine, fino alla Capitale. La Città di Pechino si è svelata al mio sguardo, giorno dopo giorno, in un crescendo tuttora attivo; così, ho raggiunto da anni la Riserva di Petardi Cinesi - più di trenta, un numero cospicuo - tra le lande più magicamente protette della Muraglia Cinese. A circa un paio di ore dal centro di Pechino, girando per il Palazzo Imperiale Estivo, si ritrova una Passaporta perennemente attiva, posta come passaggio incantato per tutti noi Dragologi, tirocinanti ed esperti in egual misura. Sulle guglie più imponenti della Muraglia, al sospiro di un richiamo ancestrale, antico, mistico, nel tratto meno battuto dal turismo più sfrenato si ritrova uno schieramento infinitamente singolare di Petardi Cinesi. La descrizione è molto particolare: forse avrà visto qualche scatto o ritratto al riguardo, in ogni caso il Petardo Cinese è un Drago munito di scaglie lisce e scarlatte, di un rosso così acceso e ridente da non avere eguali neanche in natura; il suo capo ha una corona di spine dorate che si estendono fino al muso, coinvolgendo come tempra brillante gli stessi occhi, dalla pupilla vivida e dalla forma sporgente. Il Petardo Cinese è prettamente legato ai colori dominanti del rosso e dell'oro, al pari dei gusci delle uova da cui nascono, e qualsiasi abitante Cinese confermerà che non sia un caso: quelle sfumature, infatti, rappresentano nella nostra storia, passato e presente, i colori imperiali, i colori della Cina stessa fin dai tempi remoti. Il Drago è un richiamo ancestrale, continuo, perenne nella cultura e nella mitologia del nostro popolo: come simbologia occulta, come simbologia fortuita, come simbologia fortunata, è auspicio e augurio di pari modo, ed è una Creatura da sempre presente nell'immaginario collettivo tanto della comunità magica quanto in quella non magica. Che la Cina sia la Terra dei Draghi, in effetti, è un aspetto conosciuto: come incarnazione del concetto di Yang, spirito fecondo e fertile, il Drago è di per sé emblema della creazione del tempo, dell'universo, del cosmo, della magia e di tutte le cose annesse e connesse; in origine, infatti, il Gigante Pangu - nel nostro mito - disintegrò se stesso, spezzando il proprio corpo in una e più parti, per formare il Mondo. Le braccia come montagne, le gambe come roccia e terra più viva, le lacrime come oceani, gli occhi come il cielo, i capelli come alberi, perfino la voce come il sussurro e il soffio del vento, il canto, l'armonia del cosmo: la sua creazione è stata sostenuta, perennemente, dalla presenza del Drago. Una creatura alata, un principio e mai una fine, l'origine assoluta, a contatto infinito del Gigante e dell'Umanità - è un Drago, infatti, che brucia con il suo respiro tutto il Creato e lo porta così a nuova vita, concede necessaria scintilla, diventa partenza in ogni fine. La parola Drago, in mandarino ufficiale, è letteralmente Long (龙) e i Cinesi stessi si definiscono come Discendenti del Drago ( 龙的传人): è una simbologia eterna, che si rinnova nei giorni e in ogni epoca; come segno zodiacale, come festeggiamenti e decorazioni del nostro Capodanno lunare, come augurio e buono auspicio, e via considerando. Lo stesso Imperatore d'Oriente, fino a poco tempo addietro, era considerato come Sostenitore del Drago, suo alleato e suo protetto. Una presenza assidua, capace di allontanare spiriti malvagi, di proteggere gli innocenti, di offrire sicurezza. Al pari delle leggende qui riportate, è uso comune - tra noi studiosi - considerare il primo Drago, l'Assoluto, nel mito e nel racconto della creazione e di tutti gli altri a venire, come un Petardo Cinese: il corpo sinuoso, ondeggiante, come spirale su se stessa, infine una criniera sul capo, è letteralmente un'espressione del divino. Tuttora viene definito come Leodrago, la parola iniziale - Leo - altro non è che una rivisitazione occidentale, fonetica e traslitterata della parola cinese Long, Drago proprio. Curiosamente, nella simbologia più ancestrale si identifica la discesa del Drago dai Cieli alla Terra come una perla fiammeggiante, un cerchio esatto, ordine e equilibrio; lo stesso cerchio, la stessa perla, che si ritrova ad oggi nei Petardi Cinesi in volo, con il corpo splendente concentrico e raccolto come un'onda su se stesso. Fino a quattro tonnellate di peso, con una lunghezza piuttosto estesa, il Petardo Cinese emette per giunta un fuoco vivace, ocra e rosso, a forma di fungo - un'esplosione, una ricchezza, un potenziale inesplorato. Le coincidenze riportate sono alcune tra le moltissime testimonianze di un vero e proprio contatto tra Drago e Comunità, sia essa magica o meno. Le stesse Uova di Drago, di Petardo Cinese, richiamano nei colori rosso e oro l'indice imperiale e il senso di orgogliosa appartenenza, e richiamano ancora nella forma il cosiddetto Frutto di Drago, tuttora reperibile nei mercati più vivaci. Estremamente veloce, a dispetto della sua stazza, il Petardo Cinese è inoltre favorito da un'intelligenza spiccata, predilige palesemente luoghi solitari, spaziosi, di cielo e terra, là dove l'occhio umano funge da osservatore discreto e intangibile. Con una dieta di maiali e animali, è un Drago di per sé elegante, incantevole, detentore di una magia che plasma il suo valore simbolico da un'epoca all'altra fino al presente. La schiusa di cui Le accennavo è ufficialmente portata a termine, alla prossima occasione sarà mia premura inviare qualche aggiornamento e relativa foto. Mi parli di lei, ad esempio mi parli della sua scelta di adottare un Petardo Cinese; il fascino dell'Oriente, la bellezza di terre mistiche. Mi dica anche quando sia nato, che sia forse del segno del Drago? Gloria e fortuna, ricchezza e prosperità, in questo caso.

Nell'attesa, i miei più affettuosi saluti.
Dr. Yu Dafu
Riserva di Petardi Cinesi
Grande Muraglia, Cina



 
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view post Posted on 1/5/2020, 10:48
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Volava. Mattina, pomeriggio o sera, poco importava quale parte della giornata bisognava ricoprire. Le notizie relative al mondo magico erano tante, così come le consegne che avrebbe dovuto portare a termine entro la fine della giornata. Carico non proprio dei migliori propositi, un Gufo dall’aspetto leggermente strampalato si accingeva ad attraversare i confini del vicino Villaggio di Hogsmeade alle prime luci dell’alba. La sua memoria visiva nel sapersi giostrare all’interno della Londra magica cercava di sopperire alla sua rinomata pigrizia. Non amava particolarmente incontrare i destinatari delle proprie consegne mattutine, preferiva di gran lunga approfittare del loro stato di dormiveglia per recapitare loro la posta. Immerso tra i suoi pensieri deliranti, il Gufo dal colorito cenerino quasi non si accorse che era già arrivato a destinazione. Lasciò cadere quasi bruscamente la copia del giornale fresco di stampa sopra lo zerbino di casa, e poi via, diretto verso la prossima ed estenuante consegna giornaliera.


Da oggi il Profeta dedicherà le ultime pagine all'intrattenimento dei suoi lettori: si aggiungono infatti curiosi, frizzanti giochi enigmistici - cruciverba, labirinti, parole crociate - stampati a fine giornale. Provate ad indovinare, esercitate la mente. A fine mese verranno postate tutte le soluzioni.




Issho Fujitora
CITAZIONE (Joachim F. Wolff @ 7/4/2020, 10:48) 


Azkaban è ancora la scelta giusta per il mondo magico?

Puntualmente come ogni anno, il primo aprile, il Ministero ha presentato la relazione sul funzionamento della prigione di Azkaban.
Numeri riportati a parte, in un momento storico in cui si pone in discussione tutto, sorge spontaneo chiedersi quale sia oggi il ruolo della prigione magica per eccellenza.
La sensazione di protezione che la prigione ha dato negli anni ha portato la comunità magica a non interrogarsi troppo sull’istituto in sé. La sensazione è però quella per cui Azkaban non sia più in grado di stare al passo con i tempi.
Per lungo tempo si è ritenuta sufficiente come soluzione quella di tenere i criminali distanti dalla società in una struttura che punta tutto sull’annullamento psicologico dei detenuti per evitare i tentativi di fuga. Ma è questa una situazione accettabile?
Sembra che per il Ministero Azkaban sia la soluzione più comoda: quella che richiede un minore dispendio di energie e che allo stesso tempo dà un’apparente sensazione di sicurezza ai cittadini.
La realtà però, ed emerge dai dati ufficiali stessi, è che Azkaban non è all’altezza delle aspettative: la funzione di deterrenza è pressoché nulla e lo testimoniano i numeri sul tasso della criminalità che continua a rimanere invariato. Se quindi nemmeno una prigione isolata su un atollo sorvegliata da creature mostruose come i Dissennatori è in grado di distogliere le persone dagli istinti criminali, quale può essere la soluzione?
Azkaban può oggi essere considerata una soluzione medievale, al pari della pena di morte tra i babbani. Un’istituzione che tenta solo di tenere distanti i criminali dalla realtà, ma le fughe che vi sono state dimostrano come neanche in questo scopo sia perfettamente efficiente.
Manca invece in quelle che devono essere considerate oggi delle funzioni essenziali di un carcere: non vi è riabilitazione per il condannato, non c’è previsione di un possibile ritorno in società. Senza considerare i danni irrimediabili che può causare all’innocente erroneamente incarcerato.
Il Ministero dovrebbe cambiare radicalmente rotta: puntare maggiormente sulla prevenzione e, qualora questa non riesca, non punire con un biglietto di sola andata per Azkaban. La nostra realtà non ha bisogno di un posto del genere. Si necessita di dare delle alternative a chi ha commesso dei reati, di creare un percorso di riabilitazione. Lo sconto della pena, la vendetta per il male commesso alla società deve essere solo una parte del periodo di detenzione.
Ciò che impedisce di sposare immediatamente questa soluzione è lo spettro troppo presente, e pressante, della magia oscura e delle ferite indelebili e incurabili che ha inferto alla società. Si direbbe quindi che vi è la necessità di distinguere tra diversi tipi di criminali, ma anche qui operare una distinzione secca risulta essere troppo complicato.
Si può etichettare una persona sulla base di quanto ha commesso? L’uccidere una persona non comporta sempre la stessa offesa alla società, l’aver pronunciato una maledizione senza perdono non è sempre la stessa cosa.
Il criminale è un individuo e come tale ha una storia, un passato, e questo non si azzera dal momento che ha pronunciato un cruciatus piuttosto che un imperio.
A cosa si può quindi auspicare? Probabilmente la società magica non è ancora pronta a lasciarsi Azkaban alle spalle. Ma una cosa è sicura: Azkaban non è sicura. Sia sotto un punto di vista molto pratico perché le sue sbarre non sono infallibili e le fughe, come vi sono state in passato, vi saranno in sicuro. Ma non è sicura nemmeno per la società che perde quel suo carattere di umanità che dovrebbe avere sempre e comunque, a prescindere dalle situazioni che deve affrontare.


CITAZIONE (Jolene White @ 7/4/2020, 14:12) 


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In questi giorni si è creato grande fermento nelle librerie Magiche di tutto il Regno Unito in occasione dell'uscita di La Strega abitata, il nuovo attesissimo romanzo di Aimee Jensen. L'autrice che fece scalpore con titoli alla stregua di I denti del Drago, Nemesi del Goblin e La Veela dai capelli strani torna dopo più di tre anni di inattività, e lo fa tra l'acclamazione entusiasta di critica e pubblico. Per avere un'idea della calda accoglienza che le è stata riservata basti ricordare il fermento che si è esteso all'intera Diagon Alley in occasione del firma-copie esclusivamente ospitato dalla libreria Il Ghirigoro. Era un pubblico eterogeneo quello attirato dalla Jensen, tra Maghi e Streghe di ogni età, Veela, qualche testa abbastanza alta da far pensare a Mezzi-Giganti e anche piccoli gruppi di Goblin con indosso l'uniforme della Gringotts Bank. Mentre attendevo a mia volta di poter incontrare l'autrice ho avuto perfino modo di scambiare un paio di parole con Manny, un Elfo a servizio di una prestigiosa famiglia Londinese. “Manny è qui per avere una firma per la sua signora”, mi ha confidato, “ma anche Manny è un grande ammiratore di Aimee Jensen, ha divorato tutti i suoi libri!”
Insomma, l'autrice ci mostra ancora una volta come una sapiente penna di larghe vedute possa parlare davvero a tutti. Combinando trame sempre originali ed intriganti a temi capaci di scuotere fin nel profondo, è arrivata a riscuotere un successo perfino più clamoroso del celeberrimo Gilderoy Allock, autore a cui il nome della Jensen rimane in parte legato anche oggi, a dieci anni dallo scandalo che la portò per la prima volta sotto agli occhi del grande pubblico. Sembra che i due avessero intrapreso una relazione che venne stroncata dopo breve tempo da un'aspra disputa incentrata su La Veela svelata, il romanzo a cui Allock stava lavorando. “La trama era una manipolazione maldestra della storia di mia nonna”, spiegò la scrittrice in un'intervista pubblicata su Ritratto del Mago Scrittore. “L'avevo raccontata ad Allock in via del tutto confidenziale e lui, senza dirmi niente, aveva deciso di spacciarla per una sua esperienza diretta. Quando l'ho scoperto ho visto rosso.” Il testo non venne mai concluso e, anzi, andò distrutto in circostanze ancora non del tutto chiare. Questo fece sì che non pochi dubitassero della parola della Jensen, la cui parziale natura di Veela, ereditata dalla sopracitata antenata, divenne presto il principale bersaglio delle accuse e delle calunnie di Allock e dei suoi sostenitori. Dipinta come un'Arpia, un essere manipolatore capace di incantare gli uomini per raggiungere i propri scopi, la donna risvegliò nell'opinione pubblica il timore del diverso, una diffidenza istintiva verso una natura poco conosciuta e percepita come pericolosa.
Tutto ciò fece riflettere la Jensen. Da quel momento la sua motivazione fu più forte che mai, e lo scandalo la fece maturare tanto come persona che come artista. Non avremmo parlato qui di questi fatti se non fosse per mostrare come l'esperienza personale abbia influito sugli scritti dell'autrice. Nel corso degli anni ha continuato a subire discriminazioni più o meno esplicite, tuttavia è stata in grado di sfruttare la sfavorevole immagine pubblica per denunciare la mentalità da cui nasceva. Ha vissuto sulla propria pelle gli effetti del timore di ciò che è diverso da noi, ed è in grado di parlarne con una forza che raramente abbiamo visto in altri romanzieri. I suoi scritti nascono da un vissuto autentico, da autentiche sofferenze provate in prima persona. È questo, probabilmente, che la rende tanto amata ad un pubblico vasto ed eterogeneo, che negli anni è riuscito a far sentire la propria voce ben al di sopra di quella di chi considera la Jensen una penna troppo scomoda.
Tutto ciò si riflette in La Strega abitata con un'intensità senza precedenti. Le vicende ruotano intorno ad Ellen, una giovane Strega all'apparenza troppo ingenua per intuire i segreti che le persone più care le nascondono da una vita. Prevedibile, mite, limitata nella sua visione superficiale di un mondo che le appare in bianco e nero, inizialmente Ellen sembra un personaggio monodimensionale e privo di interesse salvo poi, attraverso una trama scandita da rivelazioni impensate, mostrarsi in tutte le sue sfaccettature. Rompe così ogni schema, proprio come ha fatto Aimee nella sua vita. Attraverso la sua protagonista l'autrice prende in prestito lo sguardo del Mago medio, ci fa riconoscere come nostre le sue paure e poi, nel guidarci pagina dopo pagina, procede alla loro decostruzione in un'evoluzione che ci fa capire quanto quei timori fossero insensati, e quanta sofferenza causassero.
Se vi state chiedendo se vale la pena di acquistare La Strega abitata, la risposta è . In ogni caso, sia che abbiate apprezzato altre opere dell'autrice o che sia il vostro primo approccio; sia che vi interessiate ai temi proposti o ne siate completamente a digiuno. Aimee Jensen ha un autentico dono, ed è quello di saper modellare il linguaggio per adattarlo alla sua straordinaria percezione. Ogni parola della sua prosa è perfettamente curata, scelta con attenzione e collocata esattamente dove colpirà maggiormente. Una frase introduce la successiva con naturalezza invidiabile, trascinandoci in un mondo che riconosciamo come il nostro, ma messo a fuoco con una chiarezza fuori dal comune. Inevitabilmente, ne usciamo arricchiti – fin nel profondo, di una consapevolezza che oggi, più che mai, diventa imprescindibile.






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Edited by Il Gufo Espresso - 4/5/2020, 11:57
 
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Non era stata una bella giornata per Athos. Era di ritorno da Hogwarts dove aveva avuto qualche incidente di percorso. La zampa destra era ancora sporca di inchiostro nero. Lo disturbava avere le zampe di colore diverso, ma l’alternativa sarebbe stata quella di inzupparsi d’inchiostro anche la zampa pulita e non era disposto a tanto.
Sorvolò i tetti del centro abitato di Hogsmeade e si diresse verso una casetta ai margini del borgo.
Approfittò di una finestra aperta per intrufolarsi in casa. C’era un gradevole odore di muschio. Era stanco, si sarebbe fermato volentieri sulle alte travi del sottotetto per rigenerarsi un po’ prima del volo di ritorno, ma il dovere prima di tutto. Lasciò il giornale e riprese il volo.






Giochi enigmistici



Issho Fujitora

CITAZIONE (Oliver Brior @ 25/5/2020, 16:30) 
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C.r.e.p.a. » Il riscatto degli Elfi Domestici
Una Spilla circolare di un rosso sgargiante, una cornice color panna, infine un calzino rattoppato stilizzato in superficie; la semplicità che si rende simbologia, l'indumento più comune nei cassetti di maghi e streghe, adulti e bambini. Poche lettere, una sigla in bella mostra, a caratteri cubitali – C.R.E.P.A., l'idea che possa essere una minaccia, uno scherzetto di poco valore. Appare come un messaggio tra tanti, in parte curioso, e nulla lascerebbe intendere che sia portavoce di un percorso ben più dinamico, ben più profondo. Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti, quello il richiamo, e la Spilla altro non rappresenta che il segno distintivo di tutti gli attivisti che ne fanno parte. È il nome di un'associazione benefica, operante in prima linea per i diritti degli Elfi Domestici. Un ente tutto sommato singolare, con una buona morale di fondo: il rispetto, la salvaguardia, la protezione di Creature Magiche così comuni nelle famiglie magiche, ormai da lungo andare. È risaputo, infatti, che gli Elfi Domestici siano parte integrante dell'identità collettiva: la loro natura innata li vede come servitori presso numerose abitazioni del paese; acquisiti per eredità diretta, per richiesta legale o semplicemente per caso fortuito, gli Elfi Domestici stipulano un contratto magico vincolante con il proprio Padrone: da quel momento, sono legati al mago o alla strega per cui lavorano, fino alla fine dei loro giorni. Orecchie lunghe, naso a punta, vestiti appena di uno straccio, sono di indole estremamente remissiva, peccando in questo modo di ogni qualsivoglia rivolta: l'incremento di episodi di maltrattamento di Elfi Domestici ad opera dei rispettivi padroni è ad oggi una pagina nera evidente, e tuttavia a stento resa pubblica. L'incapacità di agire in prima linea quando necessario, l'impossibilità di disubbidire agli ordini ricevuti, l'uno e l'altro aspetto rendono la vita di una simile Creatura profondamente complessa. In principio come comitato studentesco, il C.r.e.p.a. ha saputo coinvolgere il mondo magico per intero nel corso di lunghi anni - con un percorso difficile, costellato di ostacoli. La dedizione di un ideale lascia il posto ad una necessità etica che porta il Comitato ad attecchire radici più che fertili da Hogwarts al Paese intero: con una serie di incontri pubblici, la continua raccolta fondi e il relativo impegno sociale, il C.r.e.p.a. si è reso argomento sempre più diffuso. Nel tempo, ha attirato altri maghi e streghe, raggiungendo così i vertici più importanti fino al Ministero della Magia. Ad oggi è l'ente benefico più partecipe e rinomato, con legami nel contesto sociale, politico, culturale. Un lavoro certosino, lento, soprattutto paziente:
feste pubbliche, banchetti di beneficenza, forme di pubblicizzazione, lettere respinte, porte chiuse, infine uno spiraglio.
C'è da chiedersi per quale motivo la condizione impietosa degli Elfi Domestici non sia mai stata posta in prima linea, e in parte la risposta comune richiama una tradizione magica secolare che ritrova tali Creature come servitori di propria volontà: il problema forse non si presenterebbe, se i casi di maltrattamento non fossero così frequenti. La profonda differenza tra la scelta libera e l'imposizione atavica di essere un Domestico, di nome e di fatto, potrebbe restare oggetto di dibattito: quello che preoccupa, e che dovrebbe continuare a preoccupare, è quando e come quella stessa condizione si sia macchiata delle tinte peggiori - costrizione, prigionia, violenza, abusi in generale. Il Comitato del C.r.e.p.a. ha cercato di porre in risalto il dramma celato nelle case di maghi e streghe, ai danni degli Elfi Domestici: una protesta a gran voce, e tuttavia per lungo andare respinta. Con interventi in prima linea, gli attivisti del C.r.e.p.a. sono riusciti da sé a salvare più Elfi Domestici in difficoltà, raccogliendo prove e testimonianze delle loro condizioni peggiori. La voce di un tempo finalmente viene ascoltata: la legge magica si rinnova, il Vice-Ministro e il Ministro della Magia comprendono la necessità delle richieste del Comitato e degli Elfi Domestici di cui si rende portavoce, si stabilisce così una revisione legislativa a tutto tondo verso le pratiche riguardanti tali Creature. Con il dinamico contributo dell'Associazione, da oggi il Ministero della Magia accoglie l'Ufficio per il Reinserimento degli Elfi Domestici, come sottosezione della Divisione Esseri al Quarto Livello. Uno sportello di consulenza attiva, in stretta collaborazione con il C.r.e.p.a. e con i loro rappresentanti: si ritrovano nuove, utili regolamentazioni per le pratiche di Adozione, di Censimento e Licenziamento degli Elfi Domestici (Cfr. Dichiarazioni, pp. 6-7), per una cooperazione versatile tra Maghi e loro Creature. Armie Allister viene promosso a Capo-Ufficio, rappresenterà ii il miglior contatto tra Ministero e C.r.e.p.a., e ancor più tra Elfi Domestici e loro Padroni. La sottosezione si presenta come strategia necessaria per consultazione attiva; si esprime come soluzione per il reinserimento in società di tutti gli Elfi Domestici in cerca di una famiglia presso cui servire.
Con parte dei fondi raccolti, lo stesso Comitato del C.r.e.p.a. acquista una residenza al Villaggio di Hogsmeade, che si pone come vera e propria casa d'accoglienza di quegli Elfi Domestici in attesa di lavoro o semplicemente di un posto in cui abitare: licenziati, salvati, liberi per scelta, potranno da oggi bussare al Calzino Rattoppato – questo il nome più simbolico della Residenza – e trovare un pasto caldo, un tetto sicuro, un luogo di conforto. Traguardi che compiono la differenza, il frutto di un raccolto atteso da tempo, il cambiamento che si rende necessario e più prezioso. Il riconoscimento di un impegno inestimabile, la voce che il Profeta ascolta e rende finalmente unanime.
C.r.e.p.a. Una Spilla circolare, l'equilibrio che si stabilizza.
Quelle porte chiuse di continuo ora si aprono al Calzino Rattoppato,
e qualcosa suggerisce che sia soltanto l'inizio più bello.

Al prossimo Canto,
Oliver Brior

CITAZIONE (Miss Fortune @ 27/5/2020, 12:50) 

"Un Grifone alla riscossa!"


Non è un episodio isolato quello della fuga di un Grifone dal famoso Zoo di Londra; difatti, quelli di voi che ci seguono sanno bene che poco tempo addietro lo zoo è stato teatro anche della fuga di una coppia di Thestral.

Il Grifone è una creatura originaria della Grecia. Ha le zampe anteriori e la testa di un'aquila gigante; il corpo e le zampe posteriori di un leone, quindi è in grado sia di volare grazie alle ali enormi, sia di muoversi rapidamente a terra grazie alle zampe possenti. Anche se i Grifoni sono molto aggressivi, alcuni abili maghi sono riusciti a familiarizzare con alcuni di loro nonostante l'inaudita ferocia e la rapidità di cui sono dotati. [1]
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Il Grifone come la Sfinge, viene spesso utilizzato dai maghi per custodire tesori.
La creatura magica in questione è riuscita ad evadere dalla sua gabbia ed ha spiccato il volo portando con sé paura e sensi di colpa da parte di chi non è stato in grado di adempiere al proprio dovere, come ad esempio i domatori che non sono riusciti ad impedirgli la fuga. Che questo nuovo "incidente" sia colpa dello Zoo poco consono alla gestione di questi animali? Magari non è così sicuro come vogliono farci credere. Forse è colpa del personale presente durante l'accaduto? C'è chi sospetta che dietro queste vicende ci sia qualcuno che non sopporta di vedere gli animali rinchiusi in gabbie. Nel caso, avrebbe tutta la mia stima, anche se un Grifone in libertà sarebbe sicuramente in grado di nuocere a qualcuno che abbia la sfortuna di incontrarlo, quindi bisogna usare il cervello prima di agire.

Il guardiano non si esprime, resta in silenzio ad ogni mia insinuazione, come se avesse qualcosa da nascondere. Alla domanda "Dov'era lei durante l'accaduto?" Ha aperto bocca soltanto per intimarmi di andare via. Questo comportamento non prospetta nulla di buono, e se ci fosse davvero qualcuno che liberi le creature di proposito, potrebbe avere intenzioni tutt'altro che benevole: magari il suo scopo è semplicemente quello di creare scalpore, attirare l'attenzione o semplicemente per il gusto di ferire qualcuno. Che ci sia dietro un dipendente sottopagato che vuole semplicemente creare problemi? Sono molte le domande che ci stiamo facendo e a cui non stiamo avendo risposta. Nel frattempo il Grifone protagonista di questa vicenda è solo chissà dove e sarà sicuramente impaurito. Questa vicenda - a mio parere - è la prova che tutte le creature debbano restare nel proprio habitat e non rinchiuse dietro delle sbarre come se fossero dei fenomeni da baraccone, usati per intrattenere gente che non ha niente di meglio da fare che provare gusto nel vedere animali messi in trappola.

Noi della Gazzetta invitiamo chiunque lo avvisti ad avvisare immediatamente la redazione o il Ministero e a fare molta attenzione, i Grifoni - come già spiegato[1]- sono animali molto aggressivi e istintivi ed attaccano l'uomo. Tutti noi ci auguriamo che il povero animale venga ritrovato al più presto illeso, e che venga portato al sicuro. Per adesso è tutto, vi terremo informati per eventuali aggiornamenti sulla faccenda.

 
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Volteggiò in lungo e in largo, per un attimo leggermente spaesata. Non era certa di aver raggiunto la corretta destinazione, e più si guardava attorno, più quel dubbio fomentava altri dubbi. Forse si era distratta per la prima volta, forse quel topolino tra le panchine in basso aveva attirato la sua attenzione fino a confonderla pienamente, forse si stava preoccupando più del dovuto. Impiegò un paio di minuti per raccogliere le sensazioni così tipiche di una barbagianni come lei e alla fine, adocchiando un punto familiare tra gli altri, riuscì finalmente a rassicurare il suo cuore. Sfrecciò in picchiata verso l'abitazione del Ministeriale e di lì a breve consegnò la posta. Uno strillo finale cercò di richiamare all'appello, eventualmente, il suo destinatario. Prima o poi avrebbe recuperato il giornale, era lì soltanto per lui.


In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

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Poster di Quidditch
Con l'ufficializzazione della Bisca del Quidditch, il Profeta invita i suoi abbonati a tentare la fortuna con le scommesse sul Campionato! In allegato si ritrova infatti un poster da parete - possibile da rimpicciolire o ingrandire con la magia -, con un facile incantesimo d'adesione incorporato. Passate la bacchetta magica sulla carta e vedrete comparire e animarsi lo stendardo ufficiale della vostra squadra di Quidditch del cuore. [Offgdr – info click]


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Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno!



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CITAZIONE (| Kei @ 9/6/2020, 17:10) 


In memoriam,
la Congrega dei Saggi Duellanti
Riapre la Sala dei Duelli nel Palazzo della Congrega dei Saggi Duellanti: l'inaugurazione verrà svolta attraverso l'evento "La Giornata del Duellante"!

"È passato un anno e mezzo da quando Raven Shinretsu scatenò anatemi dentro la Sala dei Duelli della Congrega dei Saggi Duellanti, seminando il caos e lasciando dietro di sé una cicatrice bruciante nella storia della Londra magica. “Il Rogo della Congrega”, così chiamato da alcuni storici, è ad oggi uno degli episodi cardine riportati dagli esperti di storia magica e politica contemporanea nel sostenere l'immagine di incompetenza e inaffidabilità del Ministero della Magia britannico.
Come non ricordare i soccorsi che hanno raggiunto in estremo ritardo la Londra Ovest e i miseri quattro agenti (due della Squadra Antimago e due del Quartiere Generale Auror) inviati sul luogo, seppur consapevoli dello stato in cui imperversava la Congrega?
Undici persone sono morte fra le fiamme oscure, undici le famiglie di maghi e babbani spezzate dalla smania di potere del terrorista solitario in fuga.
Ventiquattro babbani hanno ricevuto modifica e rimozione dei ricordi di quanto vissuto da vicino, due le squadre di Obliviatori e Spezzaincantesimi che successivamente alla fuga di Raven Shinretsu sono stati richiamati in ritardo dal Ministero per domare le fiamme assieme alla coraggiosa Lovisa “Jenna” Bjerg, Campionessa in visita dal Club dei Duellanti delle Americhe del Nord, prima dell’arrivo dei Medimaghi dal San Mungo e le forze di soccorso babbane chiamate dai testimoni oculari del clamoroso incendio diffusosi per il quartiere.

Il Rogo non è altro che l’ennesima testimonianza di un popolo costantemente messo a dura prova dall’ossessione del potere e l’amore per il caos dei Maghi Oscuri.
Ma come si suole dire “La Forza spesso non giunge dalla vittoria, ma dalla sconfitta”.
Temprato, consapevole della crudeltà che l’uomo può scatenare sui suoi simili, il Popolo inglese impara come migliorarsi per sostenere i colpi già ricevuti e prevenire quelli futuri.
Il Ministero della Magia ha stavolta avuto l’acutezza di selezionare assieme alla Congrega un gruppo di maghi addetti alla sicurezza dell’edificio e presenti durante lo svolgimento regolare dei duelli, così da assicurare che quanto accaduto non possa ripetersi più.

Al Palazzo della Congrega riapre la nuova Sala dei Duelli dove si era svolta la tragedia: là dove i Saggi avevano deciso di ambientare le sfide contro l’élite, i Campioni.

Qui si potranno osservare le effigi e i dipinti alle pareti creati per ricordare chi è caduto durante l’attacco; imponente è fra tutti il ritratto incantato di The Magician, il Campione in Carica che fino alla fine ha tenuto testa alla follia di Raven Shinretsu, rallentando le fiamme e cercando di portarlo alla Giustizia, permettendo a molti dei feriti di avere salva la vita, scappando dall'edificio pericolante.
The Magician, ricordiamo, è perito sotto gli incantesimi di quello che è diventato a tutti gli effetti “il ricercato numero uno”.
Specialmente a The Magician è dedicata la nuova sala, per ricordare ai duellanti come sulla pedana si celebrino i valori con cui il Campione aveva guadagnato il titolo: l’arguzia dei sensi, la scaltrezza della mente e la prontezza del mago.
Proprio per inaugurare la Sala dei Duelli e riportare in auge la competizione contro i Campioni ospiti e locali, la Congrega dei Saggi Duellanti è intenzionata a dedicare un’intera giornata al Duello Magico, aprendo il bando ad iscrizioni per la “La Giornata del Duellante” in cui i partecipanti selezionati potranno scontrarsi in un 1vs1, arbitrati da figure d’eccellenza e con la possibilità di ottenere un posto d’onore nella Sala dei Duelli!

Fra le grandi personalità presenti durante l’evento citiamo Claire Santos attuale Campionessa locale ad interim, Morcant Milligan, Campione del Torneo Duellanti di Hogwarts nel 1996 e Giudice d’eccellenza presso l’Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici, Lillian Savagan, ex-cronista di Quidditch e presentatrice radiofonica per “Accio Scoop” e Seraphinus Bagley, Direttore della Gazzetta del Profeta.

Noi della Gazzetta del Profeta vi invitiamo a farvi ispirare dal valore e la tenacia di chi ha calcato la pedana della Congrega e accorrere per l’evento!
Fatevi smuovere dal desiderio di migliorarvi, dall'adrenalina della sfida e il dibattere degli incantesimi. Siate la novità in una Generazione di Duellanti che non ha desiderio di piegarsi alla furia di chi un tempo è riuscito a ferire per i propri scopi.

Siate fuoco, ma per riscaldare i vostri animi e tenervi sempre pronti a farlo con chi vi attornia. Tenete le bacchette pronte!

N.B. Durante la giornata la sicurezza sarà rafforzata per tenere sotto controllo l’edificio come meglio possibile!

di Ariel A. Vinstav"


codici by @hime

CITAZIONE (~ Lucas Scott @ 7/6/2020, 11:33) 



Dopo l’attacco feroce e imprevedibile registrato poco tempo addietro tra le mura del Castello di Hogwarts, la città di Londra sembra riuscita a perpetrare uno stato di quiete assoluta facendo adito alle varie interviste rilasciate da alcuni esponenti ministeriali. Una visione delle cose decisamente distorta in confronto ai vari articoli pubblicati dal Profeta, che sembrano dipingere un quadro generico ben più allarmante. Sintomi di rivolte ad opera dei giganti, fughe misteriose dallo zoo di Londra e stati di guerriglia registrati lungo i confini della Foresta Proibita, sembrano non intaccare minimamente la grande opinione che il Ministero della Magia continua a preservare nei confronti del proprio operato. Diverse sono state le accuse che alcune cariche ministeriali hanno mosso nei confronti dell’informazione mediatica trasmessa dai giornali, accusati di raccontare in maniera mitomane la loro versione dei fatti, infangando spontaneamente un immagine pulita della realtà presente. <<il 30 maggio sono stati avviati alcuni contatti amichevoli tra il Ministero e alcuni leader del mondo Centauro, conversazioni che hanno portato ad alcuni risvolti positivi che potrebbero garantire una speranza di pace più che concreta. La notizia dovrebbe essere questa, ed essere esclusivamente un fatto positivo: una storia dai risvolti drammatici, che si conclude con un lieto fine. Invece no: le testate del Profeta hanno preferito continuare la loro propaganda di scompiglio generale con fantomatiche storie di violente guerriglie tra le Creature che popolano la Foresta Proibita, descrivendo in maniera falsa e subdola una situazione compromessa delle cose>> ha dichiarato Paul Dalton dell’ufficio di Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. Con la presente testimonianza riportata, la Redazione è contenta di smentire tutte le cattive dicerie che il Ministero sembra additare nei confronti del Profeta, accusando noi cronisti di agire con il solo intento di creare una vendita più massiccia del nostro prodotto a discapito di una realtà alterata. Gli enormi sforzi effettuati con conseguente miglioramento dello stato attuale delle cose ha costituito sicuramente un passaggio importante, non considerato assolutamente come un accadimento di secondo ordine. Le notizie che tendono a susseguirsi nel nostro mondo magico sono sempre tante, capita quindi di effettuare qualche sofferente esclusione per fare spazio ad argomenti di maggiore rilievo. Tuttavia ci troviamo a riconoscere che la nascita di alcuni giornali-spazzatura della Londra magica più progressista hanno ceduto ad un odio collettivo troppo esagerato. Il Cavillo ad esempio ha deciso di pubblicare un editoriale che sembra trasudare diffidenza e odio verso tutto ciò che riguarda l’operato svolto dal Ministero della Magia. E’ importante notare come, oltre alla censura e al distacco, si uniscono altri fattori denigratori più coriacei e fastidiosi che vorrebbero screditare parecchie cariche ministeriali attuali, generando una vera e propria rivoluzione al vertice. Il Profeta ovviamente prende il distacco più assoluto dal macabro operato svolto da questi editoriali di secondo ordine, pronti a svendere notizie non veritiere per raggiungere i loschi fini personali. Con quanto affermato, non vogliamo ritrattare alcun articolo del Profeta scritto precedentemente, ribandendo con più forza la delicata situazione che sembra proiettare la nostra amata città verso uno stato caotico delle cose. La situazione non ha ancora raggiunto un livello irreversibile, nuovi tentativi di pace serviranno a sondare la disponibilità da parte del Ministero nel voler ricucire uno strappo che tende ad allargarsi con ogni giorno che passa. L’informazione da parte nostra, per quanto possibile, cercherà di fare luce sui costanti accadimenti che riguardano questo stato delle cose molte delicato, mettendo in risalto anche gli aspetti più positivi che serviranno ad alimentare una speranza concreta di tranquillità. Nella nostra redazione, spazio e voce saranno sempre concessi a tutte le cariche ministeriali che vorranno esternare il proprio pensiero all’intera popolazione, tanto per dimostrare che nessun processo di censura o accanimento mediatico è stato intrapreso da parte nostra. Con l’auspicio che il duro lavoro svolto dal Ministero della Magia porti ad una risoluzione stabile dei fatti, vogliamo rinnovare il nostro interesse ad una possibile collaborazione futura con noi giornalisti della Gazzetta del Profeta, sperando di trasmettere verità e pace all’interno delle case londinesi.

 
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L'esotica struttura della casa di Issho Fujitora avrebbe accolto la suggestiva visione di un Gufo Reale stordito dal sonno.
Duvet, narcolettico e fiero della sua condizione, era riuscito per il rotto della cuffia a lasciarsi Hogwarts alle spalle e raggiungere il prossimo indirizzo in una lista di consegne.
Inutile dire che per la tredicesima volta nell'arco di cinque ore, Duvet finì con lo schiantarsi contro l'edificio in cui doveva atterrare, addormentandosi a metà volo.
Forse era meglio se qualcuno lo portava in una riserva per dormire a vita sul trespolo (esisteva il pensionamento per Gufi?).
Nel dubbio, si poteva tirare un sospiro di sollievo per la copia del membro del Wizengamot: la pergamena intonsa della gazzetta del profeta venne lasciata all'ingresso, coperta e protetta dal clima di Hogsmeade dal tetto sporgente della Gassho Zukuri.


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Issho Fuji-tora
CITAZIONE (Jane Read @ 15/7/2020, 12:16) 
Macrabù e le Passaporte dispettose:
il mistero delle uova scomparse
La nuova serie dell’autrice per bambini Andromeda Flanders
Tutti i bambini del Mondo Magico prima o poi nel corso della loro infanzia conoscono Andromeda Flanders: “La principessa che divenne un troll” e “Ronald, il fattucchiere pasticcione” sono solo due dei titoli più famosi tra gli innumerevoli scritti pubblicati a suo nome, ventisette per l’esattezza.
Storie all’apparenza semplici e divertenti, ma con un messaggio di fondo forte e deciso: attivista, sempre in prima fila nella lotta per i diritti di maghi, streghe e creature magiche, Andromeda Flanders attraverso i suoi libri ha cercato nel corso degli anni di indirizzare le future generazioni verso la creazione di un mondo più equo e giusto.

Con questa nuova serie avente per protagonista il folletto Macrabù, l’autrice si pone il coraggioso obiettivo di diffondere nel Mondo Magico le storie folkloristiche meno conosciute, per « impedire che finiscano nell’oblio della vecchiaia e per aiutare a comprendere come dalle tradizioni fioriscano le radici che sostengono e nutrono la comunità magica. »
Una comunità che non si limita ai confini nazionali, ma li supera per abbracciare il nostro pianeta nella sua interezza: durante il breve colloquio con uno dei nostri giornalisti infatti, l’autrice ha rivelato in esclusiva che la serie si svilupperà in più volumi che andranno a prendere in considerazioni anche le tradizioni di paesi molto lontani dalla nostra isola, in modo da « permettere alle giovani streghe e ai giovani maghi della nostra patria di capire fin dall’infanzia come il diverso non sia da temere ma da conoscere e stimare. Ciò che per noi è tradizione per altri può sembrare pazzia, eppure il senso di appartenenza che ci lega ai nostri rituali più inusuali è la forza che ci permette di tessere legami e creare le basi per un clima di rispetto e pace. »

Il primo libro della serie vede il protagonista impegnato nella sfida della notte di San Giorgio, una tradizione folkloristica di Gwbert-on-Sea, un piccolo paese affacciato sul mare nel Galles sud-occidentale.
Da secoli durante il giorno di San Giorgio, mentre i Babbani festeggiano la vittoria del loro idolo religioso sul drago malvagio, i piccoli maghi e le piccole streghe passano il pomeriggio sulla spiaggia alla ricerca del sasso più somigliante ad un uovo di drago. Una volta trovato, lo adagiano tra le fiamme contenute in un vaso di vetro incantato, preparato dai loro genitori, e lo lasciano accanto al letto per tutta la notte.
Tradizione vuole che se al risveglio il fuoco arde ancora all’interno del recipiente significa che il proprietario è stato coraggioso e impavido durante l’anno trascorso e che merita quindi una ricompensa: solitamente si tratta di una riproduzione di un piccolo drago incantato, che i genitori fanno trovare ai figli tra le fiamme all’interno del vaso al posto del sasso.
Macrabù arriva in Galles proprio la mattina dopo San Giorgio, ma non è un clima di festa quello in cui si trova immerso. Infatti, sembra che durante la notte tutti i vasetti infuocati siano scomparsi…

Non vogliamo rivelare troppo ai nostri lettori, siamo certi che anche se ormai l’età dell’infanzia è alle nostre spalle, sarà un piacere per tutti tornare a leggere dopo anni le storie dallo stile inconfondibile di Andromeda Flanders.


Per tutti gli appassionati, per i genitori dei bambini della nostra comunità e per i nostalgici, l’autrice presenterà il suo nuovo libro presso la libreria BiblioMagic di Hogsmeade questo venerdì pomeriggio alle ore 18.00 – alla presentazione seguirà un momento dedicato per gli autografi e le dediche.

A partire da venerdì inoltre il libro sarà disponibile per l’acquisto insieme a tutte le altre opere di Andromeda Flanders.


CITAZIONE (~ Lucas Scott @ 13/7/2020, 09:05) 

La fuga della capolista: Falmouth Falcons vs Holyhead Harpies


LA PRESENTAZIONE DEL MATCH
La giornata che ospita l’ottava partita di campionato della British and Irish Quidditch League, vede affrontarsi gli agguerriti Falmouth Falcons contro la capolista Holyhead Harpies, uno scontro di alta classifica che ha riservato a noi spettatori delle grandissime emozioni. Il clima si è mantenuto leggermente caldo per l’intera durata del match, un calore tipicamente estivo che ha influenzato la tenuta atletica dei giocatori che sono scesi in campo. L’imponente struttura dello stadio, posizionata nella parte sud-ovest dell’Inghilterra, prima del fischio iniziale del match è stata oggetto di un flusso pacifico e stranamente corretto da parte di entrambe le tifoserie contendenti. I Falcons, in veste grigio scuro e bianca con un falco ricamato sul petto, sono solitamente noti per il loro stile di gioco aggressivo e feroce, una violenza inaudita che più volte hanno rispecchiato in alcuni loro supporters più facinorosi. Ben differente sembra lo stile sportivo che anima il pubblico ospite, molto più goliardico e armonioso con il loro caratteristico artiglio dorato impresso sul petto.

Qui Falmouth Falcons: problemi di formazione titolare risolti per la squadra del sud-ovest di Inghilterra con Lucy Stangroom tra gli anelli difensivi, pacchetto offensivo composto da Jane Morris, Joseph Macey e Cristhoper Thorn. Nel ruolo di battitori agiranno i due fratelli Kevin e Karl Broadmoor mentre Melisa Galie si muoverà nella veste di cercatrice.
Qui Holyhead Harpies:i gallesi dovrebbero scendere in campo con la portiera Sharon Merrills, reparto offensivo tutto al femminile con le cacciatrici Ginny Weasley, Valmai Morgan e Janet Breeze. In cabina difensiva come battitrici spuntano Yanina Reid e Gwenan Parry mentre cercatrice e punta di diamante della squadra troviamo Sally Hunter.

LIVE!
1’ SI COMINCIA!
2’ Morris prova subito un inserimento pericoloso partendo dalla destra ma conclusione che viene afferrata senza troppa fatica dalla portiera avversaria
4’ Leggerezza di Morgan nel disimpegno, la pluffa viene intercettata da Macey che scatta fulmineo in contropiede e insacca, vantaggio per la squadra di casa
7’ GOOOOOL! Ginny Weasley trova la rete del momentaneo pareggio. Morgan scambia con la rossa compagna di reparto che lascia partire un mancino di pregevole fattura battendo così l’incolpevole Stangroom
10’ Ottimo intervento difensivo di Karl Broadmoor: un colpo di bolide chirurgico disarciona la cacciatrice Janet che si sarebbe trovata da sola a pochi passi dall’estremo difensore avversario
12’ RIGORE per la compagine gallese! Ginny Weasley crossa basso in area per Morgan ma Thorn arriva con il gomito troppo alto e la stende concedendo il penalty. Breeze non sbaglia lanciando la pluffa forte e centrale
14’ TERZO GOL per gli Harpies! Azione personale di Morgan che, con un finto passaggio libera la Weasley sul versante opposto, la quale trova la seconda marcatura personale con un mancino ad incrociare sull’anello di destra
16’ Accorciano le distanze i Falcons, cross a rientrare di Macey per Morris che da pochi passi la butta dentro con troppa facilità. Parziale di 50 a 75 per ora
19’ Parte la Breeze che da distanza notevole prova a tirare direttamente in porta ma nulla da fare: un bolide tracciato in maniera perfetta dal fratello Kevin Broadmoor riesce a smorzare la potenza del lancio. Pluffa che si perde facilmente tra le mani della portiera nemica
22’ Dato l’attuale vantaggio gli Harpies arretrano di molto il loro baricentro, mentre i padroni di casa sembrano aumentare la loro pressione. Un cambio di passo radicale che porta Thorn a compiere un goal personale PAZZESCO, un vero e proprio missile viene fatto partire da una distanza di 25 metri con la pluffa che si insacca nel terzo anello di sinistra
25’ Canovaccio tattico abbastanza chiaro con la formazione grigio scuro che tiene il possesso di pluffa, mentre la squadra ospite sempre voler difendere l’attuale pareggio
28’ Gooooooooool Falcons! Una rete straordinaria di Macey che con un gran lancio destro incenerisce Merrills
30’ Pressing altissimo e asfissiante della formazione di casa, gli Holyhead non riescono più ad uscire con la pluffa tra le mani
32’ Falcons nuovamente in attacco con Thorn che mette al centro e Morris può insaccare facilmente da distanza ravvicinata. Un vero disastro la retroguardia gallese durante questa azione difensiva
34’ Azione travolgente di Macey che entra in area di forza e lancia da posizione quasi impossibile, ma non per lui, pluffa che trafigge senza pietà Sharon Merrills
37’ Altro brivido con Morris che di gran carriera sfonda la barriera difensiva nemica e beffa l’estremo difensore con un mancino ad incrociare sull’anello di destra
40’ Accorcia le distanze la squadra scozzese con Ginny Weasley, che sugli sviluppi di un cross lanciato dalla Morgan intercetta tutti e segna, trafiggendo Stangroom
42’ Un cambio per parte eseguito dalle due formazioni: Peter Marland prende il posto di uno stremato Joseph Macey, mentre per la squadra ospite Katie Gaskell rileva una titubante Morgan, forse la ragazza non si aspettava di essere sostituita
45’ Melisa Galie individua il boccino d’oro e scatta in picchiata, volando rasa al manto erboso del campo. Dalla parte opposta, Sally Hunter è bravissima a recuperare terreno vista la partenza in leggero ritardo rispetto alla sua contendente. Parte una sfida all’ultimo sangue tra le due cercatrici, la pallina dorata sembra schizzare da tutte le parti, obbligando le inseguitrici a cambiare spesso traiettoria. Una virata improvvisa sulla destra si dimostra fatale, la Galie finisce fuori rotta e ne approfitta la Hunter andando ad acciuffare il minuscolo boccino. GAME OVER al Falmouth Falcons Arena per i padroni di casa.

POST PARTITA
Il match termina sul parziale di 175 a 250 a favore degli Holyhead Harpies. L’assordante boato dei tifosi gallesi che ha accompagnato il fischio finale dell’arbitro è stato straripante, una vittoria di alta classifica che proietta la squadra verde scuro ancora più in solitaria al vertice della classifica. Molto giù di morale i componenti dei Falcons, una piccola intervista è stata rilasciata dal loro allenatore al termine del match <<la sconfitta è frutto della bravura degli Harpies, complimenti per la loro vittoria. Siamo venuti con i nostri mezzi per cercare di strappare qualcosa di importante, a volte abbiamo fatto vedere cose interessanti, altre volte gli avversari ci hanno schiacciato. Mi dispiace per l’azione finale, il boccino d’oro sembrava impazzito e la nostra cercatrice ha sbagliato la riuscita dell’ultimo movimento. Faccio tanti complimenti ai miei ragazzi per la prova di maturità disputata e guardiamo avanti, già fiduciosi verso la prossima gara.>> Ben diverso appare l’umore della squadra vincitrice, una grande consapevolezza per la vittoria appena conquistata, che spinge le Arpie del Galles a sognare con maggiore convinzione la vittoria della Coppa di Lega.


Kestrels ↔ Wigtown
I Wigtown hanno preso il boccino e vinto per 325 punti a 150.

Portree ↔ Wasps
I Wasps hanno preso il boccino e vinto per 200 punti a 100.

Catapults ↔ Arrows
I Catapults hanno preso il boccino e vinto per 275 punti a 225.

Magpies ↔ Puddlemere
I Magpies hanno preso il boccino e vinto per 300 punti a 100.

Cannons ↔ Tornados
I Cannons hanno preso il boccino e vinto per 350 punti a 100.


Holyhead Harpies 77 punti
Wigtown Wanderers 74 punti
Montrose Magpies 70 punti*
Caerphilly Catapults 59 punti*
Kenmare Kestrels 57 punti*
Falmouth Falcons 55 punti
Puddlemere United 50 punti
Ballycastle Bats 47 punti*
Chudley Cannons 46 punti*
Wimbourne Wasps 45 punti*
Appleby Arrows 45 punti*
Tutshill Tornados 41 punti*
Pride of Portree 41 punti*



OFF:// Ricordo a tutti gli utenti la possibilità di piazzare le vostre scommesse sportive per prevedere il risultato finale degli incontri delle British and Irish Quidditch League Cup. (per accedere alla bisca)
Mentre per il calendario delle varie partite che si disputano potete consultare questo topic.
 
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view post Posted on 1/9/2020, 13:27
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Lizzie prendeva sul serio il suo lavoro, a differenza di quello che poteva pensare il resto della sua famiglia: era vero, spesso dedicava il suo tempo libero a trattamenti liscianti per le piume oppure si lasciava coccolare per qualche ora nella Spa per civette del centro di Londra, ma la sua vanità non la rendeva meno efficiente degli altri Gufi Postini.
Anzi, grazie alla cura per sè stessa spesso e volentieri veniva scelta per le consegne più importanti, proprio come era accaduto quel giorno: la copia della Gazzetta del Profeta doveva essere recapitata ad un Ministeriale molto importante, ma non si trattava di un breve viaggio in direzione del Ministero; doveva consegnare il quotidiano nell’abitazione personale del Mago ad Hogsmeade.
Dopo aver finito di togliere inesistenti granelli di polvere dal suo piumaggio allungò con eleganza la zampa, pronta a farsi legare il giornale ad essa: un ultimo controllo e spiccò il volo con delicatezza, diretta al villaggio.
Lungo strada non si fece distrarre da nulla, nemmeno dall’incontro con una sua amica che era diretta ad un massaggio rigenerante alla Spa: le promise però di raggiungerla non appena avesse finito di lavorare per un aperitivo in centro e al pensiero dello svago che l’attendeva aumentò la velocità per portare a termine la consegna il prima possibile.
Arrivata ad Hogsmeade individuò senza problemi la casa del Ministeriale: trovata una finestra lasciata socchiusa fece scivolare all’interno della stanza la Gazzetta con i suoi omaggi e poi volò via, veloce in direzione dell’aperitivo che l’attendeva nella Capitale.


In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

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Box Bentornato ad Hogwarts (+2 Punti Salute)
Contiene un biglietto dorato con la scritta London to Hogwarts – Platform 9 3⁄4. Alle undici in punto, cambierà forma nel racconto Hogwarts Express: Storia e Memoria di Owen Harrington, guidatore del treno ai primi anni del Novecento; in aggiunta ci sarà un modellino giocattolo dell'Espresso di Hogwarts, incantato per sospendersi in volo, fischiare e mostrare in spirali di vapore il profilo della Scuola di Stregoneria e le indimenticabili montagne nei dintorni.



GIOCHI ENIGMISTICI
Altro appuntamento con i giochi enigmistici.
Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno!



Issho Fujitora
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Gioia e speranza al London Aquarium
LA NASCITA DI DUE IPPOCAMPI MERAVIGLIA IL MONDO MAGICO
Non siamo certi che tutti i visitatori presenti al London Aquarium lo scorso mercoledì pomeriggio abbiano appreso appieno la rarità dell’evento a cui hanno partecipato ma possiamo affermare con sicurezza che rimarrà indelebile nelle loro menti come uno dei ricordi più straordinari e meravigliosi della loro vita.

Non possono essere utilizzati altri aggettivi per descrivere il tanto lieto quanto rarissimo evento, la schiusa di due uova di Ippocampo: Patrick Bellamy, co-direttore dell’Acquario ed esperto di creature magiche acquatiche, era la rappresentazione della pura felicità durante la rassegna stampa dedicata all’avvenimento.
« E’ incredibile, davvero. Sono pochissimi i Maghi che hanno avuto la fortuna di prendere parte ad un evento così straordinario: era da 60 anni che un essere umano non vedeva delle uova di Ippocampo e la loro schiusa. »

Ma cosa ha reso questa nascita così speciale e motivo di tanto orgoglio?

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Gli Ippocampi sono creature acquatiche originarie della Grecia e creature abituali del Mar Mediterraneo ma verso l’inizio degli anni ’50 sono stati per la prima volta addomesticati al largo delle coste scozzesi dai Maridi del luogo: affascinanti ed eleganti, con testa e zampe anteriori cavalline e coda e zampe posteriori di pesce, purtroppo sono spesso stati oggetto di traffico illegale, soprattutto per le loro grosse uova semitrasparenti, famose come amuleti e talismani.
A causa di questa triste notorietà dal 1960 il Ministero della Magia li ha inseriti nell’elenco delle “Specie Protette e a Rischio di Estinzione” e ha aggiunto quattro esemplari tra gli ospiti dell’Acquario di Londra al fine di evitarne la scomparsa e nella speranza di poter permettere la sopravvivenza della specie.

A quasi 60 anni di distanza possiamo affermare con gioia che gli obiettivi sono stati raggiunti.
Cinque mesi fa, in una tiepida mattina di metà marzo, un comunicato stampa del gruppo di ricerca del Ministero ha informato il Mondo Magico circa la straordinaria scoperta della sera prima: nascosti nella foresta di alghe che decora la zona nord della vasca dedicata a queste creature, giacevano due delicate uova di Ippocampo.
Da quel momento il personale dell’Acquario si è prodigato con passione e impegno a proteggere le uova ma al tempo stesso a permettere ai visitatori di poter seguire l’evento con un’esperienza a 360°: la zona infatti è stata completamente rinnovata, con la creazione di un’area attrezzata di comodi divani e poltrone e completamente insonorizzata per evitare qualsiasi tipo di disturbo alle creature acquatiche.

Al tempo stesso un’altra stanza è stata aggiunta nei pressi della vasca, riservata a tutti i ricercatori che da varie parti del globo si sono mossi per poter seguire questo straordinario evento: tra di essi Alexei e Irina Smirnov, coniugi russi residenti in Siberia ed esperti di fama mondiale di creature magiche acquatiche.
« Un evento straordinario come questo è la coronazione del sogno di una vita: la nascita di queste creature e la possibilità di poterle seguire fin dai loro primi giorni di vita ci permetterà di completare l’opera su cui stiamo lavorando da più di dieci anni. »
Gioia condivisa anche da Sergio Julio Rodriguez Navarra, ricercatore messicano, che ha riferito ai nostri giornalisti come questo lieto evento permetterà al suo gruppo di ricerca internazionale di approfondire le abitudini degli Ippocampi e i rapporti che si sviluppano all’interno del branco con l’arrivo di un cucciolo.

Noi della Redazione della Gazzetta del Profeta dunque non possiamo esimerci dal consigliare vivamente ai nostri lettori una visita al London Aquarium in questi giorni: che siate da soli o in compagnia della vostra famiglia, siamo certi che anche solo pochi minuti seduti ad ammirare queste nobili creature con i loro cuccioli potranno fornire attimi di meraviglia e felicità che rimarranno indelebili nei vostri ricordi.


Ballycastle Bats vs Tutshill Tornados


LA PRESENTAZIONE DEL MATCH
Giornata torrida quella che ha accolto la decima giornata del girone di andata della British and Irish Quidditch League, dove i padroni di casa i Ballycastle Bats hanno dovuto fronteggiare la compagine dei Tutshill Tornados, uno scontro di media bassa classifica che tuttavia ci ha riservato un match molto interessante a cui poter assistere. La temperatura eccessivamente calda sembra non aver influito in alcun modo sulla prestazione fisica di entrambe le squadre, dove giocate individuali e cattiveria agonistica hanno prevalso di gran lunga le poche aspettative che gravavano intorno a questa gara. L’afflusso da parte del pubblico è risultato molto meno intenso rispetto alle solite occasioni, complice il mese particolare di agosto dove molte famiglie hanno approfittato delle vacanze estive per lasciare la città per qualche giorno. La struttura dello stadio, posizionata nella parte nord dell’Irlanda, ci ha comunque riservato un discreto apporto di voce da parte dei tifosi di casa durante l’entrata in campo delle due formazioni. “Bevete Burrobirra e volerete come Barny” è stato il celebre coro intonato a favore dei giocatori con la divisa nera e un pipistrello scarlatto impresso sul petto durante il momento di ingresso. Molto più timida e riservata è parsa la squadra ospite, i giocatori in veste blu oceano sono apparsi visibilmente scossi di fronte quel bagno di folla così calorico.

Qui Ballycastle Bats: i padroni di casa dovrebbero scendere in campo con Daniel Black a difesa degli annelli, pacchetto offensivo composto da Eileen McGill, Rosie McTasney e Neil Leeming. A difesa dei bolidi Nicola O’Neill e il capitano Finbar Quigley, mentre Wayne Spence avrà l’arduo compito di catturare il boccino d’oro.
Qui Tutshill Tornados:decidono di optare con Mervyn Fenwick tra i pali, reparto offensivo tutto al maschile con i cacciatori Roland Chepstow, Kim Johnson e Kathryn Leith. In cabina difensiva come battitrici si muoveranno Susan Alexander e Gillian Hill, mentre capitano e cercatore della squadra troviamo Brevis Birch.

LIVE!
1’ SI COMINCIA!
2’ Come prevedibile i Ballycastle gestiscono il possesso in questo avvio di gara, subito lancio in profondità della McGill per Leeming, tiro ad incrociare sul terzo anello di sinistra e portiere battuto. Pessima partenza per la formazione ospite
4’ Chepstow, lanciato sulla fascia destra, viene fermato da un bolide chirurgico tracciato dalla mazza di Finbar
7’ GOOOOOL MERAVIGLIOSOO! Coast to coast pazzesco della McTasney che parte da dietro la linea del centrocampo, salta tre giocatori e disintegra Fenwik con un gran mancino
10’ Ancora l’ennesimo intervento prodigioso in difesa da parte di Finbar: un colpo di bolide millimetrico disarciona l’avversario Leith già lanciato a rete
12’ RIGORE per la formazione di casa! Susan Alexander incrocia il manico di scopa dell’avversario Leeming con l’intenzione di virare la sua rotta in volo. L’arbitro vede tutto e comanda senza alcuna esitazione il penalty. Tira McGill e non sbaglia, parziale di 75 a 0
14’ Accorcia le distanze Johnson che elude l’intervento dei due battitori e, dall’interno dell’area, scarica un gran destro che si insacca sotto al sette dell’anello centrale
16’ All’improvviso ancora i Tornados, cross di Johnson e Chepstow che sovrasta tutti e insacca in maniera impeccabile il portiere
19’ Tornano a segnare i Bats con un gran gol della McTasney che vince un duello con Leith, entra in area e con un missile mancino batte Fenwick
22’ Ennesima follia difensiva compiuta dalla retroguardia in veste blu oceano: Gillian Hill afferra la coda della scopa per rallentare l’avversario lanciato a rete, decretando un altro rigore a sfavore dei suoi compagni. Questa volta tira Leeming ma l’esito non cambia, pluffa che trafigge l’estremo difensore
25’ Canovaccio tattico abbastanza chiaro con la formazione di casa che tiene il possesso di pluffa, mentre la squadra ospite prova ad abbozzare qualche timida controffensiva
28’ GOOOOOOL TORNADOS! CHEPSTOW! Dai trenta metri lascia partire un siluro che buca le mani a Daniel Black. Risultato di 125 a 75 per ora
30’ Altra rete per Chepstow che sfrutta un rimpallo favorevole e, dall’interno dell’area, fulmina Black con un destro ad incrociare
32’ Sciocchezza difensiva di O’Neill questa volta: per rallentare la discesa del suo avversario entra in collisione con quest’ultimo e porta l’arbitro a fischiare un penalty. Tira Leith che fredda benissimo il portiere nemico
34’ Azione travolgente del solito Chepstow che entra in area di forza e lancia da posizione quasi impossibile, ma non per lui, pluffa che supera a velocità supersonica il terzo anello di sinistra. Gli ospiti riescono a ribaltare la gara in maniera del tutto inaspettata per il momento
38’ Pareggia McTasney, dai venticinque metri lascia partire un gran destro che fredda un distratto Fenwick
42’ Wayne Spence avvista per prima il boccino d’oro e scatta in picchiata verso il manto erboso del campo. Dalla parte opposta, il capitano Brevis Birch tenta di recuperare terreno nonostante la colpevole partenza in ritardo. Il movimento ondulatorio assunto della piccola pallina porta i due cercatori a compiere alcune e improvvise sterzate dell’ultimo secondo. Una virata leggermente allargata verso sinistra di Birch favorisce l’inserimento di Spence che, lesta, afferra il boccino mettendo fine alla disputa

POST PARTITA
Il match termina sul parziale di 300 a 150 a favore dei Ballycastle Bats. Una vittoria importante per la compagine irlandese che cerca di risalire la testa della classifica mettendo in cassaforte l’ennesima prova convincente. Meno entusiasmo sembra aleggiare intorno alla formazione ospite, una situazione di bassa posizione nel girone di campionato che sembra precludere ogni possibilità di lotta nei giocatori dei Tornados. Alcune parole dell’allenatore ospite cercano di rinfrancare l’umore della propria squadra, scacciando qualche diceria popolare che sembra gravitare intorno al suo importante ruolo: “Nonostante la sconfitta siamo stati bravi e abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Nei vari momenti di difficoltà non ho mai avuto dubbi sulla mia rosa. Approfitteremo dei prossimi giorni per fare il punto della situazione e ricompattarci come fanno le grandi squadre.” Dalla Ballycastle arena è tutto, l’appuntamento è fissato per il 23 agosto per la prossima giornata di campionato.



Montrose Magpies ↔ Pride of Portree
I Magpies hanno preso il boccino e vinto per 300 punti a 100.

Falmouth Falcons ↔ Kenmare Kestrels
I Kestrels hanno preso il boccino e vinto per 350 a 150.

Wigtown Wanderers ↔ Chudley Cannons
I Wigtown hanno preso il boccino e vinto per 325 punti a 125.

Holyhead Harpies ↔ Wimbourne Wasps
Le Harpies hanno preso il boccino e vinto per 300 punti a 175.

Puddlemere United ↔ Caerphilly Catapults
I Puddlemere hanno preso il boccino e vinto per 250 punti a 150.

Holyhead Harpies 99 punti
Montrose Magpies 89 punti*
Wigtown Wanderers 87 punti*
Kenmare Kestrels 87 punti*
Falmouth Falcons 76 punti*
Caerphilly Catapults 75 punti*
Puddlemere United 64 punti
Ballycastle Bats 60 punti*
Chudley Cannons 60 punti*
Wimbourne Wasps 57 punti
Appleby Arrows 54 punti*
Pride of Portree 47 punti*
Tutshill Tornados 42 punti*

 
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view post Posted on 10/10/2020, 18:29
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Di nome e di carattere, Miele era un barbagianni meraviglioso, elegante, raffinato. Il suo volo si distingueva da quello di tanti altri colleghi postini, aveva tanti amichetti del cuore e per giunta sapeva sempre raggiungere la sua destinazione in anticipo, talvolta sfruttando qualche scorciatoia che faceva davvero la differenza. Era benvoluto e spesso condivideva anche i suoi biscottini con gli altri gufi della Redazione del Profeta: non aveva il coraggio di dire di esserne poco attratto, con un gusto particolarissimo che lo contraddistingueva e che lo spingeva invece a cercare piante, erbe e fiori più gustosi in assoluto. Con un volo in picchiata, riuscì a raggiungere l'abitazione di suo interesse e quando fu pronto per lasciare il giornale, strillò in un versetto acutissimo per attirare eventualmente l'attenzione di chi vi abitava. Diversamente, Mr Fujitora avrebbe trovato la sua copia della Gazzetta del Profeta esattamente all'ingresso, con tanti saluti e apprezzamenti indiretti proprio dal barbagianni di nome Miele. Quel posto, infatti, profumava di buono.


GIOCHI ENIGMISTICI
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Issho Fujitora

CITAZIONE (~ Lucas Scott @ 7/9/2020, 16:40) 
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Megan Milford-Haven, Stella nascente di Priscilla?
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A Londra quella notte c’era il sole, un sole così splendente da far scaldare il cuore di tutti. Da farlo accendere e infuocare. Un sole cocente come non lo si vedeva da anni, forse come non lo si era mai visto prima. Un sole iniziato a sorgere proprio dalla magia di una piccola strega nata nel borgo di Lambeth.
E quel sole ricordò a lungo quella particolare notte, perché era pronto a splendere come mai prima d’ora. Era pronto a splendere in eterno. Così nasce la storia di Megan Milford Haven, studentessa Corvonero di soli diciotto anni. Una ragazza garbata, educata e schietta. Una donna d’altri tempi, come poche in circolazione. Una strega dalle grandi doti che la nobile casata di Priscilla ha avuto la fortuna di accogliere tra le proprie fila. Partendo dal periodo di infanzia più recente, possiamo affermare che nonostante la perdita prematura dei propri genitori, la ragazza ha dimostrato un temperamento esemplare, mantenendo tutto dentro il dolore provato. Ha sofferto in silenzio, difendendo e proteggendo la sua persona e il futuro che con tanto sacrificio è riuscita a costruirsi. Lo sapeva bene che mezzo passo fuori posto avrebbe complicato ancor di più un cammino che sin dall’inizio ha provato a metterla a dura prova. Ottenuta la nomina di Prefetta, ha saputo dimostrare sin da subito come trattenere le lacrime per difendere Corvonero e i suoi compagni, rincuorandoli anche nelle notti più tristi. E lo ha fatto a modo suo, in silenzio, perché le parole non servono a nulla quando è il cuore a parlare. Ha spiegato il suo amore totale verso la Casata di Priscilla senza dire una parola. Lo ha fatto in prima persona davanti ai suoi amici, ringraziando la gente che l’ha vista crescere e diventare donna. Dalle sue poche parole rilasciate durante l’intervista, si evince come la sua esperienza ad Hogwarts abbia racchiuso momenti di gioie e dolori, giorni di gloria e altri da dimenticare, ma soprattutto la soddisfazione estrema per la carica di Caposcuola conseguita all’inizio del suo quarto anno accademico. Una semplice spilla ma motivo di grande orgoglio per lei, con l’obbiettivo principale di portare avanti nel rispetto di tutti la Casa nel miglior modo possibile. Ambizione e determinazione sono state le due prerogative principali che hanno convinto l’intero corpo dei docenti a rivestirla con quella nomina così prestigiosa. A testimonianza del duro lavoro svolto dalla signorina Haven, abbiamo assistito alla conclusione dell’ultimo anno scolastico con una foto semplice, un trofeo alzato al cielo stellato di Hogwarts proprio dalla sua amata Casata. Dai suoi compagni, i suoi simboli più importanti. Una fame di vittoria che sembrava aver abbandonato le geniali menti di Priscilla è tornata a scorrere impetuosa, una mancanza ottemperata dalla perfetta guida della stessa Megan, supportata dal resto dei concasati. Come risulta dalla recente intervista, un profondo sentimento di unione sembra legare in maniera profonda la nostra Caposcuola al resto della compagine Corva.

«I momenti belli sono certamente legati all’unione che, seppur celata anche molto bene, alla fine ci fa ritrovare decisi nel portare a termine qualunque cosa. Siamo strani, del tutto diversi gli uni dagli altri, eppure quando si tratta di mettere le forze insieme sappiamo di non avere rivali. A volte cadiamo e ci facciamo male. Sicuramente le sconfitte ci hanno legati nei momenti brutti; così le difficoltà dei singoli e dei più hanno creato disagi, a volte anche parecchio pesanti, ma sono stati affrontati in qualche modo. Devo ringraziare l’intera casata, per tutto»

La felicità nel ripensare a quei momenti: gli occhi, le lacrime, i sorrisi e le emozioni di ogni singola persona sembrano aver regalato alla stessa ragazza una forza d’animo invidiabile. In fondo, l’eterna gioia e l’infinita felicità è proprio quella, lo stesso sorriso che ti appare quando pensi che non importa l’eternità della dannazione a chi ha trovato, anche solo per un attimo, l’infinito della gioia da condividere con i propri compagni di avventura. Nella stretta unione con i suoi compagni corvi, la nostra Caposcuola sembra essere riuscita a nascondere quel complesso di solitudine che da sempre l’ha perseguitata, scacciandolo come un lontano ricordo. E’ risaputo come Priscilla Corvonero non dimentichi così facilmente l’amore che ogni suo adepto riesce a manifestare durante il proprio percorso scolastico, l’amore per quei colori, l’amore per la Casata. Quell’amore che Megan Milford Haven continua a dimostrare sempre e che continua a professare ogni volta che ne parla. Nonostante tutto, senza rabbia o rancore. Perché sembrerà banale o forse esagerato, per lei, come per tutti i suoi compagni, ma Corvonero viene prima di tutto.

 
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view post Posted on 1/11/2020, 15:39
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Lizzie aveva imparato ad apprezzare la casa di quell’abbonato al Profeta: aveva fatto delle ricerche e aveva scoperto essere un Ministeriale con un ruolo molto importante nella gerarchia del Ministero. Un membro del Wizengamot. Se la sua amica Vanessa lo fosse venuta a sapere era certa che sarebbe schiattata dall’invidia! Quando seppe che anche per quel mese avrebbe dovuto recarsi ad Hogsmeade per consegnare la Gazzetta del Profeta all’uomo Lizzie si era premurata di fissare una cena con l’amica proprio per la sera stessa: ne approfittò anche per prenotare un appuntamento dal parrucchiere, in modo da suscitare l’invidia della civetta sia per il suo lavoro che per il suo aspetto sempre impeccabile.
Allungò la zampa con eleganza per permettere ad una stagista di legarle la copia del quotidiano ad essa, e cercò di non preoccuparsi troppo per l’eccessivo peso dato dall’omaggio che andava consegnato con il giornale: magari il giorno dopo avrebbe contattato il suo fisioterapista per un massaggio alle zampe.
Con delicatezza prese il volò ed uscì dalla finestra, direzione Hogsmeade: volò veloce e leggera, posandosi puntuale come sempre sul davanzale di una delle finestre dell’abitazione. Non appena questa si aprì entrò nella casa, e posò su un tavolino giornale e regalo.
Pochi attimi, un giro su sé stessa per rimirarsi ad uno specchio, ed era di nuovo fuori, pronta per l’appuntamento con la parrucchiera più famosa di Londra.


In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

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Gioco L'allegro Medimago (+1 Punto Corpo)
È un gioco che non ha età e che istruisce sulla struttura del corpo umano. La scatola contiene un piccolo scheletro giocattolo, una mini-bacchetta come bisturi e una serie di oggettini – un cuore, una costola di ricambio, un fegato, un cervello, alcuni arti, alcune dita, una lingua. Ad un colpetto sullo scheletro, questi si anima e comincia a strillare il suo male: il gioco consiste nell'interpretare il disagio dello scheletro e tagliare, operare e inserire il pezzo mancante con la mini bacchetta-bisturi. C'è il rischio che lo scheletro impazzisca e scappi in giro.

GIOCHI ENIGMISTICI
Altro appuntamento con i giochi enigmistici.
Attenzione I primi sei che invieranno tutti i giochi risolti alla casella mp del Gufo Espresso vinceranno buoni spesa alla prossima consegna. Aguzzate l'ingegno!



Issho Fujitora

ZyUNPUO
Continua il nostro tour dell'orrore, alla ricerca dei casi più interessanti e singolari. Oggi la nostra attenzione va a una struttura che tutti hanno avuto modo di vedere almeno una volta nell'arco della propria vita: la Stamberga Strillante. L'edificio, situato nel Villaggio di Hogsmeade, gode ancora oggi di una pessima reputazione, tanto da essere definito dalla maggior parte dei maghi il posto più spaventoso e infestato del Regno Unito. A cosa può essere dovuta questa definizione?
Parte del merito potrebbe andare alla struttura stessa della Stamberga, con la sua forma torreggiante che svetta verso l'alto. Non c'è colore alle pareti, non c'è alcun elemento distintivo o decorativo, a parte i piccoli tetti spioventi che si affacciano anche sulla facciata della casa. Tutto lascia pensare a un luogo desertico, facile preda di un'infestazione del soprannaturale. Anche se pensando alla Stamberga Strillante ormai si pensa istintivamente a Hogsmeade, quando è effettivamente stata costruita quella struttura fatiscente? Non ci sono molte informazioni a riguardo, ma di certo le più autorevoli provengono dal mago, esperto di storia, Brian Dermot. Secondo gli studi di Dermot era già presente ai tempi del Medioevo, quando il sobborgo di Hogsmeade non era ancora ben definito. Molto calda era l'ipotesi secondo cui fosse stata costruita ai tempi di Hengist di Woodcroft, il fondatore della piccola comunità magica. La prima famiglia al suo interno, parente del fondatore di Hogsmeade stesso, fu al centro di numerosi inghippi. Secondo numerosi pareri dell'epoca quando si stanziarono presso la Stamberga Strillante essi portarono con sé un potente maleficio che poi venne trasmesso di conseguenza alla casa. Pare infatti che finirono per essere seguiti fino all'abitazione dai fantasmi dei loro compagni, morti giustiziati dai babbani durante la terribile caccia alle streghe

Eppure, cari lettori, non è affatto questo il motivo per cui la Stamberga Strillante viene chiamata in questo modo, e per cui da generazioni sia tanto temuta e tenuta a debita distanza. Dobbiamo necessariamente fare un salto temporale all'indietro, per approdare all'anno 1971; fu in quegli anni che il mistero nacque e s'infittì. Gli abitanti di Hogsmeade, in una pacifica notte di plenilunio, si svegliarono di soprassalto a causa di incessanti grida che provenivano dalla struttura. Urla di dolore, ma anche di rabbia, in un mix esplosivo che finì per tenere gli abitanti svegli per svariate ore. Nessun mago e nessuna strega, spaventati a morte, osò avvicinarsi al portone di quella casa, temendo follemente per la propria vita. Eppure quella vicenda era davvero sulla bocca di tutti, al punto tale da raggiungere il vicino Castello di Hogwarts fino ad alimentare voci, dicerie e mistero. Tra le mura scolastiche, anche nel corpo docenti del tempo, c'era chi sosteneva che le urla provenienti dall'interno della Stamberga Strillante non fossero umane. Quelle grida ferali appartenevano ai fantasmi che avevano infestato il luogo, reclamandolo e facendolo loro. Per questo, da lì in avanti, quel luogo tanto singolare di Hogsmeade assunse l'iconico nome di "Stamberga Strillante", che ancora oggi viene regolarmente utilizzato. Nonostante gli anni siano passati e in molti abbiano tentato di entrare all'interno del suo perimetro, nessuno è riuscito a capire a cosa siano dovute quelle urla. Tanti maghi coevi di Hogsmeade riportano di non aver più sentito quelle urla, mentre altri giurano sulla propria vita di svegliarsi di soprassalto, destati ancora oggi nelle inquietanti notti di Luna piena.

Di recente un gruppo di giovani maghi ha cercato di mettere la parola fine sulla questione, presentandosi in una notte di Plenilunio proprio davanti al terrificante portone della Stamberga Strillante. Non appena hanno sentito le urla, hanno cercato di aprire l'uscio per entrare, ma quest'ultimo era bloccato. Qualcuno tra loro crede fermamente possa esserci stata una potente barriera magica a protezione dell'ingresso, nonostante vari sforzi e molte tipologie di incantesimi tentati nessuno è riuscito infatti ad entrare. Che sia per pura casualità o per una forte opposizione degli spettri che vi abitano? D'altronde, come testimoniato dai maghi avventurieri, "quella porta non ha voluto saperne di aprirsi, come se qualcosa dall'interno ci abbia impedito di ficcare il naso in giro".
Le prove magiche hanno avuto fine quando uno di loro, Keeran O'Shea, s'è sentito raggelare il sangue, richiamando l'attenzione di tutto il gruppo. Da una delle finestre più in alto, proprio sotto a uno dei tetti spioventi, ha avuto modo di scorgere due inquietanti occhi gialli e luminosi. L'oscurità non ha permesso di intravederne la fisionomia, ma quella visione spettrale è stata sufficiente a far fuggire la compagnia di maghi il più velocemente possibile dal posto. Da allora nessuno ha più tentato di risolvere il mistero.

Il coraggio venuto a mancare al gruppo di maghi è stato un deterrente per tutti coloro che avrebbero voluto ritentare. Del resto a loro è andata bene, ma ha senso rischiare inutilmente la propria vita? Noi della Gazzetta del Profeta non ci sentiamo di dare un responso. Forse, a ben rifletterci, non conviene farlo neanche a voi.

Michael Barnes

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Fergus era tante cose: un postino eccellente, un gufo reale di grande grazia, primo del suo corso di consegna e recapito express e soprattutto vincitore del Becco d'Oro dei Trespoli della Londra Sud e Hogsmeade.
Insomma, Fergus era perfettamente consapevole di essere bello e meritevole di tutte le attenzioni che le civette dei trespoli vicini erano solite dargli.
Eppure. Eppure ora non si faceva altro che parlare di Cariño e Zorro, i due gufetti da strapazzo che si erano invaghiti di due streghe abbonate.
Invaghite. Di umane. Dei Gufi. In Servizio.
Indignato, ferito nell'orgoglio, Fergus volava a testa bassa quel giorno fra le vie di Londra.
La tappa al Wizengamot che normalmente lo avrebbe portato a pavoneggiarsi più del solito per farsi bello sui riflessi di marmo scuro del Ministero, si ridusse ad un bubolare leggero per avvertire del suo arrivo e un poggiarsi lento e silenzioso sul primo punto d'appoggio alla portata dell'Ufficio.
Non lo sentì e vide arrivare nessuno, se non un anziano funzionario di passaggio, distratto dall'arrivo di un messaggio volante proprio al passaggio del triste e sfiduciato dongiovanni piumato.


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Issho Fujitora
CITAZIONE (petrichor. @ 12/11/2020, 17:23) 
I lettori della Gazzetta potrebbero ricordare come nell'edizione del 17 Agosto fece la sua comparsa nei nostri articoli il nome "Gentley", legato ad un caso di vandalismo magico sulle rive del Tamigi.

L'evento in questione riguardava la diffusione di papere di gomma incantate lungo il tratto fra il London Bridge e il Southwark Bridge. Lo scherzo è stato organizzato da simpatizzanti o ammiratori dei Gemelli Weasley, riconosciuti dalla firma “Gentley” riportata sul fondo dei giocattoli manomessi: la portata della loro esibizione ha perso rapidamente il controllo quando un Geminio e delle trasfigurazioni mal eseguite hanno portato il numero di papere a moltiplicarsi non-stop con anomalie nell’aspetto sempre più evidenti.

Doveva finire così la comparsa di Gentley, fra le risate dei passanti sui ponti della Londra vecchia e il disappunto delle autorità che hanno dovuto rimuovere gli artefatti con attenzione per non destare il sospetto delle autorità e i testimoni babbani.

Eppure, la notizia che riportiamo oggi rende palese come l'assunto nostro e del Ministero sia stato affrettato e quindi peccante di superficialità: Gentley non si sarebbe fermata al primo incidente.

A seguito delle segnalazioni inviate alla Redazione sul comportamento anomalo di alcuni dei nostri Gufi (nda. alcuni esemplari sembrano essersi invaghiti o in qualche modo affezionati a degli abbonati, ritardando consegne o sottraendo materiale alla Redazione per poter offrirlo in dono ai loro prediletti), gli Uffici Postali associati al nostro Quotidiano sono stati controllati dai nostri addetti alle spedizioni: ci aspettavamo di trovare una refurtiva innocua (ritagli di giornale dai colori intriganti, allegati particolari per gli abbonati e qualche biscotto gufo) nei trespoli e nelle borse dei postini, ma ciò che abbiamo scoperto è stato sorprendente quanto preoccupante.

Alcune borse sono state manomesse dalla magia: l'incantesimo che le ha colpite, infatti, innescava con tempo variabile il volo di una serie di volantini inseriti di nascosto nelle tasche interne della tracolla. Il nome Gentley torna così a far parlare di sé: i fogli consistono in una campagna pubblicitaria a favore degli scherzi Gentley, annunciando fra le informazioni riportate, il loro desiderio di organizzare nel futuro prossimo un evento clandestino per mostrare alcuni scherzi prototipo che dovrebbero far annebbiare i Gemelli Weasley di Tiri Vispi Weasley.

L'Agente Amara Ngozi sulle indagini afferma come “L’incantesimo sulle borse non sembrava essere legato a nessuna fattura tracciante, rendendo naturale teorizzare il timer per la fuoriuscita dei volantini fosse randomico” a questo è stato aggiunto come “Diffondere per via aerea volantini del genere mina direttamente lo Statuto di Segretezza: niente impedirebbe alla corrente di far raggiungere in mani babbane i dettagli su luoghi e attività proposte nel depliant, rischiando così di minare gravemente il rapporto fra il Ministero nostrano e quello della Gran Bretagna babbana”.


Analizzando i volantini sequestrati, oltretutto, è riportata la firma “Gruppo Gentley” che conferma la teoria della Squadra Antimago sul caso vandalico del 17 Agosto secondo la quale ad aver sabotato il trasporto fluviale non fosse stato un singolo mago, ma un gruppo affiatato, attento abbastanza da sapersi muovere col favore della notte.
Abbiamo quindi a che fare con una banda di vandali, maghi che per il piacere dell’attenzione e del gioco non sembrano avere coscienza della portata e la gravità delle proprie azioni.
All’interno del volantino non vengono solo riportate frecciatine ai noti gemelli, ma anche alle autorità, etichettandoli come “cani incapaci anche di trovare la propria coda” e “guastafeste senza
senso dell’umorismo”.

Al Gruppo Gentley noi della Gazzetta chiediamo di rivedere i loro piani ed ideali e riprendere coscienza degli effetti disastrosi che altri “scherzi” rischiano di causare al Paese.
Lo Statuto di Segretezza tutela il mondo magico da anni, incrinare i nostri rapporti con la politica babbana per progettare scherzi magici estremi è dimostrazione non solo di egoismo, ma anche di immaturità e mancanza di coscienza.

Confidiamo che in tempi brevi questo scherzo di cattivo gusto troverà davvero la sua conclusione.

Ariel A. Vinstav

 
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Il Gala di Natale della Gazzetta del Profeta appariva fumoso nei suoi ricordi, ma di certo era rimasto ben impresso nello stomaco di Remì: pur essendo un consumatore abituale di alcolici quella sera forse si era lasciato trascinare un po’ troppo dalla situazione, e probabilmente aveva bevuto un po’ troppe Gufobirre insieme al suo amico Gaspare. Il risultato? Un risveglio poco piacevole e gelato nel cortile della Redazione, in mezzo ad un cumulo di neve: la conseguenza era stata una brutta influenza che non lo aveva fatto muovere dal trespolo per più di dieci giorni, costringendolo ad assentarsi dalle consegne per quasi un mese. Ma ora era pronto per scendere di nuovo in campo: aveva giurato a sé stesso che non avrebbe più toccato alcolici in vita sua, e quando lo stagista del Profeta si avvicinò a lui con una copia del quotidiano tra le mani Remì era pronto a tornare al lavoro, zampetta ben distesa per farsi legare il giornale. La destinazione non era tra le più vicine, ed era anche venuto a sapere che l’abbonato era un Ministeriale molto importante, quindi non avrebbe dovuto fare il benché minimo errore. Il viaggio fu tranquillo, addirittura era riuscito a declinare l’invito di Gaspare a fermarsi per un goccino, e Remì infatti giunse puntuale alla casa del ministeriale ad Hogmeade: dopo essersi assicurato che il giornale si trovasse in bella vista, si diresse verso i Tre Manici di Scopa, certo che una Gufobirra dopo il lavoro non avrebbe costituito un problema.


Per festeggiare Carnevale e San Valentino,
in allegato per tutti gli abbonati del Profeta:

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Issho Fujitora


Diverse sono state le nuove uscite che, quest'anno, hanno animato il panorama letterario magico. Anche a dicembre, le case editrici continuano a riservarci delle sorprese: per la fine del mese verrà aggiunto al catalogo di Bibliomagic il libro G.U.F.I., Grande Unico Folklore Internazionale dell'autore Dinari Amilia. Il volume, intorno a cui sta ruotando un'ampia campagna pubblicitaria, è senz'altro la degna conclusione di un anno culturalmente vivace, presentandosi fin da subito come un'opera unica nel panorama odierno.
Uno scritto d'altri tempi, potremmo dire, o, meglio ancora, uno scritto senza tempo: G.U.F.I. si propone come la più vasta e completa raccolta di miti, leggende e credenze popolari che, nel corso dei secoli, hanno testimoniato l'immenso fascino esercitato dagli omonimi rapaci. Tanto il mondo Magico quanto quello Babbano pullulano di storie e credenze. Specialmente nelle comunità non Magiche i gufi vengono spesso associati ad aspetti oscuri quali morte, malasorte, magia nera; senza andare molto lontano, una vecchia credenza scozzese vuole che guardare un nido di gufo porti malinconia per il resto della vita, ed udire il suo verso sia un cattivo presagio per ogni malato. Ciò potrebbe stupire una Strega o un Mago, dal momento che nei secoli abbiamo imparato a conoscere questi animali al punto da farne fedeli compagni ed aiutanti. Sembrerebbe, in realtà – ed è questo un aspetto esplorato anche da Amilia –, che siano stati proprio i Maghi a far circolare per la prima volta queste leggende di malasorte, al fine di scoraggiare i Babbani dall'intercettare messaggi ed artefatti affidati ai gufi messaggeri. Non mancano, ad ogni modo, esempi di civiltà che hanno saputo riconoscere e apprezzare la spiccata intelligenza dei volatili: l'antica Grecia voleva una civetta come simbolo di Atena, la dea della saggezza; tra alcune tribù native del Nord America lo stesso animale era considerato creatore della notte, simbolo di chiaroveggenza associato anche alle proiezioni astrali.
Nell'esplorare un immaginario così ricco e persistente, e nel constatare l'attuale collaborazione tra comunità Magica e gufi, Dinari Amilia non manca di interrogarsi sulle origini di tale legame. E lo fa nel suo modo prediletto, ovvero attraverso la leggenda. Sono diverse, infatti, le versioni che tentano di spiegare questo evento. Una delle più conosciute nel continente Europeo narra di un antichissimo villaggio composto da soli Maghi e Streghe: un popolo saggio, votato alla pace e alla virtù che, quando venne attaccato dalla belligerante popolazione confinante, si rifiutò di rispondere all'offesa con la violenza. Ogni abitante, invece, si tramutò in gufo e volò in libertà sopra alla testa dei nemici, diffondendosi nel resto del mondo Magico per accompagnarsi sempre a popoli o individui votati alla saggezza. Sembrerebbe infatti – e qui il mito si fonde alla realtà, in un intreccio che non è semplice sciogliere – che le comunità Magiche del nord Europa tenessero in grande considerazione le persone aventi per famiglio un gufo o una civetta, in virtù della capacità di questi animali di riconoscere i saggi e i magnanimi; parrebbe, addirittura, che fino al X secolo d.C. questo fosse uno dei criteri secondo cui scegliere una guida per l'intera comunità. Da qui il mito del Re Bugiardo, che salì al potere facendo credere a tutti di essere stato eletto da un bellissimo esemplare di barbagianni, quando in realtà si trattava solo della moglie Animagus.
Queste ed altre leggende riempiono le pagine del volume, accompagnandosi a meravigliose illustrazioni dal sapore onirico che, realizzate dallo stesso autore, arricchiscono enormemente l'esperienza di lettura. Lo stile della narrazione è quello tipico del racconto popolare tramandato per via orale: semplice ma coinvolgente, carico di un fascino arcaico che rimanda all'infanzia, ma anche a tempi così indietro nella storia da essere diventati essi stessi una leggenda. Una pagina dopo l'altra, Amilia ci accompagna attraverso i secoli e in ogni punto del globo, a riscoprire frammenti di civiltà che, in modi sempre diversi, hanno saputo riconoscere nei rapaci un'intelligenza unica, una natura a tutti gli effetti magica. Non possiamo fare a meno di stupirci, anche se, forse, nulla dovrebbe sembrarci poi così incredibile: non sono forse i gufi gli animali prediletti da Maghi e Streghe, tra i famigli più fedeli, gli aiutanti di cui non potremmo mai fare a meno?


Dinari Amilia nasce nello Yorkshire. Primo e unico Mago della sua stirpe, frequenta Hogwarts nella casata di Corvonero, dove si distingue per la sua spiccata intelligenza, resa ancor più vivace da una curiosità capace di spaziare dal folklore magico alla cura delle creature, dalla storia alle arti illustrative. Una volta conseguiti i M.A.G.O. intraprende una brillante carriera al Ministero della Magia, Regolazione e controllo delle creature magiche. Pochi anni dopo decide di abbandonare l'ufficio, dedicandosi ad una vita nomade per i cinque continenti: ricerca antiche leggende, storie e civiltà perdute o sfuggite all'occhio indagatore della modernità. Sono questi i decenni che, secondo quanto detto da Amilia stesso, gli permettono di portare alla luce le energie rimaste sopite nel suo animo. Una volta tornato in patria, non è più interessato ad una carriera al Ministero; lavora per diversi anni come impiegato alla stazione di posta di Hogsmeade, e poi come addetto alla cura dei gufi alla Gazzetta del Profeta. Al contempo comincia a pubblicare numerosi scritti di storia e folklore, mettendo a disposizione le sue conoscenze apprese sul campo. Tra i suoi testi più noti troviamo titoli quali Viaggio sulle vie del sogno e L'arte divinatoria di Delfi, entrambi impreziositi dalle sue famose illustrazioni. Attualmente la scrittura è la sua unica occupazione. G.U.F.I., come ha dichiarato, è una delle sue opere più ambiziose, “decisamente quella che aspettavo di scrivere da più tempo”.

 
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Fulgida, di fulgida bellezza. Quello non era il suo vero nome, ma non l'avrebbe cambiato con nessun altro al mondo. Hyphis, di per sé, non le chiamava alla mente nulla: ad alcuni colleghi sembrava piacere, le dicevano di non cambiarlo perché i suoi barbagiannetti più vicini apprezzavano quella parola tanto enigmatica, ma per lei... per lei era tutt'altra storia. Hyphis le ricordava comunque qualcosa, ne era consapevole: qualcosa di antico, di molto doloroso, di una relazione che era iniziata sui tetti dell'Acropoli di Atene e lì era finita, quando il suo amato allocco era stato invece chiamato all'estero come postino internazionale. Di certo era stata una bella carriera e una bella scelta, ma lei era stata rapidamente posta in secondo piano. Hyphis, allora, le dava il senso di un amore in tormento, di un amore che non aveva avuto modo né ragione di esistere per davvero. Con le ali spalancate sul soffio di vento gelido di quel primo mattino, Fulgida – lunga storia pure per quel nome, l'aveva cambiato soltanto perché un gufetto le aveva fatto i complimenti per la sua "fulgida bellezza", tanto tempo addietro: un po' banale, lo sapeva, ma più romantico di una fuga di lavoro – arrivò di lì a breve al Villaggio di Hogsmeade, fino al tetto di un appartamento che le era stato indicato. Poco dopo Mr Fujitora ottenne la propria copia del giornale, in attesa semplicemente di essere recuperata e sfogliata. Da parte sua, invece, già volava di rientro alla Capitale inglese, persa com'era tra ricordi, sensazioni e pensieri d'altri tempi.


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Issho Fujitora


CITAZIONE (*Derek @ 1/3/2021, 14:25) 
Happy Maple
La fattoria maledetta


Happy Maple è tra le più conosciute fattorie del mondo babbano, situata nel Devonshire, sulla penisola di Cornovaglia in Inghilterra. Negli anni ha dimostrato di essere una delle migliori del paese: premi vinti e ottimi prodotti sono stati i biglietti da visita esportati in tutta la nazione. L’ingresso alla fattoria è favorito da una strada ai quali lati sono posti degli alberi di mele uno a circa un metro e mezzo dall'altro, così da dare visione prospettica che immerge gli avventori nella natura ad ogni passo. La strada si estende per circa mezzo miglio e tra gli alberi è possibile ammirare i campi di grano da un lato ed i campi di alberi da frutta dall’altro. Inoltre un campo di olivi secolari, con i quali frutti si dà vita ad uno dei migliori oli dell’Inghilterra, troneggia in prossimità della casa, dotata di ben tre piani ove maestranze e proprietari vivono. Al contorno ci sono fienili e magazzini contenenti il raccolto e gli attrezzi del mestiere, alla destra del comprensorio trova vita l’orto pieno dei colori degli ortaggi di stagione, alla sinistra invece iniziano i recinti per il bestiame che trovano completamento dietro l’imponente casa, con stie ed aie piene di animali che concedono i loro prodotti. Il tutto sotto la stretta sorveglianza di Toby, un pastore del Caucaso, che da dieci anni mette in fuga volpi ed ogni altro genere di animali nocivi alla fattoria, ma che spesso si concede al gioco con i bambini in visita. Di recente, però, molte avversità si sono abbattute sulla fattoria felice - di nome e di fatto. Inizialmente la proprietaria non ha fatto caso agli infausti eventi che si abbattevano sulla fattoria, ma ben presto i piccoli incidenti domestici, come bollitori che saltavano in aria o attrezzi da lavoro che scomparivano, si sono trasformati in vere e proprie catastrofi, come se la fattoria fosse sotto una maledizione. I campi di grano andati a fuoco, gli alberi da frutto spogli nella stagione del raccolto ed animali che si ammalavano di rare malattie ad essi associati in non più di quattro casi in tutto il mondo.


Verity Maple, anziana proprietaria dell’omonima fattoria, ha immediatamente chiamato le autorità babbane che solerti hanno indagato sulla mole di sfortuna abbattutasi sulla fattoria del Devonshire, conosciuta in tutto il paese per la prelibatezza dei suoi prodotti agricoli e delle carni, meta di molte gite scolastiche al fine di avvicinare la giovane popolazione alla natura. Le autorità babbane hanno immediatamente pensato ad un sabotaggio da parte di altre fattorie concorrenti, la quale implicazione, seppur logica, non sembrava aver trovato riscontro nella realtà delle prove rinvenute. Anche i media locali si sono interessati alla situazione con servizi quasi giornalieri. “Non avevamo mai avuto un’annata così sfortunata” sono state le parole di una bracciante. Anche Verity era nell’occhio del ciclone, ma fino a quel momento non aveva voluto rilasciare dichiarazioni. Non avendo altre soluzioni, la proprietaria ha pensato che un malocchio fosse stato posto sulla sua fattoria da qualche fattucchiera. L’anziana donna non aveva idea di quanto vero potesse essere quanto affermasse tra lo sgomento di molti. Infatti Verity Maple non aveva mai creduto a certe cose, forse l’esasperazione l’aveva portata ad immaginare che qualcosa di soprannaturale stesse accadendo nella sua fattoria. Il Ministero della Magia non vede di buon occhio certe pratiche, ed è sempre attento quando determinate situazioni accadono. Lo Statuto per la Segretezza del Mondo Magico prevede infatti l’intervento del Ministero di competenza nel caso vi sia il dubbio che la magia sia stata usata ai danni dei babbani, pratica molto spesso usata per far loro dei dispetti. Per fortuna, non si hanno molte notizie di malocchi che creino ingenti danni ai babbani, ma seppur sporadici il Ministero ha deciso di indagare su quanto stesse accadendo alla fattoria. Infatti l’Ufficio per l’Uso Improprio della Magia si è immediatamente attivato, ma al suo arrivo ha scoperto che nessun malocchio o maledizione fosse stato eseguito ai danni della fattoria ad opera di maghi o streghe, nessuno oggetto dagli strani poteri era presente. Dopo attente, lunghe indagini, le autorità hanno però scoperto la causa di tanta sfortuna; cercando tra i recinti e le stie si sono immediatamente accorti della presenza di un ospite poco desiderato che l’anziana signora aveva di certo scambiato per qualcosa che non era. La presenza di un Nogtail nel recinto dei maiali.


Nogtail, un focus
Queste creature simili a dei piccoli maialini sono tipici delle zone rurali dell’Europa, Russia ed America, sono più facili da trovare in zone di campagna ove l’opportunità di scovare fattorie è maggiore. A differenza del comune maiale, i Nogtail hanno una peluria più folta e rigida, generalmente di colore scuro. La loro peculiarità è quella d’intrufolarsi nelle fattorie, accomodarsi nei recinti tra i maiali e farsi allattare da una scrofa, che di per sé non rappresenterebbe nessun pericolo. Il problema, però, è che queste bizzarre creature magiche portino con sé autentica sfortuna. Ad onor del vero più l’animale riesce a cibarsi indisturbato, più la sua maledizione ai danni della fattoria sarà grande ed inoltre duratura, almeno finché non viene scoperto e cacciato dalla fattoria, cosa che deve essere fatta immediatamente. La povera Verity Maple ha patito sulla sua pelle la prolungata esposizione alle maledizioni della creatura magica. Non è ben chiara l’origine di questa creatura, anche se molti credono sia nativa dell’Olanda, infatti il suo nome potrebbe derivare dalla loro lingua, ma il pensiero predominante è che essi siano stati creati con la magia, a favore di tale ipotesi sappiamo che molto spesso le creature magiche che somigliano in parte a creature babbane lo sono, come i Crup o i Kneazle. Ma solitamente essi sono animali da compagnia e non hanno molti poteri magici, per cui si pensa che qualcosa sia andato male nel processo che li ha resi magici, nulla di strano, tanti incidenti sono capitati negli esperimenti magici. Altra leggenda particolarmente interessante deriva addirittura dall’Antica Roma, dove i maiali neri erano tra i suini più prelibati e venivano allevanti in grande abbondanza, anche ad uso bellico data la nota caratteristica dei maiali di mangiare qualunque cosa sia a portata di fauci. Ancora oggi tra gli Appennini italiani si avvistano questi animali, famosi sono i maiali neri dei Nebrodi in Sicilia, un tempo parte dell’Impero Romano. Si pensa che questi animali siano stati importati in Inghilterra proprio dai Romani. La leggenda narra che, nel 1800, questi suini siano proliferati in Inghilterra senza alcun problema, ma una di essi, una scrofa, trovò infine rifugio nell’impianto fognario londinese di Hampstead. Sola e senza padrone, ma soprattutto gravida, essa fu aiutata indirettamente a portare avanti la sua gravidanza dagli scarti dei macellai ed altri esercenti della zona, era quindi abituata a mangiare la carne ed anche ossa. Infine ebbe modo di partorire dando vita ad una delle colonie di maiali neri più grandi che si trovasse in una città metropolitana. Ben presto questi divennero troppi per vivere nelle fognature e decisero di invadere le strade di Londra, ma essendo abituati a mangiare solo carne, assaltavano gli umani, alcuni vennero portati nelle fogne come riserva di cibo. La macabra leggenda si sparse immediatamente, nel 1859 ci furono i primi interessi giornalistici in materia, si riporta che grugniti intollerabili turbavano le notti dei londinesi. Si ritiene che i Nogtail siano loro discendenti, nati da alcune pozioni gettate nella fogna che li abbiano resi facile dimora di poteri magici. Pertanto, non appena il Ministero della Magia ebbe scoperto l’accaduto iniziò ad incrementare le voci della leggenda rendendola una storia macabra da raccontare, anche a reggerla con incantesimi di memoria su chiunque avesse avuto modo di incontrare uno di questi animali. Altro fatto interessante da sapere è che un Nogtail, per esser certi che non torni più nella fattoria da cui viene cacciato, deve essere respinto con dei cani dal pelo bianco. Per fortuna della nostra contadina, il Ministero della Magia alleva i destrieri dal candido pelo al solo scopo di cacciare queste creature. Per cui l’Ufficio per la Regolazione e Controllo delle Creature Magiche si è recato alla fattoria per cacciare il Nogtail, che dal Ministero viene classificato con XXX. Tutto è stato spiegato alla proprietaria della fattoria, ma dubitiamo che ricorderà qualcosa in quanto una squadra di Obliviatori ha fatto il suo intervento. Probabilmente penserà per molto tempo che sia stato un malocchio vero e proprio. Speriamo che presto Happy Maple possa tornare al suo usuale splendore.

Derek Hide


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Mr Fujitora era una figura di spicco, di profonda autorità nel mondo magico. Ogni sua piuma custodiva il privilegio di un potere ambivalente, la salvezza che tutto concedeva, la condanna che tutto toglieva, e ogni conferma appariva come l'assoluta verità di una bocca regale. Per lui, al seguito in particolar modo alla sua nomina alla Corte del Wizengamot, la stessa Redazione del Profeta aveva avuto un occhio di riguardo: un gufo reale, diligente come pochi altri per davvero, era stato scelto infatti come messaggero per la consegna del Giudice. Un volo di grazia, privo di fronzoli, diretto rapidamente dalla guferia della sede giornalistica all'appartamento del Magistrato, così Camelot – quello il suo nome, indice a sua volta di un carattere tanto serio quanto impeccabile – seguiva il suo sentiero tra i cieli. A destinazione, per giunta, si concesse appena un attimo per scrutare al di là di porte, ingressi e altre eventuali finestre: qualora il Giudice fosse stato in casa, disturbarlo con il suo arrivo non sarebbe stato auspicabile. Lasciò la posta semplicemente lì dove l'altro avrebbe potuto trovarla facilmente: una copia di giornale fresca di stampa, titoli d'eccellenza in prima pagina, in allegato quello che appariva di primo acchito come un vero e proprio uovo di cioccolato, con tanto di vistose decorazioni. Prima di spiccare il volo di rientro, in perfetto silenzio, Camelot non poté fare a meno di domandarsi se anche Issho Fujitora, emblema della giustizia del mondo magico, riuscisse a concedersi di tanto in tanto una pausa gustosissima. Immaginare un Giudice di quella portata, in toga purpurea, a mangiucchiare cioccolato di Chef Gautier, in effetti era una scena altrettanto meravigliosa. D'altronde, era Pasqua anche per lui.


Buona Pasqua dalla Redazione della Gazzetta!
In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

SiBPQDE
Uovo Magipiuma (+1 Punto Corpo)
Opera artigianale del rinomato Chef Gautier, è un uovo di cioccolato al latte con un sottilissimo rivestimento interno di ganache al cacao e semi di fuoco; un pulviscolo di fleur de sel di Camargue sfuma in un gusto tanto vellutato quanto audace. È decorato in superficie da piume colorate in zucchero Muscovado e cristaux de lune célestine, ingrediente segreto della cucina francese (ricetta completa, pag. 7) – Contiene una sorpresa, un vivace giocattolino dalla forma di un uccello magico, in legno e dipinto a mano. Sistemato sulla spalla, infatti, attiva la sua magia.

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Può essere un Diricawl, che vi farà sparire in uno sbuffo e comparire ad un passo distante; un Fwooper, che vi permetterà di cambiare il colore di ogni oggetto sfiorato; un Augurey, che farà comparire un guizzo di pioggia poco più avanti; un Tuono Alato, che vi permetterà di riprodurre il suono dei lampi e dei tuoni ad ogni battito di mani; una Fenice, che farà spuntare scintille di fuoco e di cenere sotto i vostri piedi; un Occamy, che farà ingrandire parti del volto o delle mani per qualche attimo; effetti divertenti e tutti innocui, sempre attivi quando il giocattolino sarà sulla vostra spalla. Ogni uovo contiene un solo uccellino giocattolo. (Offgdr a vostra scelta). Che sia quello che più vi rappresenti? Scopritelo nel Quiz a tema! click


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Issho Fujitora

CITAZIONE (~ Lucas Scott @ 28/3/2021, 12:48) 
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E’ una leggenda a immagine e somiglianza delle fantasie più fanciullesche, dei miti antichi risalenti a culture preistoriche e narrazioni dal cuore grande. Un racconto che prende origine nella lontana notte dei tempi, quando l’impiego del fuoco nella magia trovava largo spazio nella terre Orientali. Parliamo nello specifico di lampade magiche, contenitori dall’involucro sicuro, oggetti potenti in grado di assorbire tutta la potenza degli spiriti ed imprigionarli per sempre all’interno di una dimensione fantasma. Una storia molto antica ma bella; così bella da ritrovare un principio di funzionamento esoterico anche nel mondo magico londinese di oggi. Questo tipo di pratica è stata sempre ritenuta proibitiva dal Ministero Inglese in quanto legare un’anima defunta al piano mortale, potrebbe rappresentare una fonte di dolore per il fantasma stesso; precludendogli di fatto la possibilità di accedere nell’aldilà. Frammenti di legalità questi che cominciano a vacillare, in seguito alla divulgazione di alcune informazioni; un mercato clandestino di lampade magiche sembra aver preso vita in alcuni punti specifici nei confini britannici, generando grandi perplessità in determinati quartieri di Londra. Notizie concordanti sembrano condurre verso la zona di Peckham Street, un luogo ben noto per la notevole quantità di case fatiscenti e abbandonate, dimore perlopiù frequentate da vecchi fantasmi in cerca di un posto sicuro dove vagare in tranquillità. Abitazioni che ad oggi, dopo un’attenta analisi approfondita, risultano essere state demolite del tutto, col chiaro intento da parte del Ministero di poter riqualificare un quartiere rurale oramai lasciato in perfetto degrado da diversi anni. Il grande mistero, tuttavia, sembra aleggiare intorno alla scomparsa improvvisa degli spettri che risiedevano in quel luogo: un’assenza ingiustificata che lascia presagire molto scetticismo popolare. Tante sono le supposizioni nate al riguardo: una particolare coincidenza tempistica mette ben a fuoco il presunto collegamento tra la vendita clandestina di lampade magiche e le misteriose sparizioni, un fattore curioso e decisamente poco casuale secondo il parere di molti. L’utilizzo non corretto di una lampada magica, per mano di entità sconosciute, sembra rappresentare una visione plausibile dell’intera vicenda; al contrario, meno chiare appaiono ad oggi le motivazioni di tale gesto crudele. Un vuoto di informazioni che porta l’opinione a pubblica a porsi alcune semplici domande: perché le autorità non parlano realmente di quanto accaduto? Ma il Ministero quanto veramente conosce di tutta questa storia? Perplessità interessanti che al momento non trovano alcun riscontro ufficiale nelle fonti del Profeta. Nel frattempo, un’accesa protesta è stata avviata dalla Congrega dei Fantasmi, a riprova di come queste sparizioni improvvise siano alla base deontologica nei confronti della loro categoria, una caccia deplorevole messa in atto da qualcuno attraverso l’uso sconsiderato di queste lampade magiche. Per comprendere meglio il loro sgomento, andrebbe approfondita la storia in origine dei Jinn, meglio conosciuti come “geni delle lampade”, delle figure totalmente diverse da quelle a cui siamo abituati ad immaginare nello scenario comune di oggi. Secondo alcuni resoconti storici, elaborati da una comunità orientale di maghi, i Jinn sarebbero degli spiriti creati dal fuoco nella stessa maniera in cui gli uomini vennero creati dalla terra. Proprio a tale vicenda si associa la disobbedienza di Iblis, che, rifiutandosi di prodigare i propri poteri in favore del bene collettivo, venne dannato per sempre, assumendo così il nome di Darkdevil. Tuttavia, a differenza della traduzione letterale della parola stessa (Diavolo Oscuro), nella quale la mente umana lascia partire diversi naturali collegamenti, perlopiù con demoni e figure maligne, nell’antica Persia queste figure sono semplicemente viste come un’altra forma di vita, non per forza malvagia. Oltre all’essere di fuoco, però, la loro caratteristica più importante è quella di essere posti in una diversa dimensione da quella umana, risultando così invisibili. Dotati di grandi poteri e di un vasto controllo delle forze che componevano la realtà terrestre, i Jinn divennero presto oggetto di forte interesse per molte persone, ispirando al proprio cospetto varie entità di individui con scopi finali sempre differenti e quasi mai benevoli tra loro. Questi spiriti potevano apparire attraverso forme di animali o umanoidi a seconda dei casi, in grado sia di esaudire le preghiere dei mortali che di distruggerli a seconda del loro umore; un fattore importante questo, considerato da molti come la causa principale che spinse gli esseri umani ad ingaggiare guerre sanguinose solo per accaparrarsi questo tipo di potere supremo. Finiti ad operare nelle mani sbagliate, questi spettri divennero presto delle entità astratte, per lo più maligne e inclini all’inganno e ai tranelli mortali. Da questo momento in poi i Jinn divennero più parte del problema che della soluzione, non più oggetto di venerazione da usare con parsimonia ma comprimari in una storia fatta di guerre, sangue e massacri. Una situazione generale diventata oramai insostenibile portò la figura di un giovane mago molto potente ad intervenire: alla base di tutto, vi era un anello di bronzo e una lampada magica, due cimeli molto potenti in grado di assorbire tutta la potenza di questi spiriti; due oggetti nati dalla straordinaria conoscenza di Aladino (personaggio molto noto in alcune disamine fiabesche per babbani), il giovane eroe che secondo alcuni racconti popolani, tramandati di generazione in generazione, fu il vero ideatore della prima lampada magica costruita nel mondo. Sicuramente una storia affascinante questa, circondata da un profondo alone di mistero e da molto scetticismo riguardo la veridicità di tali avvicendamenti; diversi riscontri non ufficiali, ovviamente, sembrano però presagire alcune verità assolute intorno a questa vicenda quasi mitologica, fonti sulle quali il Profeta cercherà di scoprirne molto di più in futuro. Nel frattempo, preferiamo affrontare la cruenta realtà del presente, dove una situazione sgradevole vede il mondo dei fantasmi fortemente minacciato dal contrabbando illegale di queste lampade magiche, un problema rilevante che richiede l’intervento tempestivo da parte delle unità Ministeriali. D’altronde, come sostiene il famoso spettrologo Viktor Haunt nel contenuto delle sue opere: “le storie passate non devono essere mai dimenticate, comprensione e rispetto nella figura degli spettri sono la base di partenza per conoscere la memoria intera del mondo”.

ijghYUS
 
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view post Posted on 3/10/2021, 13:56
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Pullet era un gufo reale davvero molto curioso, non c'era migliore definizione per il suo carattere. Partiva sempre all'avventura da un punto all'altro del mondo magico, mai una volta desiderava fermarsi più del dovuto: perfino le sue consegne risultavano terminate velocemente, complice la sete di scoperta che inseguiva il postino. C'erano così tanti aspetti da svelare, così tanti segreti da comprendere, così tanti misteri... C'era così tanto, si diceva continuamente. Pullet, in effetti, non era nato nel mondo magico: si poteva quasi affermare che fosse di per sé un gufo-magonò, nel vero senso della definizione. Era cresciuto tra Non-Maghi, nonostante fosse di discendenza diretta da una famiglia di gufi reali magici, tutti operanti come messaggeri della Gazzetta del Profeta. Per uno sfortunato errore del destino, il suo uovo era stato rubato da una vecchia gazza, trasportato così fino al davanzale di un appartamento di Babbani. Al seguito della sua schiusa, era stato accolto dalla coppia che abitava quella casa e da lì la sua vita era stata piuttosto monotona. Le sue doti, però, ben presto lo avevano spinto all'esplorazione. Sentiva, sentiva davvero che vi fosse altro sulla sua strada, era come un cielo già tracciato. Quando si era imbattuto presso la Redazione del Profeta, un nuovo mondo si era delineato all'orizzonte e mai neanche lontanamente avrebbe immaginato di ritrovare perfino la sua vecchia, originale famiglia. Così faceva spola, ormai da anni, tra la Guferia del Profeta e l'appartamento dei Babbani che gentilmente lo avevano accudito. Quel giorno aveva un'ultima consegna di posta per il Giudice Fujitora. Quando lasciò tutto alla porta d'ingresso della residenza del Magistrato, infatti, il gufo poté rapidamente volare verso la prossima sorpresa. Una zucca incantata, una struttura infestata, un'isola lontana, tutto poteva essere pura meraviglia per lui.


Buon mese di Halloween dalla Redazione della Gazzetta!
In allegato, per tutti gli abbonati del Profeta:

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Issho Fujitora



CITAZIONE (petrichor. @ 2/10/2021, 17:40) 

Abby Roland:
lo scandalo di una madre animagus.

"Sono ancora in corso le indagini preliminari per il caso Roland, l'Animagus che rivendica il suo ruolo di madre in vesti non umane. Il Wizengamot non ha ancora espresso una data per il processo definitivo."

L'Ufficio Applicazione della legge sulla magia è da settimane in subbuglio davanti all'uragano mediatico del caso Abigail "Abby" Roland.
Qualora vi foste persi gli ultimi articoli a riguardo, Abigail Roland era investita fino al mese scorso della carica di Consulente di Trasfigurazione presso il Ministero della Magia britannico.
A soli ventotto anni aveva ottenuto sei mesi fa la gestione di un progetto di ricerca sul campo di sua stessa proposta.
Con l'approvazione del Ministero Babbano, la Signorina Roland avrebbe dovuto cercare di integrarsi con successo in una riserva naturale di Orsi Bruni nel Kent e rispondere alla domanda "una creatura non disposta di magia ha modo di poter riconoscere come estraneo alla propria specie un mago trasfigurato o questo può venire riconosciuto come pari?".

Calimus B. Wood, opinionista decennale per Trasfigurazione Oggi, la celebre rivista accademica del settore, commentò il progetto nell'edizione dello scorso Febbraio come "un'emozionante iniziativa ministeriale che potrebbe mettere in discussione le attuali considerazioni sulla Trasfigurazione Umana", annunciando nel suo articolo di critica completa disponibilità a poterla personalmente supportare nel suo percorso.

Ciò che forse Wood e i suoi lettori non potevano prevedere fu il successo della ricerca non nel campo accademico, ma giudiziario.
E' il 6 Agosto quando venne segnalata la mancata consegna del rapporto di ricerche del Consulente Roland ed il 7 Agosto quando il Supervisore Consulente Thomas Weaver ritornava a mani vuote dal Kent senza essere riuscito a trovare la Roland.
Il 10 Agosto una squadra di quattro ricercatori del Dipartimento per il Controllo e Salvaguardia dell'Ambiente Magico e un Consulente di Trasfigurazione raggiungono la riserva in cerca di Abigail: i sospetti l'avrebbero immaginata bloccata nella sua forma d'animagus per una trasfigurazione troppo prolungata o al più ferita dagli orsi del posto qualora la sua tesi di ricerca si fosse rivelata scorretta.

Invece, dopo otto ore di ricerca, Abigail Roland venne trovata in forma umana, incolume, ai piedi di un faggio al limitare della Riserva.
La causa della sua scomparsa? Un cucciolo di orso fra le sue braccia.
Alle prime accuse di negligenza dell'ufficio, Abigail Roland si mostrò indifferente, arrivando invece a richiedere un permesso di licenza per maternità.
La maternità per chi, vi starete chiedendo? Per il cucciolo di orso, ovviamente.
"Ho trovato Tubby da solo a metà Giugno quando ero ancora trasformata ed è stato amore a prima vista. L'imprinting mi ha resa sua madre più dell'orsa che l'ha innaturalmente abbandonato. E' mio dovere come figura di riferimento del cucciolo mantenere il mio ruolo in natura di sua guida finché non sarà adulto e autosufficiente." Così afferma Abigail alla nostra Redazione.

La situazione a quel punto è stata portata fra le mani della Corte del Wizengamot.
Da una parte l'Ufficio Applicazione della legge sulla magia richiede che il cucciolo venga riconsegnato alle autorità babbane in gestione della Riserva Naturale Orsi Bruni del Kent e che Abigail Roland venga destituita del suo ruolo di Consulente, pagando un'ingente somma di galeoni per i fondi alla ricerca andati perduti per la sua negligenza, dall'altra parte del banco Abby Roland muove a sua volta denuncia al Secondo Livello, attestando come i suoi diritti di madre dovrebbero venire tutelati dalla legge magica per via dell'imprinting naturale che la lega all'orso orfano e che, qualora spezzati, risulterebbero in un trauma irreversibile per l'animale.

L'Avvomago Lucas Montmorency dalla parte dell'accusa afferma come l'imputato debba necessariamente accettare di eseguire i dovuti test del San Mungo per poter ottenere il proscioglimento per difetto di imputabilità per vizio totale di mente (accreditabile al momento solo in teoria per un danno permanente al cervello per abuso di trasfigurazione umana in tempi prolungati), ma pare che proprio ieri, 1 Ottobre, Abigail Roland si sia rifiutata di collaborare e sia sfuggita alle autorità rifugiandosi nella Riserva Naturale del Kent, accorrendo alle zampe di suo figlio.

Solo il Wizengamot, ora, sembra poter sfatare i nostri dubbi.
Può Abigail Roland considerabile legalmente madre del giovane orso?
E se sì, come tutelare la coppia?
E' reale la condizione di imprinting paventata da Abigail o è un'impressione sostenuta da problematiche mediche?
La nostra Redazione rimane in attesa di sviluppi.

di Ariel A. Vinstav


codici by @hime
 
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